Il V Conto energia affossa le rinnovabili e tutta l’economia che ci gira intorno, preferendo premiare i piccoli impianti al di sotto dei 12 kW per cui non è necessaria neanche l’iscrizione al registro del GSE. Lo avevamo sospettato qualche giorno fa. Come risposta è stata indetta la manifestazione contro il governo proprio per il 18 aprile alle 11 a Piazza Montecitorio mentre dopo qualche giorno le 30 associazioni delle rinnovabili stanno progettando gli Stati generali del settore contro il taglio agli incentivi probabilmente da luglio (ma potrebbe anche essere spostato al prossimo ottobre). I tagli sono consistenti: si va per impianti più grandi da 170/208 euro al MWh a 122/189; mentre per l’eolico si passa da 148 a 124 euro per MWh.
Dunque il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera – di concerto col Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini e dell’Agricoltura, Mario Catania ha varato i due schemi di decreti ministeriali in materia di energie rinnovabili che servono a definire i nuovi incentivi per l’energia fotovoltaica (Quinto Conto Energia) e per le rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas). Attualmente i due provvedimenti sono all’esame dell’Autorità dell’Energia e della Conferenza Stato-Regioni.
Come spiega bene Guida Finestra:
Tra le novità anche la richiesta di iscrizione degli impianti fotovoltaici di potenza superiore ai 12 Kw agli appositi registri del Gse nei limiti di quantitativi predeterminati di potenza annua, con un criterio di priorità a favore delle installazioni sugli edifici. Sul versante delle altre fonti non rinnovabili, la novità sarà che gli impianti oltre i 5 Mw (soglia che sale a 20 per l’idroelettrico e il geotermico) accederanno agli incentivi tramite aste al ribasso nei limiti di quantitativi predeterminati di potenza annua, mentre quelle di potenza compresa tra i 50 Kw e i 5 Mw avranno accesso alle tariffe previa iscrizione ad appositi registri del Gse. Obiettivo della misura è quello di controllare la potenza annua installata producendo una riduzione di spesa di circa 3 miliardi di euro all’anno.
(FONTE: Ecoblog)
Come potrete vedere, le energie rinnovabili vengono continuamente affossate dal governo politecnico e dai governi precedenti. Si punta a ridurre i finanziamenti, e a finanziare quasi solo i piccoli impianti che non superano i 12 kw, il che sarebbe anche buono, ma non ci si deve limitare per quelli al di sotto dei 12 kw. Inoltre c’è da correggere l’articolo, quando idroelettrico e geotermico li annovera tra le “altre fonti non rinnovabili“, mentre sono rinnovabili e perfettamente pulite. Invece si finanzia la guerra e i cacciabombardieri. Se questa è politica… Se questa è la salvezza dell’Italia…