L’edilizia è sempre stato un settore strategico in Italia, tanto strategico che vengono consumati 8 metri quadrati di suolo al secondo. Questa crisi ha cambiato un pò le carte in tavola, anche per quanto riguarda il comportamento degli italiani, che sembra essere più portato al risparmio, che non alle cose di qualità. E ha anche danneggiato le piccole e medie imprese, tanto che nel 2012, in media, mille imprese al giorno hanno chiuso. Nel settore dell’edilizia, dall’inizio della crisi, hanno fallito undicimila aziende, con 690.000 posti di lavoro in meno. 690mila famiglie ridotte alla disperazione.
Per fermare questa emorragia si è pensato di rilanciare l’edilizia. Ora… Va bene rilanciare l’edilizia, ma fino a un certo punto. Anche perché, a mio avviso, la crisi è solo una scusa per CEMENTIFICARE, per consumare altro territorio. Il problema non è rilanciare l’edilizia, ma COME rilanciarla, in che modo agire? Condonando gli abusivi? Oppure “riciclando il cemento”?
Il miglior modo per rilanciare l’economia è proprio il riciclo del cemento: evitare altro consumo di territorio, ristrutturare le case abbandonate, cadute, o vecchie, o inabitate da molto tempo, e mandare lì gli abusivi, o le coppie che desiderano avere un loro nido. Però bisogna vedere COME intende rilanciare l’economia il Governo.
Secondo voi, questa è una scusa per cementificare ancora (le strade dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni – quella di rilanciare l’economia e l’edilizia)?
No parliamo della Lombardia naturalmente e adesso vogliono cementificare anche la bella Toscana come dopo la legge sul condono edilizio.
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“…Oppure “riciclando il cemento”? …”.
Idea suggestiva. Al momento stanno solo tentando di proseguire con le urbanizzazioni in programma: la notizia è che non è più possibile. Pochi soldi e poche risorse.
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Sì, pochi soldi, poche risorse ma soprattutto c’è poco terreno…
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