Da qualche giorno è in corso un’imponente contaminazione a Fiumicino, con tanto di sversamento di kerosene contenuto in un deposito dell’ENI. L’onda di kerosene sta scivolando a mare, e ha contaminato decine di ettari di terreno, in buona parte agricoli, trasportando con se una serie di pesci morti e agonizzanti. A denunciare la situazione è la LIPU e il WWF. Aironi cinerini, garzette e cormorani che mangiano il pesce galleggiante sono condannati alla stessa fine, come pure le volpi che hanno predato alcuni dei germani reali rinvenuti senza vita nei campi.
All’origine dello sversamento ci sono due ipotesi. L’ENI denuncia un furto di carburante andato male, ma si suppone anche un collasso strutturale dell’oleodotto. Il WWF denuncia la sottovalutazione dell’allarme e il ritardo negli interventi di bonifica:
“Già notevoli i danni, in termini di perdita di biodiversità e di compromissione degli habitat. Colpita anche la nostra oasi della Foce Arrone, realizzata qualche anno fa con la partecipazione di molti sostenitori. Ancora una volta per dolo o colpa, a farne le spese sono decine e decine di animali. Cormorani, gallinelle, germani reali, testuggini d’acqua, nutrie sono le specie tra le più colpite, oltre a numerosi pesci. Soprattutto in aree di estremo valore, sia per qualità ambientale che di testimonianza storica del paesaggio originario, occorrerebbe il massimo dell’attenzione”.
Un disastro ambientale di enormi dimensioni. Che sia un collasso dell’oleodotto, o che sia un tentativo di furto, è un’emergenza ambientale e sanitaria che mette i brividi. Si lotta per evitare che i liquami finiscano in mare, per evitare un disastro ancora peggiore.