I cedui sono dei tagli a raso che vengono effettuati nelle zone boschive, purtroppo anche nei parchi nazionali, come succede per il Pollino e per il Parco Nazionale d’Abruzzo, in modo che i tronchi ricaccino e si riformi la foresta nell’arco di qualche decennio.
L’ex Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, il biologo Franco Tassi accoglie una lettera-denuncia di una coppia Italo-Statunitense che nel tempo hanno fotografato la zona riprendendo i danni dei tagli cedui. Quali sono gli interessi che spingono a ceduare anche senza tenere conto dei vincoli dei Parchi Nazionali? Sicuramente ci sono interessi che riguardano attività imprenditoriali (o speculative?) dei giorni nostri, come le imprese di produzione del Pellet o le Biomasse.
Il biologo si chiede, su facebook, come mai non ci sia stata una levata di scudi generale contro questi interventi, e punta il dito contro alcuni ambientalisti che contro il taglio della legna nel mezzogiorno non spendono nemmeno una parola di indignazione.
Fonte: Tiscali Ambiente
Ed eccovi le immagini degli scempi nel Parco Nazionale d’Abruzzo e nel Pollino.
Pollino nel 2003
Pollino nel 2016
Lucano nel 2012
Lucano nel 2015
Uno schifo totale! Anche noi facciamo la legna, ma tagliamo solo alberi malati o che ne soffocano altri più belli e poi rispettiamo sempre la legge di lasciarne uno, noi lo lasciamo grande, ogni 10 mt. La Natura dà molto e bisogna rispettarla al massimo
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L’ha ribloggato su IL MONDO DEL BOSCO. Guardalo, sussurra e…pensa.e ha commentato:
Basta trattare la superficie del parco come se fosse un Sito Natura 2000 (Sito ZPS)
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