Dieselgate 2.0. Ritorna lo scandalo Dieselgate in Germania, e stavolta è ancora peggio del primo scandalo, quello sul software che truccava i dati sulle emissioni diesel nelle auto della Volkswagen. Secondo il New York Times, le industrie automobilistiche tedesche avrebbero finanziato ricerche sui gas di scarico su scimmie ed esseri umani.
Secondo lo Stuttgarter Zeitung, il Giornale di Stoccarda, un gruppo formato da BMW, Daimler e Volkswagen, avrebbe condotto dei test su 25 persone giovani e in salute, volontari, ma anche sulle scimmie (che volontarie non sono), esaminate dopo aver inalato per 28 giorni consecutivi, per 3 ore al giorno, biossido di azoto in diverse concentrazioni nei laboratori di Aquisgrana in Germania.
La Cancelliera Tedesca Angela Merkel ha commentato: “i test sugli animali e perfino sulle persone non trovano alcuna giustificazione sul piano etico e l’indignazione di tante persone è assolutamente comprensibile”. Uno studio recente dell’Istituto Iiasa ha rivelato che sono almeno 425mila le morti annue riconducibili all’inquinamento dell’aria nei 28 Paesi dell’Unione europea più Norvegia e Svizzera. Poco meno di 10mila decessi sono attribuibili alle emissioni di ossidi di azoto dei motori diesel e, di questi, 4.560 sono collegabili alle emissioni in eccesso rispetto ai limiti dichiarati dai produttori di veicoli.
L’Italia avrebbe un triste primato, con il più alto numero di morti premature riconducibili alle polveri sottili generate dai veicoli diesel: 2.810 morti all’anno, di cui 1.250 legate al surplus di emissioni rispetto a quanto certificato dalle case automobilistiche nei test di laboratorio.
Fonte: lifegate.it
Quando il diesel è andato di moda perché hanno abbassato il prezzo del gasolio rispetto a quello della benzina, avevano detto che il diesel inquinava meno rispetto agli altri tipi di carburante. Ci avevano fregato. Il gasolio inquina di più rispetto alla benzina e al GPL. E noi ci siamo lasciati abbindolare da parole come “Dieseltech”, o “Filtro Anti Particolato”, che garantivano minori emissioni nell’atmosfera, e quindi minor impatto ambientale. E molti continuano a comprare auto a diesel perché il pieno costa sicuramente di meno.
credo che questo scandalo, unitamente al primo, sia solo la punta di un tremendo iceberg crucco, ne vedremo delle belle (si fa per dire), anche su altri fronti, le lavanderie storiche tentano di pulire e ritinteggiare ma la stoffa è sempre la stessa. I tedeschi della attuale classe dirigente, in tutte le sue articolazioni, non sono poi così distanti dai loro avi “croceuncinati”.
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E poi quello che è di dominio pubblico è sempre la minima parte….
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