Qualche anno fa l’Unione Europea ha approvato una legge che obbligava a produrre aranciata senza arance, bevande al gusto di arancia, con una minima percentuale di arance: il 12%. Ora la camera ha approvato una norma che obbliga le aziende a produrre aranciata aumentando la percentuale di arance dal 12 al 20%. E’ ancora troppo poco, ma già per un aumento di solo 8 punti percentuali della quantità di arance nelle aranciate si stima che vengano spremute e vendute ben 200 milioni di chili di arance in più. Esulta la Coldiretti: “È stata sconfitta la lobby delle aranciate senza arance che pretendeva di continuare a vendere acqua come fosse succo”.
Sono 23 milioni di persone che consumano ogni anno succhi e bevande gasate. Aumentare la quantità di arance nelle aranciate significa benefici non solo per i produttori, ma anche per i consumatori, con bevande di qualità sempre migliore, anche in conto di salute, se si pensa al fatto che un’aranciata con più arance riduce il rischio di obesità! E questa legge rappresenterà una manna dal cielo per Sicilia e Calabria, due regioni grandi produttrici di arance.
Sì, bisogna fare di più, aumentare ancora di più la percentuale di arance contenute nelle aranciate. Ma è già un primo passo verso il miglioramento della qualità della vita dei produttori, e anche della nostra vita. Cosa ne pensate?