IL DATABASE DEL MEDITERRANEO


ClimateFish, il primo database sui pesci «sentinella». «Monitorano la crisi  climatica del Mediterraneo»- Corriere.it

Nasce ClimateFish, il primo database gratuito che raccoglie informazioni sulla presenza nel Mediterraneo di 15 specie di pesci “sentinella” del cambiamento climatico. La ricerca, durata 13 anni, è pubblicata su “Frontiers” ed è stata realizzata dal biologo marino Ernesto Azzurro. All’interno del database risultano registrate 7 specie autoctone e 8 specie esotiche del Mar Rosso.

L’ambito del campionamento copre 3mila aree di 7 Paesi del Bacino del Mediterraneo. Le specie autoctone più rappresentate sono la donzella pavonina e la salpa, anche se per quest’ultima si registra un calo demografico dovuto con tutta probabilità all’aumento della temperatura del mare, ma anche alla competizione con erbivori tropicali.

Le specie esotiche, al momento, restano sottorappresentate, e la loro presenza è concentrata per lo più nel settore orientale del Mediterraneo dove il fenomeno del riscaldamento è particolarmente accelerato, come ad esempio l’area a sud di Creta (+1,65 °C). “Grazie” a questo fenomeno, però, la loro specie dovrebbe crescere nei prossimi anni.

Con un tasso di riscaldamento circa tre volte più veloce di quello dell’Oceano, il Mediterraneo è un hot-spot sia di biodiversità sia del cambiamento climatico. Negli ultimi decenni parecchie specie si sono spinte verso i poli aumentando il rischio di estinzione, mentre l’arrivo di nuove specie esotiche erbivore come il pesce coniglio sta causando il fenomeno della desertificazione marina. Per maggiori approfondimenti vi rimando a questo interessante articolo.

LA FARINA DI GRILLO


Dal 24 via libera alla farina di grillo, e gli abruzzesi che ne pensano? -  Rete8

Occhio all’etichetta. Questi sono i due nomi da cercare nelle confezioni di cracker, pane, biscotti, grissini, salse, minestre in polvere, pasta, pizza, miscele pronte per prodotti da forno, latte in polvere, prodotti trasformati a base di patate, snack, se volete evitare di mangiare farina di insetto: ACHETA DOMESTICUS (grillo domestico) e TENEBRIO MOLITOR (tarma della farina).

La farina di grillo e di larve fa male? Leggo su vari siti: “Rispetto ad altre fonti animali proteiche, la farina di grillo contiene un’importante quantità di fibra, che la rende particolarmente salutare per l’organismo umano. Questa risulta ideale per la creazione di farinacei e prodotti di panificazione come biscotti, pane e crackers. Inoltre, è particolarmente ricca di calcio, ferro e vitamina B12: tutti elementi che non sempre vengono correttamente assunti con la normale dieta mediterranea. Accanto a tutto questo, promuove l’accrescimento osseo e aiuta a prevenire l’anemia sideropenica e megaloblastica”.

In un altro sito leggo: Secondo alcune ricerche condotte dal New York Allergy and Sinus Center, “non è raro sperimentare l’anafilassi mangiando grilli”. Le persone allergiche ai crostacei, affermano gli studi, “possono sviluppare un’allergia ai grilli” perché le specie condividono molte delle stesse proteine. Coloro che soffrono di allergia agli scarafaggi “possono reagire anche ai grilli”. Mentre questi insetti sono dunque considerati sicuri e sani da mangiare in generale, “per coloro che sono allergici rappresentano una seria minaccia”.

In questo articolo troverete anche la percentuale di presenza di questi “alimenti” su quello che mangiamo quotidianamente. 

Beppe Grillo starà scappando in Asia… Avrà paura di essere macinato. Se da un lato le farine di insetti sono “utili” all’ambiente per evitare il consumo di carni rosse perché può costituire un surrogato in conto di nutrienti, dall’altro può mettere in pericolo la biodiversità e anche la salute di certe persone, soprattutto gli allergici a questo tipo di insetti. Io sono contrario a questo tipo di alimentazione, e se trovo sull’etichetta uno dei due nomi eviterò di acquistarlo. Voi farete lo stesso?

KENYA, LO STERMINIO DEI VOLATILI


In Kenya la situazione è preoccupante. Si sono sempre nutriti dei semi di una specifica erba nativa i Quelea Beccorosso, ma la siccità estrema che sta colpendo il Corno d’Africa (Kenya, Etiopia e Somalia) ha bloccato la crescita della stessa, mettendo a serio rischio la vita di milioni di volatili che ora non possono far altro che divorare ciò che trovano nei campi coltivati. Gli agricoltori sono sul piede di guerra, e presto agiranno cospargendo le colture con un avicida che risulta esser letale per gli uccelli, ma anche estremamente pericoloso per l’uomo.

Ora i passeriformi hanno preso di mira i campi di riso. Negli ultimi mesi hanno distrutto la produzione di 120 ettari di campi, ma altri 800 ettari sarebbero altamente a rischio. Secondo la FAO ogni singolo esemplare di quelea beccorosso può consumare fino a 10 grammi di cereali al giorno. A prima vista potrebbero sembrare pochi, ma va moltiplicato per milioni di individui: si stima che – a livello globale – i quelea producano in media danni per 50 milioni di dollari all’anno.

E la cura rischia di essere peggiore della malattia: il Kenya infatti ha dichiarato guerra ai passeriformi decidendo di intervenire col pugno di ferro. Si stima uno sterminio di 6 milioni di esemplari, avvelenandoli col Fenthion, un composto chimico che funge da insetticida, acaricida e avicida. Questo composto è pericolosissimo anche per molte specie di animali, uomo compreso.

Fonte: Tiscali Notizie

Auspico lo studio di altre soluzioni che evitino questo sterminio di esseri viventi. Spero ci sia la volontà di farlo, di trovare altre soluzioni e di applicarle per il bene di tutti, e spero che queste soluzioni vengano trovate.

MIMOSE IN FIORE


Foto Shutterstock

Cari amici (come amavo iniziare i miei post molti anni fa e qualche capello fa),

anzitutto rinnovo i miei più sinceri auguri di un 2023 ricco di belle notizie per l’ambiente e per tutti voi. Il 2023 è iniziato con gli attivisti di “Ultima Generazione” che hanno imbrattato uno dei simboli del Parlamento, il Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica. A voi i commenti su questo episodio.

Ma oggi mi voglio soffermare su come è cominciato il 2023 a livello di clima. Di certo siamo sempre abituati a idealizzare il Natale con la neve e con il gelo fuori, e un’atmosfera calda e accogliente dentro casa. Purtroppo da parecchio tempo non è più così. Il Natale e il Capodanno sono sempre più miti, così come i nostri inverni. La neve a Natale? Soltanto negli spot e nei film. Ora non è più così.

Il 2023 a livello climatico, almeno qui in Sardegna, è cominciato e sta proseguendo con temperature quasi primaverili che stanno facendo sbocciare le mimose con ben due mesi d’anticipo. Le api, confuse, stanno già uscendo dal loro letargo, e si affacciano agli alberi e alle piante attratte dal bel profumo dei fiori che stanno sbocciando. Se questo però da un punto di vista estetico è poetico e meraviglioso, dal punto di vista climatico e delle coltivazioni, ma anche delle api, non lo è per niente! Infatti le ondate di gelo e di freddo, che comunque sono previste, ammazzano le colture, e le produzioni corrono un grave rischio.

Infatti, secondo uno studio di Coldiretti, esiste “la concreta possibilità che nelle prossime settimane le repentine ondate di gelo notturno brucino fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti futuri. In Sicilia dove si sono registrate punte di 20 gradi sono già fioriti i limoni in anticipo rispetto alla primavera. Ma in difficoltà è anche il mondo animale con casi di api che disorientate dalle alte temperature si risvegliano ed escono dagli alveari con il pericolo concreto di venire decimate dall’arrivo del freddo”.

L'Italia alla prova della siccità, mai così poveri d'acqua

Il caldo anomalo però è solo una conseguenza del cambiamento climatico. A questo è accompagnata una forte siccità. Mancano all’Italia ben 50 miliardi di metri cubi d’acqua, e il livello dei grandi laghi è allarmante. Infatti, il Lago di Como è al 18% della sua portata, il Lago Maggiore è al 26% e il Lago di Garda al 34%, mentre il Po è sceso di tre metri sotto lo zero idrometrico! Temperature e condizioni idriche da fine estate, non da inizio inverno. Speriamo che le ondate di pioggia e neve non facciano danni e soprattutto riempiano a un livello accettabile i fiumi e i laghi del nostro bel Paese. E speriamo che non ci siano danni importanti alle colture e alle produzioni.

D’altronde concordo con ciò che ha detto un climatologo: il 2022 non è stato l’anno più caldo degli ultimi 50 anni, ma sarà l’anno meno caldo dei prossimi 50 anni. Dove andremo a parare?

BIOMETANO: LA STORIA DI UN SUCCESSO


Prezzo Metano alle stelle, ma il Biometano si vende a 1,2 €/kg

“E la morale di questa storia è che la merda non è così brutta come la si dipinge”. Parto da qui, da una citazione di uno dei gruppi italiani più geniali, se non il più geniale, nei loro testi. Sto parlando di Cateto degli Elio e le Storie Tese (a proposito: Elii, tornate insieme!), che racconta come la cacca non è così schifosa, ma ha una sua utilità.

L'azienda agricola che vende biometano ricavato dal letame delle mucche

In questo periodo di gravissima crisi alimentata dalla guerra e dalla iper speculazione, dove i carburanti e gli alimentari sono alle stelle, dove i costi delle bollette sono quintuplicati rispetto a pochi mesi fa e dove le aziende rischiano il fallimento, questa sostanza marrone sgradevolissima all’odore, in realtà non ha solo difetti. Infatti da essa, e più precisamente dagli escrementi delle mucche, si produce Biometano.

Siamo a Rivergaro, in provincia di Piacenza, nell’agriturismo Bosco Gerolo, in una azienda agricola di 600 mucche che producono 2.064 metri cubi di biometano al giorno. Le mucche quindi non producono solo latte e yogurt, ma anche biometano. I proprietari di questo “distributore di benzina” vendono l’oro marrone a 1,19 € al litro.

Nonostante gli sforzi delle mucche operaie, però, al loro “impianto vivo” si fermano ogni giorno più del doppio dei veicoli che potrebbero servire. Come viene lavorato il letame viene spiegato meglio in questo articolo.

Questa è la storia fortunata, che spero lo sia per decenni a venire, di una famiglia che ha deciso di investire nel letame. Poiché dal letame non nascono solo i fior, ma anche il biometano. 

LA TUTELA DELL’AMBIENTE È STATA INTRODOTTA NELLA COSTITUZIONE


La Costituzione Italiana: riassunto | Studenti.it

La tutela dell’ambiente e degli animali è finalmente inserita nella Costituzione Italiana, che come ha dichiarato Salvatore Micillo (M5S) “La Costituzione più bella del mondo ora è ancora più bella”. È stato introdotto il principio dell’Interesse per le future generazioni e il divieto di iniziativa economica che possa ledere la salute dell’ambiente e della popolazione.

“Questo voto del Parlamento segna una giornata epocale: testimonio qui la presenza del governo che crede in questo cambiamento, grazie al quale la nostra Repubblica introduce nei suoi principi fondanti la tutela dell’ambiente”, ha commentato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

Alla fine il provvedimento è stato approvato a Montecitorio con 468 voti favorevoli, un contrario e 6 astenuti. Gli articoli modificati sono l’Articolo 9 e l’Articolo 41. Nell’articolo 9 si aggiunge alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione, anche la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi “anche nell’interesse delle future generazioni”.

L’articolo 41, invece, sancisce che l’iniziativa economica debba rispettare non solo la libertà e la dignità umana ma anche – questa la novità – la salute e l’ambiente, prevedendo per questo anche programmi e controlli. Di fatto sversare liquami in un fiume per produrre diventerà anche una violazione della Costituzione.

Una modifica importante, una gran bella notizia, ma non vorrei che fosse un intervento “di facciata”, un “cioccolatino” per far star buoni i giovani ed evitare altri scioperi, o di imminente campagna elettorale. 

IL 2021 IN (PIÙ DI) 12 FOTO


Eccoci all’appuntamento di fine anno! Come di consueto Ambiente sul Web ricorda gli avvenimenti più importanti mese per mese dell’anno che sta finendo. Ecco in breve quello che è successo nel 2021 (purtroppo non c’è stato il tanto annunciato Mangoni Campovolo 2021 che attendevo per la reunion degli Elio e le Storie Tese, ma comunque…).

Si è chiuso il buco dell’ozono sopra l’Antartide: “Era il più grande e profondo degli ultimi quarant’anni”

Gennaio: si chiude il buco dell’ozono.

Procida capitale della cultura 2022: l'annuncio

Procida diventa la prima isola ad essere capitale italiana della cultura, e lo sarà nel 2022.

Luoghi del Cuore FAI: ecco i 20 siti e tesori da salvare più votati dagli italiani

Febbraio: la ferrovia del tratto Cuneo – Ventimiglia è stata eletta come luogo del cuore 2021.

Lithophaga lithophaga - Wikipedia

Marzo: i Faraglioni di Capri sono stati devastati dai pescatori di frodo per prelevare i datteri di mare.

Covid, viaggi estate 2021, Italia chiusa e turisti all'estero: ultima beffa  per gli albergatori

Il Governo Draghi blocca l’Italia ma sblocca l’estero: bar, ristoranti, pizzerie, alberghi, musei, parchi archeologici, beni culturali in Italia chiusi, mentre si può andare all’estero bastando un tampone negativo all’andata e uno al ritorno. Un danno e una beffa per le nostre imprese e per il nostro turismo.

 © ANSA

Aprile: il Parco Nazionale della Maiella diventa Geoparco.

qts

Maggio: Il 13 Maggio in Italia è l’Overshoot Day. Pessima notizia per l’unico pianeta che abbiamo.

Disastro ambientale in Sri Lanka: cosa sta succedendo e quali specie sono a rischio

Giugno: L’incendio a bordo di una nave mercantile nello Sri Lanka provoca una strage di tartarughe marine e di vari tipi di pesci.

Foto Ansa

I laghi sono sempre più poveri di ossigeno.

Luglio: il Panda Gigante non è più considerato un esemplare a rischio estinzione.

Sardegna, gli incendi bruciano l'oristanese: tanti danni, 400 evacuati a  Cuglieri (Video)

La Sardegna brucia: in cenere un albero millenario, migliaia di ettari  distrutti e persone sfollate

Luglio – Agosto: Più di 20mila ettari di terreno sono andati in cenere in Sardegna, specialmente nell’Oristanese, a Scano di Montiferru. Più di 1.500 sfollati, animali arsi vivi, campi e coltivazioni distrutte, case bruciate, produzioni irrimediabilmente compromesse, un albero millenario ridotto in cenere.

Towards Cop26: Uae and Youth4Climate initiative

Settembre: Ripartono i Fridays For Future e Greta Thunberg pronuncia le sue più celebri parole: “Bla Bla Bla”, pronunciate di fronte ai “Giganti”. Sono solo parole, lo sappiamo da anni. Impegni non seguiti ai fatti.

Sorpresa nel deserto di Atacama: spuntano fiori con cinque anni d'anticipo  - La Stampa

Fiorisce il deserto Atacama, tra Perù e Cile.

california petrolio

Ottobre: disastro ambientale in California: 3000 barili di petrolio si sono riversati in mare devastando ben 33 kmq di costa.

Bruciato Sa Tanca Manna, l'olivo millenario di Cuglieri

Novembre: La rinascita di Cuglieri (OR), uno dei comuni maggiormente colpiti dagli incendi, dalle sue ceneri: 100 alberi piantati dai ragazzi delle medie e delle superiori arrivati da ogni parte della Sardegna.

Maltempo, tornado oggi a Catania: nubifragio e alberi divelti. VIDEO | Sky  TG24

Nubifragi a Catania e Siracusa. Danni e morti.

Enas - Ente Acque della Sardegna - RAS - - Monte su Rei

Dicembre: Dopo la siccità dei mesi estivi in Sardegna arriva la pioggia, abbondante, anzi, sovrabbondante rispetto alla quantità dei nostri invasi, che infatti in alcuni comuni sono stati “costretti” a sversare l’acqua in mare per evitare le inondazioni. E le tubature sono a colabrodo. Assurdo.

Armi nucleari: perché il rischio ora è più alto – Orizzonti Politici

Il Ministro della Finzione Ecologica Cingolani appoggia Macron e sostiene il Nucleare e il Gas come indispensabili per la transizione ecologica del nostro Paese. Assurdo anche questo.

E con questo è tutto per quest’anno. Per me è stato un anno duro, ma sono ancora qua 🙂 Speriamo che il 2022 porti tanta serenità, felicità, salute, lavoro e soprattutto amore reciproco. Auguri a tutti, e come si dice in sardo: “bonas fines e menzus printzipios”: buona fine (anno) e inizio ancora migliore. E spero che lo sia. Per tutti voi (e anche per me)… Ci rileggiamo l’anno prossimo!

DISASTRO AMBIENTALE IN CALIFORNIA


california petrolio

Un’enorme chiazza di petrolio al largo della costa meridionale della California ha causato un terribile disastro ambientale. Il paradiso dei surfisti Huntington Beach è devastato. 3mila barili di petrolio si sono riversati su 33 km quadrati di costa. La perdita sembrerebbe avere la portata di quasi 500mila litri di greggio. La fuoriuscita proviene dalla piattaforma petrolifera Elly e si troverebbe oltre 20 metri sotto la superficie del mare. Sono stati rinvenuti numerosi pesci e volatili morti.

L’attività di estrazione, su cui si basa parte dell’economia di questa zona, viene ampiamente criticata da decenni. Le trivellazioni offshore sono state limitate dopo una devastante fuoriuscita di petrolio del 1969 al largo di Santa Barbara, dove sono stati riversati nell’oceano 80mila barili di petrolio. Trent’anni fa la petroliera America Trader riversò 1,6 milioni di litri di greggio sulle coste di Orange, uccidendo oltre 3mila animali. Nel 2015 altri 24mila barili sono finiti in acqua a largo di Santa Barbara, arrecando un danno enorme alla fauna locale. Il primo ottobre questo disastro.

Immagini e articolo completo su Greenme.it

sversamento petrolio california

Quanti disastri devono ancora accadere prima che vengano riconsiderati certi posti di lavoro? Quante lacrime di coccodrillo dovranno essere versate prima che vengano chiuse certe attività?

LA SARDEGNA BRUCIA


La Sardegna brucia. I vescovi: la politica affronti l'emergenza

“Montiferru”, il Monte Inferno. Lo chiamano così il vulcano, ormai spento da migliaia di anni, uno dei trentadue vulcani, tutti disattivi, mappati in Sardegna. Oggi è in cenere, ma non perché ha ripreso la sua attività eruttiva. 20.000 ettari di terreno in fumo, più di 1.500 sfollati, animali arsi vivi, campi e coltivazioni distrutte, case bruciate, produzioni irrimediabilmente compromesse, un albero millenario ridotto in cenere. È questo il bilancio di diversi giorni di fuoco e fiamme che hanno devastato la nostra Regione. La Sardegna brucia, è stato di calamità. 

La Sardegna brucia: in cenere un albero millenario, migliaia di ettari  distrutti e persone sfollate

Sardegna, gli incendi bruciano l'oristanese: tanti danni, 400 evacuati a  Cuglieri (Video)

IL PANDA GIGANTE È SALVO… PER ORA


Il panda gigante è salvo… per ora. Non rischia più l’estinzione. Lo hanno stabilito le autorità cinesi. Infatti si contano 1.800 esemplari in natura, ma resta comunque una specie vulnerabile. Il panda gigante, simbolo del WWF, nonché animale nazionale della Cina, è ghiotto di bambù. Per sopravvivere e per nutrirsi ha bisogno di consumarne in grandi quantità, dai 9 ai 18 kg al giorno, e la disponibilità di canne di bambù è molto alta. Altra speranza per il panda gigante perché possa sopravvivere il più a lungo possibile e riprodursi.

Immagine presa dal sito Corriere del Ticino, copyright Shutterstock.

DOMANI È LA GIORNATA DELLA TERRA 2021


Earth Day 2021, la maratona multimediale per celebrare la 51ma giornata  Mondiale della Terra

Domani è la Giornata della Terra 2021, in inglese Earth Day. L’Earth Day, una delle più grandi manifestazioni mondiali per il Pianeta, è nata, dopo anni di gestazione, il 22 Aprile 1970, quando 20 milioni di Americani (mica briciole) si mobilitarono per una manifestazione a difesa della Terra. Oggi l’Earth Day è una giornata di riflessione sulle problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili; e anche di proposta di soluzioni che includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.

Earth Day 2021: al via la 51ma giornata Mondiale della Terra delle Nazioni  Unite

Sono numerose le manifestazioni in tutto il mondo. In Italia verrà celebrata con la seconda manifestazione #OnePeopleOnePlanet, la maratona multimediale in diretta sulla piattaforma digitale RaiPlay. La diretta televisiva sarà di ben 13 ore, dalle 7:30 del mattino alle ore 20:30. #OnePeopleOnePlanet, inoltre, si collegherà in diretta con le varie reti radiofoniche e televisive della RAI, e sarà animata da interventi, testimonianze, approfondimenti, performance e campagne.

Carolina Crescentini - IO CI TENGO - YouTube

Saranno numerosi i contributi di partner, associazioni, istituzioni, testimonial, esponenti del mondo della scienza, della cultura, dell’arte, dello spettacolo e dello sport. Anche gli spettatori da casa potranno partecipare, interagendo con la piattaforma web e social di OnePeopleOnePlanet attraverso gli hashtag della giornata: #OnePeopleOnePlanet, #OPOP21, #IoCiTengo, #EarthDay2021, #EarthDay, #GiornataMondialedellaTerra, #Agenda2030, #GlobalGoals, #focolaremedia, #focolaritalia.

ALLEVAMENTO SOSTENIBILE: QUALI SONO I TIPI E I VANTAGGI


copertina

Sicuramente avrete letto o sentito parlare di allevamento sostenibile. Il suo significato più comune è applicato al contesto ambientale, dove i processi produttivi si basano su tecniche e tecnologie che causano il minor impatto possibile sul pianeta.

È un argomento molto discusso nella società odierna, soprattutto perché diventa un criterio di scelta nei processi decisionali di acquisto di proteine animali da parte dei consumatori.

Però, ora facciamo qualche passo indietro per comprendere le diverse sfere che il concetto di sostenibilità tocca.

Concetto di sostenibilità

La sostenibilità può essere classificata in ambientale, sociale ed economica.

La sostenibilità ambientale è definita come l’uso di beni e risorse naturali per soddisfare i nostri bisogni senza esaurirle per le prossime generazioni.

La sostenibilità sociale può essere definita come tutte le azioni volte a migliorare la qualità di vita degli individui, per ridurre le disuguaglianze sociali e aumentare l’accesso ai diritti e ai servizi di base.

Infine, la sostenibilità economica, è un insieme di pratiche amministrative economiche e finanziarie volte a mantenere i processi di produzione, che portano al profitto, senza causare danni all’ambiente.

Tipi di allevamento

All’interno del concetto di allevamento esistono diverse pratiche, che si possono dividere in due sistemi: allevamento estensivo e allevamento intensivo.

Allevamento estensivo

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L’allevamento estensivo è considerato il sistema più tradizionale di allevamento del bestiame e viene considerato un tipo di allevamento etico. Si fa crescendo gli animali in grandi aree (al pascolo); questo significa che, nelle zone di allevamento, il bestiame è lasciato libero.

La popolarità di questo sistema è dovuto ad un grande vantaggio: il basso investimento. Gli animali sono allevati su grandi estensioni di pascolo, dove il bestiame può ottenere la maggior parte dei nutrienti di cui ha bisogno; ciò rende la produzione più economica.

Allevamento intensivo

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L’allevamento intensivo è considerato l’opposto dell’allevamento estensivo. La prima caratteristica che differenzia i due sistemi è che gli animali sono allevati in aree più piccole, in un sistema di confinamento.

Ovvero, il bestiame è separato in lotti e allevato in un’area ristretta, che può essere un recinto o una stalla; gli animali che crescono in allevamenti intensivi sono soprattutto bestiami da carne (maiale, pollo, bovini, ovini), ma anche quelli da latte.

Dato che non ci sono pascoli, gli animali sono nutriti tramite abbeveratoi. La dieta è equilibrata e focalizzata sugli obiettivi. Nell’allevamento bovino da latte, è possibile aumentare la produzione di latte delle mucche e, nel bestiame da carne, ridurre il tempo necessario all’animale per raggiungere il peso ideale per la macellazione.

In sintesi, quali sono le differenze tra l’allevamento estensivo e quello intensivo?

In sostanza, negli allevamenti intensivi, il bestiame è confinato in spazi ristretti; attraverso l’utilizzo di procedure tecnologiche, è possibile monitorare gli animali e massimizzare la produttività. Tuttavia, la manodopera per tale scopo deve essere specializzata, il che richiede costi più elevati.

Negli allevamenti estensivi, il bestiame è lasciato libero in pascoli molto grandi. Il monitoraggio del bestiame è più difficile, quindi non è possibile valutare frequentemente la nutrizione e la salute. Tuttavia, non è necessario un investimento elevato, poiché gli animali prendono le sostanze nutritive dal pascolo stesso e non viene assunta manodopera qualificata.

Come capire se un allevamento bovino è sostenibile?

Con allevamento bovino sostenibile ci si riferisce al processo di produzione che ha come obiettivo l’efficienza produttiva del bestiame, con pratiche che aumentano la redditività dei prodotti, riducono le perdite e i costi, ottimizzano le risorse naturali e migliorano la routine e il benessere degli animali e dei dipendenti. Il tutto nel pieno rispetto del pianeta e degli animali.

Siccome è un argomento molto discusso, ultimamente sono tante le catene che ricercano un allevamento sostenibile da carne che rientri negli standard di sostenibilità, rendendo queste pratiche un buon percorso da seguire per gli allevatori che cercano di essere inseriti nel mercato per i prossimi 10 anni.

La tecnologia a favore dell’allevamento sostenibile del bestiame

Il cambiamento climatico, il degrado delle foreste native e l’indisponibilità delle risorse idriche, sono alcuni dei fattori che favoriscono l’evoluzione e la diffusione di pratiche di allevamento sostenibili.

Secondo il portale Friend of the Earth, le principali caratteristiche che contribuiscono alla crescita sostenibile del bestiame, si riferiscono alle buone azioni incentrate sul recupero dei pascoli, il riutilizzo dei rifiuti animali e la loro fertirrigazione, la creazione di fertilizzanti organo minerali, e soprattutto, l’adozione del sistema di produzione integrata.

Tra le diverse attività realizzate nel paese con questo focus, possiamo citare la linea di carni con certificazione di prodotti provenienti da agricoltura e allevamento sostenibili, sviluppata da Friend of The Earth, che attualmente è un ottimo esempio di applicazione delle risorse tecnologiche e buone pratiche all’interno del processo produttivo.

Allevamento sostenibile pdf

Ci sono dei requisiti che le aziende che intendono aderire al programma di Certificazione Sostenibile, devono avere; tutte le info sono visibili e scaricabili nel sito dell’azienda.

FARAGLIONI DEVASTATI


Lithophaga lithophaga - Wikipedia

A Capri gli imponenti faraglioni sono stati devastati dai pescatori di frodo per prelevare i datteri di mare. La pesca dei datteri di mare è illegale, poiché i molluschi vengono estratti picconando le rocce e infliggendo un grave danno all’ecosistema marino. L’indagine, che poi ha portato all’arresto di 19 pescatori di frodo, ha rivelato che per estrarre i datteri i sub usavano anche martelli pneumatici e cariche esplosive.

Vacanze a Capri: la guida di viaggio

I sommozzatori lavoravano per due associazioni, una napoletana e l’altra stabiese-caprese, che vendevano questo frutto di mare, che appartiene a una specie protetta, a una clientela di elite, in grado di pagarlo 100-200 euro al chilo. Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali si è scoperto che in pochi mesi erano stati raccolti ben otto quintali di datteri di mare, che nei periodi festivi arrivano a costare anche 200 euro al chilo. Tra i reati contestati a vario titolo, ci sono l’associazione per delinquere finalizzata al compimento di numerosi delitti ambientali, inquinamento e ricettazione.

Capri, l'area marina protetta è sempre più vicina | Italiaambiente

Gli esperti hanno detto che lo scempio è talmente grave che ci vorranno almeno 30 anni perché si stabilisca l’equilibrio corrotto in quelle località del Golfo di Napoli. La Gdf, oltre alla notifica delle misure cautelari, ha sequestrato tre locali commerciali tra Napoli e Castellammare di Stabia, dove i datteri venivano nascosti prima della vendita.

Fonte: TgCom24

GIORNATA NAZIONALE DEL GATTO


Foto Ansa

Il gatto è l’animale domestico che amo di più. Anzi, lo adoro. I gatti mi hanno tenuto compagnia ininterrottamente dal 15 agosto 1992 al 31 gennaio 2017, quando l’ultima gatta è venuta a mancare per polmonite (in tempi non sospetti). Avendo scoperto nel 2006 di esserne allergico abbiamo deciso di non ospitare più gatti in casa dal giorno della loro morte, mamma e figlia. E così dal 31 gennaio 2017 non ospito più animali domestici (anche se la voglia di ospitarne uno è ancora tanta).

Oggi è la giornata nazionale del gatto. Il sito Animali da Compagnia vuole sfatare sette leggende metropolitane sul gatto. Ecco quali sono e come cerca di sfatarli:

1- Può cibarsi di soli vegetali: falso. Il gatto è carnivoro. Alimentarlo seguendo esclusivamente una dieta a base di carne cruda, sebbene possa essere interessante dal punto di vista del profilo nutrizionale, comporta dei rischi sia per l’animale che la assume sia per chi convive con lui. Questo perché tramite le feci, il gatto potrebbe diffondere nell’ambiente domestico malattie pericolose anche per l’uomo (come la salmonella). Anche optare per una dieta vegana non è una buona scelta: il gatto è un carnivoro stretto ed ha bisogno di alcuni nutrienti che non sono presenti nel mondo vegetale, per potersi alimentare in modo completo e bilanciato.

2- Non sente il sapore dolce: falso. È in grado di percepire anche l’amaro e l’acido, gusti che gli permettono di comprendere lo stato di conservazione e la qualità del cibo, ecco perchè sono animali così selettivi. In teoria le papille gustative per il gusto dolce sono scarsamente presenti, anche se è curiosa la recente tendenza rilevata in alcuni soggetti a prediligere cibi zuccherini.

3- Il gatto non ama l’acqua. È un credo diffuso che i gatti abbiano paura dell’acqua: in realtà, come tutti i felini, sanno muoversi bene nell’ambiente acquatico. Ci sono alcuni motivi per cui il gatto non ama l’acqua, per esempio il pelo bagnato li rende più pesanti e goffi, il loro olfatto molto sviluppato non ama le profumazioni, l’acqua fredda abbassa la temperatura corporea. Non è detto però che l’esperienza del bagno non possa essere piacevole o accettabile per il gatto, si possono abituare fin da cuccioli, e ci sono addirittura gatti che amano nuotare, come il Turco Van dal pelo idrorepellente.

4- È un animale pigro. Secondo i comportamentalisti felini, il gatto non soffre di solitudine ma può soffrire di noia: il suo corpo atletico a un apparto sensoriale sensibile, richiedono che abbia sempre qualcosa da fare per il suo benessere psicofisico. Se per il cane servono almeno 4 passeggiate al giorno, per il gatto sono sufficienti 5 minuti di attività e stimolazione 5 volte al giorno, preferibilmente di mattina e di sera. È quindi opportuno curare l’ambiente in cui vive in casa in modo da essere a sua misura. Ad esempio:

– ama guardare fuori dalla finestra. Per farlo felice basta creare un punto di osservazione utilizzando uno scaffale, una libreria o anche una sedia;
– ama infilarsi in “tane” in cui rifugiarsi. Basta un semplice cartone con un foro di entrata;
– gli piace scrutare la casa dall’alto. I gatti hanno infatti una visione a 200 gradi, a differenza dell’uomo che si ferma a 180. Sì a mensole che girano per tutta la stanza e a scale su cui arrampicarsi;
– mettere in sicurezza lo spazio: allontanare dalla sua portata piante che possono essere tossiche, oggetti che possono essere facilmente ingoiati e proteggere i cavi elettrici.

5-Non ha bisogno di cure veterinarie. Solo 1 proprietario su 4 fa visitare regolarmente il proprio gatto. È importante recarsi dal medico veterinario almeno 3 volte all’anno. Ma soprattutto, è bene abituarsi a costanti controlli: un controllo delle urine almeno 1 o 2 volte all’anno, sia nei gatti maschi sia femmine. La sabbia preposta al raccoglimento delle urine è un sistema di controllo domestico che evita lo stress dell’analisi delle urine ambulatoriale che prevede quasi sempre la sedazione. Questo è un plus importante. Ma non solo. Cavità orale, reni, fegato e cuore sono gli organi più colpiti da infezioni secondarie derivanti dalla scarsa igiene orale. Parola d’ordine: prevenzione.

6-Ha 7 vite. I gatti, nonostante la loro piccola stazza, sanno cavarsela egregiamente in molte situazioni, questo è motivo per il quale si ritiene che abbiano sette vite, o forse sarebbe meglio dire sette possibilità di cavarsela in più rispetto ad altri animali, o umani. Hanno un sesto senso molto sviluppato, oltre agli altri. Possono muoversi agevolmente nella penombra, sono ottimi cacciatori, sanno atterrare “in piedi” pure cadendo da altezze elevante, fanno salti acrobatici, sanno ritrovare la via di casa, sono molto agili e ultimo ma non meno importante sono animali molto puliti, una prevenzione non trascurabile.

7- Il carattere dipende dal colore del mantello. È un collegamento che non ha nessuna base scientifica ma alcuni ricercatori sostengono che ci sia un legame tra il livello di melanina (che dà il colore) e quello di dopamina (che regola, tra le altre cose, la sensazione di piacere). Ogni gatto ha una personalità a sé ma i proprietari in generale riportano che i gatti chiari, i rossi e i maschi sono più tranquilli e socievoli, i tricolore (tortie) i più lunatici, i gatti scuri i più misteriosi e intraprendenti.

LO STERMINIO DEI VISONI


Virus mutato e 15 milioni di visoni abbattuti: cosa succede in Danimarca |  QuiFinanza

È iniziato lo sterminio dei visoni in Danimarca. Si stima che la mattanza debba contare 17 milioni di animali. Il movente sarebbe l’ipotesi di una mutazione del Covid-19 già trasmessa a 12 persone, che minaccia l’efficacia di un futuro vaccino per l’uomo. L’Ente Nazionale Protezione Animali protesta e chiede una riflessione a tutti gli Stati europei sugli allevamenti intensivi di animali da pelliccia.

La Danimarca abbatte 17 milioni di visoni portatori di una variante del  coronavirus - la Repubblica

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), ha lanciato un appello al Governo e al Parlamento “affinché stabiliscano la chiusura per sempre di tutti gli allevamenti di animali da pelliccia in Italia, ancora attivi in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo, prevedendo il recupero e la riabilitazione degli animali”.

Coronavirus mutato nei visoni: Danimarca pronta ad abbatterne milioni-  Corriere.it

“In questi stabilimenti gli animali vivono spesso in pessime condizioni igieniche e lo stress che subiscono dalla nascita all’uccisione è altissimo, costretti come sono a subire un’angusta cattività in scenari d’inferno. Un motivo di più per riflettere sulla necessità di chiudere tutti questi stabilimenti”.

DUE NOTIZIE TERRIBILI


Gran parte della foresta amazzonica è ormai diventata savana: raggiunto il punto di non ritorno

Cambiamenti climatici e attività dell’uomo sono strettamente connessi. Si potrebbe dire che i cambiamenti climatici siano conseguenza dell’attività dell’uomo. Gli effetti di queste attività sono devastanti. La Foresta Amazzonica si sta rapidamente trasformando in Savana. Il Presidente Bolsonaro si sta rendendo responsabile della radicale trasformazione di quello che un tempo rappresentava il polmone verde del pianeta.

Il giorno dell'Amazzonia, 10 cose da sapere

Tagli indiscriminati degli alberi e incendi dolosi, in brevissimo tempo, hanno distrutto gran parte della foresta. Il più grave disastro ambientale della storia del Brasile e non solo. La siccità è solo una delle conseguenze dei cambiamenti climatici connessi all’attività dell’uomo. E la foresta soffre, perché da pluviale diventa arida.

Andando all’altra estremità della Terra, in Kamchatka, ecco un altro fenomeno apparentemente inspiegabile: la morìa di pesci. Non  una morìa qualsiasi: il 95% della vita sui fondali marini non esiste più, è sterminata dall’inquinamento. Ancora misteriosa la causa.

Gli ambientalisti sostengono che l’inquinamento possa provenire da un impianto di stoccaggio di sostanze chimiche velenose di epoca sovietica forse filtrate in mare. Circostanza però negata da Solodov. Il vice presidente dell’Accademia Russa delle Scienze, Andrei Adrianov, invece, ha detto che la morìa è stata causata dalle tossine delle microalghe, conosciute come fioritura delle alghe. La teoria è stata sostenuta da importanti biologi marini russi, data la presenza di schiuma gialla che copre un’area visibile dallo spazio.

Da gennaio spariti 1.200 km quadrati di foresta Amazzonica. E Bolsonaro  taglia i fondi ai forestali - Open

Due notizie terribili che dimostrano quanto le attività dell’uomo influiscano sul cambiamento climatico, e quanto questo ricada sull’uomo e sugli animali. È come un gatto che si morde la coda. Bisogna saper ascoltare il grido della Terra, che ci implora di fermarci. Altrimenti le conseguenze ricadranno su di noi e suoi nostri figli e nipoti. Il punto di non ritorno è quasi arrivato.

LA FRANCIA BANDISCE LA VIOLENZA SUGLI ANIMALI


In Francia saranno banditi gli animali selvatici al circo. Stop anche alla riproduzione nei parchi acquatici e agli allevamenti di visoni

Una buonissima notizia arriva dalla Francia. La nazione transalpina ha bandito gli animali selvatici dal circo, la riproduzione di delfini e oche nei parchi acquatici e gli allevamenti di visoni d’America, entro 5 anni. Sono queste le misure annunciate dalla Ministra della Transizione Ambientale Barbara Pompili, che ha dichiarato: “È ora che il nostro fascino ancestrale per queste creature selvagge non si traduca più in situazioni in cui la loro prigionia sia favorita rispetto al loro benessere”.

Con questo provvedimento la Francia intende lanciare un chiaro segnale del proprio impegno a proteggere la natura. Tra le misure annunciate c’è anche il sostegno agli zoo, affinché possano attuare misure in favore degli animali custoditi. Per quanto riguarda gli obiettivi, a detta della Ministra, non è fissata una data certa, ma si preferisce impostare un processo in modo che avvenga il più rapidamente possibile.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Finalmente una bella notizia dalla Francia. Spero che anche i loro cugini (italiani) si impegnino a fare altrettanto.

SCIMMIA SMART


Monkey steals cellphone from student's bedroom, takes selfies before  dumping it - Anchorage Daily News

Perde il suo cellulare. Pensa glielo avessero rubato, ma dopo due giorni lo ritrova in mezzo alla foresta dietro casa sua. È successo in Malesia, a Zackrydz Rodzi, 20 anni. Quando lo ritrova scopre la memoria piena di selfie e di video in slow motion, tutti girati da… una scimmia! Anche i video mostrano la curiosa scimmia che si infila il cellulare nella bocca.

Monkey steals cellphone from student's bedroom, takes selfies before  dumping it - Anchorage Daily News

Il suo racconto: “Erano due giorni che provavo a chiamare, ma all’inizio il telefono era in modalità offline. Quando l’ho recuperato e ho aperto la galleria, wow! Era pieno di foto di scimmie, in slow motion, time lapse e tutto il resto”.

Get This: Just monkeying around: Primate takes phone, then selfies - The  Lima News

Fonte: Tiscali Ambiente

Malesia, la scimmia ruba un cellulare e si fa un video selfie - Corriere TV

Pare che anche le scimmie si siano adeguate ai tempi moderni.

SPAVENTOSA MORIA DI API IN LOMBARDIA IN POCHE ORE


Quattro milioni di api morte in due giorni tra Brescia e Cremona: indagano i Forestali

Quattro milioni di api sono morte in due giorni nelle province di Brescia e Cremona, in una fascia di territorio di circa 6 km. Sulle cause, ancora ignote, indagano i forestali. Un danno inestimabile all’economia della zona e soprattutto per la salute e il futuro della popolazione. Anche perché solo in provincia di Brescia si contano ben 119 imprese, con una produzione di 300mila tonnellate di cera, miele, propoli e derivati.

Cifre allarmanti, considerando che quasi il 90% delle piante selvatiche da fiore ha bisogno di impollinatori per riprodursi: api, vespe, farfalle, coccinelle, ragni, rettili, uccelli. In generale, una singola ape visita in media circa 7.000 fiori al giorno e ci vogliono 4 milioni di visite floreali per produrre un chilogrammo di miele. Tre colture alimentari su quattro dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api; tra queste – secondo la Fao – ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

LE MENTI CRIMINALI CONTORTE NON CONOSCONO LIMITI ALLA LORO FANTASIA ASSASSINA


Elefante

Elefantessa incinta uccisa con petardi nascosti in un ananas: cosa ...

Elefante ucciso con un ananas pieno di petardi: era in stato di ...

Femmina elefante incinta uccisa da ananas petardi

Oggi è la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Essa nasce nel 1972 grazie all’Assemblea delle Nazioni Unite, anche se la prima edizione fu due anni più tardi, nel 1974, con lo slogan “Only One Earth” (solo una terra). Il motto per l’edizione 2020 è “È il momento per la natura”. Una frase che invita a riflettere sul rapido declino della biodiversità della Terra. Una sorta di estinzione di massa che attualmente vede a rischio circa un milione di specie viventi. E ciò a causa della distruzione degli ecosistemi. Da qui l’appello dell’ONU a tutti i Paesi per far crescere la consapevolezza dei cittadini su temi così delicati e stimolare azioni concrete. 

Ma proprio in questo giorno il genere umano, anziché riflettere la sua umanità, riflette la sua criminalità più becera e meschina. Infatti stanno facendo il giro del mondo le immagini di una elefantessa che aspettava un elefantino alla quale è stato dato da mangiare un ananas pieno di petardi che le sono esplosi tutti in bocca, uccidendola, e ovviamente uccidendo anche il suo elefantino. Le menti criminali contorte non conoscono limiti alla loro fantasia assassina. Mi vergogno di far parte del genere umano.

GIORNATA MONDIALE DELLA BIODIVERSITÀ


Giornata Mondiale della Biodiversità, il rapporto di Legambiente: “Il Covid fa riflettere sull’urgenza di tutelare gli ecosistemi”

Oggi è la Giornata Mondiale della Biodiversità. Il Covid-19 ci ha ricordato quanto sia importante tutelare la diversità biologica del Pianeta, dato che il 31% delle epidemie di malattie emergenti, come l’Ebola, è legato al cambiamento nell’uso del suolo causato dall’invasione umana delle foreste pluviali tropicali. Eppure la biodiversità è sempre più a rischio. Accade in tutto il mondo, dall’Amazzonia al Mediterraneo. Secondo i dati dell’Ipbes, il panel di ricerca delle Nazioni Unite dedicato alla biodiversità, tre quarti delle terre emerse sono stati significativamente alterati dall’uomo. Tra le cause più impattanti sugli habitat ci sono l’agricoltura e l’allevamento per l’industria. Il 2020 avrebbe dovuto essere l’anno cruciale per il raggiungimento degli obiettivi decennali sulla conservazione della natura, ma così non è stato.

Per quanto riguarda il nostro mare, pur rappresentando lo 0,82% delle superfici marine e lo 0,32% del volume di tutti i mari del globo, il Mar Mediterraneo ospita oltre 12mila specie marine, tra il 4 e il 18% di tutte le specie marine viventi del Pianeta, moltissime delle quali endemiche. Le principali minacce sono rappresentate dall’eccessivo prelievo di pesca, dallo sviluppo urbano costiero, dall’inquinamento delle acque e dalle modificazioni dell’habitat indotte dalle attività umane. Per diverse specie minacciate, come la cernia e lo sgombro, o a rischio come il nasello, è da tenere presente il loro interesse commerciale, che le rende più soggette a pressione e a un potenziale futuro declino.

Il quadro globale è molto preoccupante. Se quella amazzonica è la più grande foresta pluviale del Pianeta, casa di almeno 30mila specie di piante, di 30 milioni di specie animali e di tantissime specie ancora da scoprire, è anche vero che nei primi quattro mesi del 2020, la deforestazione è aumentata del 61% rispetto al 2019. Lo ricorda Greenpeace, spiegando che l’Amazzonia si è già ridotta del 15% rispetto alla sua estensione degli anni ’70, quando copriva oltre sei milioni di chilometri quadrati. Greenpeace lancia l’allarme, spiegando che di questo passo si rischia di arrivare al punto di non ritorno climatico. Tra le cause deforestazione, incendi, agricoltura e allevamenti intensivi, ma anche la costruzione di strade che rende le foreste di tutto il mondo più accessibili e vulnerabili, l’estrazione mineraria, di petrolio e di gas.

Un ruolo importante è quello giocato finora da agricoltura e allevamenti intensivi.

Per altre informazioni: Il Fatto Quotidiano

La biodiversità è fondamentale anche per la sopravvivenza dell’uomo. Tutelare le specie protette o a rischio estinzione è un compito difficile e delicato da portare avanti, anche perché ci vuole l’impegno di tutti noi.

IL RITORNO DELLE CAVALLETTE


Invasione di cavallette

Nella Valle del Tirso, nel centro Sardegna, sono ricomparse le cavallette, che l’anno scorso avevano infestato il territorio e distrutto diversi ettari di coltivazioni nelle campagne di Ottana, Bolotana, Orotelli e Orani, tra fine maggio e inizio giugno. Quest’anno la situazione è ancora peggiore. Infatti, oltre ai cambiamenti climatici che comportano l’alternanza di lunghi periodi di siccità a violente precipitazioni, e alle terre incolte, dovute alle remunerazioni dei prodotti agricoli sotto i costi di produzione che costringono le aziende ad abbandonare la produzione o a lasciare incolti alcuni terreni, c’è anche la pandemia del Coronavirus.

L’allarme è stato lanciato dal direttore della Coldiretti Nuoro-Ogliastra: “Un anno orribile con le aziende già seriamente provate dall’emergenza del Coronavirus oltre che da tutte le altre problematiche che conosciamo, non ultima quella dei cambiamenti climatici. Da oltre 20 giorni stiamo monitorando la situazione insieme alle aziende agricole interessate e allo stesso tempo ci stiamo già attivando presso le istituzioni per chiedere interventi immediati per contenerne la diffusione, ma arrivati a questa fase è anche difficile intervenire per bloccarle. L’unica speranza la riponiamo nei predatori naturali, in particolare nell’avifauna che potrebbe rappresentare l’unico mezzo di contrasto alle locuste”.

Fonte: sangavinomonreale.net

CALTAGIRONE: SGRAVI FISCALI PER CHI ADOTTA CANI RANDAGI


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Una città con una bellissima e famosa scalinata, quella di Santa Maria del Monte. In cima, però, è occupata da tantissimi cani randagi.

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L’inviato di “Striscia la notizia” Jimmy Ghione per le strade di Caltagirone, nel Catanese, dove si trovano decine di animali accuditi da volontari in un riparo di fortuna, troppo vicino a una strada trafficata: rischiano quindi finire sotto le macchine e anche di provocare incidenti.

Risultato immagini per caltagirone cani randagi striscia

Il Comune prova a correre ai ripari: presto sarà pronto uno spazio per ospitarli. “Non un canile”, assicura l’assessore Francesco Caristia, che illustra un’altra possibilità: “Naturalmente, i cani si possono adottare. e chi lo farà potrà godere di alcuni sgravi fiscali”.

Fonte e video: TGCom24

Che bella questa notizia! Non pubblico molto su questo blog, non solo perché ho un lavoro e altri impegni e quindi questo mi porta via molto tempo, ma anche perché sono una persona molto positiva, e voglio rendere questo blog positivo e ottimista. Alcune notizie e informazioni mi rifiuto di pubblicarle per non diffondere rabbia o indignazione. Finalmente ho trovato una notizia degna di essere pubblicata, una gran bella iniziativa del Comune di Caltagirone. Cosa ne pensate di questo?

FAKE NEWS?


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Spero siano solo Fake News:

Anzio: apre la Biogas vicino a 350 bambini: invitati i cittadini all’accensione: qui;

Al Parco del Circeo parte lo sterminio dei daini: qui;

Un milione di quintali di grano estero è arrivato nel porto di Bari: qui;

Cercano di affogare il cane legandogli una pietra al collo: qui;

L’Italia non ferma il consumo di suolo: qui;

Gatto preso a fucilate alla periferia di Ancona: è gravissimo: qui;

Giudice decide tramite sentenza di tagliare le corde vocali dei cani: qui.

 

AUSTRALIA: DALLA PADELLA ALLA BRACE


Australia, oltre 180 persone denunciate e 24 arrestate per incendio doloso. Wwf: un miliardo di animali uccisi da fiamme

Il mio slogan personale per il 2020 è #2020ForFuture, ma mi sa che l’anno è cominciato con il piede sbagliato, ma soprattutto è tutto fuorché “future”, tra il maltrattamento gratuito degli animali e gli incendi in Australia, con il cataclisma che ha causato (ora si parla di) un miliardo di animali arsi vivi, siccità, pessima qualità dell’aria. Ora arriva la notizia dell’arresto di oltre 180 persone e 24 denunciate per incendio doloso, ma anche la decisione di abbattere diecimila cammelli perché bevono troppo.

Cammelli selvatici australiani (immagine pubbl da ABC Australia)

Come volevasi dimostrare, l’uomo non solo distrugge la terra, se stesso ma soprattutto i suoi figli. L’uomo si ostina nella sua crudeltà. Ma si può essere più delinquenti? E’ cominciato male il 2020, molto, molto ma molto male.