“Montiferru”, il Monte Inferno. Lo chiamano così il vulcano, ormai spento da migliaia di anni, uno dei trentadue vulcani, tutti disattivi, mappati in Sardegna. Oggi è in cenere, ma non perché ha ripreso la sua attività eruttiva. 20.000 ettari di terreno in fumo, più di 1.500 sfollati, animali arsi vivi, campi e coltivazioni distrutte, case bruciate, produzioni irrimediabilmente compromesse, un albero millenario ridotto in cenere. È questo il bilancio di diversi giorni di fuoco e fiamme che hanno devastato la nostra Regione. La Sardegna brucia, è stato di calamità.
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NOTRE DAME BRUCIA
Un grosso incendio devasta la Cattedrale di Notre Dame de Paris. Tutto il legno del monumento più visitato al mondo è bruciato, la struttura portante ha retto. Alcuni si sono chiesti come mai non sono intervenuti i canadair per spegnere l’incendio. La risposta è presto data: perché la struttura non avrebbe retto alle bombe d’acqua sganciate dagli elicotteri. Alcuni islamici esultano sul web per il rogo del cuore francese della cristianità, ma la causa non è dovuta ad un attentato.
Da qualche settimana sono cominciati nella cattedrale dei lavori di ristrutturazione. Un progetto colossale. Stavano portando via le statue della facciata, in elicottero, verso un’altra città della Francia, e lì sarebbero state esposte al pubblico per tutto il periodo in cui la cattedrale doveva essere restaurata, fino al loro ritorno a “casa”.
Cos’è successo nessuno lo sa. Le cause del rogo sono ancora ignote, anche se si presume possa trattarsi di una disgrazia. Il legno, che ieri è stato bruciato tutto, era abbastanza vecchio. Le statue che si trovavano all’interno della cattedrale dovrebbero essere state messe in salvo prima del crollo della guglia, all’interno della sacrestia, ma non sappiamo se la sacrestia sia stata interessata dalle fiamme o se sia stata risparmiata.
Tutto il mondo piange. Macron vuole avviare una raccolta fondi mondiale per mettere in salvo l’arte, la cultura, la storia, la religione. Perché qui non si tratta solo di restaurare una chiesa, un monumento architettonico, una struttura. Qui si tratta di salvare tutto quello che la cattedrale rappresenta per tantissimi di noi. Non so se il FAI si mobiliterà in tal senso, ma sono pronto a contribuire se dovesse avviare una raccolta fondi in Italia. Dio salvi la Nostra Signora.
DISASTRO IN PIEMONTE
Che disastro in Piemonte! La Val di Susa brucia già da otto giorni con fiamme che non si riesce a domare, e che il vento di questi giorni sta ravvivando. Ormai il fuoco lambisce le case, e stanno cominciando ad evacuare le abitazioni. Una casa di riposo è già stata sgomberata, con gli ospiti che sono stati sistemati, alcuni all’ospedale, altri negli alberghi e nelle comunità religiose.
Le fiamme hanno fatto brillare anche alcuni ordigni rimasti inesplosi conficcati nel terreno per decenni. Il Presidente della Regione Sergio Chiamparino ha garantito l’operatività dei canadair. Tutti quelli operativi in Italia sono imepgnati nella lotta agli incendi in Piemonte. Due canadair sono arrivati dalla Croazia. A Sordevolo è stato arrestato un sospetto piromane.
Brucia anche la Lombardia. Per ulteriori informazioni cliccate qui.
SICCITA’ E INCENDI IN SARDEGNA
La Sardegna sta vivendo un periodo di grande sofferenza per via della mancanza di piogge. E’ quasi uno stato di calamità. E’ da tre mesi che non piove, e quando è nuvoloso e ventoso non piove mai. Fa solo freddo. In questi giorni si registrano temperature al di sopra della media stagionale. Mi piange il cuore… Se penso che abbiamo tutta l’estate davanti, e che l’autunno è scarso di piogge… Se penso a quanti mesi ancora dobbiamo passare così senz’acqua… mi viene da irrigare la terra con le mie lacrime.
Se poi a danno si aggiunge danno, come gli incendi, classici nel periodo estivo, allora temo che ben presto la terra diventerà un deserto, anche la Sardegna più verde. Stavolta la “stagione degli incendi” è cominciata molto prima dell’estate.
Nei giorni scorsi, infatti, sono divampati diversi roghi, che hanno lambito anche le case, come a Gùspini, in località Monte Candelazzo, dove è stato reso necessario l’intervento di un canadair (purtroppo venuto da Roma e non da una base sarda, e su questo c’è da riflettere), e Pabillònis, in località Foddi. Altre fiamme a Capoterra, Selàrgius e Macchiareddu, vicino alla zona industriale di Cagliari. Impegnativo anche un incendio vicino alla statale 130 innescato da un’auto che ha preso fuoco.
Fonte e immagine: La Nuova Sardegna
ANTINCENDIO: IN SARDEGNA UN SOLO CANADAIR (PER ORA)
E’ partita la campagna contro gli incendi boschivi. In Sardegna è sicura, per ora, l’attività di un canadair, ubicato ad Olbia. Ma uno solo non basta per combattere gli incendi, a fronte di 1.300 Vigili del Fuoco in servizio nelle 29 basi operative. Il Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco, Silvio Saffiotti, assicura che quest’anno l’attività antincendio in Sardegna è tra le priorità nazionali.
La convenzione non è stata ancora firmata. Si farà a metà mese, quando sarà già presa la decisione su quante dovranno essere le basi aeree e quanti canadair dovranno essere messi a disposizione per la Sardegna, che lavoreranno assieme agli 11 Elitanker già noleggiati dalla Regione.
Fonte: La Nuova Sardegna
Attendiamo i prossimi giorni e la firma della convenzione. Ambiente sul Web vi aggiornerà sulla situazione e sulla convenzione definitiva. Uno solo è troppo poco per combattere gli incendi, ma sono ottimista sul fatto che riescano a portare almeno un altro canadair. Cosa ne pensate? E nelle vostre regioni? Come procede la campagna antincendi? Di quanti Canadair disponete?
SARDEGNA IN FIAMME
La Sardegna brucia. L’inferno è scoppiato giovedì. Roghi, quasi certamente di origine dolosa, nell’Oristanese, nel Sulcis e nel Medio Campidano, dove sono stati costretti a far evacuare una comunità per il recupero dei disabili e addirittura un ospedale. Le fiamme sarebbero partite da una pineta e spinte dal vento si sono propagate fino a lambire l’ospedale Sirai, a Carbonia, dove è stato evacuato l’intero reparto di ostetricia e ginecologia. Ad Oristano brucia una parte della Pineta di Torregrande.
Per arginare il rogo sono intervenuti tre elicotteri e un canadair, oltre a decine di Vigili del Fuoco, Forestali e volontari che sono intervenuti a terra. Gli agenti hanno arrestato due piromani. I danni sono al momento incalcolabili, molto ingenti. La Coldiretti sarda ha chiesto lo Stato di Calamità Naturale per i danni subìti dall’agricoltura.
In Sardegna ritorna la triste stagione degli incendi e degli incendiari. Una piaga con cui la Sardegna deve ogni anno fare i conti. Incendi per lo più di origine dolosa si propagano distruggendo migliaia di ettari in pochi giorni. E’ ovvio che una regione ricca di verde come la Sardegna ha bisogno di più mezzi a disposizione per combattere gli incendi. E sono queste le vere grandi opere che possono compiere i governi, le vere infrastrutture che devono “costruire”. Altro che F-35, i cacciabombardieri bloccati addirittura dal governo USA. Qui abbiamo bisogno di ACQUAbombardieri.
Foto presa dal sito classmeteo.it
SARDEGNA A FUOCO
Ieri e oggi sono giornate critiche, drammatiche per la Sardegna, sul fronte degli incendi. “Le informazioni che arrivano dalla Protezione Civile ci dicono che sono stati spostati due Canadair, uno da Ciampino e uno da Trapani, e che è stato allertato il sistema antincendi francese in Corsica per coprire il nord Sardegna, poiché l’altro velivolo di stanza ad Olbia è fermo per manutenzione”. Questo perché l’Italia e il Governo taglia gli acquabombardieri (Canadair) e finanzia i cacciabombardieri (F-35). Questo perché “C’è crisi, non ci sono soldi“. Ma i soldi per gli F-35 ci sono però!
Quattro persone, fra ustionati e intossicati, sono rimasti feriti a causa degli incendi in Sardegna. I roghi a causa del forte caldo non allentano la morsa sull’Isola. Situazione d’emergenza ancora a Ghilarza dove stanno lavorando tre elicotteri regionali. A Laconi nella notte sono state evacuate 40 persone tra le quali gli anziani di una casa di riposo, e la situazione è ancora critica. Sul posto accanto alle squadre a terra sta intervenendo un Canadair.
Intanto si sono aperti nuovi fronti del fuoco: a Pattada, nel centro Sardegna, Serrenti e Burgos dove stanno operando complessivamente cinque elicotteri. In fumo in tutta l’isola stanno andando migliaia di ettari di macchia mediterranea, boschi e pascoli.
Una situazione “infuocata“. La Sardegna brucia, e i canadair sono esterni, addirittura arrivano dalla Corsica. Questo perché il Governo preferisce i caccia agli acqua-bombardieri. Sono LORO i veri colpevoli, DOLOSI, di questa emergenza.
DA CACCIABOMBARDIERI AD ACQUABOMBARDIERI
F-35, Sì ALL’ACQUISTO DEI CACCIABOMBARDIERI
Sì del Governo all’acquisto dei cacciabombardieri F-35. Non ci sono i soldi per acquistare altri canadair, non ci sono soldi per l’università, la ricerca, i trasporti, non ci sono soldi per scongiurare l’aumento dell’IVA, non ci sono soldi per aumentare gli stipendi dei dipendenti e per pagare le aziende creditrici… Ma i soldi per il rifinanziamento delle missioni all’estero e per l’acquisto dei cacciabombardieri F-35… Quelli sì che li trovano. E ci prendono pure in giro!!!!!
Ci dicono che si è raggiunto un accordo per cui non si acquisteranno altri F-35 senza l’ok delle Camere! Ci dicono che i cacciabombardieri servono per salvare tante vite! Lanciano bombe e servono per salvare tante vite?? Ma perché non siamo capaci di ribellarci? Referendum e petizione sulle missioni all’estero e su come spendere i NOSTRI soldi, si può fare? Perché non siamo capaci di organizzarlo?
CANADAIR: ACCORDO PER LA SARDEGNA
Sono emerse importanti novità in merito alla vicenda degli “acquabombardieri“, come amo definire i canadair, contro i “cacciabombardieri” che il Governo vorrebbe acquistare a prezzi assurdi, che sono un insulto alla crisi che stiamo vivendo. Infatti la Regione Sardegna e la Protezione Civile, di cui mi fido sempre meno, hanno trovato un buonissimo accordo sui canadair: i due canadair previsti già per l’anno scorso per la Sardegna restano ad Olbia. Ma non solo: infatti anche la Corsica verrà in sostegno della nostra amata Terra Sarda, con la sua flotta, e la flotta sarda andrà ad aiutare la flotta corsa, per combattere gli incendi scoppiati in Corsica.
Già, anche per quest’anno siamo “salvi“. Ma non si può tirare avanti sempre così da un anno all’altro… Questo genera insicurezza, e anche disorganizzazione, perché non si sa come sarà la situazione l’anno prossimo, e dunque la flotta sarda non si potrà organizzare per il lungo periodo. Chissà che rimanga sempre così, ma ho i miei dubbi. La Protezione Civile sta diventando sempre più squadra di intervento e di primo soccorso… di eventi che non vogliono impedire.
PER LA SARDEGNA NIENTE CANADAIR
Dopo l’annuncio della Protezione Civile, per la quale i canadair saranno ridotti da 33 a 14 da distribuire per tutta l’Italia, per la Sardegna, Regione ricca di verde, non ci sarà alcun canadair a disposizione. Già ridurre i canadair, che si vedrebbero costretti a servire più Regioni, sarebbe pericolosissimo. Se poi ad una Regione ricca di verde e di boschi, e puntualmente colpita da numerosi incendi che rischiano di lasciare la Regione a secco, vengono tolti anche i due canadair assegnati per la Sardegna l’anno scorso, allora sarebbe un disastro ambientale di proporzioni gigantesche.
Per questo la Regione Sardegna sta lavorando a una flotta sarda antincendio “fai da te“. Flotta sarda che purtroppo farà quello che potrà fare, entro i suoi limiti, ma senza canadair non si può affrontare la lotta contro gli incendi.
Ambiente sul Web ritornerà presto su questo argomento…