SPOSTARE IL MARE!


Questa è la campagna elettorale più brutta e cattiva che abbia mai seguito, fatta non di promesse elettorali e di “votateci perché faremo”, ma di attacchi frontali, pestaggi e violenza ai danni degli avversari, di “votateci perché gli altri hanno fatto questo, o sono questo, questo e quest’altro”. E’ stata una campagna elettorale in cui Berlusconi, pur non essendo eleggibile, è andato da tutte le parti, su tutti i canali TV e radio come se fosse lui il candidato premier (finalmente ha gettato la maschera: in caso di vittoria della coalizione di Centrodestra, e nel caso in cui Forza Italia risulti essere il primo partito della coalizione vincente, il premier sarà Antonio Tajani).

E allora, ecco a voi forse l’ultima perla di questa cloaca di campagna elettorale: “Allontaniamo il mare! Spostiamolo per salvare le case abusive”. A Castelvetrano, città natale di un certo Matteo Messina Denaro, tutto è abusivo, ma guai parlare di abusivismo, gli abitanti storcono il naso, loro non sono abusivi! Certo, se si escludono i 42 milioni di buco nelle casse del comune, le seimila case abusive costruite a meno di 150 metri dalla battigia, non sono abusivi.

La loro idea per rendere le case non abusive è quella di allargare la spiaggia, per “allontanare” il mare, posando in mare ben 144 attenuatori d’onda in cemento armato al fine di realizzare 12 isole di ripascimento per circa 500 metri di costa. Costo? 1000 euro al metro: 5 milioni di euro. Obiettivo: «La formazione della nuova linea di battigia» così che «vengano rispettati i parametri previsti andandosi ad evitare eventuali demolizioni».

Vi invito a leggere tutto l’articolo, preso dal sito corriere.it, di Gian Antonio Stella. Ne leggerete delle belle che io ho evitato di raccontare…

“BUON” SANGUE NON MENTE


Elezioni, Berlusconi torna a promettere condoni edilizi e fiscali: “Case senza licenza e 15% per chiudere col fisco”

L’ex Presidente del ConSilvio Berlusconi, che non può essere eletto in questa legislatura per via di una sentenza in attesa di pronuncia (a maggio) sulla sua candidabilità o meno, continua a fare campagna elettorale uscendo in TV manco fosse lui il candidato Premier, promettendo mari e monti. Promette (di nuovo!) il Ponte sullo Stretto di Messina, un milione di nuovi posti di lavoro, e pensioni minime (o al minimo?). Soprattutto “buon” sangue non mente! Infatti, essendo il fondatore della Fininvest, e avendo lavorato per anni nel settore dell’edilizia, ha spiegato il suo programma elettorale per quanto riguarda il reparto delle costruzioni.

In sintesi: costruire palazzi senza alcun permesso e aprire attività commerciali senza nessuna licenza. E poi la chiusura delle pendenze fiscali pagando il 10% di quanto si deve allo Stato. D’altronde, da “buon” palazzinaro ed evasore fiscale cosa ci si può aspettare che proponga? “Bisogna cambiare le regole: chi deve costruire una casa o aprire un’attività commerciale, non dovrà più aspettare anni per permessi e licenze. Dovrà dichiarare l’inizio dell’attività e assumersi la responsabilità di rispettare le leggi. Solo dopo verranno i controlli”, ha detto l’ex premier a Radio 24.

Ha inoltre dichiarato di essere favorevole ad un “abusivismo di necessità”, aggiungendo: “solo se si restringe con il massimo rigore il concetto di necessità”. In un paese dove su 100 case autorizzate, 20 sono abusive, l’ex premier vorrebbe dare la possibilità a tutti di costruirsi il suo palazzo con una semplice autodichiarazione, così, per sfoltire la burocrazia, tanto i controlli arrivano solo a lavori ultimati. Contrario sia ai condoni edilizi che all’abusivismo di necessità si dice Matteo Salvini, soprattutto per via di un paese già troppo fragile e cementificato come il nostro.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

E voi volete votare la coalizione di centrodestra? Una cosa è certa: se vince il PD e la coalizione di centrosinistra governa Renzi, se vincono i 5 Stelle governa Di Maio, e visto che loro fanno questo gioco, per cui all’interno della coalizione, se risulta quella vincente, governa il partito che prende più voti: se vince la Lega governa Salvini, se vince Fratelli d’Italia governa la Meloni, se vincono i centristi governa Casini o chi per lui, e se vince Forza Italia? Chi governa, visto che lui è ineleggibile, ma continua a fare campagna elettorale come se fosse lui il candidato?

Ragionate anche su questo quando andate a votare. Vi fidate di lui “a scatola chiusa”? Ricordatevi di queste sue parole e promesse quando vi recherete alle urne.

I DANNI DELL’ABUSIVISMO


Risultati immagini per ischia terremoto

Ancora una volta ci ritroviamo a piangere, alcuni piangono lacrime di coccodrillo. Ad Ischia, un terremoto del quarto grado della Scala Richter ha provocato 2 morti, 39 feriti e numerosi crolli. E’ successo ieri poco prima delle nove di sera, alle 20:57. A Casamicciola sono crollati sette palazzi, oltre alla Chiesa di Santa Maria del Suffragio, all’interno della quale si trovava una delle due vittime; e alla Chiesa del Purgatorio.

Nonostante il relativamente basso grado di intensità del terremoto, quest’ultimo ha provocato numerosi crolli, anche a causa della bassa profondità (l’epicentro è stato registrato a soli 5 km di profondità). Ma ciò che li ha provocati veramente sono l’abusivismo e le concessioni edilizie troppo facili. La troppa cementificazione e l’aver utilizzato cemento impoverito hanno causato il vero danno.

Ischia è un’isola che d’estate conta 250.000 persone, tra residenti e turisti, e questa estate non ha fatto eccezione. Panico tra i turisti, numerosi di questi hanno infatti ritirato il biglietto e rinunciato a sbarcare nell’isola. A Lacco Ameno, comune confinante con Casamicciola, è stato evacuato l’ospedale Rizzoli per la presenza di numerose crepe nell’edificio con la necessità di verifiche strutturali. Tuttavia poco fa è stata diffusa la notizia che l’ospedale è agibile, e i pazienti evacuati vi possono rientrare.

Il Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania, Egidio Grasso, denuncia le costruzioni abusive realizzate con cemento impoverito e senza alcuna verifica sismica.

Fonte: Il Tirreno, immagine: TGCom24

Ancora una volta dunque ci ritroviamo a piangere vittime e feriti. Non mi stancherò di ripetere che bisogna fare un censimento nazionale di tutti gli edifici (abitazioni e tutto il resto) abusivi e non, case vuote e case da ristrutturare, ed abbattere le case abusive in zone ad elevato rischio di dissesto, una volta trasferiti gli inquilini ad altre case vuote in zone sicuramente meno pericolose dal punto di vista idrogeologico. Il vero responsabile è l’uomo, l’italiano che fa le cose alla carlona, che fa le cose pensando di essere astuto e furbo, raggirando le regole e la legge, e colui che chiude uno o entrambi gli occhi di fronte agli scempi, il controllore che magari è anche controllato e non può decidere liberamente.

LA NUOVA LEGGE URBANISTICA DELLA SARDEGNA


Il Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, assieme alla sua Giunta, ha approvato la nuova legge urbanistica. 113 articoli che disciplinano l’attività edilizia sul suolo sardo. Pigliaru riassume così la sua nuova legge: “tutela e valorizza l’ambiente, conferma i vincoli del Piano paesaggistico e del salvacoste, non consuma altro territorio e permetterà all’esistente di ritornare a essere competitivo”.

A cambiare ruolo saranno i Comuni: decideranno loro il futuro di terreni edificabili e agricoli, anche se dovranno confrontarsi e rispettare sempre le regole regionali. Ma potranno proporre, con i privati, grandi progetti d’interesse economico e sociale: saranno valutati, con molta attenzione, e di caso in caso. Gli alberghi e i residence, compresi quelli nei 300 metri dal mare, potranno ingrandirsi, “ma senza fare sfracelli”. Perché quello che conterà da oggi in poi sarà sempre più la qualità, mai il cemento fine a se stesso.

Sono questi i punti più controversi della sua riforma, e infatti gli ambientalisti protestano, soprattutto per i “premi”, con le volumetrie destinate ad aumentare sulla costa e nelle città. Gli alberghi, dentro e fuori i 300 metri dalla battigia, potranno aumentare le cubature del 25 per cento – e non del 30 come sembrava dalle prime indiscrezioni – mentre nella fascia di massima tutela ancora non potrà essere costruito nulla. L’edilizia privata potrà contare su un premio del 30 per cento fino a un massimo di 120 metri cubi. Sarà del 25, il premio, per gli interventi a favore del risparmio energetico. In campagna, non ci sarà più l’obbligo di aver tre ettari per tirar su casa. La nuova legge mette in fila una scala di grandezze a seconda della coltura: da un ettaro per i fiori e gli ortaggi in serra fino ai 30 nei campi d’orzo, avena e pascolo.

Ho i miei dubbi su questa legge urbanistica. I premi per un ecologista come me sono inaccettabili. Spero che almeno per la parte dei premi non passi. Voi cosa ne pensate?

LITORALE SVENDESI


litorale

Continua la svendita dell’ambiente, dei litorali, delle spiagge, per far cassa. La Giunta regionale della Campania approva con una delibera la vendita ai privati di 1000 ettari di terreni demaniali, agricoli ed edificabili, di Litorale Domizio-Flegreo. Centinaia degli stessi acquirenti sono già indagati o perseguiti per ecomafie e abusi edilizi, e la Regione Campania invece di boicottarli li premia, condonando non solo i loro atti criminali ma vendendo a basso costo quegli stessi terreni per cui attualmente vi sono più di 250 processi in corso.

A denunciarlo è Legambiente Campania: i 1000 ettari sono stati posti sotto sequestroper occupazioni senza titolo, costruzioni fuorilegge e devastazione ambientale“. Su questi vi “sono in corso processi che col passaggio ai privati dovrebbero essere sanati. Dal danno alla beffa: chi ha perpetrato un illecito viene premiato coi terreni demaniali a prezzo di saldi“.

Infatti “il valore stimato per i 1000 ettari è di 15 milioni di euro, cioè appena 15000 euro ad ettaro e cioè 1,5o euro al mq. Una vera svendita agli abusivi nel silenzio totale della politica“.

Fonte: roadtvitalia

E’ nauseante la svendita delle spiagge, dell’ambiente, a privati. Ancor più nauseante è venderli a chi è già stato condannato per ecomafie o abusi edilizi.

IL GRANDE ABBAGLIO


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WWF, Legambiente e Greenpeace, forse le tre più grandi associazioni ambientaliste d’Italia, hanno preso un grande abbaglio: sostenere la riforma che il Governo ha varato un paio mesi fa, quella sui delitti ambientali. E’ il DDL 1345, voluta fortemente dal Ministro dell’Ambiente Galletti. E le tre associazioni la sostengono con una petizione.

Ma nonostante i proclami, il testo in effetti peggiora il codice penale nei c.d. “ecoreati“. Dicono che prevedono una severa punizione per chi inquina, ma in realtà, come scritto in questo articolo, il decreto definisce il disastro ambientale come “reato di danno“, molto difficile da dimostrare, piuttosto che come “reato di pericolo“, più facile da documentare con le perizie.

Inoltre definisce il reato ambientale come evento “in violazione di disposizioni legislative, regolamentari o amministrative, specificamente poste a tutela dell’ambiente e la cui inosservanza costituisce di per sé illecito amministrativo o penale“. Questo significa che i disastri ambientali come quello dell’ILVA sono praticamente legittimi, perché le emissioni dell’Ilva sono “a norma di legge”. Sarebbe una vera amnistia.

L’ILVA ha emesso diossina rimanendo ben al di sotto dei 10.000 nanogrammi a metro cubo in concentrazione totale, che è il limite previsto dal Codice dell’Ambiente. Pensate che ne emetteva in concentrazione totale “solo” 277 contro un limite di 10.000! Tale limite abnorme per la diossina rimane indisturbato nella nostra legislazione, senza che Legambiente, Greenpeace e Wwf abbiano mai fatto alcuna protesta o proposta nazionale di revisione della legge. Perciò l’ILVA non potrà essere accusata di violare le norme di legge.

Il pericolo viene fiutato dai magistrati e da esperti di diritto: questa legge farebbe saltare in aria molti processi per reati ambientali, come quello sull’ILVA. E’ l’ennesima dimostrazione di come chi ci governa (senza tra l’altro avere il consenso delle urne, il terzo consecutivo) ci vuole tanto male prendendoci in giro spudoratamente. Quando è che finirà la nostra schiavitù, il nostro sfruttamento, la nostra tortura?

NON AVETE ALCUN DIRITTO DI PIANGERE


alluvione

Riporto un articolo di Domenico Finiguerra, grande ambientalista che stimo, scritto il primo marzo scorso, ma che è purtroppo più attuale di allora. A chi ci accusa di bloccare lo sviluppo:

Voi che vi riempite la bocca di parole trite e ritrite: “crescita, sviluppo, competitività”. Ripetute come un mantra per nascondere il vuoto delle vostre idee. Dogmi imparati come scolaretti per essere promossi dalle maestrine di Confindustria e dei mercati finanziari. Non avete alcun diritto di piangere!
Voi che quando siete seduti sulle comode poltrone a Porta a Porta vi lanciate, l’uno contro l’altro le medesime ricette stantie: “Dobbiamo rilanciare le grandi opere, dobbiamo far ripartire l’edilizia, ci vuole un nuovo piano casa, forse anche un nuovo condono”. Non avete alcun diritto di piangere!
Voi che con il fazzoletto verde nel taschino avete chiesto il voto per difendere la pianura padana da invasioni di ogni genere e poi dagli assessorati comunali, provinciali e regionali avete vomitato sulle campagne padane la vostra porzione di metri cubi di cemento, insieme a tutti gli altri. Non avete alcun diritto di piangere!
Voi che avete giurato fedeltà alla Costituzione ma poi non ne rispettate l’art. 9“La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”, e approvate piani regolatori che hanno come unico obiettivo quello di svendere il territorio e di fare cassa con gli oneri di urbanizzazione. Non avete alcun diritto di piangere!
Voi che, con l’arroganza di chi non ha argomenti, denigrate chiunque si opponga alla vostra furia predatoria di saccheggiatori del territorio. Voi che, con il risolino di chi è sicuro del potere che detiene, ridicolizzate tutti i giorni i comitati, gli ambientalisti, le associazioni, i cittadini, che mettono in guardia dai pericoli e dal dissesto idrogeologico creati dalle vostre previsioni edificatorie. Non avete alcun diritto di piangere!
Voi che siete la concausa delle catastrofi alluvionali, dovute alla sigillatura e all’impermeabilizzazione della terra operate dalle vostre espansioni urbanistiche, dai vostri centri commerciali, dai vostri svincoli autostradali. Voi che avete costruito il vostro consenso grazie alle grandi speculazioni edilizie, ai grandi eventi, alle grandi opere o anche alla sola promessa di realizzarle. Non avete alcun diritto di piangere!
Nessun diritto di piangere le dieci vittime dell’ennesima alluvione ligure. Né le vittime di tutte le precedenti catastrofi causate anche dalla vostra ideologia. Perché voi, iscritti e dirigenti del Partito del Cemento, siete i veri estremisti di questo Paese. Siete i veri barbari di questo nostro Paese. Siete la vera causa del degrado ambientale, della violenza al paesaggio e dello sprofondamento del paese nel fango. No. Non avete alcun diritto di piangere!
E gli italiani dovrebbero cominciare a fischiarvi e cacciarvi dai funerali. E gli italiani dovrebbero smettere di pregare davanti alle vostre altissime gru, totem di un modello di sviluppo decotto e decadente, che prima di collassare, rischia di annientare i beni comuni di questi Paese, di questo pianeta.

SULL’ALLUVIONE DI GENOVA, L’EDITORIALE DI MASSIMO GRAMELLINI


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Per quanto riguarda l’alluvione di Genova, vi lascio un editoriale di Massimo Gramellini, vice direttore de “La Stampa”, che ieri ha rilasciato in diretta su raitre a “Che Fuori Tempo Che Fa”. Parole che fanno riflettere:

Il Sindaco era a teatro, il numero della protezione civile non ha funzionato e l’allarme è stato dato dopo l’alluvione. In Italia a ogni tragedia si ripete sempre l’8 settembre. Cioè, ognuno va per i fatti suoi nel vuoto dello Stato e in un alternarsi di fallimenti collettivi ed eroismi individuali. Come quel Vigile Urbano che due ore prima dell’alluvione, di sua iniziativa (sembra che nessuno glielo avesse detto), girava da solo per le strade di un quartiere di Genova e suonava i citofoni per consigliare a tutti di non uscire di casa.

Ecco, dopo l’alluvione di Genova, la quarta in mezzo secolo, l’ennesimo disastro prevedibile che ha colto la patria degli “Schettini” di sorpresa, viene da chiedersi se più che di uno “Sblocca-Italia”, il decreto che sta preparando Renzi, questo Paese non avrebbe bisogno di un “Rattoppa-Italia”.

Cioè, se più che scaricare sul territorio martoriato altre tonnellate di cemento, non servirebbe invece bonificare, riparare, consolidare tutto quello che c’è già. Nel farlo, però, andrebbe definitivamente impedita la pratica tutta italiana delle ditte che perdono l’appalto e immediatamente dopo fanno ricorso contro chi lo ha vinto, bloccando il cantiere per anni, come è successo a Genova.

Questo è un Paese, l’Italia, dove su cento persone che lavorano, trenta cercano di fare le cose, e le altre settanta cercano di impedirle. Per dirla con uno di quei giochini di parole che fanno la gioia del nostro Presidente del Consiglio, “non è possibile che i TAR blocchino sempre i TIR”, cioè che la burocrazia ostacoli qualsiasi iniziativa, pubblica o privata, salvo poi chiudere entrambi gli occhi nelle Terre di Mafia, dove gli appalti seguono evidentemente logiche più sbrigative.

Non è possibile che ci si accapigli su chi doveva lanciare l’allarme, e a che ora lo ha veramente lanciato, quando sono anni che gli abitanti di Genova lanciano l’allarme sull’incuria dei loro torrenti, e nessuno li ha mai ascoltati, confidando nel solito stellone. Ma soprattutto non è possibile che la colpa sia sempre di qualcun altro, e mai di chi ne condivide la responsabilità. E non è possibile che nessuno di costoro abbia l’umiltà, per una volta, di abbassare la testa e di chiederci scusa.

Di questo editoriale mi colpiscono soprattutto queste parole, una domanda a cui lascio a voi un commento: “dopo l’alluvione di Genova, la quarta in mezzo secolo (…) viene da chiedersi se più che di uno “Sblocca-Italia”, il decreto che sta preparando Renzi, questo Paese non avrebbe bisogno di un “Rattoppa-Italia”. Cioè, se più che scaricare sul territorio martoriato altre tonnellate di cemento, non servirebbe invece bonificare, riparare, consolidare tutto quello che c’è già”.

MOLENTARGIUS: IL PARADISO DEL CEMENTO


molentargius

Il Parco del Molentargius è uno dei tanti paradisi naturali della Sardegna. Purtroppo però è molestato dal cemento. L’associazione Gruppo di Intervento Giuridico denuncia addirittura centinaia e centinaia di abusi edilizi più o meno gravi, in alcuni casi gravissimi. Addirittura nella sola area Medau su Cramu – Is Arenas si contano ben 190 casi di abusivismo. Tra gli abusi riscontrati, 39 casi sono oggetto di procedure di demolizione coatta e ripristino ambientale, ma ben 150 casi sono sotto esame per l’istanza di condono.

“È un po’ il segreto di Pulcinella“, scrive l’associazione, “che l’abusivismo edilizio entro l’area naturale protetta costituisca il più pesante ostacolo alla predisposizione del piano del parco e, in definitiva, allo stesso positivo decollo sotto tutti gli aspetti del parco naturale, che ha, come ampiamente noto, avuto vita stentata fin dalla sua nascita proprio per tali motivi. Non bastano le centinaia di milioni di euro investiti negli anni per il disinquinamento di una delle zone umide d’importanza internazionale più rilevanti del Mediterraneo, il mattone abusivo frena qualsiasi prospettiva“.

Il condono edilizio è uno degli oltraggi più violenti e devastanti per l’ambiente. Il PD con Bersani diceva “noi non abbiamo mai condonato e non permetteremo nessun condono”. Ora ecco i fatti: nello “sblocca-italia”è prevista pure la possibilità di condonare gli abusi edilizi. E temiamo che le conseguenze sull’ambiente e sul paesaggio siano catastrofiche.

PRIMO MAGGIO: UNA “LOTTA” ETERNA TRA AMBIENTE E LAVORO


primo maggio

Sembra una lotta eterna tra ambiente e lavoro, tra salute e sviluppo, tra inquinamento e difesa dei posti di lavoro. In questo primo maggio vorrei riflettere sullo scontro tra lavoro e ambiente. Da che parte sta la “verità”? Da che parte dobbiamo stare? Perché non si riesce a conciliare l’ambiente con il lavoro?

Acciaierie, centrali e miniere di carbone, raffinerie, la c.d. “chimica verde” (che di verde ha solo il nome), inceneritori, multinazionali che oggi ci sono, e domani scappano con tutti i soldi dei finanziamenti statali ed europei, lasciando malattie, inquinamento, fame, morte. Sono tante le vertenze aperte su questi fronti.

Da una parte c’è chi ci lavora dentro, ci sono gli OPERAI, che hanno sicuramente il diritto di lavorare, e difendono a spada tratta il loro lavoro, con disperazione, con tutte le loro forze. E ne hanno tutto il diritto! Dall’altra parte c’è l’ambiente, che noi difendiamo, e l’inquinamento che producono questi mostri, anche in conto di morti, di malattie, di intere regioni del pianeta mai più abitabili, insanabili. Che tra l’altro Aprile 2014 è stato il mese più inquinato della storia. E noi? Da che parte dobbiamo stare?

L’Italia si è affidata a un modello di sviluppo che ha portato benessere nel breve-medio periodo, ma che nel lungo periodo ha portato disoccupazione, morti, malattie, fame, miseria, disperazione.
Adesso è il momento di cambiare modello di sviluppo, basato sul rispetto dell’ambiente, e sulla sua valorizzazione: fonti rinnovabili, agriturismi, parchi naturali, escursioni e gite in natura, riparazione e valorizzazione dei nostri beni culturali, storici e paesaggistici, che rappresentano la nostra grande bellezza, puntando sul turismo, sulle nostre bellezze, sull’agricoltura, sul Made in Italy, sulla valorizzazione dei nostri prodotti agricoli e delle nostre carni, abolendo la globalizzazione alimentare. Stop alle esportazioni e alle importazioni dagli altri paesi di prodotti che poi vengono spacciati per italiani, danneggiando i nostri produttori.

Bisognerebbe ripensare a questo modello di sviluppo: stop al consumo del territorio per costruire grandi opere: la vera grande opera è la messa in sicurezza del nostro territorio, che si sgretola ogni volta che scende un pò di pioggia; stop al consumio del territorio, alla cementificazione selvaggia, alle concessioni edilizie fin troppo facili: si cambi a un modello che punti sul “riciclaggio” del cemento, restaurando vecchie (e ormai in disuso) abitazioni ed edifici (e fino a quando non saranno restaurate, lasciamo gli abusivi dentro le case abusive, poi trasferiamoli e abbattiamo quelle case); basta inceneritori, ce ne sono già troppi, si dia via libera al riciclaggio, anche creativo, dei rifiuti.
Ma fino a quando non si trovano soluzioni alternative e concrete bisognerebbe “sopportare” questi mostri, lasciarli eruttare e poi bonificare e trasferire i loro operai accompagnandoli nel loro nuovo lavoro, anche attraverso dei corsi di formazione. Affinché il lavoro non manchi davvero mai.

Ma qui siamo in Italia, e queste cose non si vogliono fare. Le mie sono solo proposte inascoltate. E voi da che parte state?

LEGAMBIENTE CONTRO L’ABUSIVISMO EDILIZIO


edilizia

Basta alibi. Bisogna intervenire con decisione. L’abusivismo edilizio ha raggiunto picchi record, e i governi finora non hanno saputo far altro che proporre sanatorie. È la sintesi di quanto emerso al convegno dal titolo “L’Italia frana, il Parlamento condona”, organizzato da Legambiente ieri a Roma. Qui tutti i dati.

SI SPERA NEL DDL “AMMAZZA-SANATORIE”


abusi

In Sicilia vige una normativa che rende possibile la sanatoria di abusi edilizi in aree vincolate, e questo “grazie” alla Giustizia Amministrativa, la quale aveva respinto un’ordinanza presentata dal Comune di Milazzo, con cui è stata respinta l’istanza di condono e ordinata la demolizione delle opere realizzate senza aver prima richiesto all’amministrazione regionale il nulla osta. E ora si possono condonare, sanare gli abusi edilizi.
Ma per tutta risposta, il MoVimento 5 Stelle
ha presentato il disegno di legge n. 696, che sarà trattato in Commissione Ambiente nei prossimi giorni. Questo disegno di legge allontana una volta e per tutte il pericolo di colpi di spugna sugli abusi edilizi in Sicilia. Non per nulla è stato definito ddl “ammazzasanatorie”.
Si spera che questo disegno di legge venga approvato, e che sia d’esempio a tutte le amministrazioni regionali, quindi che si estenda a qualsiasi regione. Cosa ne pensate voi?

L’ITALIA FRANA, MA IL GOVERNO CONDONA


colata

Mentre a Frosisone viene giù la collina mettendo a grave rischio la vita dei cittadini della zona, come documentato da questo video di Striscia La Notizia, il Senato ha approvato il DdL Falanga, che consentirebbe di limitare il potere delle Procure nella demolizione degli immobili abusivi, nonché il DL Bankitalia, che permetterebbe di sanare gli abusi relativi agli immobili pubblici ad uso abitativo e commerciale costruiti in assenza di autorizzazioni, tra le proteste del MoVimento 5 Stelle e dell’associazione ambientalista Legambiente.

(FONTE: rinnovabili.it)

Italiani popolo di misericordiosi. Tra indulti e amnistie per aprire il carcere ai prigionieri, e condoni edilizi, gli italiani dimostrano di saper perdonare sempre e comunque.