ALLUVIONI IN ROMAGNA


E’ una tragedia quella che ha colpito l’Emilia Romagna. In pochi giorni ha piovuto il quantitativo di sei mesi. Una pioggia che il terreno arido, reso impermeabile dalla siccità, non ha saputo filtrare. Le conseguenze sono drammatiche. Ad ora si contano 8 morti, più di 5000 persone evacuate, 14 fiumi esondati, un ponte crollato, centinaia di interventi dei vigili del fuoco arrivati da diverse regioni, scuole chiuse e Gran Premio di Formula 1 annullato a Imola, 10 mila utenze telefoniche domestiche isolate, 100 mila le utenze mobili (cellulari), in 50 mila senza corrente elettrica. E’ questo il triste bilancio provvisorio dell’inondazione avvenuta in Emilia Romagna.

Situazioni di disagio anche in Toscana e nelle Marche. Un’altra tragedia provocata dai cambiamenti climatici in atto e dal clima “impazzito”. So che le mie parole sono inutili e non servono ad alleviare il dolore, ma esprimo la mia vicinanza agli alluvionati e il mio più profondo dolore e cordoglio per le vittime.

VIOLENTISSIMO TERREMOTO TRA TURCHIA E SIRIA


Terremoti in Turchia e Siria, è una catastrofe: oltre 4300 morti. Nuova  scossa nella notte: 5.5 - Terremoto, i morti sono più di 4.300

Tutti siamo costernati per le notizie che arrivano dalla Turchia e dalla Siria. Un violentissimo terremoto di 7,9 gradi della scala Richter si è scatenato su quei paesi uccidendo più di 5.000 persone. Una potenza devastante, paragonabili a 130 bombe atomiche. Un terremoto così violento da far spostare il suolo di almeno 3 metri. Le immagini dei palazzi che implodevano è terrorizzante. Il bilancio è gravissimo. Più di 5.000 morti, più di 20.000 feriti, 8.000 persone salvate da sotto le macerie.

Terremoto fra Turchia e Siria, le immagini della tragedia - Mondo - ANSA

Solo la scorsa notte si sono registrate 312 scosse di assestamento, e non è difficile immaginare che l’attività sismica continuerà ancora per qualche tempo, rendendo ancor più difficili i soccorsi. Tra i dispersi ci sarebbe anche un italiano, secondo la Farnesina.

Il devastante terremoto in Turchia e Siria, le preoccupazioni di Salvini e  Berlusconi e le altre

La comunità internazionale si è già mobilitata per inviare i primi soccorsi. Tre aerei da trasporto – due Il-76 e un An-148 – provenienti dalla Russia sono atterrati all’aeroporto di Adana con a bordo oltre 100 tra operatori e medici, oltre a nove veicoli specializzati. Il gruppo è inoltre dotato di un aeromobile medico, endoscopi, radar per il suolo, sistemi di visione termica e di ricerca acustica che consentono di rilevare una persona fino a 4,5 metri di profondità, nonché droni per l’osservazione dall’alto e cani con esperienza di ricerca e salvataggio di persone intrappolate sotto edifici crollati. Ieri il ministro degli Esteri ucraino Kuleba ha affermato che anche Kiev potrebbe inviare diverse decine di soccorritori in Turchia.

Terremoto in Turchia e Siria, le immagini aeree di Idlib rasa al suolo.  FOTO | Sky TG24

Anche l’Italia ha inviato ad Adana, dove sono sbarcati alle 6 ora italiana, un contingente dei vigili del fuoco. Trasportato con un aereo C130 dell’Aeronautica Militare, partito nella tarda sera di ieri da Pisa con scalo a Pratica di Mare, è composto da 50 vigili del fuoco dei team Usar di Toscana e Lazio. Personale specializzato per la ricerca di dispersi sotto le macerie, che ha operato nelle analoghe emergenze in Italia e all’estero. Nel gruppo, 11 sanitari e 6 unità del Dipartimento della Protezione civile.

La Conferenza Episcopale Italiana ha già donato 500.000,00 € di fondi dell’8X1000 necessari per i primi soccorsi. 

Fonte: Tiscali Notizie

Come aiutare la popolazione turca e quella siriana? È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza utilizzando il conto corrente postale n. 347013, oppure con donazione tramite il sito http://www.caritas.it, oppure con bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Turchia-Siria 2023”. Qui troverete maggiori dettagli sugli IBAN.

Inoltre si può fare anche tramite Save The Children. Ecco il link al loro sito con tutte le informazioni. Qualora ci fosse la possibilità di contribuire anche con degli SMS solidali vi farò sapere in un post successivo.

NON CHIAMATELO “MALTEMPO”


Non chiamatelo “maltempo”. Questa è la conseguenza del surriscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, causati dalle nostre zozze attività e degli stramaledetti soldi.

Due morti e 20 feriti in Toscana. Caduti frammenti dal campanile di S. Marco a Venezia

In Toscana 2 morti e 20 feriti, con centinaia di interventi dei vigili del fuoco a causa degli alberi sradicati dal forte vento.

Albero caduto in mezzo alla Jesolana

A Venezia le raffiche di vento hanno raggiunto i 115 km all’ora: la laguna è stata flagellata per una decina di minuti, la bufera ha provocato il distacco di frammenti del campanile di San Marco.

A Chioggia è crollata un’altana e ci sono stati molti danni agli stabilimenti balneari.

A Bibione un 17enne è stato colpito in testa da una tavola da surf.

E ancora: a Piombino la ruota panoramica gira impazzita in balia del vento (qui il video).

I chcchi di grandine caduti a Compiano (foto da facebook)

A Parma grossi chicchi di grandine.

E’ impossibile elencare tutti i danni provocati dal maltempo in queste poche ore. Ma non è maltempo. Sono le conseguenze della “febbre” della Terra. Cosa comportano due gradi in più? Ora lo sapete. Cosa vuoi che siano due o tre gradi in più? Si sta meglio. Mi pare di no… E ce ne accorgiamo quando abbiamo la febbre. Cosa volete che sia febbre a 39 o a 40 anziché a 37 o 36,5? Ecco cos’è e cosa comporta. Anche per la Terra è così.

Ma davvero abbiamo ancora tempo per tornare indietro e per evitare il punto di non ritorno o lo abbiamo già superato?

LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA


Il discorso di Putin su Lenin e l'Ucraina: cosa ha detto per dare il via  all'invasione, e perché è il più importante degli ultimi 20 anni-  Corriere.it

Prima la decisione di quel gran figlio di Putin di aumentare a dismisura il prezzo del gas russo che ha portato il Ministro Cingolani a decidere di trivellare in Italia alla ricerca di gas nostrano per abbattere il prezzo delle bollette, schizzate fin sopra le stelle. Ora la guerra porta a un’altra conseguenza avversa all’ambiente (a parte la devastazione con i bombardamenti vari): la possibile decisione da parte del Governo di riaprire le centrali a carbone dismesse e qualche rigassificatore.

Impegni e transizione ecologica addio. E la scusa è subito pronta. Tranquilli, fra sei anni (visto che fra un anno si vota e vinceranno le destre nemiche giurate dell’ambiente) forse inizieranno ad impegnarsi. Forse…

NUCLEARE “SOSTENIBILE”?


Armi nucleari: perché il rischio ora è più alto – Orizzonti Politici

Macron ha chiesto all’U.E. di considerare il nucleare e il gas tra le energie sostenibili, anziché come fonti fossili. Ecco per dove passa la strada della transizione energetica dalle fonti fossili alle rinnovabili. Ecco la famosa “transizione ecologica” tanto sbandierata anche in Italia. Gas e nucleare vengono considerati fondamentali per la transizione ecologica, inseriti addirittura nella lista green. Una via di mezzo, insomma. Il mondo di mezzo.

Macron ha chiesto di inserirli probabilmente perché l’energia nucleare prodotta dalla Francia permette loro di sprecarla, poiché sono in sovrapproduzione. Tant’è che lì funziona tutto a elettricità. Anche le cucine funzionano tutte a elettricità. Dovete sapere, infatti, che l’energia nucleare non può essere accumulata. La produzione è talmente tanta che bisogna consumarla subito, “appena sfornata”.

La Germania, con i Verdi tedeschi, dopo un sì iniziale, ora si oppongono a questa scelta. E l’Italia? Sarà d’accordo il Ministro della Transinzione Ecologica Cingolani o si opporrà? Ai posteri l’ardua sentenza.

Come la penso io? Ovviamente mi oppongo, anche perché sostenibile non lo è per niente: né dal punto di vista economico, né dal punto di vista ambientale, poiché, se è vero che non produce gas a effetto serra, è altrettanto vero che produce delle radiazioni pericolosissime per l’uomo e per l’ambiente. Chernobyl insegna.

DOMANI È LA GIORNATA DELLA TERRA 2021


Earth Day 2021, la maratona multimediale per celebrare la 51ma giornata  Mondiale della Terra

Domani è la Giornata della Terra 2021, in inglese Earth Day. L’Earth Day, una delle più grandi manifestazioni mondiali per il Pianeta, è nata, dopo anni di gestazione, il 22 Aprile 1970, quando 20 milioni di Americani (mica briciole) si mobilitarono per una manifestazione a difesa della Terra. Oggi l’Earth Day è una giornata di riflessione sulle problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili; e anche di proposta di soluzioni che includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.

Earth Day 2021: al via la 51ma giornata Mondiale della Terra delle Nazioni  Unite

Sono numerose le manifestazioni in tutto il mondo. In Italia verrà celebrata con la seconda manifestazione #OnePeopleOnePlanet, la maratona multimediale in diretta sulla piattaforma digitale RaiPlay. La diretta televisiva sarà di ben 13 ore, dalle 7:30 del mattino alle ore 20:30. #OnePeopleOnePlanet, inoltre, si collegherà in diretta con le varie reti radiofoniche e televisive della RAI, e sarà animata da interventi, testimonianze, approfondimenti, performance e campagne.

Carolina Crescentini - IO CI TENGO - YouTube

Saranno numerosi i contributi di partner, associazioni, istituzioni, testimonial, esponenti del mondo della scienza, della cultura, dell’arte, dello spettacolo e dello sport. Anche gli spettatori da casa potranno partecipare, interagendo con la piattaforma web e social di OnePeopleOnePlanet attraverso gli hashtag della giornata: #OnePeopleOnePlanet, #OPOP21, #IoCiTengo, #EarthDay2021, #EarthDay, #GiornataMondialedellaTerra, #Agenda2030, #GlobalGoals, #focolaremedia, #focolaritalia.

FARAGLIONI DEVASTATI


Lithophaga lithophaga - Wikipedia

A Capri gli imponenti faraglioni sono stati devastati dai pescatori di frodo per prelevare i datteri di mare. La pesca dei datteri di mare è illegale, poiché i molluschi vengono estratti picconando le rocce e infliggendo un grave danno all’ecosistema marino. L’indagine, che poi ha portato all’arresto di 19 pescatori di frodo, ha rivelato che per estrarre i datteri i sub usavano anche martelli pneumatici e cariche esplosive.

Vacanze a Capri: la guida di viaggio

I sommozzatori lavoravano per due associazioni, una napoletana e l’altra stabiese-caprese, che vendevano questo frutto di mare, che appartiene a una specie protetta, a una clientela di elite, in grado di pagarlo 100-200 euro al chilo. Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali si è scoperto che in pochi mesi erano stati raccolti ben otto quintali di datteri di mare, che nei periodi festivi arrivano a costare anche 200 euro al chilo. Tra i reati contestati a vario titolo, ci sono l’associazione per delinquere finalizzata al compimento di numerosi delitti ambientali, inquinamento e ricettazione.

Capri, l'area marina protetta è sempre più vicina | Italiaambiente

Gli esperti hanno detto che lo scempio è talmente grave che ci vorranno almeno 30 anni perché si stabilisca l’equilibrio corrotto in quelle località del Golfo di Napoli. La Gdf, oltre alla notifica delle misure cautelari, ha sequestrato tre locali commerciali tra Napoli e Castellammare di Stabia, dove i datteri venivano nascosti prima della vendita.

Fonte: TgCom24

DUE NOTIZIE TERRIBILI


Gran parte della foresta amazzonica è ormai diventata savana: raggiunto il punto di non ritorno

Cambiamenti climatici e attività dell’uomo sono strettamente connessi. Si potrebbe dire che i cambiamenti climatici siano conseguenza dell’attività dell’uomo. Gli effetti di queste attività sono devastanti. La Foresta Amazzonica si sta rapidamente trasformando in Savana. Il Presidente Bolsonaro si sta rendendo responsabile della radicale trasformazione di quello che un tempo rappresentava il polmone verde del pianeta.

Il giorno dell'Amazzonia, 10 cose da sapere

Tagli indiscriminati degli alberi e incendi dolosi, in brevissimo tempo, hanno distrutto gran parte della foresta. Il più grave disastro ambientale della storia del Brasile e non solo. La siccità è solo una delle conseguenze dei cambiamenti climatici connessi all’attività dell’uomo. E la foresta soffre, perché da pluviale diventa arida.

Andando all’altra estremità della Terra, in Kamchatka, ecco un altro fenomeno apparentemente inspiegabile: la morìa di pesci. Non  una morìa qualsiasi: il 95% della vita sui fondali marini non esiste più, è sterminata dall’inquinamento. Ancora misteriosa la causa.

Gli ambientalisti sostengono che l’inquinamento possa provenire da un impianto di stoccaggio di sostanze chimiche velenose di epoca sovietica forse filtrate in mare. Circostanza però negata da Solodov. Il vice presidente dell’Accademia Russa delle Scienze, Andrei Adrianov, invece, ha detto che la morìa è stata causata dalle tossine delle microalghe, conosciute come fioritura delle alghe. La teoria è stata sostenuta da importanti biologi marini russi, data la presenza di schiuma gialla che copre un’area visibile dallo spazio.

Da gennaio spariti 1.200 km quadrati di foresta Amazzonica. E Bolsonaro  taglia i fondi ai forestali - Open

Due notizie terribili che dimostrano quanto le attività dell’uomo influiscano sul cambiamento climatico, e quanto questo ricada sull’uomo e sugli animali. È come un gatto che si morde la coda. Bisogna saper ascoltare il grido della Terra, che ci implora di fermarci. Altrimenti le conseguenze ricadranno su di noi e suoi nostri figli e nipoti. Il punto di non ritorno è quasi arrivato.

SCIOPERO NAZIONALE PER IL CLIMA


Fridays For Future Italia - sito ufficiale

Torna il Fridays For Future. Oggi c’è lo sciopero nazionale per il Clima, che è possibile seguire in diretta su facebook e su instagram. Ecco la mappa di tutti gli eventi che si svolgeranno oggi. Nel rispetto della sicurezza e delle norme igienico-sanitarie. I ragazzi si dicono costretti a tornare in piazza per chiedere alle istituzioni di agire. A Milano è previsto un corteo con partenza alle 9:30 da largo Cairoli. Nella capitale Roma, è stata organizzata una Ride for future, una biciclettata per il futuro, con partenza alle ore 8:30 in piazza Biffi (Garbatella) e arrivo in piazza del Popolo, dove si terrà il climate strike.

Ride For Future: Biciclettata Colorata, Costumata e Rumorosa, Fri Oct 09  2020 at 08:30 am

L’epidemia e gli eventi sempre più estremi e sempre più frequenti che nei giorni scorsi hanno ferito il Nord Italia ci dicono quanto sia urgente agire per abbassare la temperatura della Terra. Ciò che è successo in Liguria e in Piemonte, infatti, non è una “bomba d’acqua” o “maltempo”. È il sintomo della febbre del nostro pianeta, febbre provocata da noi e dalle nostre attività quotidiane.

Emergenza clima: si salvi chi può! - Noi Siamo Futuro

Se voi ragionate in questo modo: “Ma cosa vuoi che siano due gradi in più, da 28 a 30? Praticamente non cambia niente”, provate a pensare a quello che succede se noi abbiamo 38,5 o 39 di febbre. Che differenze notate rispetto a quando la vostra temperatura è al di sotto dei 37? Così succede anche alla Terra. Terremoti, crolli, frane, smottamenti, scioglimento dei ghiacciai, siccità, pioggia che provoca eventi sempre più estremi e devastanti, sempre più frequenti. Essi sono come tosse, dolori muscolari, diarrea, nauesa, vomiti, mal di testa, brividi, difficoltà respiratorie, … Eh ma sono due gradi in più, non è che sia tanto da 36,5 a 38,5. Poi però questo succede quando la temperatura è superiore a quella soglia.

Il nostro pianeta ha la febbre alta? – Notizie Cristiane

Non so se ho reso l’idea. Ecco perché è fondamentale curare la terra, sacrificando parte delle nostre attività per il bene del pianeta e per il benessere di tutti.

LEGGE CANCELLA-COSTE


Sardegna a rischio le coste. Il Centro destra punta a far saltare ...

È stata approvata dal Consiglio Regionale della Sardegna, dalla sola maggioranza di destra, la “legge del cemento” che metterebbe seriamente a rischio la bellezza delle coste sarde con l’autorizzazione a cementificare, contro la quale il Ministero dell’Ambiente potrebbe ricorrere alla Corte Costituzionale. È stata approvata con l’intento di superare il parere contrario della Soprintendenza riguardo alla costruzione della Strada a 4 corsie Sassari-Alghero. Ma questa, a mio parere, è solo una pessima scusa.

Un appello per le coste della Sardegna: “Salvate la Conservatoria ...

La legge avrebbe lo scopo di reinterpretare il Piano Paesaggistico Regionale del 2006, così da liberare la Regione dall’obbligo di concordare con il ministero per i Beni e le attività culturali i progetti di costruzione sulla fascia costiera. provvedimento ha attirato le proteste, oltre che dei gruppi di opposizione di Pd, Leu, M5S e Progressisti che hanno dato battaglia in Consiglio, anche di tanti movimenti ambientalisti e di salvaguardia dei beni culturali come Italia Nostra e Wwf, con in prima linea l’associazione ecologista Grig (Gruppo d’Intervento giuridico onlus).

L'arrembaggio anticostituzionale al piano paesaggistico sardo | il ...

“La proposta di legge è palesemente esorbitante rispetto alle competenze della Regione. Propone un’interpretazione al di fuori dei canoni previsti dalla Corte Costituzionale che permette una revisione solo nel caso di dubbi interpretativi”, ha spiegato Stefano Deliperi del Grig, il quale contro il provvedimento ha promosso una petizione arrivata ad oltre 30mila firme. “Nel caso del Piano paesaggistico regionale, ormai in vigore da 14 anni, non c’è alcun dubbio. Le disposizioni sono piuttosto chiare e coinvolgono il Mibact. La regione autonoma non può eliminare lo Stato da questa competenza”.

piano paesaggistico regionale | Gruppo d'Intervento Giuridico onlus

Fonte: QuiFinanza.it

Migliaia e migliaia di cittadini per le coste della Sardegna: no ...

Tra un paragrafo e l’altro vi ho messo alcune immagini delle Coste sarde che rischiano di diventare solo un ricordo, o di essere deturpate dalle edifcazioni concesse troppo facilmente. Vi lascio qui il commento del giornalista e autore del blog Generazione Antigone Lorenzo Tosa:

Notizie del territorio - Italia Nostra Italia Nostra

L’hanno chiamata senza mezzi termini “Legge del cemento”, e non c’è bisogno di spiegare il perché. Il governatore leghista Solinas, insieme a tutto il centrodestra, ha appena fatto approvare in Regione un provvedimento che farà colare tonnellate di cemento sulla costa della Sardegna, devastando il paesaggio anche nella fascia protetta entro i 300 metri dal mare e cancellando con un colpo di spugna uno dei Piani paesaggistici – quello del 2006 a firma Soru – più innovativi, green e sostenibili a livello continentale e un modello per tutta Italia. Questa “piccola” leggina consentirà alla Regione di ignorare e bypassare il parere del Ministero dei Beni culturali su tutte le nuove costruzioni nella fascia costiera. Tradotto? Una deregulation totale che devasterà la costa e lascerà ferite permanenti e non rimarginabili su uno dei paesaggi più belli al mondo. Un’oscenità immonda che riporta l’orologio indietro di decenni a un “passato” di scempi edilizi, abusi, cementificazione selvaggia. Per fermare tutto questo non resta che una strada: il governo impugni al più presto questo scempio incostituzionale. Non si tratta solo di difendere la Sardegna ma l’Italia intera. Ecco quello che succede quando si vota gente che non conosce il più elementare concetto di patrimonio, di bellezza, di interesse pubblico. Eccola qui, la destra che in campagna elettorale indossa la felpa dei Quattro mori e poi li svende al miglior offerente. Ricordiamocene la prossima volta che andiamo a votare.

Sardegna, ancora cemento sulle coste? La nuova legge preoccupa gli ...

 

AUSTRALIA: DALLA PADELLA ALLA BRACE


Australia, oltre 180 persone denunciate e 24 arrestate per incendio doloso. Wwf: un miliardo di animali uccisi da fiamme

Il mio slogan personale per il 2020 è #2020ForFuture, ma mi sa che l’anno è cominciato con il piede sbagliato, ma soprattutto è tutto fuorché “future”, tra il maltrattamento gratuito degli animali e gli incendi in Australia, con il cataclisma che ha causato (ora si parla di) un miliardo di animali arsi vivi, siccità, pessima qualità dell’aria. Ora arriva la notizia dell’arresto di oltre 180 persone e 24 denunciate per incendio doloso, ma anche la decisione di abbattere diecimila cammelli perché bevono troppo.

Cammelli selvatici australiani (immagine pubbl da ABC Australia)

Come volevasi dimostrare, l’uomo non solo distrugge la terra, se stesso ma soprattutto i suoi figli. L’uomo si ostina nella sua crudeltà. Ma si può essere più delinquenti? E’ cominciato male il 2020, molto, molto ma molto male.

CATACLISMA IN AUSTRALIA


 

Da settimane in Australia imperversano gli incendi che stanno devastando il verde, piegando le popolazioni con morti, case bruciate e acqua che comincia a mancare, sterminando gli animali, che ora rischiano l’estinzione. A Sydney la temperatura è salita a 48,9° C. È stato dichiarato uno stato di emergenza nel sud-est del continente, e venerdì oltre 100mila persone di tre Stati sono state evacuate.

Un canguro morto bruciato a Sarsfield, East Gippsland, Victoria, Australia (James Ross/AAP Images via AP)

Più di 150 incendi boschivi stavano bruciando nel New South Wales, mentre 45 incendi infuriavano nel Victoria, due dei quali a livello di emergenza. Oltre 6 milioni di ettari di terreno sono stati distrutti, tra cui 4 milioni soltanto nel Nuovo Galles del Sud. Il primo ministro Scott Morrison ha annunciato lo schieramento di 3.000 riservisti delle forze di difesa per aiutare a combattere gli incendi.

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Le autorità hanno avuto difficoltà a rilevare i danni dovuti alla forte copertura di fumo e all’impossibilità di accedere alle comunità isolate. La scarsa qualità dell’aria a causa del fumo del bushfire a Canberra ha causato la chiusura di aziende, istituzioni pubbliche e università, così come la cancellazione dei voli e la sospensione del servizio postale.

Immagine correlata

Sono almeno 480 milioni i morti tra koala (si stima che un terzo sia estinto), canguri e cavalli. Una cifra astronomica destinata, purtroppo, ad aumentare, per via degli incendi che continuano a devastare questo Continente, anche se le temperature oggi si sono abbassate.

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Scene raccapriccianti, un cataclisma senza precedenti. Il clima non cambia, siamo noi che lo cambiamo. Ma a morire, come sempre, sono gli innocenti, mai i colpevoli.

STRAGE ALLO ZOO


Germania, incendio allo zoo fa strage di scimmie. Sopravvivono sette gorilla

La notte di Capodanno è sempre una delle più pericolose, in cui i botti di fine anno provocano sempre tanti feriti. In Germania uno zoo ha preso fuoco, bruciando vivi 30 poveri animali, tra cui una decina di scimmie. Inizialmente si parlava di fuochi d’artificio, successivamente si è parlato delle lanterne che in Cina è tradizione liberarle in volo, ma che in Germania sono vietate.

Germania, incendio allo zoo fa strage di scimmie. Sopravvivono sette gorilla

Gli unici superstiti sono stati Kidogo e la sua famiglia: i sette gorilla, ospitati in una gabbia lontano dalla “Casa delle scimmie”. Tutti gli altri sono morti. L’incendio è divampato a Krefeld, poco a nord di Düsseldorf, in Nord Reno-Westfalia. La prima chiamata ai vigili del fuoco è arrivata poco dopo la mezzanotte, ma i pompieri non sono riusciti a domare il fuoco.

Fonte: Repubblica.it

IL 2019 IN 12 FOTO


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Gennaio: Capo Teulada e Porto Tramatzu liberate dalle servitù militari.

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Febbraio: la protesta del latte in Sardegna: ai pastori viene imposto un prezzo che non copre le spese di gestione. Per protesta versano il frutto del loro lavoro per le strade.

Greta Thunberg

Marzo: Iniziano le manifestazioni di Fridays For Future. Il 2019 deve essere ricordato come l’anno delle manifestazioni degli studenti a favore del clima e contro l’inquinamento. Il movimento è stato fondato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg, diventata la piccola paladina dell’ambiente.

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Aprile: il rogo nella cattedrale di Notre Dame, che si è poi scoperto essere accidentale, non doloso.

sfere d'acqua ooho

Maggio: durante le corse e le maratone vengono utilizzate, al posto delle bottigliette di plastica, delle sfere d’acqua commestibili, contenenti 250ml d’acqua ciascuna, realizzate in materiale derivante dalle alghe e dalle piante, smaltibili in sei settimane.

Ponte Morandi, ditta che l’ha abbattuto: ‘Nel 2003 Autostrade ci chiese di buttarlo giù. Non si fece per costi e complessità”

Giugno: ultimo crollo del Ponte Morandi. Lo hanno fatto esplodere studiando un sistema per non disperdere le polveri nell’aria. Un piano studiato e riuscito alla perfezione.

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Luglio: brucia l’Amazzonia, e il Presidente del Brasile Bolsonaro non interviene per spegnere i roghi, quasi tutti dolosi, e rifiuta persino gli aiuti dagli altri Paesi.

Agosto: pesci morti, un oceano di rifiuti di plastica, animali che muoiono perché hanno ingerito chili di plastica, la Groenlandia che scompare, con gli Orsi Polari che non hanno più il terreno sotto i piedi. E’ un disastro di enormi proporzioni.

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Settembre: riprende la marcia studentesca per il clima, un successo planetario, mentre la piccola Greta partecipa alla Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite con il suo discorso accorato diventato celebre: “How Dare You?”, come osate? “le persone stanno soffrendo, le persone stanno morendo, interi ecosistemi stanno collassando, siamo all’inizio di un’estinzione di massa. E tutto ciò di cui parlate sono soldi e favole di eterna crescita economica? Come osate?”. E’ anche utile ricordare che lei ha raggiunto l’America con un catamarano, senza motore, dunque senza emissioni, in due settimane. Ed è rientrata con lo stesso catamarano.

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Ottobre: scoperta discarica in fondo al Lago d’Iseo

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Novembre: Venezia invasa dall’acqua alta per una settimana. Sfiorato il record in conto di altezza dell’acqua. Ingenti i danni. Si è riaperto il cantiere per il contestatissimo Mose.

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Dicembre: il politico locale Mauro Pili, ex Presidente della Regione, gira un video in cui alcuni operai sversano fanghi tossici arrivati dal sud Italia, ma appena scoprono la telecamera scappano via, senza terminare il loro “lavoro”.

E con queste immagini vi saluto e vi auguro un felice 2020, ricco di protezione dell’ambiente, di protezione anche per voi, amore, fortuna, serenità e lavoro (compatibile con l’ambiente) per tutti. Auguri!

TUTTI DEVONO CONDIVIDERE, TUTTI DEVONO SAPERE.


Fotografia de Elena Rubanu

Preso da un post su Facebook:


🔥 Le Isole Canarie stanno bruciando
🔥 La California sta bruciando
🔥 L’Oregon sta bruciando
🔥 Washington sta bruciando
🔥 La Columbia sta bruciando
🔥 L’Alberta sta bruciando
🔥 Il Montana sta bruciando
🔥 La Nuova Scozia sta bruciando
🔥 La Grecia sta bruciando
🔥 Il Brasile sta bruciando
🔥 Il Portogallo sta bruciando
🔥 L’Algeria sta bruciando
🔥 La Siberia sta bruciando
🔥 L’Amazzonia sta bruciando

ExTexas è sott’acqua

India, Pakistan e Nepal con enormi monsoni sono sott’acqua

Sierra Leone e Nigeria con enormi inondazioni sott’acqua

🌞Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Ungheria, Polonia, Romania, Bosnia, Croazia e Serbia sono attaccate da un’ondata di caldo impressionante

🌞 California meridionale sotto ondata di caldo infernale

“Solitamente ad agosto, la città di San Francisco ha raggiunto i record di 106 gradi, quando ora raggiunge i 115 gradi Fahrenheit. Mentre la Carolina del Nord cucina ancora all’inferno

((🌎)) Il vulcano Yellowstone registra 2.300 movimenti da giugno

((🌎)) Il tremore di 5.3 colpisce l’Idaho

((🌎)) Terremoto in Giappone 6.1 con Tsunami Warning

((🌎)) Tremore del Messico 8.2 con avvertimento sullo Tsunami

((🌎)) Tremore in Messico del 7.1

((🌎)) Tremore in Cile del 5.0

((🔥)) Russia: Esplosione Nucleare

🌊 Hurricanes Harvey, Irma (il più grande mai registrato), Jose e Katia stanno spazzando l’Atlantico

Per terminare un livello di brillamento solare X10 C.M.E. Il più alto mai registrato

In poche parole:
SIAMO NELLA MERDA!
Pensi ancora che non stia succedendo nulla?

SCEMPIO AL LUNGOLAGO DI BRACCIANO


Fotografia de Giulio Laurenti

Il lungolago di Trevignano è splendido. Una vista mozzafiato. Il lago di Bracciano è incantevole. Un paradiso a una manciata di chilometri dalla città eterna. I pini adornano la strada panoramica… ah no, non più. Già, perché l’amministrazione ha deciso di tagliare i 23 pini di settant’anni per aggiustare la strada, che le radici degli alberi stava rovinando.

Fotografia de Giulio Laurenti

Da una relazione presentata nel 2017 si legge che “un intervento di rifacimento del fondo stradale che comporta lo scavo di tutta la sede della viabilità per una profondità pari a circa 30 cm […] possa determinare un’interferenza con i cordoni radicali principali e pertanto compromettere la stabilità delle alberature stesse”. Dunque “si ritiene opportuno provvedere all’abbattimento dei soggetti arborei di pino domestico in esame”.

Fotografia de Giulio Laurenti

Tuttavia, il vicesindaco Luca Galloni spiega che “abbiamo deciso di sostituire le alberature rimosse con delle nuove, le quali cresceranno nello stesso punto. Dunque non ci saranno ripercussioni sull’ecosistema”. Sulla stessa relazione si legge che le radici arrivano a invadere le proprietà private, e questo ha spinto la popolazione a sostenere la scelta drastica dell’amministrazione comunale. Ma non tutti sono d’accordo.

Fotografia de Giulio Laurenti

Lo scrittore Giulio Laurenti pubblica una serie di foto sui social protestando contro la decisione del comune e addirittura invocando la revoca della “bandiera blu”. Le immagini che vedete sono sue, e colgo l’occasione per ringraziarlo di avermi concesso di pubblicarle su questo post.

Fotografia de Giulio Laurenti

E in un’intervista al Fatto Quotidiano dice: “Altro che ‘circa 23 alberi’, come si dice in delibera. Gli operai mi hanno detto di aver ricevuto l’ordine di tagliare tutti gli alberi necessari per il rifacimento della strada. Il nostro lungolago non sarà mai più come prima. Nei prossimi mesi i fusti abbattuti potrebbero arrivare anche a 100, è una vergogna”.

Fotografia de Giulio Laurenti

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Fotografia de Giulio Laurenti

Siamo alle solite. Per sicurezza si fa strage di alberi. Per “proprietà” privata si divora la proprietà pubblica. E poco importa se davvero stanno ripiantando. Fra settant’anni succederà la stessa cosa.

LA GRANDE MANIFESTAZIONE


Greta Thunberg

Il Quotidiano dei Vescovi, “l’Avvenire”, la chiama “Tutti giù per Terra”, la grande manifestazione mondiale che in 1.325 città del mondo, 140 solo in Italia, su iniziativa della piccola paladina dell’ambiente Greta Thunberg, vedrà scendere in piazza milioni di giovani e di ragazzi, nel grande Black Friday per il clima. La manifestazione si chiamerà “Global Strike For Future”.

La sedicenne Greta, fondatrice del movimento “Fridays for Future”, non ha dubbi: non siamo noi giovani che dobbiamo salvare il pianeta. Sono gli adulti a doverlo fare, e lo devono fare subito, non c’è tempo da perdere. Non c’è tempo per aspettare che si intervenga in futuro.

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Numerose sono le manifestazioni anche nel nostro Paese. In un’intervista, il giovane Luca Polidori, forte di una nuova associazione che è nata, denominata “Futuro Verde”, dice che “Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare i governi a cambiare strategia di fronte ad una emergenza globale che può essere fermata. Abbiamo undici anni per invertire la rotta, siamo l’ultima generazione a poter fare qualcosa“. Loro chiedono di rispettare gli accordi per il Clima raggiunti a Parigi, e di metterli in atto subito, senza rinvii.

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C’è ancora speranza per il pianeta, ma purtroppo non sono i giovani a decidere. Sono comunque i governi di tutto il mondo a poterlo fare. Se i governi non ascoltassero i giovani che scenderanno in piazza domani, sarebbe meglio scendere in piazza ogni venerdì, in massa. Perché dalla manifestazione di domani i risultati devono arrivare. Costanti, concreti ed immediati. Non si può più attendere. Cosa ne pensate della manifestazione? Io partecipo con il cuore.

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INCENDIO SUL MONTE SERRA


Inferno sul Monte Serra, 500 sfollati

Sembra che la stagione degli incendi non conosca fine. Anche ora che siamo in autunno i piromani continuano a dare fuoco ai nostri boschi. A bruciare è il Monte Serra. Si dice abbiano lasciato le loro case circa 500 persone, 70 famiglie. 600 ettari di terreno già bruciati. L’incendio, partito alle ore 22:00 di ieri sera, sarebbe doloso, ed è alimentato dal forte vento. Il rogo ha lambito il Monastero della Certosa di Calci, ma per fortuna è salvo.

Sul posto sono arrivati immediatamente numerose squadre di Vigili del Fuoco, operai dell’antincendio boschivo e tanti volontari, coordinati dal Comune di Vicopisano. Attualmente sono operativi due canadair, mentre quattro elicotteri antincendio sono ancora fermi a causa del forte vento. Sono stati attivati tre punti di accoglienza alla palestra della parrocchia di Calci, al circolo ricreativo di Campo e alla palestra di Vicopisano.

Fonte: ADNKronos.com

E’ sicuramente dolosa l’origine dell’incendio, perché non può partire alle 22:00, come ha affermato il Sindaco di Calci. Spero che quanto prima il colpevole o i colpevoli di questo gesto criminale siano assicurati alla giustizia, e scontino in carcere il loro errore. Perché se non ci pensa il carcere, ci pensa la vita a farli pagare, e con gli interessi.

LA MORTE DI UNA CIMINIERA


E’ stata demolita una delle due ciminiere della Centrale Elettrica a Carbone di Fiume Santo, in Provincia di Sassari. Si chiude così una lunga epoca, iniziata nel 1982, con la loro edificazione, con l’inizio delle attività nell’anno successivo e il definitivo spegnimento il 31/12/2013. Le due torri, alte 150 metri, erano in grado di produrre ciascuna 160 MW di energia elettrica da carbone.

Alla sua demolizione si è opposto con fermezza l’ISDE Sardegna, l’Associazione dei Medici per l’Ambiente: “La torre bianca e rossa – si legge in una nota – verrà fatta esplodere mediante utilizzo di micro cariche, senza alcuna propedeutica attività di bonifica e confidando nelle condizioni meteorologiche favorevoli quanto a direzione e velocità del vento”.

Quali conseguenze avrà questa demolizione? I Medici per l’Ambiente parlano di “festival del POP’s”, che, denuncia l’ISDE, “rappresentano un’ampia categoria di sostanze nocive per la salute, comprendenti anche le temutissime diossine e i PCB-diossino simili. Tali sostanze, contenute all’interno della struttura che si vuole far esplodere, hanno la capacità di concentrarsi e di ‘farsi trasportare’ per molti chilometri, anche in luoghi dove non sono state prodotte, sfruttando come veicolo il vento e la catena alimentare, terrestre e marina.

Viaggiano sotto forma di piccolissime particelle (note con la sigla PM 2,5- PM1 – PM 0,01- PM 0,001 micron), penetrano nel nostro organismo attraverso l’apparato respiratorio, l’acqua, i cibi, per diffondersi, attraverso il sangue, in ogni organo e apparato, dove ‘soggiornano’ anche per decenni, innescando la comparsa di patologie neoplastiche e non”. L’ISDE ha chiesto che prima della demolizione venisse effettuata la Valutazione di Impatto Ambientale e quella sulla salute.

Fonte: L’Unione Sarda

“La dispersione della polvere dovuta alla demolizione è stata minimizzata attraverso l’impiego di appositi nebulizzatori ad acqua, mentre la separazione dei materiali, la riduzione volumetrica e il loro smaltimento avverrà nei prossimi mesi”, fa sapere in una nota “EP”, proprietaria della centrale. Per guardare il video dell’implosione della ciminiera, cliccate su questo link.

E’ la fine ingloriosa dell’industria del Nord Sardegna, che per 35 anni ha portato lavoro, sviluppo, benefici ma anche puzza, malattie e morti.

CANZONI ECOLOGICHE: PARCO SEMPIONE – ELIO E LE STORIE TESE


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Vorrei aprire una breve rubrica di canzoni “ecologiche”, cioè quelle che passano un bel messaggio ecologista. La prima che vi voglio citare è “Parco Sempione” di Elio E Le Storie Tese, uno dei miei gruppi più amati, e che la notizia del loro scioglimento mi addolora tanto. Voi vi chiederete: “da un gruppo di fuori di testa come loro può mai venire qualcosa di sensato e di buono?”. Certo che sì! Sono diverse le canzoni degli Elii che passano messaggi ecologici.

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Un milanese (Stefano Belisari, in arte Elio) cerca relax lontano dal caos della sua città. Va al Parco Sempione, il parco cittadino, “verde e marrone dentro la mia città”. Decide di portarsi un libro, rilassarsi e leggere tranquillamente. Invece viene disturbato da un “drogato” che suona i bonghi fuori tempo (il personaggio in questione è Rocco Tanica, storico membro del gruppo).

Nasce una discussione tra i due, e volano insulti in milanese. Elio se la prende con lui perché sostiene che suoni fuori tempo. L’altro però replica: “questa è la libertà”. Elio si siede, riflette e pensa che forse si trova nell’errore, decide di ascoltare meglio, ma riprende: “fai cagare, questa è la verità! Piantala co’ sti bonghi, non siamo mica in Africa, che avrà pure tanti problemi, ma di sicuro non quello del ritmo”.

Il suonatore risponde per le rime, e fa notare come sia più pratico “radere al suolo un bosco considerato inutile. Roba di questo tipo non si è mai visto in Africa, che avrà pure tanti problemi, ma di sicuro non quello dei boschi”. E’ dunque una canzone che fa riflettere, una canzone di protesta contro quello che effettivamente è successo. Lo racconta la canzone stessa.

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Il testo è il seguente:

Parco Sempione
Verde e marrone
dentro la mia città
metto su il vibro
leggo un bel libro
cerco un po’ di relax
all’improvviso
senza preavviso
si sente un pim pam pum
un fricchettone
forse drogato
suona e non smette più (bonghi)

Questo fatto mi turba
perché suona di merda
non ha il senso del ritmo
e non leggo più il libro
quasi quasi mi alzo
vado a chiedergli perché
ha deciso che, cazzo,
proprio oggi
niente lo fermerà.

Piantala con sti bonghi
non siamo mica in Africa
porti i capelli lunghi
ma devi fare pratica!
Sei sempre fuori tempo
così mi uccidi l’Africa
che avrà pure tanti problemi
ma di sicuro non quello del ritmo

‘Dai barbon, cerca de sona mej,
che son dree a fà balla i pe!
Anca se gh’hoo vottant’ann,
voo giù in ballera con la mia miee.
Ohè, che dù ball,
te me s’ceppet l’oreggia,
ti, i to sciavatt e i bùnghi!’

Caro signore
sa che le dico
questa è la libertà
sono drogato
suono sbagliato
anche se a lei non va

Non vado a tempo
lo so da tempo
non è una novità
io me ne fotto
cucco di brutto
grazie al mio pim pum pam (bonghi)

Questa cosa mi turba
e mi sento di merda
quasi quasi mi siedo
ed ascolto un po’ meglio
forse forse mi sbaglio
forse ho preso un abbaglio
forse forse un bel cazzo
fai cagare
questa è la verità

Ora ti sfondo i bonghi
per vendicare l’Africa
quella che cucinava
l’esploratore in pentola
ti vesti come un rasta,
ma questo no, non basta
sarai pure senza problemi
ma di sicuro c’hai quello del ritmo

‘Oè! Te tiri ona pesciada in del cuu!
Va a ciappà i ratt’!
Te pòdet vend dùma el tù ciccolatt!’

Ecco spiegato
cosa succede
in tutte le città
Io suono i bonghi
tu me li sfondi
di questo passo
dove si finirà?

Ecco perché qualcuno
pensa che sia più pratico
radere al suolo un bosco
considerato inutile
roba di questo tipo
non si è mai vista in Africa
che avrà pure tanti problemi
ma di sicuro non quello dei boschi.

Vorrei suonare i bonghi
come se fossi in Africa
sotto la quercia nana
in zona Porta Genova
sedicimila firme
niente cibo per Rocco Tanica
ma quel bosco l’hanno rasato
mentre la gente era via per il ponte

Se ne sono sbattuti il cazzo
ora tirano su un palazzo
han distrutto il bosco di Gioia
Questi grandissimi figli di troia!

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Cosa ne pensate di questa canzone e del messaggio che lascia?

IL RICATTO CONTINUA


La fabbrica delle bombe di Domusnovas

Il ricatto dell’occupazione, dello sviluppo, del lavoro, del pane (avvelenato) continua. La Sardegna punta a ridurre le basi militari, ma il business della guerra sembra essere comunque forte. Infatti la multinazionale tedesca RWM chiede l’ampliamento della fabbrica di bombe di Domusnovas. In particolare vorrebbe costruire al suo interno anche un’area da destinare alle prove per gli ordigni. In pratica, un nuovo poligono di tiro.

Le bombe della RWM vengono vendute anche all’Arabia Saudita, impegnata nella sanguinosissima guerra nello Yemen. All’esterno del fortino i piani prevedono la costruzione di un edificio per ospitare i lavoratori della fabbrica durante le esplosioni.

Fonte: La Nuova Sardegna

Basta con le basi militari. Tutti fuori! Il prossimo anno si terranno le elezioni regionali. Ogni partito dovrà contenere nel suo programma la dismissione di queste maledette fabbriche di morte.

DISASTRO IN PIEMONTE


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Che disastro in Piemonte! La Val di Susa brucia già da otto giorni con fiamme che non si riesce a domare, e che il vento di questi giorni sta ravvivando. Ormai il fuoco lambisce le case, e stanno cominciando ad evacuare le abitazioni. Una casa di riposo è già stata sgomberata, con gli ospiti che sono stati sistemati, alcuni all’ospedale, altri negli alberghi e nelle comunità religiose.

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Le fiamme hanno fatto brillare anche alcuni ordigni rimasti inesplosi conficcati nel terreno per decenni. Il Presidente della Regione Sergio Chiamparino ha garantito l’operatività dei canadair. Tutti quelli operativi in Italia sono imepgnati nella lotta agli incendi in Piemonte. Due canadair sono arrivati dalla Croazia. A Sordevolo è stato arrestato un sospetto piromane.

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Brucia anche la Lombardia. Per ulteriori informazioni cliccate qui.

PRIME VITTIME DELL’ORO


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L’oro del Brasile miete le prime vittime. Dieci indigeni fatti a pezzi e gettati nel fiume. La rivendicazione arriva da alcuni cercatori d’oro, che trionfanti hanno ammesso di averlo fatto perché temevano di essere uccisi a loro volta. Duro l’attacco del Direttore Generale di Survival International, Stephen Corry: “Se queste denunce saranno confermate, il presidente Temer e il suo governo avranno la pesante responsabilità di questo attacco genocida. I tagli ai finanziamenti del Funai hanno lasciato decine di tribù incontattate indifese contro migliaia di invasori – cercatori d’oro, allevatori e taglialegna – che vogliono disperatamente rubare e razziare le loro terre”.

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Fonte: Repubblica.it

Non ho più parole. Per soldi si arriva a macellare le persone. Sì, è risaputo. Sì, non ci si può più sorprendere di niente. Sì, i luoghi comuni sono azzeccati. Stramaledetto oro e chi ha voluto questo scempio.

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SALVIAMO L’AMAZZONIA


“Salviamo l’Amazzonia!” Sembra uno di quegli slogan da ragazzetti che marinano la scuola per protestare contro l’estinzione della Foca Monaca. Una sorta di “slogan da campagna elettorale”: ho sentito astrusità del tipo “questo concerto a Milano è ecologico, perché le emissioni prodotte andranno a limitare le emissioni nella foresta amazzonica, perché verranno ripiantati alcuni alberi”. Eh no, l’Amazzonia non è mai stata così tanto in pericolo come lo è in questi giorni! Infatti il governo brasiliano guidato da Michel Temer, vuole svendere l’Amazzonia ai privati che vogliono estrarre minerali tra cui oro, nichel, manganese e altro materiale.

La riserva ormai svenduta è grande quanto Piemonte e Lombardia messi insieme. E’ la Renca, 46 mila km quadrati di polmone verde che rischia di scomparire lasciando posto a delle miniere, dopo oltre trent’anni di protezione nazionale. Il governo rassicura che tutto si farà nel rispetto dell’ambiente. Ma questa è una balla colossale: come si può conciliare l’attività estrattiva con la tutela dell’ambiente?

La vendita della Renca, unita ad altre misure economiche e sociali, e alle privatizzazioni, è rivolta al rilancio del Brasile, che lentamente sta uscendo da tre anni di crisi economica.

Fonte e immagine: Corriere.it

Bisogna lottare tutti insieme, senza Temer, senza aver paura. Ecco cosa comportano le privatizzazioni: la svendita del territorio, del verde, della natura, a privati che la violentano e la distruggono.