LEGGE CANCELLA-COSTE


Sardegna a rischio le coste. Il Centro destra punta a far saltare ...

È stata approvata dal Consiglio Regionale della Sardegna, dalla sola maggioranza di destra, la “legge del cemento” che metterebbe seriamente a rischio la bellezza delle coste sarde con l’autorizzazione a cementificare, contro la quale il Ministero dell’Ambiente potrebbe ricorrere alla Corte Costituzionale. È stata approvata con l’intento di superare il parere contrario della Soprintendenza riguardo alla costruzione della Strada a 4 corsie Sassari-Alghero. Ma questa, a mio parere, è solo una pessima scusa.

Un appello per le coste della Sardegna: “Salvate la Conservatoria ...

La legge avrebbe lo scopo di reinterpretare il Piano Paesaggistico Regionale del 2006, così da liberare la Regione dall’obbligo di concordare con il ministero per i Beni e le attività culturali i progetti di costruzione sulla fascia costiera. provvedimento ha attirato le proteste, oltre che dei gruppi di opposizione di Pd, Leu, M5S e Progressisti che hanno dato battaglia in Consiglio, anche di tanti movimenti ambientalisti e di salvaguardia dei beni culturali come Italia Nostra e Wwf, con in prima linea l’associazione ecologista Grig (Gruppo d’Intervento giuridico onlus).

L'arrembaggio anticostituzionale al piano paesaggistico sardo | il ...

“La proposta di legge è palesemente esorbitante rispetto alle competenze della Regione. Propone un’interpretazione al di fuori dei canoni previsti dalla Corte Costituzionale che permette una revisione solo nel caso di dubbi interpretativi”, ha spiegato Stefano Deliperi del Grig, il quale contro il provvedimento ha promosso una petizione arrivata ad oltre 30mila firme. “Nel caso del Piano paesaggistico regionale, ormai in vigore da 14 anni, non c’è alcun dubbio. Le disposizioni sono piuttosto chiare e coinvolgono il Mibact. La regione autonoma non può eliminare lo Stato da questa competenza”.

piano paesaggistico regionale | Gruppo d'Intervento Giuridico onlus

Fonte: QuiFinanza.it

Migliaia e migliaia di cittadini per le coste della Sardegna: no ...

Tra un paragrafo e l’altro vi ho messo alcune immagini delle Coste sarde che rischiano di diventare solo un ricordo, o di essere deturpate dalle edifcazioni concesse troppo facilmente. Vi lascio qui il commento del giornalista e autore del blog Generazione Antigone Lorenzo Tosa:

Notizie del territorio - Italia Nostra Italia Nostra

L’hanno chiamata senza mezzi termini “Legge del cemento”, e non c’è bisogno di spiegare il perché. Il governatore leghista Solinas, insieme a tutto il centrodestra, ha appena fatto approvare in Regione un provvedimento che farà colare tonnellate di cemento sulla costa della Sardegna, devastando il paesaggio anche nella fascia protetta entro i 300 metri dal mare e cancellando con un colpo di spugna uno dei Piani paesaggistici – quello del 2006 a firma Soru – più innovativi, green e sostenibili a livello continentale e un modello per tutta Italia. Questa “piccola” leggina consentirà alla Regione di ignorare e bypassare il parere del Ministero dei Beni culturali su tutte le nuove costruzioni nella fascia costiera. Tradotto? Una deregulation totale che devasterà la costa e lascerà ferite permanenti e non rimarginabili su uno dei paesaggi più belli al mondo. Un’oscenità immonda che riporta l’orologio indietro di decenni a un “passato” di scempi edilizi, abusi, cementificazione selvaggia. Per fermare tutto questo non resta che una strada: il governo impugni al più presto questo scempio incostituzionale. Non si tratta solo di difendere la Sardegna ma l’Italia intera. Ecco quello che succede quando si vota gente che non conosce il più elementare concetto di patrimonio, di bellezza, di interesse pubblico. Eccola qui, la destra che in campagna elettorale indossa la felpa dei Quattro mori e poi li svende al miglior offerente. Ricordiamocene la prossima volta che andiamo a votare.

Sardegna, ancora cemento sulle coste? La nuova legge preoccupa gli ...

 

MA COSA STIAMO FACENDO? / 2


Groenlandia quasi scomparsa, con temperature mai toccate prima d’ora (23 gradi)! Orsi polari che muoiono e non hanno più terreno sotto i loro piedi. L’Earth Overshoot Day che è arrivato il 29 luglio, mai così presto, perciò in quel giorno abbiamo consumato tutte le risorse che la Terra ha preparato per il 2019, Salvini che vuole rilanciare le trivelle, rifiuti e plastica in mare e ovunque, comprese le piazzole di sosta delle strade. Ma cosa stiamo facendo? Fermiamoci!

DALLA PADELLA ALLA BRACE


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Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha tenuto un comizio a Orvieto, mercoledì sera, davanti a migliaia di persone, in vista del ballottaggio del 9 giugno prossimo che vede impegnata la candidata a sindaco della Lega, Roberta Tardani, contro il Sindaco uscente Giuseppe Germani.

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Salvini tocca subito il tema ambientale: “La discarica è il passato non il futuro. Io voglio zero discariche, il ​futuro è termovalorizzazione, raccolta differenziata, riciclo: in tutta Europa funziona così”. Se la mettiamo così ha ragione: l’inceneritore è meno peggio della discarica, se si aggiunge anche e soprattutto la raccolta differenziata e il riciclo. Ma il peggio è che poi ha aggiunto: “I rifiuti sono una risorsa ovunque, diventano calore ed energia non si può continuare a imballarli, interrarli o a buttarli in discarica”.

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Ecco il cruccio: qui siamo in Italia, e gli inceneritori non vengono controllati, così come non vengono gestite bene e controllate le discariche. Buttano dentro di tutto senza alcun tipo di controllo e senza una corretta Valutazione di Impatto Ambientale, che indaga sui possibili danni alla salute degli abitanti “serviti” dal cancro-valorizzatore.

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Siccome qui non si pensa mai alla salute, ma prima di tutto sempre al guadagno, alla “produzione”; e visto che i rifiuti sono una “risorsa che dà calore ed energia”, la priorità è sempre quella: lo “sviluppo”, la “produzione”, il “guadagno”, la “quantità”. Con buona pace della raccolta differenziata e del riciclo. Noi respiriamo aria metallica, quella cancerogena. E la gente continua ad ammalarsi e a morire di pestilenze.

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Tra l’altro l’Umbria è “servita” da un altro inceneritore, quello di Terni, città ora governata proprio dalla Lega, che da sempre deve fare i conti con le proteste delle associazioni e dei movimenti ambientalisti. Chi sa perché… 

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Intanto Italia Nostra onlus invia una lettera ai Ministri dell’Agricoltura, Centinaio; dell’Ambiente, Costa; e della Cultura, Bonisoli, chiedendo di prendere una posizione netta proprio su quella discarica, “collocata all’interno dell’area Doc dell’Orvieto, non ha fasce di rispetto. Dovrebbe essere di due chilometri – dicono dall’associazione – ma il vigneto più vicino è ad appena 23 metri dal limite della discarica. Chiediamo che venga effettuata un’indagine, da istituti terzi, per verificare il contenuto della discarica. Un’indagine approvata dal consiglio regionale, su richiesta di un consigliere della Lega, ma non ancora effettuata. Chiediamo infine che venga bloccato l’ennesimo ampliamento in corso”.

Fonte: Il Messaggero.

E l’inceneritore sarebbe il futuro? Ma mi faccia il piacere!

LA CGE BOCCIA IL PIANO INCENERITORI


inceneritore

La Corte di Giustizia Europea boccia il piano per gli inceneritori promosso dal PD di Renzi, in modo particolare l’articolo 35 dello Sblocca Italia. Secondo la CGE, la scorciatoia per il trattamento dei rifiuti individuata dall’allora Governo Renzi non era solo dannosa, ma anche in contrasto con la normativa europea, specialmente per la mancanza di Valutazione Ambientale Strategica.

La combustione di rifiuti genera solo l’incremento di polveri sottili e diossine nell’aria che respiriamo, con deposito nei terreni agricoli. Perciò l’aumento del numero di inceneritori presenti sul territorio nazionale, per di più basati su tecnologie obsolete e altamente impattanti, è decisamente controcorrente rispetto alle Direttive UE sul trattamento dei rifiuti, secondo cui è necessario perseguire una vera strategia che preveda la riduzione della produzione, l’ottimizzazione della raccolta differenziata, il riutilizzo, il riciclo, il recupero di materia e solo da ultimo il conferimento in impianti di diverso tipo.

SCUOLE CHIUSE


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A Taranto scuole chiuse per un mese. E’ quanto ha deciso il Sindaco con un’ordinanza che vieta ai bambini e ai ragazzi del Quartiere “Tamburi”, quello più vicino all’acciaieria più grande d’Italia, di entrare nelle aule degli istituti scolastici adiacenti all’ILVA. Gli alunni seguiranno comunque le lezioni su altri istituti scolastici più lontani dal loro quartiere, dove c’è meno possibilità di ammalarsi. La decisione è stata presa per permettere agli inquirenti di avviare le indagini sul livello di inquinamento degli edifici scolastici.

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Il 25 febbraio scorso è stata indetta una fiaccolata, non solo per ricordare Giorgio di Ponzio, morto a soli 15 anni dopo tre anni di lotta contro un sarcoma, ma anche per ricordare tutti i giovani che sono morti per malattie legate all’inquinamento. A proposito, quest’ultimo è tornato a salire a livelli del 2009 (qui intervista su Radio Radicale).

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Proprio per questo motivo ieri un centinaio di manifestanti hanno chiuso con catene i cancelli della direzione dello stabilimento di Arcelor Mittal, l’azienda che ha rilevato i Riva, e hanno affisso un cartello con scritto “Oggi vi chiudiamo noi”, con le loro firme, la prima della quale è quella del padre di Giorgio.

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Il Comune di Taranto ha convocato per i prossimi giorni un tavolo tecnico al quale ha invitato il ministero dell’Ambiente, la Regione, l’Arpa e la Asl. I manifestanti chiedono che la riunione si svolga al quartiere Tamburi, e che sia presente una delegazione di cittadini. In questo articolo potrete trovare i dati relativi all’inquinamento dell’aria nei primi due mesi del 2019.

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E’ ora di chiuderla questa maledetta industria.

TRA INCENERITORI E INQUINAMENTO DEI LAGHI


Il mare di schiuma che ha invaso il...

La Sardegna sta vivendo un periodo difficile in conto di fatti e di decisioni che riguardano l’ambiente e la nostra salute. Nel Lago Omodeo, sabato scorso, è stata trovata della schiuma in superficie, come si può vedere dall’immagine in sovraimpressione. Appare ancora incerta la causa di questo fenomeno stranissimo. Potete approfondire questo argomento cliccando su questo link.

Ora, un altro fatto turba la nostra quiete. Il Consiglio di Stato ha dato l’OK alla costruzione di un nuovo inceneritore di rifiuti, più grande rispetto a quello attuale, a Tossilo (che io chiamo “Tossico”), la Zona Industriale di Macomer (NU), a circa 40 km da casa mia. Ha respinto uno per uno tutti i ricorsi presentati dalle varie associazioni ambientaliste come il Comitato “Non bruciamoci il futuro”, “Zero Waste Sardegna”; e anche l’Unione dei Comuni Barbagia. Si prevede che il nuovo forno brucerà 60mila tonnellate di rifiuti l’anno, in barba alla raccolta differenziata che tutti noi ci stiamo sforzando di attuare, con buonissimi risultati anche a livello regionale. Potete approfondire questo argomento cliccando su questo link.

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Sopra, l’attuale termovalorizzatore di Tossilo

Non si è fatta attendere la reazione dei comitati: «La Regione Sardegna sconfigge i cittadini», per il fatto che precedentemente la stessa giunta regionale ha sospeso le procedure di Tossilo in attesa della modifica del Piano regionale dei rifiuti e di uno studio epidemiologico. Ora invece «ha accettato passivamente tutti i passaggi dell’assessorato all’Ambiente e della Giunta che tradivano l’impegno preso davanti a tutti i sardi».

Ma i comitati non si arrendono: «non smetteremo di aver fiducia nella giustizia e attendiamo il giudizio della Corte di giustizia europea alla quale il Tar Lazio ha rimesso il ricorso del Movimento legge rifiuti zero per l’economia nazionale, di cui noi facciamo parte, proprio per l’annullamento dello scellerato Piano nazionale pro inceneritori». Potete approfondire questo argomento cliccando su questo link.

Non bastava quello che c’è già? Non basta ampliare quello anzichè costruirlo nuovo e farli funzionare entrambi? Anche per questo delitto tutte le giunte e le amministrazioni pagheranno dazio alle prossime elezioni.

TOSCANA: EMERGENZA RIFIUTI


Firenze non riesce a smaltire i rifiuti, Rossi li manda in altre città. I sindaci sul piede di guerra: “Non siamo la discarica”

Eccola la politica della sinistra: per ridurre i rifiuti punta su inceneritori e discariche anziché su un aumento spinto della raccolta differenziata. Ed eccoli i risultati: gli inceneritori non riescono a smaltire la grande mole di rifiuti che si è accumulata nelle discariche fiorentine. Il Governatore Rossi (Liberi e Uguali), con una legge, vorrebbe bypassare le assemblee dei tre ambiti territoriali e spedire la monnezza negli inceneritori delle altre zone. Oltre ai sindaci e alle popolazioni protesta anche il PD in maggioranza regionale.

La protesta dei Sindaci: “non siamo la discarica dove la Regione è libera di decidere, senza confrontarsi, quanti rifiuti scaricare”. L’emergenza nasce dal fatto che ogni anno in Toscana si producono 2,3 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani, con una raccolta differenziata che a stento arriva al 50%. Il problema, però, sono gli impianti ormai saturi e quelle 10.500 tonnellate di rifiuti in eccedenza che al dicembre 2017 i tre Ato non sono riusciti a smaltire. 

Fonte: Il Fatto Quotidiano

E voi credete ancora che gli inceneritori e le discariche risolvano il problema dell’eccedenza dei rifiuti?

ITALIA CONDANNATA A RISARCIRE I PALAZZINARI


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Vi ricordate di Punta Perotti, il famoso ecomostro abbattuto a Bari nel 2006? Ora l’Italia viene condannata dalla Corte di Strasburgo per la confisca dei terreni che serviva per far implodere l’ecomostro. La sentenza riguarda anche i casi di Testa di Cane, Fiumarella di Pellaro e Golfo Aranci, in quanto il provvedimento è stato eseguito in assenza di condanne definitive degli imputati. Secondo il giudice l’Italia ha violato il rispetto del diritto di proprietà privata.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Dunque pare che il diritto alla proprietà privata prevalga su tutto il resto, compresi gli impatti ambientali e sociali delle opere che ci costruiscono i privati? Cosa ne pensate voi di questa sentenza?

INCENERITORE? NO GRAZIE


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No all’Inceneritore di Case Passerini. Lo dice il sottoscritto? No, lo dice il Consiglio di Stato, che ha confermato la sentenza con cui il TAR, un anno e mezzo fa, aveva accolto i ricorsi dei comitati e bocciato l’autorizzazione rilasciata il 23 novembre 2015 dalla città metropolitana di Firenze.

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Esulta il Presidente della Regione (del PD) Enrico Rossi, contrario alla realizzazione del “termovalorizzatore”, a differenza della maggioranza PD che lo sostiene, che difende l’inceneritore come “struttura strategica nella politica regionale sui rifiuti”. Esultano i Comitati Civici e Ambientalisti (WWF, Italia Nostra, Forum Ambientalista), oltre ai Comuni di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino.

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Il Governatore Rossi, però, non si accontenta di dire solo no all’inceneritore: mercoledì scorso ha presentato un piano dei rifiuti per i prossimi cinque anni, caratterizzato dall’obiettivo dell’aumento della raccolta differenziata dal 50% attuale al 70%; dalla riduzione di un terzo della quantità dei rifiuti da conferire in discarica, dall’attuale 36 al 10%; nonché dal tetto del 15% dei rifiuti da bruciare negli inceneritori regionali.

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A questo piano hanno votato a favore anche MdP, Sinistra Italiana e il MoVimento 5 Stelle.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Quando oltre a dire dei NO sacrosanti si propongono delle alternative valide, è chiaro che meritano di essere votate e sostenute con forza. Viva le alternative!

MILLE ALBERI CONTRO L’INCENERITORE


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A Torino, la Sindaca Chiara Appendino, per la quarta volta in due anni dà appuntamento ai suoi concittadini, stavolta in Via Paolo Gorini 50, nei pressi dell’inceneritore, per piantare altri seicento alberi! Il primo appuntamento con tanti alberi da piantare era datato 21 novembre 2016, nella “Circoscrizione 6”, lungo Stura Lazio. Il secondo appuntamento, il 14 maggio 2017 nella “Circoscrizione 8”, in Via Zino Zini. Il terzo appuntamento, sempre in Via Gorini, è datato 19 novembre 2017.

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Il progetto, promosso dalla sindaca di Torino Chiara Appendino e dall’assessore all’Ambiente Alberto Unia, prevede la messa a dimora partecipata, nei prossimi cinque anni, di molti nuovi alberi in tutte le Circoscrizioni della Città.

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Mille alberi contro l’inceneritore. Una bella sfida alle emissioni di veleni, di diossine, di furani e di metalli pesanti eruttati da questo mostro. L’immagine che vedete qui sopra si riferisce al primo appuntamento in Via Gorini, del 19 novembre scorso.

Fonte: Torino Oggi

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Gli alberi assorbono e intrappolano l’anidride carbonica, limitando, in questo modo, la quantità di veleni che l’uomo deve respirare. Dunque un grande plauso a questa bella iniziativa, anche se l’incenerimento si combatte con il riciclaggio, anche creativo, dei rifiuti e con una raccolta differenziata spinta, in tal modo riducendo la quantità di rifiuti da incenerire.

CANZONI ECOLOGICHE: PARCO SEMPIONE – ELIO E LE STORIE TESE


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Vorrei aprire una breve rubrica di canzoni “ecologiche”, cioè quelle che passano un bel messaggio ecologista. La prima che vi voglio citare è “Parco Sempione” di Elio E Le Storie Tese, uno dei miei gruppi più amati, e che la notizia del loro scioglimento mi addolora tanto. Voi vi chiederete: “da un gruppo di fuori di testa come loro può mai venire qualcosa di sensato e di buono?”. Certo che sì! Sono diverse le canzoni degli Elii che passano messaggi ecologici.

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Un milanese (Stefano Belisari, in arte Elio) cerca relax lontano dal caos della sua città. Va al Parco Sempione, il parco cittadino, “verde e marrone dentro la mia città”. Decide di portarsi un libro, rilassarsi e leggere tranquillamente. Invece viene disturbato da un “drogato” che suona i bonghi fuori tempo (il personaggio in questione è Rocco Tanica, storico membro del gruppo).

Nasce una discussione tra i due, e volano insulti in milanese. Elio se la prende con lui perché sostiene che suoni fuori tempo. L’altro però replica: “questa è la libertà”. Elio si siede, riflette e pensa che forse si trova nell’errore, decide di ascoltare meglio, ma riprende: “fai cagare, questa è la verità! Piantala co’ sti bonghi, non siamo mica in Africa, che avrà pure tanti problemi, ma di sicuro non quello del ritmo”.

Il suonatore risponde per le rime, e fa notare come sia più pratico “radere al suolo un bosco considerato inutile. Roba di questo tipo non si è mai visto in Africa, che avrà pure tanti problemi, ma di sicuro non quello dei boschi”. E’ dunque una canzone che fa riflettere, una canzone di protesta contro quello che effettivamente è successo. Lo racconta la canzone stessa.

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Il testo è il seguente:

Parco Sempione
Verde e marrone
dentro la mia città
metto su il vibro
leggo un bel libro
cerco un po’ di relax
all’improvviso
senza preavviso
si sente un pim pam pum
un fricchettone
forse drogato
suona e non smette più (bonghi)

Questo fatto mi turba
perché suona di merda
non ha il senso del ritmo
e non leggo più il libro
quasi quasi mi alzo
vado a chiedergli perché
ha deciso che, cazzo,
proprio oggi
niente lo fermerà.

Piantala con sti bonghi
non siamo mica in Africa
porti i capelli lunghi
ma devi fare pratica!
Sei sempre fuori tempo
così mi uccidi l’Africa
che avrà pure tanti problemi
ma di sicuro non quello del ritmo

‘Dai barbon, cerca de sona mej,
che son dree a fà balla i pe!
Anca se gh’hoo vottant’ann,
voo giù in ballera con la mia miee.
Ohè, che dù ball,
te me s’ceppet l’oreggia,
ti, i to sciavatt e i bùnghi!’

Caro signore
sa che le dico
questa è la libertà
sono drogato
suono sbagliato
anche se a lei non va

Non vado a tempo
lo so da tempo
non è una novità
io me ne fotto
cucco di brutto
grazie al mio pim pum pam (bonghi)

Questa cosa mi turba
e mi sento di merda
quasi quasi mi siedo
ed ascolto un po’ meglio
forse forse mi sbaglio
forse ho preso un abbaglio
forse forse un bel cazzo
fai cagare
questa è la verità

Ora ti sfondo i bonghi
per vendicare l’Africa
quella che cucinava
l’esploratore in pentola
ti vesti come un rasta,
ma questo no, non basta
sarai pure senza problemi
ma di sicuro c’hai quello del ritmo

‘Oè! Te tiri ona pesciada in del cuu!
Va a ciappà i ratt’!
Te pòdet vend dùma el tù ciccolatt!’

Ecco spiegato
cosa succede
in tutte le città
Io suono i bonghi
tu me li sfondi
di questo passo
dove si finirà?

Ecco perché qualcuno
pensa che sia più pratico
radere al suolo un bosco
considerato inutile
roba di questo tipo
non si è mai vista in Africa
che avrà pure tanti problemi
ma di sicuro non quello dei boschi.

Vorrei suonare i bonghi
come se fossi in Africa
sotto la quercia nana
in zona Porta Genova
sedicimila firme
niente cibo per Rocco Tanica
ma quel bosco l’hanno rasato
mentre la gente era via per il ponte

Se ne sono sbattuti il cazzo
ora tirano su un palazzo
han distrutto il bosco di Gioia
Questi grandissimi figli di troia!

Immagine correlata

Cosa ne pensate di questa canzone e del messaggio che lascia?

SPOSTARE IL MARE!


Questa è la campagna elettorale più brutta e cattiva che abbia mai seguito, fatta non di promesse elettorali e di “votateci perché faremo”, ma di attacchi frontali, pestaggi e violenza ai danni degli avversari, di “votateci perché gli altri hanno fatto questo, o sono questo, questo e quest’altro”. E’ stata una campagna elettorale in cui Berlusconi, pur non essendo eleggibile, è andato da tutte le parti, su tutti i canali TV e radio come se fosse lui il candidato premier (finalmente ha gettato la maschera: in caso di vittoria della coalizione di Centrodestra, e nel caso in cui Forza Italia risulti essere il primo partito della coalizione vincente, il premier sarà Antonio Tajani).

E allora, ecco a voi forse l’ultima perla di questa cloaca di campagna elettorale: “Allontaniamo il mare! Spostiamolo per salvare le case abusive”. A Castelvetrano, città natale di un certo Matteo Messina Denaro, tutto è abusivo, ma guai parlare di abusivismo, gli abitanti storcono il naso, loro non sono abusivi! Certo, se si escludono i 42 milioni di buco nelle casse del comune, le seimila case abusive costruite a meno di 150 metri dalla battigia, non sono abusivi.

La loro idea per rendere le case non abusive è quella di allargare la spiaggia, per “allontanare” il mare, posando in mare ben 144 attenuatori d’onda in cemento armato al fine di realizzare 12 isole di ripascimento per circa 500 metri di costa. Costo? 1000 euro al metro: 5 milioni di euro. Obiettivo: «La formazione della nuova linea di battigia» così che «vengano rispettati i parametri previsti andandosi ad evitare eventuali demolizioni».

Vi invito a leggere tutto l’articolo, preso dal sito corriere.it, di Gian Antonio Stella. Ne leggerete delle belle che io ho evitato di raccontare…

“BUON” SANGUE NON MENTE


Elezioni, Berlusconi torna a promettere condoni edilizi e fiscali: “Case senza licenza e 15% per chiudere col fisco”

L’ex Presidente del ConSilvio Berlusconi, che non può essere eletto in questa legislatura per via di una sentenza in attesa di pronuncia (a maggio) sulla sua candidabilità o meno, continua a fare campagna elettorale uscendo in TV manco fosse lui il candidato Premier, promettendo mari e monti. Promette (di nuovo!) il Ponte sullo Stretto di Messina, un milione di nuovi posti di lavoro, e pensioni minime (o al minimo?). Soprattutto “buon” sangue non mente! Infatti, essendo il fondatore della Fininvest, e avendo lavorato per anni nel settore dell’edilizia, ha spiegato il suo programma elettorale per quanto riguarda il reparto delle costruzioni.

In sintesi: costruire palazzi senza alcun permesso e aprire attività commerciali senza nessuna licenza. E poi la chiusura delle pendenze fiscali pagando il 10% di quanto si deve allo Stato. D’altronde, da “buon” palazzinaro ed evasore fiscale cosa ci si può aspettare che proponga? “Bisogna cambiare le regole: chi deve costruire una casa o aprire un’attività commerciale, non dovrà più aspettare anni per permessi e licenze. Dovrà dichiarare l’inizio dell’attività e assumersi la responsabilità di rispettare le leggi. Solo dopo verranno i controlli”, ha detto l’ex premier a Radio 24.

Ha inoltre dichiarato di essere favorevole ad un “abusivismo di necessità”, aggiungendo: “solo se si restringe con il massimo rigore il concetto di necessità”. In un paese dove su 100 case autorizzate, 20 sono abusive, l’ex premier vorrebbe dare la possibilità a tutti di costruirsi il suo palazzo con una semplice autodichiarazione, così, per sfoltire la burocrazia, tanto i controlli arrivano solo a lavori ultimati. Contrario sia ai condoni edilizi che all’abusivismo di necessità si dice Matteo Salvini, soprattutto per via di un paese già troppo fragile e cementificato come il nostro.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

E voi volete votare la coalizione di centrodestra? Una cosa è certa: se vince il PD e la coalizione di centrosinistra governa Renzi, se vincono i 5 Stelle governa Di Maio, e visto che loro fanno questo gioco, per cui all’interno della coalizione, se risulta quella vincente, governa il partito che prende più voti: se vince la Lega governa Salvini, se vince Fratelli d’Italia governa la Meloni, se vincono i centristi governa Casini o chi per lui, e se vince Forza Italia? Chi governa, visto che lui è ineleggibile, ma continua a fare campagna elettorale come se fosse lui il candidato?

Ragionate anche su questo quando andate a votare. Vi fidate di lui “a scatola chiusa”? Ricordatevi di queste sue parole e promesse quando vi recherete alle urne.

ALTRA VITTIMA DELL’ILVA


Ilva

A me non piace “strumentalizzare” la morte delle persone. Ma qui stiamo parlando di una cosa talmente seria e grave che devo farlo, che devo denunciare. L’ILVA di Taranto, l’acciaieria più grande d’Italia e la terza dell’Europa dei 28, colei che da sola, un puntino come può essere la città di Taranto rispetto alla cartina geografica dell’Europa, produce l’otto per cento dei veleni dell’intera Unione Europea, miete un’altra vittima.

Si chiamava Mario, ex operaio dell’acciaieria che nel 2005 aveva contratto la Sclerosi Multipla, ma che nonostante questo aveva conquistato il titolo di campione mondiale di Karate Contact nel 2007. Nel 2008 ha invece contratto un carcinoma alla lingua che gli impediva di parlare. Ha anche rilasciato un’intervista alla trasmissione di Domenico Iannacone, “I Dieci Comandamenti”, raccontando la sua storia.

“Operavo sui convertitori, nelle acciaierie, tra lance che immettono ossigeno e saldatrici. Lì la polvere minerale brillava, me la ricordo ancora come un incubo luccicante. Me la sentivo in gola tutto il giorno”. Il lavoratore perse anche l’assegno di accompagnamento dell’Asl perché dissero che le sue condizioni erano migliorate.

Il Conduttore, su Facebook, ha rilasciato questo messaggio: “Poco fa ho ricevuto una notizia che non avrei voluto mi giungesse. Il mio amico Mario Amodio ci ha lasciati. Ho conosciuto Mario in una puntata de I dieci comandamenti. Mario si era ammalato di tumore lavorando all’ilva di Taranto e piano aveva perso anche la sua voce e le sue forze. Nella sua vita era stato campione di arti marziali e con lo spirito del campione aveva combattuto la sua battaglia contro la malattia e il ricatto del lavoro a Taranto. Felicetta, sua moglie, è stata al suo fianco fino alla fine parlando per lui, diventando ‘La voce di Mario’. Oggi te ne sei andato ma la tua voce continuerò a sentirla sempre nel mio cuore”.

Quante vittime ancora deve mietere questo mostro che erutta veleni 24 ore al giorno prima di spegnerlo definitivamente? Quando la smetteranno di mettere in contrasto lavoro e salute, sviluppo e ambiente? Quando cominceranno le bonifiche, e quando ai 15mila operai verrà trovata una nuova occupazione?

TRISTEZZA TAURO


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A Gioia Tauro la ‘Ndrangheta ha messo le mani sulla monnezza. In particolare sul cancrovalorizzatore (unico della Regione) e sul depuratore. Questura, Comando Provinciale e NOE (Nucleo Operativo Ecologico) dei Carabinieri hanno emesso un’ordinanza di fermo per sette soggetti, ritenuti responsabili dei reati di Associazione Mafiosa, Concorso Esterno in Associazione Mafiosa e Intestazione Fittizia di Beni, nonché un decreto di sequestro preventivo d’urgenza relativo alle quote azionarie di società operanti nel settore della depurazione e trattamento delle acque, trasporto e compostaggio dei rifiuti speciali non pericolosi.

La ‘Ndrangheta, assieme alle organizzazioni criminali locali, ha condizionato la costruzione e la gestione del cancrovalorizzatore, strutturato come una centrale di produzione di energia elettrica che utilizza come combustibile il CDR (combustibile derivato dallo smaltimento dei rifiuti solidi urbani), con una capacità di 40 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani all’anno.

Ulteriori informazioni le potrete trovare cliccando su questo link.

Non è più sorprendente che le organizzazioni criminali mettono le mani proprio dappertutto, compresi cancrovalorizzatori e depuratori. Non resta che dirlo: siamo nella …

I DANNI DELL’ABUSIVISMO


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Ancora una volta ci ritroviamo a piangere, alcuni piangono lacrime di coccodrillo. Ad Ischia, un terremoto del quarto grado della Scala Richter ha provocato 2 morti, 39 feriti e numerosi crolli. E’ successo ieri poco prima delle nove di sera, alle 20:57. A Casamicciola sono crollati sette palazzi, oltre alla Chiesa di Santa Maria del Suffragio, all’interno della quale si trovava una delle due vittime; e alla Chiesa del Purgatorio.

Nonostante il relativamente basso grado di intensità del terremoto, quest’ultimo ha provocato numerosi crolli, anche a causa della bassa profondità (l’epicentro è stato registrato a soli 5 km di profondità). Ma ciò che li ha provocati veramente sono l’abusivismo e le concessioni edilizie troppo facili. La troppa cementificazione e l’aver utilizzato cemento impoverito hanno causato il vero danno.

Ischia è un’isola che d’estate conta 250.000 persone, tra residenti e turisti, e questa estate non ha fatto eccezione. Panico tra i turisti, numerosi di questi hanno infatti ritirato il biglietto e rinunciato a sbarcare nell’isola. A Lacco Ameno, comune confinante con Casamicciola, è stato evacuato l’ospedale Rizzoli per la presenza di numerose crepe nell’edificio con la necessità di verifiche strutturali. Tuttavia poco fa è stata diffusa la notizia che l’ospedale è agibile, e i pazienti evacuati vi possono rientrare.

Il Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania, Egidio Grasso, denuncia le costruzioni abusive realizzate con cemento impoverito e senza alcuna verifica sismica.

Fonte: Il Tirreno, immagine: TGCom24

Ancora una volta dunque ci ritroviamo a piangere vittime e feriti. Non mi stancherò di ripetere che bisogna fare un censimento nazionale di tutti gli edifici (abitazioni e tutto il resto) abusivi e non, case vuote e case da ristrutturare, ed abbattere le case abusive in zone ad elevato rischio di dissesto, una volta trasferiti gli inquilini ad altre case vuote in zone sicuramente meno pericolose dal punto di vista idrogeologico. Il vero responsabile è l’uomo, l’italiano che fa le cose alla carlona, che fa le cose pensando di essere astuto e furbo, raggirando le regole e la legge, e colui che chiude uno o entrambi gli occhi di fronte agli scempi, il controllore che magari è anche controllato e non può decidere liberamente.

IL PARTITO DEL CEMENTO


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CARLOFORTE – HOTEL “LA CALETTA”

Il Partito Sardo del Cemento, il PD, che guida la Regione con il Presidente Pigliaru, ha dato il via libera a una serie di interventi sulle coste per “migliorare qualitativamente l’offerta ricettiva” (art. 31 della nuova legge). L’obiettivo della maggioranza è di portare in consiglio regionale un testo blindato, da approvare in tempi stretti, senza modifiche, subito dopo l’estate.

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COSTA VERDE RESIDENCE

Sulla carta avrebbe dovuto trattarsi della nuova legge urbanistica che la Sardegna attendeva da un decennio per completare la riforma di Soru, con impegni precisi: stop all’edilizia speculativa, obbligo per tutti i comuni di rispettare limiti chiari anche fuori dalla fascia costiera, per difendere tutto il territorio, fermare il consumo di suolo e favorire il recupero o la ristrutturazione dei fabbricati già esistenti. Invece l’articolo 31 stabilisce che «sono consentiti interventi di ristrutturazione, anche con incremento volumetrico, delle strutture destinate all’esercizio di attività turistico-ricettive».

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BAIA DELLE MIMOSE

Vi ricordate la pubblicità di un noto gestore telefonico mobile in cui i volumi delle case erano aumentate del 20% perché quella compagnia regalava il 20% di ricarica in più? Da quella pubblicità nacque l’idea del c.d. “Piano Casa” del Governo Berlusconi, che si è “inventato” un aumento volumetrico delle abitazioni fino ad un massimo del 20%. Il governatore del PD Pigliaru fa di più. Si può aumentare la cubatura fino al 25% in più, «anche in deroga agli strumenti urbanistici» in vigore, compresa la legge salvacoste.

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MURAVERA RESIDENCE

Dall’articolo di Repubblica da cui riporto queste informazioni e le immagini, si legge che «In pratica si può costruire un secondo hotel o residence in aggiunta al primo anche nella fascia costiera in teoria totalmente inedificabile», denuncia l’avvocato Stefano Deliperi, presidente del Gruppo d’intervento giuridico (Grig), che per primo ha lanciato l’allarme. «Ma non basta: i nuovi aumenti di volume si possono anche sommare agli incrementi autorizzati in passato, ad esempio con il piano casa o con le famigerate 235 deroghe urbanistiche che furono approvate tra il 1990 e il 1992 dall’allora giunta sarda», sottolinea il legale, che esemplifica: «Un hotel di 30 mila metri cubi che deturpa una spiaggia, per effetto dei due aumenti cumulativi del 25 per cento ciascuno, sale quasi a quota 50 mila: per l’esattezza, si arriva a 46.875 metri cubi di cemento».

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SAN TEODORO – CALA GIRGOLU

Per ulteriori approfondimenti vi invito a leggere questo articolo. E’ sconcertante. Il Partito della Distruzione è a lavoro.

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TEULADA

ILVA: UN’ALTRA PICCOLISSIMA VITTIMA


Ilva

A Taranto un’altra bambina muore a soli sette anni (7!!) per leucemia, che ha combattuto per due anni. I genitori della piccola hanno scritto una toccante lettera alle istituzioni, che vi riporto:

“Presidente della Repubblica italiana, Presidente del Consiglio e signori Ministri, Presidente del Senato e signori Senatori, Presidente della Camera e signori Deputati, Presidente della Regione Puglia, Sindaco di Taranto,

Ambra aveva sette anni e ancora qualche regalo da aprire prima di lasciare qui il suo corpo privo di respiro. Era figlia di disoccupati.

Era figlia di Taranto, la città che ogni maledetto giorno, da cinquanta anni a questa parte, piange la scomparsa di cittadini, senza distinzione di sesso, età e ceto sociale, per interessi di pochi supportati dalla devastante applicazione della politica da parte di uomini e donne che dovrebbero chinare il capo davanti all’ennesimo, ingiustificabile lutto che ha colpito un’intera comunità.

Dovreste essere voi, signori con le più alte cariche che la democrazia prevede, a chinare il capo, oppressi da quel senso di vergogna che martella il cervello senza tregua.

 

Voi che, tornando a casa, accarezzate i vostri figli e i vostri nipoti immaginando di lavorare per il loro futuro.

Voi che, pur di non decidere, decidete che un’industria altamente inquinante debba essere venduta.

Voi che, pur di venderla, stendete tappeti rossi cosparsi di petali di immunità penale ai piedi dei nuovi acquirenti, ancora più violenti e menefreghisti dei precedenti.

Voi che dopo il danno elargite beffe a piene mani, disinteressandovi totalmente alla salute di cittadini dello Stato italiano.

Voi che, per non pagare, pagate il prossimo acquirente con l’accettazione di piani di esubero assolutamente inaccettabili, mortificando ancora di più un popolo che soffre per una già altissima ed insostenibile percentuale di disoccupazione.

Voi che con la vostra presunzione continuate a ferire un territorio talmente bello da togliere il fiato, negando uno sviluppo compatibile.

A voi, che avreste potuto cambiare il corso della storia e non avete voluto farlo, chiediamo se avete una coscienza, sicuri che mentirete ancora rispondendo “sì”.

Ambra aveva sette anni e ancora tanti regali da aprire”.

Fonte: Silenzi e Falsità

Basta con i veleni, basta con l’inquinamento, basta con il ricatto occupazionale, basta con il pane avvelenato, basta con le vostre lacrime di coccodrillo, basta con le morti, basta con la strage degli innocenti. E’ questo il lavoro che ci volete dare? E’ questo il lavoro su cui è fondata la Repubblica?

IN NOME DELL’INTERESSE (MULTI)NAZIONALE


interesse-nazionale

Interesse Nazionale. Due parole che mi fanno rabbrividire. Un concetto che mi mette la pelle d’oca, se penso alle sue conseguenze. E’ uno dei motivi che mi fa votare NO al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Il c.d. “interesse nazionale” riguarda le opere “pubbliche”, cioè quelle che dovrebbero servire per lo sviluppo economico dell’Italia.

Grazie a questa riforma lo Stato acquista un potere che va a superare tutti gli ostacoli e i veti di ciascun individuo e regione. Due parole che sovrastano qualsiasi tentativo di veto. Con questa riforma il Governo potrebbe dichiarare “di interesse nazionale” qualsiasi porcheria e industria di veleni e di morte: discariche, inceneritori, depositi di scorie nucleari, centri commerciali, palazzi, grattacieli, super condomini, acciaierie, raffinerie, centrali a carbone, concerie, trivellazioni, fabbriche di bombe, poligoni di tiro, eccetera…

Insomma, tutte queste opere potrebbero essere dichiarate di “interesse strategico nazionale”. Con buona pace dei soliti noiosoni ambientalisti sempre pronti a dire NO a tutto, dei cittadini preoccupati per la loro salute e dell’aria che respirano i loro figli, dei comuni e delle regioni. Se vince il sì vince l’interesse (multi)nazionale. Sì, perché in realtà chi ci guadagna sono proprio le multinazionali dei veleni, che fanno campare gli Stati, ma che fanno crepare le solite capre che siamo noi, i cittadini comuni.

Ricordatevi questo termine: “Clausola di supremazia”. E’ questo il “pacco” che contiene questa “riforma”, e che consente al Governo di avvelenare il Paese. Ecco perché vi invito fortemente a recarvi alle urne il 4 dicembre prossimo, e inondare di NO questo governo di nominati, di non eletti, di padroni in grado di sovrastare qualsiasi ostacolo e di avvelenare il nostro presente e futuro.

A BURGOS UN CASTELLO DI DISNEYLAND AL POSTO DI QUELLO ATTUALE


Una proposta indecente sarebbe stata fatta dal colosso dei divertimenti Disney. Demolire il Castello di Burgos, una località sarda in provincia di Sassari, situata nel territorio del Goceano, per farci un Castello della Disneyland, un nuovo parco divertimenti.

Attirerà il turismo, la gente, farà aumentare l’economia, sì certo! Tutto è concesso per far girare l’economia, tutto si può sacrificare sull’altare dello sviluppo. Così si sarebbe deciso di sacrificare l’antico Castello di Burgos, che sì, andrebbe restaurato, ma che attira ancora tantissima gente.

Un castello la cui costruzione risalirebbe, secondo alcune fonti, al 1.134, ad opera del Giudice Gonario I di Torres, allo scopo di controllare i confini del giudicato. Alla fine del XIII secolo il castello passò prima nelle mani di Genova, poi alla famiglia dei Doria; alla metà del XIV secolo fu acquisito dai giudici d’Arborea, che per mezzo di esenzioni e privilegi favorirono il ripopolamento di tutta la zona. Infine, dopo l’abolizione del giudicato di Arborea, gli Aragonesi si disinteressarono sia del castello che della vallata, lasciandoli in balia di devastazioni e distruzione.

Fonte: sardegnaturismo.it

Secoli di storia e di cultura, di archeologia e di turismo che si vorrebbe cancellare per costruire un altro castello, al suo posto, spettacolare (promettono). In questo articolo, da dove ho preso la fonte, si dice che sia il Presidente della Regione ad aver autorizzato la demolizione, ma è meglio essere prudenti su questo, e anche su questa notizia.

Ad ogni modo, a mio avviso, sarebbe solo una follia. Ristrutturarlo e renderlo più sicuro, mantenendo il suo aspetto originario, magari facendo passare i piccoli visitatori anche dentro il castello sarebbe già più accettabile.

Nei prossimi giorni vi darò notizie certe. Sono piuttosto incredulo riguardo questa notizia. Vi informerò se questa notizia è vera oppure se è una bufala di carnevale, come in fondo credo che sia… 🙂

castello burgos

Castello di Burgos

fotomontaggio

Fotomontaggio

ABBATTUTO L’ECOMOSTRO DI ALIMURI


ecomostro

Dopo ben cinquant’anni dall’interruzione dei lavori, cinquant’anni di lotte e di battaglie giudiziarie, è stato abbattuto l’ecomostro di Alimuri, a Vico Equense. Un mostro di cemento costruito su una scogliera in riva al mare, che per cinquant’anni ha rovinato il paesaggio e il godimento di una splendida vista del mare di Sorrento.

La demolizione è stata seguita da centinaia di persone, che, approfittando anche del clima tiepido, non hanno esitato a farsi anche un bagno. A seguire l’evento anche una cinquantina di barche. Quello che inizialmente avrebbe dovuto essere un albergo di lusso, ora è un mucchio di polvere di cemento. L’albergo è stato demolito con 60 chili di esplosivo, denotati da ben 1.200 microcariche esplosive da soli 50 grammi ciascuna, posizionate nei punti strategici del mostro.

Ma di ecomostri da abbattere ce ne sono tanti altri. Specialmente quello dell’ideologia del mattone, dello sviluppo e del lavoro basato su mattone e cemento, senza rispetto alcuno per il territorio. E come dice anche Papa Francesco: “Dio perdona sempre, l’uomo a volte, la natura MAI”. E prima o poi la natura darà la sua risposta, si vendicherà.