EARTH DAY 2023


Earth Day

Oggi è la Giornata Mondiale della Terra, giunta alla sua 53esima edizione. Lo slogan di quest’anno sarà: INVESTI NEL NOSTRO PIANETA. L’Earth Day è nata nel 1969 come movimento universitario per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. La prima Giornata della Terra si è svolta il 22 aprile del 1970. Nel tempo è divenuta un avvenimento educativo ed informativo.

Perché quest’anno si è scelto questo slogan? “Investi nel nostro Pianeta” vuole dimostrare quanto economia e sostenibilità siano profondamente legate l’una all’altra e quanto convenga, anche dal punto di vista del mero profitto, accelerare la transizione ecologica. Nel loro sito si legge: “Le aziende che hanno sviluppato gli standard ESG stanno registrano maggiori profitti, migliori performance finanziarie e hanno creato un ambiente di lavoro in cui impiegati e lavoratori sono felici. Non si può più aspettare, perché non abbiamo più possibilità di scegliere se essere green o meno: è cruciale, per le imprese di ogni dimensione, agire adesso: restare indietro significa permettere alla crisi climatica di causare danni incalcolabili alla nostra economia, con impatti negativi su tutti gli abitanti del Pianeta”.

E in Italia cosa si fa? In Italia l’evento più importante è come sempre la maratona multimediale One People One Planet. Nata nel 2020 in occasione del cinquantesimo compleanno della Giornata della Terra, si tratta di un appuntamento imprescindibile per scoprire e far proprie le storie di impegno e amore per il pianeta. Molti gli argomenti toccati: dalla scienza all’economia, dall’innovazione all’arte, si tratta di una vera e propria staffetta di voci e cuori che il 22 aprile animerà il palinsesto di RaiPlay dalle 8 del mattino alle 24.00. Ma quest’anno l’appuntamento è anche dal vivo con il Villaggio per la Terra, che dal 21 al 25 aprile animerà la Terrazza del Pincio a Roma.

Per la prima volta anche la città di Torino celebra ufficialmente l’Earth Day attraverso una festa organizzata da AWorld e Club Silencio presso la Cavallerizza Reale e i Giardini Reali. Durante la giornata sarà possibile partecipare a workshop e panel per poi terminare con il Concerto per la Terra, che presenta una lineup di tutto rispetto a partire dalle ore 19. Il programma è davvero serrato e dalla mattina a fino alla sera sarà il pianeta a essere protagonista. Inutile dire, ovviamente, che la manifestazione sarà “carbon neutral” grazie ad allestimenti a basso impatto ambientale e la compensazione delle emissioni.

Buona Giornata della Terra a tutti. Con la speranza che tutti noi ci impegniamo a rispettarla.

NUOVO APPUNTAMENTO CON I FRIDAYS FOR FUTURE


Fridays for Future, il 3 marzo di nuovo in piazza: “Le soluzioni alla crisi climatica ci sono. La nostra rabbia è energia rinnovabile”

Tornano a mobilitarsi domani i giovani di tutto il mondo per i Fridays For Future, le manifestazioni che da cinque anni stanno appunto mobilitando le giovani generazioni. Il movimento ideato dalla giovanissima attivista svedese Greta Thunberg, che ogni venerdì scioperava per il clima, vede un neo eletto rappresentante italiano, il 25enne Marzio Chirico, il quale, spiegando lo slogan della giornata “La nostra rabbia è energia rinnovabile” ha detto che “Questo sentimento si vuole incanalare nelle soluzioni concrete, suggerite dalla scienza per ridare speranza alle persone sul fatto che la transizione ecologica si possa e si debba fare”.

Numerose sono le manifestazioni e gli scioperi in Italia. Milano, Napoli, Genova, Torino, Padova, Forlì, Brescia, sono solo alcune delle città che vedrà riempirsi le loro piazze principali dei giovani attivisti. I quali non protesteranno solo per l’ambiente ma anche contro la speculazione delle bollette “causate” dalla guerra in Ucraina e dal Covid-19. “Saremo in piazza anche per dire che non vogliamo più vedere le nostre città soffocare nel cemento”, spiega Chiara Camporese di Fridays Padova.

Siamo con Ultima Generazione: le proteste sono necessarie. Poi servirà una  strategia più ampia - Il Fatto Quotidiano

Alle proteste degli attivisti del Fridays For Future si uniscono quelli di “Ultima Generazione”: “Siamo nelle mani di un governo criminale. Nei vent’anni precedenti hanno bloccato tutti gli sforzi verso le rinnovabili e continuano a investire miliardi, 41,8 nel 2022, in sussidi alle industrie del fossile – spiega Carlotta Muston – Credo che la nostra rabbia sia sana, significa che abbiamo ancora speranza nella politica e di poterci tirare fuori dalla cacca nella quale ci siamo messi, fino al collo, con questa dipendenza tossica”. Si spera che “le persone scendano in piazza con noi, che non si abituino al fatto che lo sciopero ci sia sempre, anche senza di loro, ma diano il loro contributo” per preservarlo.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Greta Thunberg arrestata in Norvegia durante protesta - Adnkronos.com

Spero fortemente che finalmente vengano ascoltate le loro voci. Ma sul serio! Non pacche sulle spalle, ma azioni concrete e rapide, perché il punto di non ritorno è sempre più vicino. Ma io non credo nelle classi dirigenti europee e internazionali. Sono pessimista su questo. L’albero si riconosce dai suoi frutti, e la destra, nemica giurata dell’ambiente, non farà nulla per arginare questa sciagura. Spero, ovviamente, di essere smentito.

SUMMIT PER IL NUCLEARE


Francia: “Italia inclusa tra i paesi favorevoli al nucleare”. Il ministero dell’Ambiente smentisce. Salvini: “Un dovere investire nell’atomo”

Oggi si svolge a Stoccolma la riunione dei Paesi favorevoli al Nucleare per poter raggiungere l’indipendenza energetica e la neutralità carbonica, ovvero un saldo pari a zero tra la CO2 emessa e quella riassorbita. L’obiettivo del summit è quello di creare un’alleanza nucleare per inserire quest’ultimo accanto alle rinnovabili come pilastro della transizione energetica della nazione. I Paesi possono decidere il loro mix energetico tra questi due tipi di fonti. Il vicepremier Salvini, ministro alle infrastrutture, scrive “Investire sul nucleare pulito e sicuro di ultima generazione è un dovere sociale, economico e ambientale. Avanti futuro!”.

A questo summit avrebbe dovuto partecipare, secondo la Ministra per la Transizione Ecologica francese, anche l’Italia. Il leader dei Verdi Angelo Bonelli ha subito emesso la seguente nota: “Con quale mandato parlamentare domani l’Italia parteciperà all’incontro per una ‘Alleanza nucleare’, promosso dalla Francia a margine dei lavori del Consiglio Ue informale dell’energia? Se il governo Meloni vuole riportare il nucleare in Italia – dopo ben due referendum in cui la stragrande maggioranza degli italiani ha votato contro – venga in Parlamento, che di questa ‘Alleanza nucleare’ non è stato informato, ci porti i termini dell’accordo e promuova una nuova legge che, nel caso venisse approvata, ci vedrà in prima linea a promuovere un terzo referendum”.

Immediata, però, arriva la smentita del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin: “Non è prevista la presenza di nessun rappresentante italiano domani (oggi – ndr) a Stoccolma a incontri che avranno per oggetto la tematica del nucleare”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Staremo a vedere. Intanto lancio un sondaggio tra voi lettori del mio blog: In caso di indizione di un terzo referendum sul nucleare, sareste FAVOREVOLI o CONTRARI?

PROTESTA AL LARGO DELLE CANARIE


Basta trivellare, iniziate a pagare! Attiviste e attivisti hanno occupato  una piattaforma Shell in alto mare - Greenpeace Italia

Da due giorni al largo delle Canarie è in scena una protesta da parte di un gruppo di attivisti di Greenpeace International, che sta occupando una piattaforma di trivellazione di proprietà della Shell, con 34.000 tonnellate di petrolio e gas. Con il supporto della nave Arctic Sunrise di Greenpeace, gli attivisti sono saliti a bordo della White Marlin, diretta verso il Mare del Nord. La piattaforma occupata fa parte dell’infrastruttura di produzione che dovrebbe consentire al colosso petrolifero di sbloccare otto nuovi pozzi nel giacimento di petrolio e gas Penguins North Sea.

Gli attivisti, con indosso i rifornimenti sufficienti per occupare la piattaforma per diversi giorni, hanno srotolato uno striscione con scritto “Basta trivellare, iniziate a pagare!”. Questa azione non violenta serve per accendere i riflettori sul fatto che queste grosse multinazionali inquinano il pianeta senza pagare un euro di risarcimento per tutte le morti e i danni causati dalle loro attività. Nel frattempo il quartier generale della Shell esulta dichiarando apertamente i loro profitti: 32 miliardi di sterline, pari a quasi 40 miliardi di dollari. E se ne vantano pure!

Gli attivisti chiedono a Shell di assumersi le proprie responsabilità nella distruzione del clima, e di pagare per la devastazione causata in tutto il Pianeta. Inoltre dichiarano di voler perseguire anche nelle aule dei tribunali queste multinazionali finché non avranno pagato fino all’ultimo spicciolo.

Fonte: Tiscali Ambiente

Certo che hanno un gran bel coraggio gli attivisti di Greenpeace. Ah beh, protestano al largo delle Canarie e nel Quartier Generale di Shell a Londra. Mica negli Stati Uniti, dove invece la polizia ha ucciso un attivista perché protestava contro l’abbattimento di una parte di una foresta ad Atlanta. Qui l’articolo.

Una richiesta a mio avviso sacrosanta, e spero anch’io che ottengano giustizia. 

GLI AVVOLTOI


La sfida geostrategica dell'Artico - Osservatorio Globalizzazione

Non solo l’Ucraina. Adesso la Russia punta a conquistare niente meno che il Circolo Polare Artico, il Polo Nord, che, a causa dei, o “grazie ai” cambiamenti climatici, sarà più facile da conquistare, da accedere. Si stima, infatti, che di questo passo, entro l’estate del 2035, dovrebbe sciogliersi tutto il ghiaccio, secondo gli esperti intervistati dal National Geographic. Allora la “Northen Sea Route”, o “Transpolar Sea Route” sarà completamente accessibile per i cargo, il trasporto di energia e per il turismo; ma anche le forze armate russe potranno circolare e stabilirsi nella regione più facilmente. Poco importa allora che lo scioglimento del permafrost renderà inabitabili i pochi centri urbani esistenti, ma anche le basi militari, rendendo necessari interventi per ripararle o spostarle.

Tuttavia non è solo la Russia a voler conquistare il Polo Nord: anche la Cina, infatti, ha il sogno di sviluppare una “Via della Seta Polare”. Ma da chi è colonizzato il Polo Nord? Quante sono le basi militari installate nell’Artico?

Nell’Artico russo vivono 2,4 milioni di abitanti, ossia la metà della popolazione totale dell’intera regione, dove il Cremlino controlla il 53% delle coste. Ogni anno 18.000 persone vanno via, ma tre quarti del bilancio della difesa sono indirizzati all’espansione militare in questa area, tanto che negli ultimi otto anni Mosca ha riaperto o ammodernato circa 50 basi dell’epoca della Guerra Fredda.
Gli Usa invece hanno cinque basi in Alaska e una in Groenlandia, la Thule Air Base. Gli americani possiedono due navi rompighiaccio e il Canada 18, contro le 50 dei russi.

Fonte: Repubblica.it

Insomma, la “Guerra Fredda” sembra non avere fine. Come avvoltoi, i militari russi, cinesi e americani sono pronti a fiondarsi sulla carcassa dell’Artico, che sta morendo a causa dell’attività “umana” che ne modifica il clima, e dunque, il paesaggio.

NON CHIAMATELO “MALTEMPO”


Non chiamatelo “maltempo”. Questa è la conseguenza del surriscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, causati dalle nostre zozze attività e degli stramaledetti soldi.

Due morti e 20 feriti in Toscana. Caduti frammenti dal campanile di S. Marco a Venezia

In Toscana 2 morti e 20 feriti, con centinaia di interventi dei vigili del fuoco a causa degli alberi sradicati dal forte vento.

Albero caduto in mezzo alla Jesolana

A Venezia le raffiche di vento hanno raggiunto i 115 km all’ora: la laguna è stata flagellata per una decina di minuti, la bufera ha provocato il distacco di frammenti del campanile di San Marco.

A Chioggia è crollata un’altana e ci sono stati molti danni agli stabilimenti balneari.

A Bibione un 17enne è stato colpito in testa da una tavola da surf.

E ancora: a Piombino la ruota panoramica gira impazzita in balia del vento (qui il video).

I chcchi di grandine caduti a Compiano (foto da facebook)

A Parma grossi chicchi di grandine.

E’ impossibile elencare tutti i danni provocati dal maltempo in queste poche ore. Ma non è maltempo. Sono le conseguenze della “febbre” della Terra. Cosa comportano due gradi in più? Ora lo sapete. Cosa vuoi che siano due o tre gradi in più? Si sta meglio. Mi pare di no… E ce ne accorgiamo quando abbiamo la febbre. Cosa volete che sia febbre a 39 o a 40 anziché a 37 o 36,5? Ecco cos’è e cosa comporta. Anche per la Terra è così.

Ma davvero abbiamo ancora tempo per tornare indietro e per evitare il punto di non ritorno o lo abbiamo già superato?

LA RISPOSTA DELL’ITALIA


Perché non sarà il nucleare a salvarci dalla crisi climatica

Se i Verdi tedeschi hanno detto di NO alla proposta francese sul nucleare, il Parlamento Italiano ieri ha respinto la risoluzione avanzata dalla verde Rossella Muroni con la quale si impegnava il Governo a lavorare in sede di Consiglio Europeo per escludere il Nucleare e il Gas dalla Tassonomia Verde dell’Unione Europea. Tutto questo accade perché il ministro della “Transizione Nucleare” Cingolani, si è ampiamente impegnato a sostenere la posizione del governo francese e quindi dell’industria nuclearista francese già fortemente indebitata.
I Verdi italiani, per via del Presidente Angelo Bonelli e di Eleonora Evi, si dicono preoccupati e inquietati per via del “voto contrario espresso anche da forze di centrosinistra, compresi PD e M5S. Il centrosinistra, anziché rincorrere le politiche nucleariste e contro l’auto elettrica del ministro Cingolani, dovrebbe guardare all’esperienza del governo rosso-verde della Germania che, nel suo programma, prevede di produrre, entro il 2030, l’80% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili e di immatricolare 15 milioni di auto elettriche, installando 1 milione di punti di ricarica: il contrario di quello che fa questo ministro, il quale, alcuni giorni or sono, si è vantato di aver sbloccato impianti da rinnovabili per 0,35 GW quando avremmo bisogno di installare ogni anno 7 GW da qui al 2030 per poter raggiungere gli obiettivi UE”.

Ecco dunque tornare “di moda” l’argomento del nucleare, già ampiamente respinto due volte in due referendum distinti e separati. Ma si sa che è inutile il referendum, altrimenti non ce lo avrebbero lasciato fare. Stavolta andranno avanti senza referendum, perché il parere del popolo lo sanno già. È una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti della volontà popolare (vox populi, vox dei). La sovranità non appartiene più al popolo, ma al Parlamento.

NUCLEARE “SOSTENIBILE”?


Armi nucleari: perché il rischio ora è più alto – Orizzonti Politici

Macron ha chiesto all’U.E. di considerare il nucleare e il gas tra le energie sostenibili, anziché come fonti fossili. Ecco per dove passa la strada della transizione energetica dalle fonti fossili alle rinnovabili. Ecco la famosa “transizione ecologica” tanto sbandierata anche in Italia. Gas e nucleare vengono considerati fondamentali per la transizione ecologica, inseriti addirittura nella lista green. Una via di mezzo, insomma. Il mondo di mezzo.

Macron ha chiesto di inserirli probabilmente perché l’energia nucleare prodotta dalla Francia permette loro di sprecarla, poiché sono in sovrapproduzione. Tant’è che lì funziona tutto a elettricità. Anche le cucine funzionano tutte a elettricità. Dovete sapere, infatti, che l’energia nucleare non può essere accumulata. La produzione è talmente tanta che bisogna consumarla subito, “appena sfornata”.

La Germania, con i Verdi tedeschi, dopo un sì iniziale, ora si oppongono a questa scelta. E l’Italia? Sarà d’accordo il Ministro della Transinzione Ecologica Cingolani o si opporrà? Ai posteri l’ardua sentenza.

Come la penso io? Ovviamente mi oppongo, anche perché sostenibile non lo è per niente: né dal punto di vista economico, né dal punto di vista ambientale, poiché, se è vero che non produce gas a effetto serra, è altrettanto vero che produce delle radiazioni pericolosissime per l’uomo e per l’ambiente. Chernobyl insegna.

SCIOPERO NAZIONALE PER IL CLIMA


Fridays For Future Italia - sito ufficiale

Torna il Fridays For Future. Oggi c’è lo sciopero nazionale per il Clima, che è possibile seguire in diretta su facebook e su instagram. Ecco la mappa di tutti gli eventi che si svolgeranno oggi. Nel rispetto della sicurezza e delle norme igienico-sanitarie. I ragazzi si dicono costretti a tornare in piazza per chiedere alle istituzioni di agire. A Milano è previsto un corteo con partenza alle 9:30 da largo Cairoli. Nella capitale Roma, è stata organizzata una Ride for future, una biciclettata per il futuro, con partenza alle ore 8:30 in piazza Biffi (Garbatella) e arrivo in piazza del Popolo, dove si terrà il climate strike.

Ride For Future: Biciclettata Colorata, Costumata e Rumorosa, Fri Oct 09  2020 at 08:30 am

L’epidemia e gli eventi sempre più estremi e sempre più frequenti che nei giorni scorsi hanno ferito il Nord Italia ci dicono quanto sia urgente agire per abbassare la temperatura della Terra. Ciò che è successo in Liguria e in Piemonte, infatti, non è una “bomba d’acqua” o “maltempo”. È il sintomo della febbre del nostro pianeta, febbre provocata da noi e dalle nostre attività quotidiane.

Emergenza clima: si salvi chi può! - Noi Siamo Futuro

Se voi ragionate in questo modo: “Ma cosa vuoi che siano due gradi in più, da 28 a 30? Praticamente non cambia niente”, provate a pensare a quello che succede se noi abbiamo 38,5 o 39 di febbre. Che differenze notate rispetto a quando la vostra temperatura è al di sotto dei 37? Così succede anche alla Terra. Terremoti, crolli, frane, smottamenti, scioglimento dei ghiacciai, siccità, pioggia che provoca eventi sempre più estremi e devastanti, sempre più frequenti. Essi sono come tosse, dolori muscolari, diarrea, nauesa, vomiti, mal di testa, brividi, difficoltà respiratorie, … Eh ma sono due gradi in più, non è che sia tanto da 36,5 a 38,5. Poi però questo succede quando la temperatura è superiore a quella soglia.

Il nostro pianeta ha la febbre alta? – Notizie Cristiane

Non so se ho reso l’idea. Ecco perché è fondamentale curare la terra, sacrificando parte delle nostre attività per il bene del pianeta e per il benessere di tutti.

LA CALOTTA ANTARTICA SI STA SCIOGLIENDO VELOCEMENTE


Stiamo perdendo le piattaforme di ghiaccio dell'Antartide

La calotta antartica si sta sciogliendo a una velocità elevata. Il 60% del ghiaccio potrebbe fratturarsi a causa delle attività dell’uomo che provocano un aumento della temperatura nell’atmosfera. Lo indica una ricerca della Columbia University basata sulla combinazione di immagini satellitari, intelligenza artificiale e una simulazione secondo la quale questo processo potrebbe accelerare lo scioglimento della calotta glaciale antartica e far aumentare il livello degli oceani.

Quando queste piattaforme di ghiaccio collassano, i ghiacci della calotta possono fluire più rapidamente verso l’oceano, come è successo in seguito al collasso nel 2002 di gran parte della piattaforma di ghiaccio Larsen B che si è disintegrata in meno di sei settimane. Nella primavera del 2020, dati dei satelliti hanno mostrato che i ghiacci dei poli si stanno sciogliendo a una velocità 6 volte superiore a quella degli anni Novanta e che Antartide e Groenlandia in 26 anni hanno perso 6.400 miliardi di tonnellate di ghiaccio, facendo aumentare il livello globale dei mari di quasi 18 millimetri.

BUONA PASQUA A TUTTI VOI!


La catena dell'Himalaya visibile dopo 30 anni. Foto di @jeetender via Twitter

Cari amici, anche se diversa, anche se rinchiusi, anche se non la possiamo festeggiare, vi auguro comunque una Pasqua serena e felice. Al di là del Coronavirus. Il quale ha anche i suoi effetti collaterali positivi. Infatti, a causa del coronavirus c’è il “lockdown”, cioè la chiusura totale di tutte le attività, in tutto il mondo. E qual è l’effetto del lockdown? Quello di ridurre sensibilmente l’inquinamento. Così sensibilmente che dopo 30 anni, nel Punjab, si torna a vedere la catena montuosa dell’Himalaya, a 200 km di distanza. Non è uno spettacolo?

Intanto domani mi appresto a vivere la mia Pasquetta virtuale. Infatti su youtube c’è il canale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo: MiBACT. Con la collaborazione del FAI possiamo goderci lo spettacolo delle riprese fatte con un drone, e viaggiare così almeno virtualmente tra le bellezze dell’Italia, e uscire almeno per qualche minuto da casa nostra, come se fossimo lì.

Una bella iniziativa per chi quest’anno è costretto a saltare la Pasquetta con la visita dei posti più belli, come un tour virtuale a Pompei o nella Baia di Ieranto.

E allora, buona Pasqua e buona Pasquetta a tutti voi, sperando di poter godere di queste bellezze l’anno prossimo dal vivo.

“M’ILLUMINO… DI MENO” 2020


Risultato immagini per m'illumino di meno 2020

Anche quest’anno si ripete la ormai consueta manifestazione “M’illumino… di meno”, lanciata nel 2005 da Caterpillar e Radio Due, giunta all’edizione numero 16. L’evento si terrà venerdì 6 marzo, ed è dedicata ad aumentare gli alberi, le piante, il verde intorno a noi.

Risultato immagini per m'illumino di meno 2020

L’invito di Caterpillar è “piantare un albero, perché gli alberi si nutrono di anidride carbonica. Gli alberi sono lo strumento naturale per ridurre la principale causa dell’aumento dei gas serra nell’atmosfera terrestre e quindi dell’innalzamento delle temperature. Gli alberi e le piante emettono ossigeno, filtrano le sostanze inquinanti, prevengono l’erosione del suolo, regolano le temperature. Gli alberi sono macchine meravigliose per invertire il cambiamento climatico. Per frenare il riscaldamento globale bisogna cambiare i consumi, usare energie rinnovabili, mangiare meno carne, razionalizzare i trasporti. Tutti rimedi efficaci nel lungo periodo. Ma abbiamo poco tempo e il termometro globale continua a salire. Gli scienziati di tutto il mondo concordano: riforestazione”. 

Risultato immagini per m'illumino di meno 2020

Alberi, ma anche piante e macchia mediterranea. L’obiettivo è quello di far arrivare il messaggio di M’Illumino di Meno a due figure femminili che in questo momento rappresentano a livello globale l’impegno per la salvaguardia del pianeta: Greta Thunberg e Jane Fonda. L’edizione 2020 di M’illumino di Meno è quindi sempre di più verde, globale, transgenerazionale e al femminile.

Fonte: Raiplay Radio

Che bella manifestazione! L’ho sempre amata.

MA COSA STIAMO FACENDO? / 2


Groenlandia quasi scomparsa, con temperature mai toccate prima d’ora (23 gradi)! Orsi polari che muoiono e non hanno più terreno sotto i loro piedi. L’Earth Overshoot Day che è arrivato il 29 luglio, mai così presto, perciò in quel giorno abbiamo consumato tutte le risorse che la Terra ha preparato per il 2019, Salvini che vuole rilanciare le trivelle, rifiuti e plastica in mare e ovunque, comprese le piazzole di sosta delle strade. Ma cosa stiamo facendo? Fermiamoci!

LA GRANDE MANIFESTAZIONE


Greta Thunberg

Il Quotidiano dei Vescovi, “l’Avvenire”, la chiama “Tutti giù per Terra”, la grande manifestazione mondiale che in 1.325 città del mondo, 140 solo in Italia, su iniziativa della piccola paladina dell’ambiente Greta Thunberg, vedrà scendere in piazza milioni di giovani e di ragazzi, nel grande Black Friday per il clima. La manifestazione si chiamerà “Global Strike For Future”.

La sedicenne Greta, fondatrice del movimento “Fridays for Future”, non ha dubbi: non siamo noi giovani che dobbiamo salvare il pianeta. Sono gli adulti a doverlo fare, e lo devono fare subito, non c’è tempo da perdere. Non c’è tempo per aspettare che si intervenga in futuro.

Sciopero scuola e studenti 15 marzo per il clima: cosa sapere su cortei e manifestazioni

Numerose sono le manifestazioni anche nel nostro Paese. In un’intervista, il giovane Luca Polidori, forte di una nuova associazione che è nata, denominata “Futuro Verde”, dice che “Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare i governi a cambiare strategia di fronte ad una emergenza globale che può essere fermata. Abbiamo undici anni per invertire la rotta, siamo l’ultima generazione a poter fare qualcosa“. Loro chiedono di rispettare gli accordi per il Clima raggiunti a Parigi, e di metterli in atto subito, senza rinvii.

Risultati immagini per global strike for future

C’è ancora speranza per il pianeta, ma purtroppo non sono i giovani a decidere. Sono comunque i governi di tutto il mondo a poterlo fare. Se i governi non ascoltassero i giovani che scenderanno in piazza domani, sarebbe meglio scendere in piazza ogni venerdì, in massa. Perché dalla manifestazione di domani i risultati devono arrivare. Costanti, concreti ed immediati. Non si può più attendere. Cosa ne pensate della manifestazione? Io partecipo con il cuore.

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L’INCENERITORE “ALL’AVANGUARDIA” DI COPENAGHEN


Inceneritori, quello di Copenaghen non produce solo vapore acqueo. Lo dice la stessa azienda: “Emissioni al minimo”

Questo che vedete nella foto è il “termovalorizzatore” di Copenaghen. E’ un impianto sicuramente all’avanguardia, se confrontato con gli inceneritori italiani. Ma non produce solo vapore acqueo, come qualcuno dice. L’azienda stessa, quella che gestisce questo impianto, afferma che emetterà un minimo di monossido di carbonio, ammoniaca, carbonio organico e ossidi di azoto, ma assicura comunque “prestazioni avanzate”.

Sarà un impianto “turistico”, con alberi, pista da sci, percorsi di trekking, un’area verde per il picnic, una parete di arrampicata di oltre 80 metri, nonché un ristorante e un bar! E’ costato 500 milioni di euro, e grazie alle sue dimensioni può raggiungere alti livelli di efficienza.

La Vølund, società che gestisce l’inceneritore, assicura che l’impianto manterrà le emissioni degli ossidi di azoto entro i 15 mg/Nm3, il monossido di carbonio sotto i 50, ammoniaca non oltre i 3, così come il carbonio organico totale. Per fare un confronto, l’inceneritore di Torino, stando ai dati pubblicati dall’azienda, in media nel mese di settembre 2018 la linea 1 dell’impianto ha emesso 2 mg/Nm3 di ossido di carbonio, 0,1 di carbonio organico totale, 0,7 ammoniaca, ma quasi 26 mg/Nm3 di ossidi azoto.

“Copenhill” (collina verde di Copenaghen) ha iniziato a funzionare a settembre 2017 in sostituzione di un altro inceneritore arrivato a 45 anni di anzianità. Con due linee di combustione, brucia in totale 70 tonnellate di rifiuti all’ora: in un anno, può trattare circa 400mila tonnellate di spazzatura, prodotta da 550-700mila cittadini e 46mila imprese. L’energia sprigionata dalla combustione torna alle famiglie sotto forma di elettricità per 50mila utenze e calore per 120mila. Per avere un termine di paragone, l’impianto di Brescia, il più grande d’Italia con oltre 700mila tonnellate incenerite nel 2017 ma una tecnologia più datata, produce energia elettrica pari al fabbisogno di oltre 200mila famiglie e calore per oltre 60mila appartamenti.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Nonostante l’indubbia efficienza del mega impianto di Copenaghen e le emissioni ridotte al “minimo”, resta il fatto che si deve puntare a ridurre gradualmente ed inesorabilmente i rifiuti da incenerire. Solo così le emissioni si ridurrebbero, non di certo costruendo impianti stratosferici. Il sistema più efficiente resta quello della raccolta differenziata spinta e del riciclaggio creativo (con laboratori scolastici) di ogni sorta di rifiuti.

NON SOLO SURRISCALDAMENTO GLOBALE


Artico, enorme massa d’acqua calda sotto il ghiaccio: “In 30 anni la temperatura è raddoppiata, è una bomba a orologeria”

Non è solo il surriscaldamento globale a far sciogliere i ghiacciai. Sotto il Mar Artico c’è una bomba ad orologeria che potrebbe cambiare radicalmente e in breve tempo il panorama del Polo Nord. A causa dei cambiamenti climatici si è formata, a 50 metri di profondità nel Bacino del Canada, una enorme massa d’acqua calda, che ha raddoppiato la sua temperatura in soli 30 anni.
Di solito l’acqua calda è più leggera rispetto a quella fredda, quindi dovrebbe stare in superficie. Invece questa massa d’acqua calda rimane intrappolata sotto i ghiacciai perché si tratta di acqua salata, ma in caso di forte vento, come spiega una ricercatrice, “se la massa di acqua calda dovesse essere rimescolata con quella in superficie ci sarà abbastanza caldo da sciogliere completamente la banchisa di ghiaccio marino che copre questa regione per la maggior parte dell’anno”.
Secondo gli scienziati quest’acqua calda proviene dai confini del bacino, dove la riduzione del ghiaccio marino ha lasciato la superficie dell’oceano più esposta ai raggi del sole. Il resto lo hanno fatto i venti artici, che hanno portato l’acqua più calda a nord.
Ma quali sono le possibili conseguenze? Scioglimento dei ghiacciai, innalzamento della temperatura dell’Oceano Artico, con effetti permanenti. 
Immagine e articolo completo sono su Il Fatto Quotidiano.it
Una situazione drammatica dagli esiti imprevedibili.

DIESELGATE: IL RITORNO


Il caso dei test sulle scimmie, compiuti ad Albuquerque negli Stati Uniti, è iniziato venerdì, con un'inchiesta del New York Times in cui si parlava di un coinvolgimento dell'European Research Group on Environment and Health in the Transport Sector (Eugt), un istituto fondato dalle principali case automobilistiche tedesche. Gli stessi marchi avevano commissionato lo studio nel 2014, poco prima del Dieselgate, lo scandalo legato alle emissioni cancerogene prodotte dalle vetture vendute negli Stati Uniti e in Europa. L'Eugt, che è stato rimosso lo scorso anno, riceveva tutti i suoi finanziamenti proprio dai marchi tedeschi (Volkswagen, Daimler e Bmw) ma non è chiaro se le case automobilistiche – che hanno già preso le distanze dallo studio dell'Eugt con dei comunicati – fossero a conoscenza delle metodologie usate nel realizzare i test.

Dieselgate 2.0. Ritorna lo scandalo Dieselgate in Germania, e stavolta è ancora peggio del primo scandalo, quello sul software che truccava i dati sulle emissioni diesel nelle auto della Volkswagen. Secondo il New York Times, le industrie automobilistiche tedesche avrebbero finanziato ricerche sui gas di scarico su scimmie ed esseri umani.

Secondo lo Stuttgarter Zeitung, il Giornale di Stoccarda, un gruppo formato da BMW, Daimler e Volkswagen, avrebbe condotto dei test su 25 persone giovani e in salute, volontari, ma anche sulle scimmie (che volontarie non sono), esaminate dopo aver inalato per 28 giorni consecutivi, per 3 ore al giorno, biossido di azoto in diverse concentrazioni nei laboratori di Aquisgrana in Germania.

La Cancelliera Tedesca Angela Merkel ha commentato: “i test sugli animali e perfino sulle persone non trovano alcuna giustificazione sul piano etico e l’indignazione di tante persone è assolutamente comprensibile”. Uno studio recente dell’Istituto Iiasa ha rivelato che sono almeno 425mila le morti annue riconducibili all’inquinamento dell’aria nei 28 Paesi dell’Unione europea più Norvegia e Svizzera. Poco meno di 10mila decessi sono attribuibili alle emissioni di ossidi di azoto dei motori diesel e, di questi, 4.560 sono collegabili alle emissioni in eccesso rispetto ai limiti dichiarati dai produttori di veicoli.

L’Italia avrebbe un triste primato, con il più alto numero di morti premature riconducibili alle polveri sottili generate dai veicoli diesel: 2.810 morti all’anno, di cui 1.250 legate al surplus di emissioni rispetto a quanto certificato dalle case automobilistiche nei test di laboratorio.

Fonte: lifegate.it

Quando il diesel è andato di moda perché hanno abbassato il prezzo del gasolio rispetto a quello della benzina, avevano detto che il diesel inquinava meno rispetto agli altri tipi di carburante. Ci avevano fregato. Il gasolio inquina di più rispetto alla benzina e al GPL. E noi ci siamo lasciati abbindolare da parole come “Dieseltech”, o “Filtro Anti Particolato”, che garantivano minori emissioni nell’atmosfera, e quindi minor impatto ambientale. E molti continuano a comprare auto a diesel perché il pieno costa sicuramente di meno.

LA NUOVA ALIMENTAZIONE


“Pasta all’uovo artigianale ai grilli. Millepiedi cinesi arrostiti al forno, per diventare croccanti, e poi affumicati. Tarantole del Laos arrostite senza conservanti né coloranti. Farfalle delle palme dalla Guyana francese, fritte e condite. Cimici d’acqua dalla Thailandia, ricche di fibre, proteine e vitamine. Scorpioni dorati dalla Cina, scarabei thailandesi serviti in spiedini. E poi “aperinsetti” made in Belgio, vermi della farina aromatizzati alla paprica, al curry e al sale marino, da mandare giù con un sorso di vodka con bachi da seta”.

Sono questi, secondo la Coldiretti, alcuni esempi di piatti che potremmo “gustare” nel 2018. Insetti ricchi di proteine, facilmente reperibili (certo, basta andare in quelle zone, lì a un passo dall’Italia), ed economici… Il sondaggio dice che il 54% degli italiani intervistati si sono detti contrari alla nuova cucina, ma che questa trova i suoi maggiori consensi nei giovani, negli uomini più che nelle donne, nelle persone attente all’ambiente, e nelle fasce più istruite della società. Toh, io sono uomo, sono istruito, laureato, giovane, attento all’ambiente… e appartengo all’altra categoria.

Insetti commestibili © Gloria Schiavi

Mangiare insetti sarà pure sostenibile perché si risparmia sulla carne, il cui consumo incide pesantemente sulle emissioni di gas serra, ma sono letteralmente disgustato e ho il voltastomaco nel sapere che nel nuovo anno che sta per arrivare posso trovarmi ad assaggiare, anche nei matrimoni, cibi di questo tipo. Non so a voi, ma a me fa venire la nausea. Naturalmente la FAO è favorevole a questa Nouvelle Cuisine, perché per tutti gli insetti che ci sono nel mondo si potrebbe saziare tra il 30 e il 50% della popolazione mondiale. Un bel colpo di grazia alla fame nel mondo! La Coldiretti però ci mette in guardia dai rischi igienici e per la salute legati al consumo di questi insetti provenienti da determinate aree del pianeta.

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E voi? Avete fegato e stomaco così duro da degustare questi nuovi cibi succulenti?

TORINO: EMERGENZA SMOG


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L’inquinamento, ogni anno, in Italia produce 9 milioni di morti: 6,5 milioni dovuti all’inquinamento atmosferico e 1,5 milioni dovuti all’inquinamento idrico. Dati del 2015 della Rivista “Lancet”. A Torino, in questo lunghissimo periodo di secca, lo smog ha costretto le autorità della Città della Mole ad obbligare i cittadini a non aprire le finestre. Sono 25 le città ad aver superato il limite annuale dei 35 giorni per il superamento di emissioni dei limiti consentiti dalla legge.

A causarlo, oltre all’industria e al traffico, è, come dicevo prima, il lunghissimo periodo di siccità. La Pianura Padana è coperta da una preoccupante cappa di smog. Già da ieri la Sindaca di Torino ha preso provvedimenti, impedendo ai veicoli fino ad Euro 4 di circolare dalle 8 alle 19. A partire da domani questo provvedimento verrà esteso anche ai veicoli Euro 5. Legambiente e Verdi contestano il ritardo nell’intervento delle autorità e l’abulìa delle stesse nel combattere questi fenomeni.

Fonte: TGcom24

ANTARTIDE, ECCO COME STA CAMBIANDO


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L’Antartide, più noto come Polo Sud, sta cambiando rapidamente. Dal 1950 ad oggi infatti gli studiosi hanno notato la nascita del muschio al posto del ghiaccio. Là dove c’era il ghiaccio ora c’è… il muschio, che si fa spazio, sensibile alla frescura che sta lentamente prendendo il posto del gelo inospitale. E’ l’ennesima prova di un surriscaldamento globale fuori controllo.

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Nelle zone polari le temperature hanno aumentato più di quanto hanno aumentato in altre parti del pianeta, raggiungendo anche il +2,5 gradi in mezzo secolo. C’è da dire che attualmente solo il 2% del territorio antartico non è coperto da ghiacci, ma la situazione sta cambiando molto rapidamente. Come testimoniano alcuni giornalisti del New York Times, affiancati dai ricercatori della Columbia University, “in alcune zone i ghiacciai sono stati erosi dal basso dall’azione di acque più calde, e il flusso di ghiaccio sta diventando sempre più veloce”. Ciò significa che se i ghiacci della penisola antartica dovessero fondere, si calcola che i mari si alzerebbero di circa 5 metri, anche se questa è una prospettiva ancora molto lontana.

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Fonte e immagini: Repubblica.it

Solo tagliando drasticamente e in tempi molto rapidi il consumo dei combustibili fossili si potrà riportare l’aumento delle temperature a livelli accettabili. Ma come sapete manca la volontà politica di farlo, e soprattutto c’è la mala volontà di alcuni potenti, come il Presidente degli Stati Uniti Trump, che hanno più volte dichiarato che l’aumento delle temperature non è una preoccupazione. Molto meglio il lavoro che tagliarsi le gambe per colpa del clima… dicono.

RISPARMIARE CUCINANDO


wonderbag

Risparmiare cucinando? Da oggi si può. Almeno un pò. Con “Wonderbag“, il cuscino termico che permette di continuare la cottura dei cibi senza utilizzare altro fuoco. L’idea è della sudafricana Sarah Collins, che sfrutta un principio semplice: i cibi continuano a cuocere se inseriti in un ambiente isolato termicamente, e che consente al calore di non disperdersi.

Si stima in questo modo che ciascuna famiglia possa risparmiare il 30% di utilizzo del combustibile (gas) rispetto alla cottura tradizionale. Insomma, i vantaggi sono molti: riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nocive (– 250 mila tonnellate di co2 all’anno), meno fumi tossici e risparmio idrico, perché l’isolamento termico riduce la quantità di acqua che evapora e quindi ne serve meno per cucinare.

Il costo, non economico di 30 sterline, ha però un valore solidale: per ciascun cuscino acquistato, uno verrà regalato ad una famiglia povera nel mondo. Il Wonderbag viene infatti utilizzato nei posti dove le famiglie non possono permettersi il lusso di avere il gas in casa. Nella sola Sud Africa sono stati distribuiti ben 500 mila sacchetti. Ed è diffuso anche in altri 15 paesi africani, tra cui Nigeria, Rwanda e Kenya.

Fonte e immagine: green.it

POLVERI SOTTILI: IL PARLAMENTO EUROPEO RADDOPPIA


smog

L’Europa raddoppia. Non gli europarlamentari (che sarebbe già una cosa grave), ma il limite massimo consentito di emissioni di ossidi di azoto delle automobili. Per maggiori informazioni leggete questo link. Ieri ha segnalato la notizia, a modo suo, la comica Luciana Littizzetto a “Che Tempo Che Fa” di Fabio Fazio. E ci dice anche chi, dei nostri Europarlamentari, ha votato a favore e chi ha votato contro. Ecco le sue parole.

“Il regolamento europeo aveva stabilito, per i veicoli Euro6, che il limite per le emissioni degli ossidi di azoto doveva essere 80 milligrammi al chilometro. Adesso è passata la norma che alza i limiti del 110%, cioè in sostanza il Parlamento Europeo ha detto che è consentito scaricare nell’aria il doppio di quello previsto, quindi, da 80 a 168. Alla faccia dell’Europa Green!

E’ come se uno andasse dal medico e il medico gli dicesse “guardi che lei ha 200 di colesterolo, e dovrebbe abbassarlo almeno a 100“. E il paziente dice “eh, ma sa, io non riesco a non mangiare due cotechini al giorno“. “Ah beh, allora facciamo una cosa: se non riesce ad abbassare i cotechini, alziamo noi il livello massimo del colesterolo. Facciamo che… è a 400“.

E’ così. Ma ti sembra una soluzione? Ma guarda che questi li paghiamo noi! Questa legge qua l’ha votata anche Salvini, che probabilmente passava da Bruxelles per caso in quel momento. Ma ti rendi conto? La Pianura Padana è una delle zone più inquinate d’Europa e adesso, grazie a loro, lo sarà ancora di più. Si vede che la Lega ce li ha duri… anche i polmoni.

Adesso io vi dico come hanno votato al Parlamento Europeo. Hanno votato contro questa legge il MoVimento 5 Stelle, i Socialisti, i Verdi, una parte del PD (l’altra parte si è astenuta, …). Hanno votato a favore di questa legge, a favore dell’innalzamento dei limiti la Lega, il gruppo di Fitto e Forza Italia. No, io lo dico, così poi ci sappiamo regolare.

Ma che cosa hanno pensato questi qua? Che le polveri sottili sono troppo sottili, non si vedono e quindi fanno malissimo, e invece se le polveri diventano spesse, come il passato di verdura, uno le vede e si scansa? Allora esageriamo. Facciamo delle polveri grosse come delle albicocche, così non solo non ti entrano nel naso, rimbalzano pure! Facciamo uscire fuori dai tubi di scappamento delle polveri grosse come cacche di cavallo, così almeno le vediamo bene. E’ vero che polvere siamo e polvere ritorneremo, ma ora polvere siamo e polvere raddoppieremo“.

Teniamone conto.

SCOLORITI I CORALLI DELL’OCEANO PACIFICO


coralli

I coralli dell’Oceano Pacifico sono scoloriti a causa dell’innalzamento della temperatura dell’oceano stesso. L’inquinamento scolorisce la natura. E cambia i colori anche in fondo al mare. I coralli del Pacifico settentrionale pèrdono giorno per giorno il loro caratteristico colore rosso fuoco.

Il fenomeno si fa sentire in particolare nelle Isole Marshall, dove lo sbiancamento dei coralli osservato dalla metà di settembre sarebbe il peggiore mai osservato. Lo sbiancamento corallino è un fenomeno naturale che avviene nei luoghi con poca circolazione d’ acqua, in periodi di maree di bassa intensità e di forti calure, a piccole profondità. Tuttavia l’ampiezza di questo fenomeno sembra poter essere spiegato solo con le emissioni di gas serra che fanno aumentare la temperatura media degli oceani.

Fonte: businessandtech.com

Un vero e proprio disastro ambientale. Causato da noi.

CAMBIAMENTI CLIMATICI: L’ALLARME DELL’ONU


cambiamenti climatici

L’ONU lancia l’allarme sui cambiamenti climatici: i gas serra sono ai livelli massimi da ottocentomila anni. Secondo il Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-Moon, l’uomo è responsabile al 95%. Le cause principali dei cambiamenti climatici sono la deforestazione e la combustione di carboni fossili causate dall’attività umana.

Nel documento dell’ONU si legge che i cambiamenti climatici sono già in corso, e possono diventare irreversibili. Siamo vicini al punto di non ritorno. A meno che le emissioni di gas serra non vengano decisamente tagliate. Per evitare il punto di non ritorno bisognerebbe ridurre dal 40 al 70% le emissioni di gas serra tra il 2010 e il 2050, per poi eliminarle definitivamente entro il 2100.

E non bisogna pensare egoisticamente “nel 2100 non ci sarò, quindi non me ne frega niente”. Perché io non ci sarò, ma ci saranno forse i miei figli, ma soprattutto i miei nipoti e pronipoti. E non pensate che ci sia così tanto tempo a disposizione. Gli anni vòlano, i danni restano, e peggiorano.