
Gira da qualche giorno in rete la bozza del V Conto energia, atto che dovrebbe regolamentare ancora una volta il fotovoltaico in Italia. Ma per quale motivo è necessario un nuovo conto energia? Secondo molti la causa è da ricercarsi negli incentivi destinati alle rinnovabili e che non sarebbero più sostenibili in un momento di crisi come quello attuale. Ma c’è chi profila uno scenario ben diverso.
Anie/Gifi riassume così gli interventi immaginati:
I contenuti dei documenti in questione profilano un sistema incentivante insostenibile per l’industria fotovoltaica italiana. Registro per tutti gli impianti al di sopra dei 3 kW di potenza, limite di 100 mln€ di spesa a semestre per nuovi impianti, dimezzamento delle tariffe dal 1 luglio 2012 anche per gli impianti più piccoli e su edificio, sono i principali aspetti negativi emersi dalla lettura delle bozze in circolazione. Così come accaduto nel 2011, le banche hanno già sospeso i finanziamenti in erogazione ed i clienti stanno procedendo con l’annullamento degli ordini: questo significa porre nuovamente in serio pericolo migliaia di posti di lavoro e centinaia di milioni di euro di investimenti.
Il sospetto che la bozza del V Conto energia sia stata stilata da funzionari Enel l’avanza il senatore Pd Francesco Ferrante. Enel però smentisce.
Ma da cosa deriva il sospetto di Ferrante? Nel comunicato stampa si legge:
Sulla bozza del quinto Conto energia che sta circolando in queste ore il Ministero dello Sviluppo Economico deve fare al più presto chiarezza, perché risulta che l’autore del file del documento, che è una carta intestata del Ministero, sia un’analista dell’Enel.
Una conferma? Cliccate con il pulsante destro del mouse sul documento… In ogni caso a scatenare i sospetti anche l’annuncio di EnelGreenPower, per cui Ferrante scrive:
Paradossale poi il fatto che sia notizia proprio di oggi che la stessa Enel Green Power annuncia investimenti nel settore per più di 6 miliardi di euro, ma delocalizzandoli fortemente all’estero, in quanto in Italia pesano ‘le incertezze normative’: un caso in cui la mano destra non sa cosa fa la sinistra?
Ma perché Enel avrebbe interesse a stoppare le rinnovabili in Italia? Forse per impedire che la quota prodotta dalle rinnovabili vada a intaccare la quota prodotta dalle fossili e su cui ci sono ancora grandi margini di interessi.
(FONTE: Ecoblog)
Sul post leggerete sicuramente le parole “gli incentivi… non sarebbero più sostenibili in un momento di crisi come quello attuale”: la vera insostenibilità della crisi sono gli incentivi NON all’innovazione verde e fotovoltaica, ma alla guerra chiamata “missione di pace” e ai cacciabombardieri che l’Italia si appresta a comprare. Non uno, ma ben novanta, o forse sono di più.
Non sono del tutto contrario a ciò che ha scritto un non meglio definito “Mauriziosat,9“, nel terzo commento a questo post di Ecoblog: occorre riprendere a vedere il fotovoltaico per ciò che era stato concepito fin dal principio: in spazi aperti ed isolati, e aggiungerei: possibilmente assolati. Dire che il fotovoltaico ruba spazio all’agricoltura puzza di demagogia. Assieme al fotovoltaico nelle case, il fotovoltaico a terra contribuisce enormemente al soddisfacimento del fabbisogno energetico delle famiglie. Integrato ad una campagna su un serio risparmio energetico, ad altre fonti rinnovabili (eolico e idroelettrico – soprattutto d’inverno – geotermico, ecc., oltre alla coibentazione delle abitazioni e a tutte le innovazioni – gel fotovoltaico, tegole fotovoltaiche, finestre fotovoltaiche, pianelle fotovoltaiche, tutte che assorbono calore e luce del sole per poter produrre energia), il fotovoltaico, così sviluppato, darà sicuramente risposta a tutto il fabbisogno energetico, e solo una minima parte sarà prodotta dalle fonti fossili.
Riapriamolo il discorso sulle “praterie” fotovoltaiche. Discutiamone, cosa ne pensate?
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