GLI AVVOLTOI


La sfida geostrategica dell'Artico - Osservatorio Globalizzazione

Non solo l’Ucraina. Adesso la Russia punta a conquistare niente meno che il Circolo Polare Artico, il Polo Nord, che, a causa dei, o “grazie ai” cambiamenti climatici, sarà più facile da conquistare, da accedere. Si stima, infatti, che di questo passo, entro l’estate del 2035, dovrebbe sciogliersi tutto il ghiaccio, secondo gli esperti intervistati dal National Geographic. Allora la “Northen Sea Route”, o “Transpolar Sea Route” sarà completamente accessibile per i cargo, il trasporto di energia e per il turismo; ma anche le forze armate russe potranno circolare e stabilirsi nella regione più facilmente. Poco importa allora che lo scioglimento del permafrost renderà inabitabili i pochi centri urbani esistenti, ma anche le basi militari, rendendo necessari interventi per ripararle o spostarle.

Tuttavia non è solo la Russia a voler conquistare il Polo Nord: anche la Cina, infatti, ha il sogno di sviluppare una “Via della Seta Polare”. Ma da chi è colonizzato il Polo Nord? Quante sono le basi militari installate nell’Artico?

Nell’Artico russo vivono 2,4 milioni di abitanti, ossia la metà della popolazione totale dell’intera regione, dove il Cremlino controlla il 53% delle coste. Ogni anno 18.000 persone vanno via, ma tre quarti del bilancio della difesa sono indirizzati all’espansione militare in questa area, tanto che negli ultimi otto anni Mosca ha riaperto o ammodernato circa 50 basi dell’epoca della Guerra Fredda.
Gli Usa invece hanno cinque basi in Alaska e una in Groenlandia, la Thule Air Base. Gli americani possiedono due navi rompighiaccio e il Canada 18, contro le 50 dei russi.

Fonte: Repubblica.it

Insomma, la “Guerra Fredda” sembra non avere fine. Come avvoltoi, i militari russi, cinesi e americani sono pronti a fiondarsi sulla carcassa dell’Artico, che sta morendo a causa dell’attività “umana” che ne modifica il clima, e dunque, il paesaggio.

LA TRAGEDIA DELLA MARMOLADA


Tragedia nella Marmolada. Il crollo del ghiacciaio ha causato sette vittime e decine di dispersi (sarebbero almeno 13 coloro che ancora non si trovano). Queste immagini saranno impossibili da dimenticare, una tragedia molto probabilmente causata dagli effetti dei cambiamenti climatici.

“Oggi l’Italia piange le vittime” della tragedia della Marmolada “e si stringe a loro con affetto”, ha detto il premier, nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa dopo il sopralluogo. “Sono qui per esprimere la più sincera, affettuosa e accorata vicinanza alle famiglie delle vittime, dei dispersi, dei feriti”.

Draghi ha quindi ringraziato “la protezione civile, il soccorso alpino, i vigili del fuoco, le autorità sanitarie e i volontari per il loro coraggio, generosità e professionalità per operazioni che si svolgono in una situazione di grande pericolo”, rivolgendo un grazie anche alle istituzioni locali, a partire dal governatore veneto Luca Zaia.

Il presidente del Consiglio ha infine lasciato Canazei per far rientro a Roma, dove è atteso per la riunione del Consiglio dei ministri che dovrà decretare lo stato di emergenza per siccità nelle Regioni (soprattutto del nord) che ne hanno fatto richiesta.

“A farmi paura era il suono del ghiacciaio: nell’ultima settimana si sentiva il rumore dei torrenti che scavavano e scavavano sotto la calotta…”. A dirlo è stato il custode della Punta più alta della Marmolada, Punta Penia, 3343 metri, Carlo Budel. Un mese fa aveva denunciato la situazione:

“La Marmolada sta male, si scioglie e sta collassando. Qui un anno fa ero sommerso di neve, quest’anno c’è solo roccia. Durante l’inverno ha nevicato poco, al ghiacciaio manca la copertura e sotto si sentono i torrenti scorrere. Lo scorso anno ad agosto il ghiacciaio era bello imbiancato di neve, quest’anno è nero e fa un caldo atroce. Sembra di stare a Jesolo anziché in vetta alla Marmolada”.

Una tragedia che ha un unico colpevole: l’umanità intera con i nostri atteggiamenti e piccoli gesti quotidiani, e soprattutto i “grandi” della terra, che pensano solo allo stramaledetto profitto, a discapito di tutti gli altri, della salute nostra e dell’ambiente che ci circonda.

E lo ribadisco, cosa succede al nostro corpo quando abbiamo anche solo un paio di gradi in più rispetto al normale? Vomiti, mal di testa, spossatezza, mal di pancia, forse diarrea, tosse, catarro, … E’ normale? No. Si sta bene? Ovvio che no.

Ora traducetelo a livello di pianeta terra: terremoti, frane, crolli, smottamenti, innalzamento del livello dei mari, inondazioni, scioglimento dei ghiacciai, siccità, incendi, eventi sempre più estremi e sempre più frequenti… E’ normale tutto questo? No, ma purtroppo lo sta diventando. Si sta bene? Ovvio che no.

L’aumento della temperatura globale, allora, è una fake news dei soliti noiosoni ambientalisti e delle Greta di turno, o una drammatica verità? Mancano davvero 6 anni per invertire la rotta o siamo già arrivati al punto di non ritorno?

LA DANZA DEL CIGNO


La ballerina russa Ilmira Bagautdinova, che danza nel teatro Mariinskij di San Pietroburgo, per salvare la Spiaggia dei Cigni ha deciso di danzare nella baia congelata di Batareinaya, in Finlandia. Ha eseguito “Il lago dei cigni” di Tchaikovsky, in segno di protesta contro la realizzazione di un terminal portuale per le spedizioni di grano che sorgerà proprio sulla spiaggia della baia di Batareinaya, a circa 100 chilometri a ovest da San Pietroburgo.

“Questa è un’area naturale unica dove i cigni nidificano in primavera, ha dichiarato l’artista. D’estate accoglie tante famiglie con bambini e d’inverno centinaia di pescatori escono qui sulla baia ghiacciata. La natura vive in armonia con l’uomo ed ora rischia di essere distrutta”. Inoltre ha firmato una petizione assieme ad altre migliaia di persone per chiedere a Vladimir Putin di fermare la realizzazione del terminal portuale sulla spiaggia di Batareinaya.

SCIOPERO NAZIONALE PER IL CLIMA


Fridays For Future Italia - sito ufficiale

Torna il Fridays For Future. Oggi c’è lo sciopero nazionale per il Clima, che è possibile seguire in diretta su facebook e su instagram. Ecco la mappa di tutti gli eventi che si svolgeranno oggi. Nel rispetto della sicurezza e delle norme igienico-sanitarie. I ragazzi si dicono costretti a tornare in piazza per chiedere alle istituzioni di agire. A Milano è previsto un corteo con partenza alle 9:30 da largo Cairoli. Nella capitale Roma, è stata organizzata una Ride for future, una biciclettata per il futuro, con partenza alle ore 8:30 in piazza Biffi (Garbatella) e arrivo in piazza del Popolo, dove si terrà il climate strike.

Ride For Future: Biciclettata Colorata, Costumata e Rumorosa, Fri Oct 09  2020 at 08:30 am

L’epidemia e gli eventi sempre più estremi e sempre più frequenti che nei giorni scorsi hanno ferito il Nord Italia ci dicono quanto sia urgente agire per abbassare la temperatura della Terra. Ciò che è successo in Liguria e in Piemonte, infatti, non è una “bomba d’acqua” o “maltempo”. È il sintomo della febbre del nostro pianeta, febbre provocata da noi e dalle nostre attività quotidiane.

Emergenza clima: si salvi chi può! - Noi Siamo Futuro

Se voi ragionate in questo modo: “Ma cosa vuoi che siano due gradi in più, da 28 a 30? Praticamente non cambia niente”, provate a pensare a quello che succede se noi abbiamo 38,5 o 39 di febbre. Che differenze notate rispetto a quando la vostra temperatura è al di sotto dei 37? Così succede anche alla Terra. Terremoti, crolli, frane, smottamenti, scioglimento dei ghiacciai, siccità, pioggia che provoca eventi sempre più estremi e devastanti, sempre più frequenti. Essi sono come tosse, dolori muscolari, diarrea, nauesa, vomiti, mal di testa, brividi, difficoltà respiratorie, … Eh ma sono due gradi in più, non è che sia tanto da 36,5 a 38,5. Poi però questo succede quando la temperatura è superiore a quella soglia.

Il nostro pianeta ha la febbre alta? – Notizie Cristiane

Non so se ho reso l’idea. Ecco perché è fondamentale curare la terra, sacrificando parte delle nostre attività per il bene del pianeta e per il benessere di tutti.

LA CALOTTA ANTARTICA SI STA SCIOGLIENDO VELOCEMENTE


Stiamo perdendo le piattaforme di ghiaccio dell'Antartide

La calotta antartica si sta sciogliendo a una velocità elevata. Il 60% del ghiaccio potrebbe fratturarsi a causa delle attività dell’uomo che provocano un aumento della temperatura nell’atmosfera. Lo indica una ricerca della Columbia University basata sulla combinazione di immagini satellitari, intelligenza artificiale e una simulazione secondo la quale questo processo potrebbe accelerare lo scioglimento della calotta glaciale antartica e far aumentare il livello degli oceani.

Quando queste piattaforme di ghiaccio collassano, i ghiacci della calotta possono fluire più rapidamente verso l’oceano, come è successo in seguito al collasso nel 2002 di gran parte della piattaforma di ghiaccio Larsen B che si è disintegrata in meno di sei settimane. Nella primavera del 2020, dati dei satelliti hanno mostrato che i ghiacci dei poli si stanno sciogliendo a una velocità 6 volte superiore a quella degli anni Novanta e che Antartide e Groenlandia in 26 anni hanno perso 6.400 miliardi di tonnellate di ghiaccio, facendo aumentare il livello globale dei mari di quasi 18 millimetri.

ANTARTIDE SENZA NEVE


Un paesaggio lunare, senza neve. È l’Antartide, ovvero il Polo Sud. O meglio, l’Isola di Re Giorgio, a 120 km dal Polo Sud. Incredibile ma vero. È l’effetto dei 20,75° C registrati il 9 febbraio. “È la prima volta che vediamo questa impressionante carenza di ghiaccio”, afferma Erasmo Macaya, biologo marino dell’Università di Concepción, in Cile. “Un fenomeno che si è intensificato a causa delle ondate di calore che stanno investendo l’area dalla fine di dicembre”, spiega Marcelo Leppe, direttore dell’istituto. Una immagine impressionante, che parla da sola.

Ecco infatti come l’abbiamo sempre conosciuta.

Risultato immagini per isola di re giorgio

Fermiamo i cambiamenti climatici, e soprattutto le azioni dell’uomo che li causano.

RECORD ALL’ANTARTIDE


Antartide, segnalati i 18 gradi: la temperatura più alta di sempre. Cosa significa (davvero) per l'ambiente?

L’altro giorno sono stati raggiunti i 18,3° C nel Polo Sud. Una temperatura rara, ma non è il record. Infatti, come riporta il Guardian, il record registrato per la regione l’intera antartica (ovvero al di sotto del 60° parallelo) risale al 1982, quando si registrarono 19,8 gradi centigradi a Signy Island. La terza temperatura più calda registrata, nel set di dati relativo agli anni dal 1961 a oggi, risale al 2015 ed era pari a 17 gradi.

La temperatura è stata rilevata sulla base di Esperanza, sita al 63° parallelo, una parte della Penisola Antartica sita di fronte alle coste del Sud America. Si tratta di uno dei luoghi del pianeta che si stanno riscaldando più velocemente, con un aumento stimato di 3 ° C negli ultimi 50 anni, secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale. Quasi tutti i ghiacciai della regione si stanno sciogliendo.

La quantità di ghiaccio persa ogni anno dalla calotta antartica è aumentata di almeno sei volte tra il 1979 e il 2017. Nella maggior parte dei ghiacci le piattaforme glaciali si sciolgono a partire dalle loro «fondamenta» a causa delle incursioni di acqua oceanica relativamente calda, specialmente nell’Antartide Occidentale e in misura minore, lungo la penisola e nell’Antartide orientale.

Secondo gli esperti, all’innalzamento delle temperature nella regione contribuirebbero venti che soffiano da nord-ovest, una combinazione di variabilità naturale e riscaldamento globale causato dall’aumento della concentrazione di gas serra in atmosfera, dovuto principalmente a emission di origine antropica.

Fonte: Corriere.it

Segnali inquietanti arrivano dall’estremo Polo della Terra. Il segno evidente dell’esistenza dei cambiamenti climatici, causati dall’attività dell’uomo. Un segnale da non sottovalutare, e da non negare.

MONTE BIANCO MA NON TROPPO


 © ANSA

Il Monte Bianco sta risentendo degli effetti dei cambiamenti climatici in atto. Circa 250mila metri cubi di neve rischiano di collassare. A dare l’allarme sono state le strutture tecniche della Regione Valle d’Aosta e della Fondazione Montagna sicura, registrando un’accelerazione del movimento che ha raggiunto la velocità di 50-60 centimetri al giorno. Il comune di Courmayeur ha disposto la chiusura della strada comunale della Val Ferret.

Risultati immagini per greta

Tutto questo mentre la piccola attivista paladina dell’ambiente Greta Thunberg apertamente rimprovera i potenti: “Il mio messaggio è che vi terremo d’occhio. Tutto questo è così sbagliato. Non dovrei essere qui, dovrei essere a scuola, dall’altro lato dell’Oceano. Venite a chiedere la speranza a noi giovani? Come osate? La speranza viene da noi giovani, come osate? Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote, eppure sono tra le più fortunate: le persone stanno soffrendo, le persone stanno morendo, interi ecosistemi stanno crollando, siamo all’inizio di un’estinzione di massa. E tutto ciò di cui parlate sono soldi e favole di eterna crescita economica? Come osate?

Risultati immagini per greta

Ci state deludendo, ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento, gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi, e se sceglierete di fallire non vi perdoneremo mai. Il mondo si sta svegliando. Il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no”.

Risultati immagini per greta trump

Trump non la degna nemmeno di uno sguardo, e Greta ci rimane molto male. Parole vere. Parole inascoltate. Parole ancora non credute da tante persone, anche comuni, ma da qualche mese i giovani si stanno ribellando, hanno aperto gli occhi, hanno capito. E si stanno mobilitando.

Risultati immagini per pianeta in fiamme

Chi osa ancora negare l’esistenza dei cambiamenti climatici in atto?

UNA SETTIMANA PER IL CLIMA


Risultati immagini per settimana per il clima

E’ in corso in tante città del mondo uno sciopero globale di una settimana per il clima, con in piazza una marea di giovani e giovanissimi per manifestare contro i cambiamenti climatici e l’inquinamento. Gli eventi in tutto il mondo sono oltre cinquemila, in attesa del summit ONU sul clima in programma a New York da lunedì.

Risultati immagini per settimana per il clima

L’obiettivo di questi scioperi è quello di convincere politici e imprenditori ad adottare misure drastiche per bloccare l’aumento delle temperature provocato dalle attività umane. In Italia, dove però lo sciopero è previsto il 27, gli attivisti del movimento Fridays for Future Roma si sono dati appuntamento a Piazza Montecitorio, dove hanno scandito alcuni slogan. ‘Ma quale mercato, ma quale profitto, distruggere l’ambiente non ne hai il diritto’ e ancora ‘Undici anni questo ci rimane se non agiamo adesso il Pianeta poi scompare’.

Risultati immagini per manifestazione clima montecitorio

Tre le loro rivendicazioni: abbandono delle fonti di energia fossili e riduzione a zero delle emissioni di gas serra, giustizia climatica per i popoli di tutto il mondo e fiducia nella scienza. Questi temi saranno al centro del summit. In Europa, oltre a Roma, manifestazioni a Londra, Berlino, Parigi, Praga, Varsavia e Helsinki.

Risultati immagini per manifestazione clima montecitorio

In Australia erano più di 300mila, e poi in Thailandia, Indonesia ed India, ma anche in Giappone, Birmania e Filippine, arcipelago gravemente minacciato dall’innalzamento del livello degli oceani. E ancora: Johannesburg, Uganda, Kenya, New York, Hong Kong. In Asia e in Australia: scioperi a Vanuatu, alle Isole Salomone e a Kiribati, e in tante città indiane.

Risultati immagini per manifestazione clima montecitorio

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Questa è la speranza del mondo. Sono molto fiducioso sul nostro futuro. Cosa ne pensate?

MA COSA STIAMO FACENDO? / 2


Groenlandia quasi scomparsa, con temperature mai toccate prima d’ora (23 gradi)! Orsi polari che muoiono e non hanno più terreno sotto i loro piedi. L’Earth Overshoot Day che è arrivato il 29 luglio, mai così presto, perciò in quel giorno abbiamo consumato tutte le risorse che la Terra ha preparato per il 2019, Salvini che vuole rilanciare le trivelle, rifiuti e plastica in mare e ovunque, comprese le piazzole di sosta delle strade. Ma cosa stiamo facendo? Fermiamoci!

NON SOLO SURRISCALDAMENTO GLOBALE


Artico, enorme massa d’acqua calda sotto il ghiaccio: “In 30 anni la temperatura è raddoppiata, è una bomba a orologeria”

Non è solo il surriscaldamento globale a far sciogliere i ghiacciai. Sotto il Mar Artico c’è una bomba ad orologeria che potrebbe cambiare radicalmente e in breve tempo il panorama del Polo Nord. A causa dei cambiamenti climatici si è formata, a 50 metri di profondità nel Bacino del Canada, una enorme massa d’acqua calda, che ha raddoppiato la sua temperatura in soli 30 anni.
Di solito l’acqua calda è più leggera rispetto a quella fredda, quindi dovrebbe stare in superficie. Invece questa massa d’acqua calda rimane intrappolata sotto i ghiacciai perché si tratta di acqua salata, ma in caso di forte vento, come spiega una ricercatrice, “se la massa di acqua calda dovesse essere rimescolata con quella in superficie ci sarà abbastanza caldo da sciogliere completamente la banchisa di ghiaccio marino che copre questa regione per la maggior parte dell’anno”.
Secondo gli scienziati quest’acqua calda proviene dai confini del bacino, dove la riduzione del ghiaccio marino ha lasciato la superficie dell’oceano più esposta ai raggi del sole. Il resto lo hanno fatto i venti artici, che hanno portato l’acqua più calda a nord.
Ma quali sono le possibili conseguenze? Scioglimento dei ghiacciai, innalzamento della temperatura dell’Oceano Artico, con effetti permanenti. 
Immagine e articolo completo sono su Il Fatto Quotidiano.it
Una situazione drammatica dagli esiti imprevedibili.

ANTARTIDE, ECCO COME STA CAMBIANDO


{}

L’Antartide, più noto come Polo Sud, sta cambiando rapidamente. Dal 1950 ad oggi infatti gli studiosi hanno notato la nascita del muschio al posto del ghiaccio. Là dove c’era il ghiaccio ora c’è… il muschio, che si fa spazio, sensibile alla frescura che sta lentamente prendendo il posto del gelo inospitale. E’ l’ennesima prova di un surriscaldamento globale fuori controllo.

{}

Nelle zone polari le temperature hanno aumentato più di quanto hanno aumentato in altre parti del pianeta, raggiungendo anche il +2,5 gradi in mezzo secolo. C’è da dire che attualmente solo il 2% del territorio antartico non è coperto da ghiacci, ma la situazione sta cambiando molto rapidamente. Come testimoniano alcuni giornalisti del New York Times, affiancati dai ricercatori della Columbia University, “in alcune zone i ghiacciai sono stati erosi dal basso dall’azione di acque più calde, e il flusso di ghiaccio sta diventando sempre più veloce”. Ciò significa che se i ghiacci della penisola antartica dovessero fondere, si calcola che i mari si alzerebbero di circa 5 metri, anche se questa è una prospettiva ancora molto lontana.

{}

Fonte e immagini: Repubblica.it

Solo tagliando drasticamente e in tempi molto rapidi il consumo dei combustibili fossili si potrà riportare l’aumento delle temperature a livelli accettabili. Ma come sapete manca la volontà politica di farlo, e soprattutto c’è la mala volontà di alcuni potenti, come il Presidente degli Stati Uniti Trump, che hanno più volte dichiarato che l’aumento delle temperature non è una preoccupazione. Molto meglio il lavoro che tagliarsi le gambe per colpa del clima… dicono.

IL PIANISTA SULL’ARTICO


einaudi

Il grande pianista e compositore Ludovico Einaudi ha suonato su un iceberg galleggiante nel bianco silenzio dell’Artico. Sembra la Leggenda del Pianista sull’Oceano. Leggenda che diventa realtà. Una nuova performance, realizzata in pieno Mar Glaciale Artico, sullo sfondo del ghiacciaio Nordenskiöld (a Svalbard, Norvegia), davanti ad uno dei ghiacciai che piano piano si sta sciogliendo per effetto del surriscaldamento climatico. Einaudi aveva già suonato in alta quota, ma questa è un’altra storia. Il pianista ha composto una nuova melodia proprio dedicata all’Artico: “Elegia per l’Artico“.

pianoforte artico

Solo per raggiungere la “location” di questa insolita performance, Einaudi ha affrontato un viaggio a bordo della nave di Greenpeace Arctic Sunrise, insieme al suo pianoforte a coda, trasportato nella stiva della nave sin dalla Germania. Il tutto per portare un messaggio “di allarme” in difesa dei ghiacci che si sciolgono, per il surriscaldamento del clima e per effetto dello sfruttamento commerciale sempre più insistente di questa area geografica.

einaudi artico

Fonte: www.deejay.it

Insomma, un messaggio musicale per salvare l’Artico dallo scioglimento dei ghiacciai per effetto dei cambiamenti climatici. Quando la musica si mette a servizio della natura, nasce un’armonia tra uomo e natura che difficilmente si può ritrovare in altri momenti. Godetevi questo nuovo brano.