OLTRE I LIMITI


Foto Shutterstock

Oltre i limiti di sicurezza. La Terra rischia di non essere più sicura per l’umanità. È questa la denuncia di una commissione scientifica internazionale composta da oltre 40 ricercatori provenienti da tutto il mondo. L’analisi include per la prima volta anche parametri come la giustizia e l’equità, allo stesso modo di quelli che valutano il benessere degli ecosistemi e dei processi biofisici del nostro pianeta.

Molti dei limiti da non valicare sono stati superati e per altri, relativi all’inquinamento atmosferico, non manca molto. Ciò pone serie minacce per la stabilità della Terra, per gli ecosistemi e per il loro contributo vitale all’umanità. “La giustizia è una necessità per la vita degli esseri umani sulla Terra: prove schiaccianti mostrano che un approccio giusto ed equo è essenziale per la stabilità planetaria – commenta Joyeeta Gupta dell’Università di Amsterdam – È quindi necessaria la definizione di obiettivi giusti per prevenire danni significativi e garantire l’accesso alle risorse”.

Ma cosa è stato superato, e dove?

In Medio Oriente, Asia Sud-occidentale ed Europa orientale, ad esempio, è stato superato il limite climatico valutato come più sicuro, fissato a 1 grado al di sopra dei livelli di temperatura preindustriale, dal momento che siamo già a 1,2 gradi oltre quella soglia.

Superato anche il confine di almeno il 50-60% di aree naturali intatte a livello globale e del 20-25% ogni chilometro quadrato a livello locale: gli ecosistemi naturali intatti sono già scesi sotto il 45-50% e, a livello locale, oltre due terzi del suolo non rispetta la soglia considerata giusta e sicura.

Ancora, l’alterazione del flusso dell’acqua dovuto alle attività umane ha raggiunto il 34%, laddove il limite viene fissato al 20%, mentre il prelievo di acqua dalle falde acquifere è arrivato a livelli pericolosi per il 47% delle risorse d’acqua globali. E lo stesso discorso si può fare per il livello di fertilizzanti riversati nei corsi d’acqua e nei bacini, infranti per diverse sostanze.

Fonte e immagine: Tiscali Ambiente

Una situazione davvero molto preoccupante, che dovrebbe, e ripeto, dovrebbe, far riflettere quelli che stanno ai piani alti. Invece si continua imperterriti a decidere di combattere contro l’ambiente, anche in Italia. Ci vorrebbero molti più Fridays For Future, e davanti al Parlamento, per gridare forte la richiesta urgente di intervento e portare anche delle proposte chiare e convincenti.

DUECENTO CHILI DI PASTA BUTTATI NEL FIUME


Cumuli di pasta abbandonati in un bosco di Old Bridge (New Jersey)  diventano virali sui social USA - Di Testa e Di Gola

Si parla tanto di lotta allo spreco alimentare, di fame nel mondo, e poi si getta la pasta cotta nel fiume. Duecento chili di pasta sono stati buttati nel ruscello di un bosco a Old Bridge, nel New Jersey. In America si parla già di Pasta-Gate, il più grande scandalo del 2023. Il motivo di tale gesto sarebbe legato a delle carenze nel sistema di smaltimento dei rifiuti. Il ruscello, che attraversa la città, è da tempo preso d’assalto dallo scarico di rifiuti illegali. Mentre l’area è stata prontamente ripulita, resta comunque un mistero il motivo per cui qualcuno abbia voluto sprecare così tanto cibo e chi possa essere stato. 

L’ACQUA CONTAMINATA DI FUKUSHIMA AL MARE


Foto Ansa

Cari amici, in Giappone sta per compiersi uno dei più gravi atti contro il mare, contro l’ambiente e contro l’uomo. IL G7, il vertice dei sette Paesi, compreso il Giappone, ha deliberato di sversare l’acqua contaminata del reattore nucleare di Fukushima nell’Oceano Pacifico. Con buona… pace dei noiosoni ambientalisti, del popolo giapponese e di quello che mangeranno. Cina e Corea del Sud si oppongono a questa assurda decisione.

Con questa decisione, contesta Greenpeace International, le nazioni del G7 hanno preferito la politica alla scienza e alla protezione dell’ambiente marino. Molti dei radionuclidi contenuti nell’acqua di raffreddamento dei rifiuti accumulati hanno un’emivita che va da decenni a secoli, e i loro effetti deleteri vanno dal danneggiamento del DNA e dallo stress cellulare all’elevato rischio di cancro nelle persone che mangiano organismi marini colpiti, come vongole, ostriche, granchi, aragoste, gamberetti e le altre specie marine.

Siamo al finimondo… 

LO SAPEVATE?


Sapevate che in India vi è una montagna di rifiuti più alta del noto Taj Mahal? La “collina” di rifiuti si trova a Ghazipur ed è stata creata nel 1984. Nel 2002, ventuno anni fa, aveva già raggiunto la sua massima capienza. Nonostante avrebbe dovuta essere chiusa, la collina nel frattempo è diventata una montagna, perché hanno continuato a scaricare tonnellate di monnezza. Sicché cresce a una media di 10 metri l’anno.

Un recente studio ha dimostrato che le esalazioni nauseabonde e i gas tossici prodotti arrecano gravi danni alla salute di chi vive nell’area circostante (problemi respiratori e digestivi) facendo sentire gli effetti fino a 5 km di distanza. Inoltre il metano prodotto dalla decomposizione dei rifiuti spesso si infiamma spontaneamente e si impiegano giorni per spegnere gli incendi e il liquido che cola dalla spazzatura va a finire in un canale scoperto che corre nel quartiere. Le megalopoli indiane sono tra le più grandi produttrici di rifiuti al mondo, con circa 62 milioni di tonnellate all’anno: secondo recenti proiezioni di una agenzia governativa, nel 2030 i rifiuti indiani potrebbero toccare i 165 milioni di tonnellate. Il rischio d’incendio è terribilmente alto.

Quanta tristezza… Mi piange il cuore. Ora capisco perché si dice che l’India sia la nazione più avvelenata del mondo. Cosa ne pensate di questa storia assurda?

NUOVO APPUNTAMENTO CON I FRIDAYS FOR FUTURE


Fridays for Future, il 3 marzo di nuovo in piazza: “Le soluzioni alla crisi climatica ci sono. La nostra rabbia è energia rinnovabile”

Tornano a mobilitarsi domani i giovani di tutto il mondo per i Fridays For Future, le manifestazioni che da cinque anni stanno appunto mobilitando le giovani generazioni. Il movimento ideato dalla giovanissima attivista svedese Greta Thunberg, che ogni venerdì scioperava per il clima, vede un neo eletto rappresentante italiano, il 25enne Marzio Chirico, il quale, spiegando lo slogan della giornata “La nostra rabbia è energia rinnovabile” ha detto che “Questo sentimento si vuole incanalare nelle soluzioni concrete, suggerite dalla scienza per ridare speranza alle persone sul fatto che la transizione ecologica si possa e si debba fare”.

Numerose sono le manifestazioni e gli scioperi in Italia. Milano, Napoli, Genova, Torino, Padova, Forlì, Brescia, sono solo alcune delle città che vedrà riempirsi le loro piazze principali dei giovani attivisti. I quali non protesteranno solo per l’ambiente ma anche contro la speculazione delle bollette “causate” dalla guerra in Ucraina e dal Covid-19. “Saremo in piazza anche per dire che non vogliamo più vedere le nostre città soffocare nel cemento”, spiega Chiara Camporese di Fridays Padova.

Siamo con Ultima Generazione: le proteste sono necessarie. Poi servirà una  strategia più ampia - Il Fatto Quotidiano

Alle proteste degli attivisti del Fridays For Future si uniscono quelli di “Ultima Generazione”: “Siamo nelle mani di un governo criminale. Nei vent’anni precedenti hanno bloccato tutti gli sforzi verso le rinnovabili e continuano a investire miliardi, 41,8 nel 2022, in sussidi alle industrie del fossile – spiega Carlotta Muston – Credo che la nostra rabbia sia sana, significa che abbiamo ancora speranza nella politica e di poterci tirare fuori dalla cacca nella quale ci siamo messi, fino al collo, con questa dipendenza tossica”. Si spera che “le persone scendano in piazza con noi, che non si abituino al fatto che lo sciopero ci sia sempre, anche senza di loro, ma diano il loro contributo” per preservarlo.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Greta Thunberg arrestata in Norvegia durante protesta - Adnkronos.com

Spero fortemente che finalmente vengano ascoltate le loro voci. Ma sul serio! Non pacche sulle spalle, ma azioni concrete e rapide, perché il punto di non ritorno è sempre più vicino. Ma io non credo nelle classi dirigenti europee e internazionali. Sono pessimista su questo. L’albero si riconosce dai suoi frutti, e la destra, nemica giurata dell’ambiente, non farà nulla per arginare questa sciagura. Spero, ovviamente, di essere smentito.

SUMMIT PER IL NUCLEARE


Francia: “Italia inclusa tra i paesi favorevoli al nucleare”. Il ministero dell’Ambiente smentisce. Salvini: “Un dovere investire nell’atomo”

Oggi si svolge a Stoccolma la riunione dei Paesi favorevoli al Nucleare per poter raggiungere l’indipendenza energetica e la neutralità carbonica, ovvero un saldo pari a zero tra la CO2 emessa e quella riassorbita. L’obiettivo del summit è quello di creare un’alleanza nucleare per inserire quest’ultimo accanto alle rinnovabili come pilastro della transizione energetica della nazione. I Paesi possono decidere il loro mix energetico tra questi due tipi di fonti. Il vicepremier Salvini, ministro alle infrastrutture, scrive “Investire sul nucleare pulito e sicuro di ultima generazione è un dovere sociale, economico e ambientale. Avanti futuro!”.

A questo summit avrebbe dovuto partecipare, secondo la Ministra per la Transizione Ecologica francese, anche l’Italia. Il leader dei Verdi Angelo Bonelli ha subito emesso la seguente nota: “Con quale mandato parlamentare domani l’Italia parteciperà all’incontro per una ‘Alleanza nucleare’, promosso dalla Francia a margine dei lavori del Consiglio Ue informale dell’energia? Se il governo Meloni vuole riportare il nucleare in Italia – dopo ben due referendum in cui la stragrande maggioranza degli italiani ha votato contro – venga in Parlamento, che di questa ‘Alleanza nucleare’ non è stato informato, ci porti i termini dell’accordo e promuova una nuova legge che, nel caso venisse approvata, ci vedrà in prima linea a promuovere un terzo referendum”.

Immediata, però, arriva la smentita del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin: “Non è prevista la presenza di nessun rappresentante italiano domani (oggi – ndr) a Stoccolma a incontri che avranno per oggetto la tematica del nucleare”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Staremo a vedere. Intanto lancio un sondaggio tra voi lettori del mio blog: In caso di indizione di un terzo referendum sul nucleare, sareste FAVOREVOLI o CONTRARI?

PROTESTA AL LARGO DELLE CANARIE


Basta trivellare, iniziate a pagare! Attiviste e attivisti hanno occupato  una piattaforma Shell in alto mare - Greenpeace Italia

Da due giorni al largo delle Canarie è in scena una protesta da parte di un gruppo di attivisti di Greenpeace International, che sta occupando una piattaforma di trivellazione di proprietà della Shell, con 34.000 tonnellate di petrolio e gas. Con il supporto della nave Arctic Sunrise di Greenpeace, gli attivisti sono saliti a bordo della White Marlin, diretta verso il Mare del Nord. La piattaforma occupata fa parte dell’infrastruttura di produzione che dovrebbe consentire al colosso petrolifero di sbloccare otto nuovi pozzi nel giacimento di petrolio e gas Penguins North Sea.

Gli attivisti, con indosso i rifornimenti sufficienti per occupare la piattaforma per diversi giorni, hanno srotolato uno striscione con scritto “Basta trivellare, iniziate a pagare!”. Questa azione non violenta serve per accendere i riflettori sul fatto che queste grosse multinazionali inquinano il pianeta senza pagare un euro di risarcimento per tutte le morti e i danni causati dalle loro attività. Nel frattempo il quartier generale della Shell esulta dichiarando apertamente i loro profitti: 32 miliardi di sterline, pari a quasi 40 miliardi di dollari. E se ne vantano pure!

Gli attivisti chiedono a Shell di assumersi le proprie responsabilità nella distruzione del clima, e di pagare per la devastazione causata in tutto il Pianeta. Inoltre dichiarano di voler perseguire anche nelle aule dei tribunali queste multinazionali finché non avranno pagato fino all’ultimo spicciolo.

Fonte: Tiscali Ambiente

Certo che hanno un gran bel coraggio gli attivisti di Greenpeace. Ah beh, protestano al largo delle Canarie e nel Quartier Generale di Shell a Londra. Mica negli Stati Uniti, dove invece la polizia ha ucciso un attivista perché protestava contro l’abbattimento di una parte di una foresta ad Atlanta. Qui l’articolo.

Una richiesta a mio avviso sacrosanta, e spero anch’io che ottengano giustizia. 

IL DATABASE DEL MEDITERRANEO


ClimateFish, il primo database sui pesci «sentinella». «Monitorano la crisi  climatica del Mediterraneo»- Corriere.it

Nasce ClimateFish, il primo database gratuito che raccoglie informazioni sulla presenza nel Mediterraneo di 15 specie di pesci “sentinella” del cambiamento climatico. La ricerca, durata 13 anni, è pubblicata su “Frontiers” ed è stata realizzata dal biologo marino Ernesto Azzurro. All’interno del database risultano registrate 7 specie autoctone e 8 specie esotiche del Mar Rosso.

L’ambito del campionamento copre 3mila aree di 7 Paesi del Bacino del Mediterraneo. Le specie autoctone più rappresentate sono la donzella pavonina e la salpa, anche se per quest’ultima si registra un calo demografico dovuto con tutta probabilità all’aumento della temperatura del mare, ma anche alla competizione con erbivori tropicali.

Le specie esotiche, al momento, restano sottorappresentate, e la loro presenza è concentrata per lo più nel settore orientale del Mediterraneo dove il fenomeno del riscaldamento è particolarmente accelerato, come ad esempio l’area a sud di Creta (+1,65 °C). “Grazie” a questo fenomeno, però, la loro specie dovrebbe crescere nei prossimi anni.

Con un tasso di riscaldamento circa tre volte più veloce di quello dell’Oceano, il Mediterraneo è un hot-spot sia di biodiversità sia del cambiamento climatico. Negli ultimi decenni parecchie specie si sono spinte verso i poli aumentando il rischio di estinzione, mentre l’arrivo di nuove specie esotiche erbivore come il pesce coniglio sta causando il fenomeno della desertificazione marina. Per maggiori approfondimenti vi rimando a questo interessante articolo.

KENYA, LO STERMINIO DEI VOLATILI


In Kenya la situazione è preoccupante. Si sono sempre nutriti dei semi di una specifica erba nativa i Quelea Beccorosso, ma la siccità estrema che sta colpendo il Corno d’Africa (Kenya, Etiopia e Somalia) ha bloccato la crescita della stessa, mettendo a serio rischio la vita di milioni di volatili che ora non possono far altro che divorare ciò che trovano nei campi coltivati. Gli agricoltori sono sul piede di guerra, e presto agiranno cospargendo le colture con un avicida che risulta esser letale per gli uccelli, ma anche estremamente pericoloso per l’uomo.

Ora i passeriformi hanno preso di mira i campi di riso. Negli ultimi mesi hanno distrutto la produzione di 120 ettari di campi, ma altri 800 ettari sarebbero altamente a rischio. Secondo la FAO ogni singolo esemplare di quelea beccorosso può consumare fino a 10 grammi di cereali al giorno. A prima vista potrebbero sembrare pochi, ma va moltiplicato per milioni di individui: si stima che – a livello globale – i quelea producano in media danni per 50 milioni di dollari all’anno.

E la cura rischia di essere peggiore della malattia: il Kenya infatti ha dichiarato guerra ai passeriformi decidendo di intervenire col pugno di ferro. Si stima uno sterminio di 6 milioni di esemplari, avvelenandoli col Fenthion, un composto chimico che funge da insetticida, acaricida e avicida. Questo composto è pericolosissimo anche per molte specie di animali, uomo compreso.

Fonte: Tiscali Notizie

Auspico lo studio di altre soluzioni che evitino questo sterminio di esseri viventi. Spero ci sia la volontà di farlo, di trovare altre soluzioni e di applicarle per il bene di tutti, e spero che queste soluzioni vengano trovate.

GLI AVVOLTOI


La sfida geostrategica dell'Artico - Osservatorio Globalizzazione

Non solo l’Ucraina. Adesso la Russia punta a conquistare niente meno che il Circolo Polare Artico, il Polo Nord, che, a causa dei, o “grazie ai” cambiamenti climatici, sarà più facile da conquistare, da accedere. Si stima, infatti, che di questo passo, entro l’estate del 2035, dovrebbe sciogliersi tutto il ghiaccio, secondo gli esperti intervistati dal National Geographic. Allora la “Northen Sea Route”, o “Transpolar Sea Route” sarà completamente accessibile per i cargo, il trasporto di energia e per il turismo; ma anche le forze armate russe potranno circolare e stabilirsi nella regione più facilmente. Poco importa allora che lo scioglimento del permafrost renderà inabitabili i pochi centri urbani esistenti, ma anche le basi militari, rendendo necessari interventi per ripararle o spostarle.

Tuttavia non è solo la Russia a voler conquistare il Polo Nord: anche la Cina, infatti, ha il sogno di sviluppare una “Via della Seta Polare”. Ma da chi è colonizzato il Polo Nord? Quante sono le basi militari installate nell’Artico?

Nell’Artico russo vivono 2,4 milioni di abitanti, ossia la metà della popolazione totale dell’intera regione, dove il Cremlino controlla il 53% delle coste. Ogni anno 18.000 persone vanno via, ma tre quarti del bilancio della difesa sono indirizzati all’espansione militare in questa area, tanto che negli ultimi otto anni Mosca ha riaperto o ammodernato circa 50 basi dell’epoca della Guerra Fredda.
Gli Usa invece hanno cinque basi in Alaska e una in Groenlandia, la Thule Air Base. Gli americani possiedono due navi rompighiaccio e il Canada 18, contro le 50 dei russi.

Fonte: Repubblica.it

Insomma, la “Guerra Fredda” sembra non avere fine. Come avvoltoi, i militari russi, cinesi e americani sono pronti a fiondarsi sulla carcassa dell’Artico, che sta morendo a causa dell’attività “umana” che ne modifica il clima, e dunque, il paesaggio.

NUOVE TRIVELLAZIONI E ATTIVISTI DI ULTIMA GENERAZIONE


Dai frutti si riconosce l’albero. Il nuovo governo vara i primi due provvedimenti e finalmente interviene sul caro energia, caro bollette per aziende e famiglie, e questo è buono. Speriamo sia sufficiente. Ciò che non condivido, e credo che pochi di voi condivideranno, è il via libera a nuove trivellazioni sull’Adriatico.

Certo che è strano, poiché quando a proporre le trivellazioni era il “rottamatore” Renzi, Meloni e Salvini gridavano il loro NO alle trivellazioni e invitavano a votare SI al referendum per abrogarle che invece Renzi invitava a boicottare, purtroppo riuscendoci. Se non ve li ricordate, ecco due immagini di “repertorio”:

Giorgia Meloni on Twitter: "Domani andrò a votare SI al #referendum sulle # trivelle. Non andare a votare sarebbe aiuto ad alcune grandi lobby ST  https://t.co/kWvrK9qfIp" / Twitter

Quando Meloni e Salvini votarono contro le trivelle vicino alla costa

Oggi la situazione si ribalta. Meloni e Salvini al Governo autorizzano nuove trivellazioni al largo delle coste Adriatiche. Capisco che siamo in emergenza, capisco che nel vostro programma lo abbiate messo nero su bianco il sì alle trivellazioni, ma evidentemente fate buon viso a cattivo gioco: quando eravate all’opposizione vi facevate paladini della difesa del mare, ora le volete voi, forse era per rivendicare la paternità dell’idea? Chi lo sa. Fatto sta che siamo in democrazia e purtroppo chi vince decide. Questo non vuol dire che noi non abbiamo diritto a fare opposizione o a lottare per difendere il territorio o per limitare i danni.

Ciò che invece oggi mi ha irritato è l’informazione del TG vicino al Governo. Si va be’, da anni l’informazione è pilotata sui TG e su carta. Non ci si deve sorprendere più di tanto. Però oggi, oltre al provvedimento sulle trivelle, dato in tutta serenità come se fosse una cosa buona e senza pericoli, è stata data anche un’altra notizia, e lì sono rimasto molto perplesso. E qui voglio dire la mia:

Gli attivisti di “Ultima Generazione” hanno di nuovo imbrattato un quadro, stavolta di Van Gogh in un museo di Roma, con della passata di verdure e incollandosi le mani alla parete hanno urlato slogan contro il carbone e il cambiamento climatico. Subito dopo gli attivisti sono stati arrestati e ora rischiano una denuncia per imbrattamento di opere d’arte. C’è da dire che gli attivisti di Ultima Generazione, prima di entrare in azione, chiedono se il quadro in questione è protetto da un vetro, proprio per evitare di rovinarlo. Il TG ha definito la loro azione come deplorevole, così come l’aver bloccato il traffico sul Grande Raccordo Anulare.

Se sull’aver bloccato il traffico concordo pienamente, poiché per bloccare il traffico ci vuole una manifestazione autorizzata dalla questura, sull’imbrattamento dell’opera di Van Gogh, che non dovrebbe aver subito danni, prendo le distanze da quanto detto dal TG, proprio per la ragione su spiegata. Si vuole forse passare il messaggio che chi protesta a favore dell’ambiente sia un teppista che compie solo atti deplorevoli? Non lo so, ciò che è certo è che l’informazione così com’è non va bene, né da una parte, né dall’altra.

Cosa ne pensate voi di ciò?

INCENDIO A SAN GIULIANO MILANESE


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Un incendio è divampato stamattina a San Giuliano Milanese alla Nitrolchimica nella Zona Industriale. 3 persone sono rimaste ferite, tutti dipendenti dell’azienda. La Nitrolchimica si occupa del recupero dei solventi e dello smaltimento dei rifiuti pericolosi. Le cause dell’incendio (domato) non sono ancora chiare, ma si sono sentite delle esplosioni.

Il Comune di San Giuliano invita la cittadinanza a tenere le finestre chiuse delle abitazioni “per precauzione” e per possibili esalazioni e a non avvicinarsi alla zona del rogo. Molti testimoni riferiscono di numerose esplosioni all’interno dell’azienda e sotto l’enorme colonna di fumo.

Resta un forte rischio avvelenamento per via delle sostanze che vengono inalate dalla popolazione. Si attende il risultato dell’Arpa.

NON CHIAMATELO “MALTEMPO”


Non chiamatelo “maltempo”. Questa è la conseguenza del surriscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, causati dalle nostre zozze attività e degli stramaledetti soldi.

Due morti e 20 feriti in Toscana. Caduti frammenti dal campanile di S. Marco a Venezia

In Toscana 2 morti e 20 feriti, con centinaia di interventi dei vigili del fuoco a causa degli alberi sradicati dal forte vento.

Albero caduto in mezzo alla Jesolana

A Venezia le raffiche di vento hanno raggiunto i 115 km all’ora: la laguna è stata flagellata per una decina di minuti, la bufera ha provocato il distacco di frammenti del campanile di San Marco.

A Chioggia è crollata un’altana e ci sono stati molti danni agli stabilimenti balneari.

A Bibione un 17enne è stato colpito in testa da una tavola da surf.

E ancora: a Piombino la ruota panoramica gira impazzita in balia del vento (qui il video).

I chcchi di grandine caduti a Compiano (foto da facebook)

A Parma grossi chicchi di grandine.

E’ impossibile elencare tutti i danni provocati dal maltempo in queste poche ore. Ma non è maltempo. Sono le conseguenze della “febbre” della Terra. Cosa comportano due gradi in più? Ora lo sapete. Cosa vuoi che siano due o tre gradi in più? Si sta meglio. Mi pare di no… E ce ne accorgiamo quando abbiamo la febbre. Cosa volete che sia febbre a 39 o a 40 anziché a 37 o 36,5? Ecco cos’è e cosa comporta. Anche per la Terra è così.

Ma davvero abbiamo ancora tempo per tornare indietro e per evitare il punto di non ritorno o lo abbiamo già superato?

PERCHÉ DICO NO AGLI INCENERITORI?


inceneritore

Perché dico NO agli inceneritori? Non perché sono un noiosone ecologista che dice no a tutto. Se andate a leggere la mia pagina “About” scoprirete che non dico NO a tutto. Dico NO agli inceneritori a queste condizioni.

Dico NO perché in Italia i cancrostimolatori sono cattedrali nel deserto:

Dico NO perché mancano i controlli su cosa viene buttato dentro, e se i controlli ci sono sappiamo come funzionano in Italia: vengono truccati. I controllori sono a loro volta dei controllati, o pagati per truccare i risultati, o per chiudere uno o entrambi gli occhi. Direi di SI se questi controlli vengono effettuati da chi è contrario agli inceneritori e non si fa pagare da chi gestisce gli impianti.

Dico NO perché manca il monitoraggio giornaliero sulla qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo e del sottosuolo nei comuni “serviti” dall’impianto. C’è qualcuno che monitora la presenza o meno di diossina nei campi, nelle acque, nel latte, nei prodotti? No, non c’è, ecco perché dico NO. Direi di SI solo se ci sono queste analisi su ogni singolo prodotto e su ogni singolo palmo di terra dei comuni coinvolti, e ovviamente se i risultati non vengono truccati.

Dico NO perché manca un registro tumori a livello comunale, precedente all’inceneritore e durante la sua attività, con gli ammalati (anche quale organo ha colpito il tumore), i morti e i guariti. Direi di SI se ci fosse. Ma c’è solo a livello di ASL provinciale, e non va bene, perché troppo generico.

Dico NO perché gli inceneritori non sono costruiti come dicono per eliminare il problema delle discariche, ma per rendere vana la raccolta differenziata, buttandoci dentro di tutto, come ho visto in TV, dove i camion scaricano e i rifiuti, anziché come avviene in altri Paesi europei, dove degli operai lavorano al nastro trasportatore per togliere quello che non si può bruciare, o perché è pericoloso o perché è riciclabile; qui i rifiuti vengono buttati nel forno con la benna senza alcun minimo controllo su ciò che si sta buttando. Direi di SI se assumono gli operai per separare, come avviene in altri Paesi europei, i rifiuti da incenerire da quelli pericolosi per la salute o riciclabili.

Dico NO perché è un business, e guardano solo al proprio tornaconto personale, allo stramaledetto guadagno. Perché siamo in Italia, il Paese dove nulla funziona come dovrebbe.

TANTE COSE DA DIRVI


Ho tante cose da dirvi, da raccontarvi, di cui postare. Ma per fortuna non trovo il tempo, grazie al lavoro che ho trovato, al sito web che sto curando, e a mille altre cose da fare durante l’arco della giornata.

Potrei, per esempio, dirvi che il Po è terribilmente secco, che Draghi ha deciso di sostenere l’invio di nuove armi in Ucraina continuando a far esplodere i prezzi della benzina, del diesel e di tutto il resto, e che ha deciso di far ripartire la ex Ilva di Taranto, adesso “Arcelor Mittal”, volendo farne di nuovo la più grande acciaieria d’Europa, nonostante i casi di tumore accertati sui bambini e nonostante il fatto che si continua a morire.

Oppure potrei dirvi che in Sardegna siamo di nuovo invasi dalle cavallette, e anche qua nelle case l’acqua scarseggia. Siccità e tubature vecchie, logore, rotte, che viene riparato il guasto in un posto e si rompe la tubatura in altri tre o quattro posti diversi. E ancora i primi incendi in Sardegna, ma credo che non sia interessata solo la mia Regione.

Potrei però raccontarvi di una meravigliosa iniziativa che apprezzo e che approvo in pieno: la produzione della birra dal pane raffermo o indurito, che altrimenti finirebbe in discarica o nella spazzatura. Una vera e propria arte del riciclo utile, gustosa, e sono curioso di assaggiarla.

Potrei e dovrei raccontarvi tante cose, ma ho poco tempo per farlo. Ma quando posso lo farò volentieri, perché per me la cronaca verde conta. Un saluto a tutti e un abbraccio.

A presto!

LA NATO SI ALLENA ALLA GUERRA


La NATO si sta esercitando alla guerra. La Sardegna conta attualmente il 61% di basi militari presenti in tutta Italia, sia per numero che per estensione territoriale coperta. Queste esercitazioni, oltre all’inquinamento del mare e delle spiagge, nelle quali sono state trovate numerose munizioni in fondo al mare, provocano anche malformazioni nei neonati e negli agnelli, alcuni nati con due teste o con un occhio solo come nelle immagini sotto.

Agnello choc in un allevamento sardo: nato con due teste - Casteddu On line

Quirra, sotto esame l'agnello nato deformato - La Nuova Sardegna

A Quirra, un paese di poche centinaia di anime, dove è presente un poligono di tiro, il 10% dei bambini è nato con delle malformazioni congenite, e si sono registrati casi di linfomi, leucemie e tumori nei soldati e nella popolazione, a causa delle esercitazioni all’uranio impoverito.

Ora la Nato ha altri motivi per riprendere le esercitazioni, e questo ha sollevato un polverone di polemiche e di proteste di ambientalisti, popolazioni coinvolte e politici locali e nazionali. La Nato gioca alla guerra, si esercita, a discapito della gente comune, del turismo, dell’ambiente e della natura.

CHERNOBYL


Chernobyl, 36 anni dal disastro nucleare: quali sono i rischi ancora  presenti e cosa è cambiato

Era il 26 aprile 1986 quando in piena notte, a causa di un guasto al reattore 4, esplose la centrale nucleare di Chernobyl nel nord dell’Ucraina. Le radiazioni hanno provocato 65 vittime al momento dell’esplosione, circa 4000 morti in conseguenza delle radiazioni, 116mila sfollati, centinaia di migliaia di malati nel corso degli anni, e i pini di quell’area sono diventati rossi, tanto che la zona viene chiamata la “Foresta Rossa”. La guerra in Ucraina ha fatto schizzare il livello di allarme, a causa dell’invasione della Russia delle centrali nucleari del Paese.

I soldati che hanno scavato delle trincee proprio in quell’area hanno rimosso una barriera naturale – gli strati superiori del terreno – che si era formata sopra il terreno altamente contaminato. Questo potrebbe sprigionare un nuovo vaso di pandora in conto di radiazioni. Insomma, la guerra può provocare più morti del previsto.

15 ANNI DA ECOLOGISTA


Era il 2 aprile del 2007 quando usciva il primo singolo del terzo album dei Linkin Park che ha segnato la svolta musicale nella storia della band, un salto di qualità notevole, anche se i fan di prima data come me non erano contenti, ma devo riconoscere la loro duttilità ed intelligenza artistica. Il video che accompagnava What I’ve Done mi ha impressionato sin da subito, e guardando le immagini capite perché.

Da allora ho capito qual era la mia vocazione terrena, quella alla difesa dell’ambiente e del territorio, dell’aria e dell’acqua, del suolo e del sottosuolo. Da quel giorno decisi di lottare ogni istante della mia vita per l’ambiente e nel mio piccolo adottare le misure necessarie per contribuire a salvare il salvabile e provare a essere coerente con me stesso e con le mie idee, con la mia vocazione.

Ora, a 15 anni da quella data, posso dire di aver vinto tante battaglie e di essere riuscito a essere coerente, anche se ho sempre l’impressione di non aver mai fatto abbastanza, con la speranza di riuscire nel presente e nel futuro a fare abbastanza. La mia lotta durerà tutta la mia vita, sperando ovviamente sia molto lunga, come la auguro a tutti voi. 🙂

LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA


Il discorso di Putin su Lenin e l'Ucraina: cosa ha detto per dare il via  all'invasione, e perché è il più importante degli ultimi 20 anni-  Corriere.it

Prima la decisione di quel gran figlio di Putin di aumentare a dismisura il prezzo del gas russo che ha portato il Ministro Cingolani a decidere di trivellare in Italia alla ricerca di gas nostrano per abbattere il prezzo delle bollette, schizzate fin sopra le stelle. Ora la guerra porta a un’altra conseguenza avversa all’ambiente (a parte la devastazione con i bombardamenti vari): la possibile decisione da parte del Governo di riaprire le centrali a carbone dismesse e qualche rigassificatore.

Impegni e transizione ecologica addio. E la scusa è subito pronta. Tranquilli, fra sei anni (visto che fra un anno si vota e vinceranno le destre nemiche giurate dell’ambiente) forse inizieranno ad impegnarsi. Forse…

MA QUALE TRANSIZIONE?


Trivelle in Adriatico, via libera del governo. L'ira dei sindaci: "Così  scivoliamo sotto l'acqua. Addio a vongole e turismo" - la Repubblica

Il Ministro per la “Transizione Ecologica” Cingolani dà il via libera alla ripresa delle trivellazioni al largo del Mar Adriatico per cercare il gas che ci salva dal caro bollette. Se l’intento dichiarato è ampiamente condivisibile, la strada per arrivare a quel risultato è completamente sbagliata.

Gli ecologisti e i comuni delle aree interessate protestano contro questa decisione che, a loro dire, è una “presa in giro”, e dichiarano guerra a colpi di carte bollate per contrastare questo provvedimento che “non risolverà il problema energetico del Paese e al contrario distruggerà molte aree”. La preoccupazione degli ecologisti è quella di non riuscire, di questo passo, a raggiungere gli obiettivi prefissati entro il 2050, quelli che permettono di ottenere la neutralità climatica. Per ulteriori informazioni leggete questo articolo.

La mia vera preoccupazione, invece, è quella derivante dalla pericolosità degli incidenti che possono capitare durante la ricerca e/o estrazione del gas sotto il livello del mare, oltre all’inquinamento che provoca la trivellazione. Incidenti che possono causare disastri ambientali. Ma quale transizione ecologica, qui stiamo prendendo decisioni sbagliate, che non rappresentano delle soluzioni “tampone”, poiché si parla sempre di provvisorietà, ma finiscono sovente col diventare soluzioni definitive.

LA TUTELA DELL’AMBIENTE È STATA INTRODOTTA NELLA COSTITUZIONE


La Costituzione Italiana: riassunto | Studenti.it

La tutela dell’ambiente e degli animali è finalmente inserita nella Costituzione Italiana, che come ha dichiarato Salvatore Micillo (M5S) “La Costituzione più bella del mondo ora è ancora più bella”. È stato introdotto il principio dell’Interesse per le future generazioni e il divieto di iniziativa economica che possa ledere la salute dell’ambiente e della popolazione.

“Questo voto del Parlamento segna una giornata epocale: testimonio qui la presenza del governo che crede in questo cambiamento, grazie al quale la nostra Repubblica introduce nei suoi principi fondanti la tutela dell’ambiente”, ha commentato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

Alla fine il provvedimento è stato approvato a Montecitorio con 468 voti favorevoli, un contrario e 6 astenuti. Gli articoli modificati sono l’Articolo 9 e l’Articolo 41. Nell’articolo 9 si aggiunge alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione, anche la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi “anche nell’interesse delle future generazioni”.

L’articolo 41, invece, sancisce che l’iniziativa economica debba rispettare non solo la libertà e la dignità umana ma anche – questa la novità – la salute e l’ambiente, prevedendo per questo anche programmi e controlli. Di fatto sversare liquami in un fiume per produrre diventerà anche una violazione della Costituzione.

Una modifica importante, una gran bella notizia, ma non vorrei che fosse un intervento “di facciata”, un “cioccolatino” per far star buoni i giovani ed evitare altri scioperi, o di imminente campagna elettorale. 

UE: GAS E NUCLEARE POSSONO AVERE L’ETICHETTA VERDE


nucleare

La Commissione Europea ha deciso che gas e nucleare siano fondamentali per realizzare la transizione energetica, per cui possono, a determinate condizioni, avere l’etichetta verde. Il provvedimento è stato varato con modifiche marginali rispetto alla bozza del 31 dicembre scorso e ora dovrà essere esaminato da Consiglio e Parlamento.

Le modifiche riguardano la rimozione dei target intermedi, per la conversioni delle centrali a gas naturale verso i gas decarbonizzati, e la parte sulla trasparenza per gli investitori, in modo che siano informati se i prodotti finanziari siano in qualche modo legati a gas e nucleare.

Fonte: ansa.it

Cosa ne pensate di questa decisione? Condividete?

DA OGGI STOP ALLA PLASTICA MONOUSO


Foto Shutterstock

Da oggi stop alla plastica monouso. Da oggi anche in Italia sarà fatto divieto di acquistare e utilizzare prodotti usa e getta. Infatti il nostro Paese ha recepito la direttiva SUP (Single Use Plastic) con la quale l’Europa mira a ridurre notevolmente l’impatto di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, preservando mari e oceani.

Da oggi, dunque, non è più possibile acquistare: posate, piatti, cannucce ed altri prodotti in plastica anche ‘oxo-degradabile’ (ovvero le materie plastiche contenenti additivi che attraverso l’ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in microframmenti), i bastoncini cotonati (cotton fioc), agitatori per bevande, aste da attaccare a sostegno dei palloncini, alcuni specifici contenitori per alimenti in polistirene espanso, contenitori e tazze per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi.

Il divieto non si limita alla sola produzione e all’utilizzo nella gastronomia e nella ristorazione da asporto ma anche alla vendita da parte di supermercati e negozi. Le scorte dei prodotti potranno essere smaltite dai venditori purché possano comprovarne l’effettiva immissione sul mercato in data antecedente al 14 gennaio 2022.

E per chi non rispetta le regole sono previste multe che andranno da 2.500 a 25.000 euro. La strategia europea mira a contrastare l’inquinamento dei nostri mari e oceani. Si stima infatti che la plastica che galleggia negli oceani si aggiri tra i 5 e i 13 milioni di tonnellate e che la metà di questa sia composta proprio da plastica usa e getta.

Fonte e immagine: Tiscali Notizie

Finalmente oggi anche l’Italia fa un passo in avanti verso la transizione ecologica, che non deve essere solo energetica, ma su tutti i fronti. Sarà dura abituarci a rinunciare alla plastica usa e getta, ma è uno sforzo che dovremmo compiere tutti quanti per poter cominciare la nostra vera e propria transizione al rispetto dell’ambiente. Cosa ne pensate? Siete pronti a fare la vostra parte? Io sì.

IL 2021 IN (PIÙ DI) 12 FOTO


Eccoci all’appuntamento di fine anno! Come di consueto Ambiente sul Web ricorda gli avvenimenti più importanti mese per mese dell’anno che sta finendo. Ecco in breve quello che è successo nel 2021 (purtroppo non c’è stato il tanto annunciato Mangoni Campovolo 2021 che attendevo per la reunion degli Elio e le Storie Tese, ma comunque…).

Si è chiuso il buco dell’ozono sopra l’Antartide: “Era il più grande e profondo degli ultimi quarant’anni”

Gennaio: si chiude il buco dell’ozono.

Procida capitale della cultura 2022: l'annuncio

Procida diventa la prima isola ad essere capitale italiana della cultura, e lo sarà nel 2022.

Luoghi del Cuore FAI: ecco i 20 siti e tesori da salvare più votati dagli italiani

Febbraio: la ferrovia del tratto Cuneo – Ventimiglia è stata eletta come luogo del cuore 2021.

Lithophaga lithophaga - Wikipedia

Marzo: i Faraglioni di Capri sono stati devastati dai pescatori di frodo per prelevare i datteri di mare.

Covid, viaggi estate 2021, Italia chiusa e turisti all'estero: ultima beffa  per gli albergatori

Il Governo Draghi blocca l’Italia ma sblocca l’estero: bar, ristoranti, pizzerie, alberghi, musei, parchi archeologici, beni culturali in Italia chiusi, mentre si può andare all’estero bastando un tampone negativo all’andata e uno al ritorno. Un danno e una beffa per le nostre imprese e per il nostro turismo.

 © ANSA

Aprile: il Parco Nazionale della Maiella diventa Geoparco.

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Maggio: Il 13 Maggio in Italia è l’Overshoot Day. Pessima notizia per l’unico pianeta che abbiamo.

Disastro ambientale in Sri Lanka: cosa sta succedendo e quali specie sono a rischio

Giugno: L’incendio a bordo di una nave mercantile nello Sri Lanka provoca una strage di tartarughe marine e di vari tipi di pesci.

Foto Ansa

I laghi sono sempre più poveri di ossigeno.

Luglio: il Panda Gigante non è più considerato un esemplare a rischio estinzione.

Sardegna, gli incendi bruciano l'oristanese: tanti danni, 400 evacuati a  Cuglieri (Video)

La Sardegna brucia: in cenere un albero millenario, migliaia di ettari  distrutti e persone sfollate

Luglio – Agosto: Più di 20mila ettari di terreno sono andati in cenere in Sardegna, specialmente nell’Oristanese, a Scano di Montiferru. Più di 1.500 sfollati, animali arsi vivi, campi e coltivazioni distrutte, case bruciate, produzioni irrimediabilmente compromesse, un albero millenario ridotto in cenere.

Towards Cop26: Uae and Youth4Climate initiative

Settembre: Ripartono i Fridays For Future e Greta Thunberg pronuncia le sue più celebri parole: “Bla Bla Bla”, pronunciate di fronte ai “Giganti”. Sono solo parole, lo sappiamo da anni. Impegni non seguiti ai fatti.

Sorpresa nel deserto di Atacama: spuntano fiori con cinque anni d'anticipo  - La Stampa

Fiorisce il deserto Atacama, tra Perù e Cile.

california petrolio

Ottobre: disastro ambientale in California: 3000 barili di petrolio si sono riversati in mare devastando ben 33 kmq di costa.

Bruciato Sa Tanca Manna, l'olivo millenario di Cuglieri

Novembre: La rinascita di Cuglieri (OR), uno dei comuni maggiormente colpiti dagli incendi, dalle sue ceneri: 100 alberi piantati dai ragazzi delle medie e delle superiori arrivati da ogni parte della Sardegna.

Maltempo, tornado oggi a Catania: nubifragio e alberi divelti. VIDEO | Sky  TG24

Nubifragi a Catania e Siracusa. Danni e morti.

Enas - Ente Acque della Sardegna - RAS - - Monte su Rei

Dicembre: Dopo la siccità dei mesi estivi in Sardegna arriva la pioggia, abbondante, anzi, sovrabbondante rispetto alla quantità dei nostri invasi, che infatti in alcuni comuni sono stati “costretti” a sversare l’acqua in mare per evitare le inondazioni. E le tubature sono a colabrodo. Assurdo.

Armi nucleari: perché il rischio ora è più alto – Orizzonti Politici

Il Ministro della Finzione Ecologica Cingolani appoggia Macron e sostiene il Nucleare e il Gas come indispensabili per la transizione ecologica del nostro Paese. Assurdo anche questo.

E con questo è tutto per quest’anno. Per me è stato un anno duro, ma sono ancora qua 🙂 Speriamo che il 2022 porti tanta serenità, felicità, salute, lavoro e soprattutto amore reciproco. Auguri a tutti, e come si dice in sardo: “bonas fines e menzus printzipios”: buona fine (anno) e inizio ancora migliore. E spero che lo sia. Per tutti voi (e anche per me)… Ci rileggiamo l’anno prossimo!

LA RISPOSTA DELL’ITALIA


Perché non sarà il nucleare a salvarci dalla crisi climatica

Se i Verdi tedeschi hanno detto di NO alla proposta francese sul nucleare, il Parlamento Italiano ieri ha respinto la risoluzione avanzata dalla verde Rossella Muroni con la quale si impegnava il Governo a lavorare in sede di Consiglio Europeo per escludere il Nucleare e il Gas dalla Tassonomia Verde dell’Unione Europea. Tutto questo accade perché il ministro della “Transizione Nucleare” Cingolani, si è ampiamente impegnato a sostenere la posizione del governo francese e quindi dell’industria nuclearista francese già fortemente indebitata.
I Verdi italiani, per via del Presidente Angelo Bonelli e di Eleonora Evi, si dicono preoccupati e inquietati per via del “voto contrario espresso anche da forze di centrosinistra, compresi PD e M5S. Il centrosinistra, anziché rincorrere le politiche nucleariste e contro l’auto elettrica del ministro Cingolani, dovrebbe guardare all’esperienza del governo rosso-verde della Germania che, nel suo programma, prevede di produrre, entro il 2030, l’80% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili e di immatricolare 15 milioni di auto elettriche, installando 1 milione di punti di ricarica: il contrario di quello che fa questo ministro, il quale, alcuni giorni or sono, si è vantato di aver sbloccato impianti da rinnovabili per 0,35 GW quando avremmo bisogno di installare ogni anno 7 GW da qui al 2030 per poter raggiungere gli obiettivi UE”.

Ecco dunque tornare “di moda” l’argomento del nucleare, già ampiamente respinto due volte in due referendum distinti e separati. Ma si sa che è inutile il referendum, altrimenti non ce lo avrebbero lasciato fare. Stavolta andranno avanti senza referendum, perché il parere del popolo lo sanno già. È una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti della volontà popolare (vox populi, vox dei). La sovranità non appartiene più al popolo, ma al Parlamento.