LA TUTELA DELL’AMBIENTE È STATA INTRODOTTA NELLA COSTITUZIONE


La Costituzione Italiana: riassunto | Studenti.it

La tutela dell’ambiente e degli animali è finalmente inserita nella Costituzione Italiana, che come ha dichiarato Salvatore Micillo (M5S) “La Costituzione più bella del mondo ora è ancora più bella”. È stato introdotto il principio dell’Interesse per le future generazioni e il divieto di iniziativa economica che possa ledere la salute dell’ambiente e della popolazione.

“Questo voto del Parlamento segna una giornata epocale: testimonio qui la presenza del governo che crede in questo cambiamento, grazie al quale la nostra Repubblica introduce nei suoi principi fondanti la tutela dell’ambiente”, ha commentato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

Alla fine il provvedimento è stato approvato a Montecitorio con 468 voti favorevoli, un contrario e 6 astenuti. Gli articoli modificati sono l’Articolo 9 e l’Articolo 41. Nell’articolo 9 si aggiunge alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione, anche la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi “anche nell’interesse delle future generazioni”.

L’articolo 41, invece, sancisce che l’iniziativa economica debba rispettare non solo la libertà e la dignità umana ma anche – questa la novità – la salute e l’ambiente, prevedendo per questo anche programmi e controlli. Di fatto sversare liquami in un fiume per produrre diventerà anche una violazione della Costituzione.

Una modifica importante, una gran bella notizia, ma non vorrei che fosse un intervento “di facciata”, un “cioccolatino” per far star buoni i giovani ed evitare altri scioperi, o di imminente campagna elettorale. 

LA RISPOSTA DELL’ITALIA


Perché non sarà il nucleare a salvarci dalla crisi climatica

Se i Verdi tedeschi hanno detto di NO alla proposta francese sul nucleare, il Parlamento Italiano ieri ha respinto la risoluzione avanzata dalla verde Rossella Muroni con la quale si impegnava il Governo a lavorare in sede di Consiglio Europeo per escludere il Nucleare e il Gas dalla Tassonomia Verde dell’Unione Europea. Tutto questo accade perché il ministro della “Transizione Nucleare” Cingolani, si è ampiamente impegnato a sostenere la posizione del governo francese e quindi dell’industria nuclearista francese già fortemente indebitata.
I Verdi italiani, per via del Presidente Angelo Bonelli e di Eleonora Evi, si dicono preoccupati e inquietati per via del “voto contrario espresso anche da forze di centrosinistra, compresi PD e M5S. Il centrosinistra, anziché rincorrere le politiche nucleariste e contro l’auto elettrica del ministro Cingolani, dovrebbe guardare all’esperienza del governo rosso-verde della Germania che, nel suo programma, prevede di produrre, entro il 2030, l’80% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili e di immatricolare 15 milioni di auto elettriche, installando 1 milione di punti di ricarica: il contrario di quello che fa questo ministro, il quale, alcuni giorni or sono, si è vantato di aver sbloccato impianti da rinnovabili per 0,35 GW quando avremmo bisogno di installare ogni anno 7 GW da qui al 2030 per poter raggiungere gli obiettivi UE”.

Ecco dunque tornare “di moda” l’argomento del nucleare, già ampiamente respinto due volte in due referendum distinti e separati. Ma si sa che è inutile il referendum, altrimenti non ce lo avrebbero lasciato fare. Stavolta andranno avanti senza referendum, perché il parere del popolo lo sanno già. È una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti della volontà popolare (vox populi, vox dei). La sovranità non appartiene più al popolo, ma al Parlamento.

RISCHIO FRANA SUL LAGO D’ISEO


Rischio di una maxi-frana sul lago d’Iseo, M5s: “Chiediamo lo stato d’emergenza”. Esperti: “Se si stacca, possibile onda anomala”

Il meraviglioso Lago d’Iseo rischia di essere colpito da una maxi-frana. Infatti il Monte Saresano sta cedendo. Il distaccamento della roccia è stimato in 2 milioni di metri cubi di materiale roccioso che potrebbe causare effetti disastrosi. Qualche giorno fa la questione è stata sollevata in aula dal deputato del MoVimento 5 Stelle Dori Devis, che assieme ai suoi colleghi Alberto Zolezzi e Claudio Cominardi ha presentato un’interrogazione al Premier Mario Draghi, chiedendo la dichiarazione di uno stato d’emergenza di rilievo nazionale sul Lago d’Iseo.

Il Monte Saresano sta franando: spostamenti di 7/8 millimetri al giorno -  Montagne & Paesi

Le cause di questo cedimento sarebbe dovuto all’attività del cementificio Italsacci, che dal 2018 fa capo alla Società Italcementi S.P.A., attiva sin dai primi anni del ‘900, e la cui intensa attività estrattiva ha provocato diverse frane nel corso degli ultimi decenni. A febbraio 2021, l’area “ha iniziato pericolosamente a cedere in modo significativo, creando crepe ben visibili e movimenti importanti rilevati dagli strumenti di monitoraggio”. Attualmente il cementificio conta 60 dipendenti contro i 400 degli anni ’60.

Piano di evacuazione sul Lago d'Iseo: rischio di frana con tsunami dal Monte  Saresano - Quotidianpost

Il Presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale, Antonello Fiore, ha parlato di una frana molto pericolosa perché, in funzione della sua evoluzione e velocità di spostamento, finendo nel lago d’Iseo potrebbe generare un’onda anomala alta fino a 5 metri. Eventi franosi sono già stati registrati in passato sul territorio. Da fine 2020, il rischio è tornato a farsi concreto con scivolamenti che sono diventati più significativi tra gennaio e febbraio (si è arrivati a una velocità di scivolamento di circa 2 centimetri al giorno).

Lago di Iseo, rischio onda fino a 9 metri: 3 scenari per la frana

Nel frattempo è arrivata a quasi mille firme la petizione lanciata alcuni giorni fa su Change.org da Legambiente Basso Sebino per chiedere proprio la chiusura dell’impianto di Tavernola Bergamasca. “Ora non ci sono più dubbi. L’attività della Cementifera Italsacci è molto nociva per la salute e la sicurezza della popolazione, non solo di Tavernola, ma di tutto il lago d’Iseo”, scrive Legambiente che chiede di fermare le escavazioni e che venga chiusa la cementifera. E i 60 dipendenti? Legambiente propone di rioccuparli nella bonifica del sito.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

DA CHE PARTE STANNO LE ISTITUZIONI?


Fotografia de Alberto Manca

Riporto quanto scritto da un mio amico, parlamentare del MoVimento 5 Stelle e rappresentante del territorio del Nuorese, Alberto Manca, che denuncia l’inquinamento nel mio paese confinante, Ottana. In modo particolare, però, denuncia la reazione del Sindaco di Ottana, che invece di attaccare chi avvelena costantemente il territorio attacca chi denuncia i veleni. Queste le sue parole:

Apprendo con stupore le lamentele del primo cittadino di #Ottana in merito al mio impegno, teso evidentemente alla tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente. Mi sarei aspettato un aiuto, una richiesta di collaborazione per lavorare uniti e per risolvere definitivamente le criticità ambientali dell’area in questione, e invece no!
Il problema sarei io che, a suo parere, rovinerei le eccellenze gastronomiche ottanesi (come se nella zona industriale tali prodotti siano coltivati o trasformati). Probabilmente è sfuggito al Sindaco il mio impegno proprio a tutela delle piccole produzioni #agrozootecniche, anche attraverso l’approvazione di importanti strumenti finanziari, come il pegno rotativo, per il quale avevo presentato apposita proposta di legge.

Voglio comunque ringraziare la massima rappresentanza istituzionale di quel territorio, poiché attraverso la sua presa di posizione scomposta, mi dà l’occasione per ricostruire l’impegno che porto avanti per il territorio di Ottana, vittima di speculazioni politiche e prenditoriali. Rammarica la presa di posizione del Sindaco, il quale ritiene addirittura che la mia attività, tra le quali la richiesta d’intervento dell’Autorità Giudiziaria, debba ricevere la sua preventiva approvazione (oltre Sindaco è anche Pretore?).

L’esposto che ho presentato per la vicenda delle #ceneri pesanti nella piana di Ottana (dove, a seguito dell’inchiesta della Procura sono stati rinvenuti rifiuti interrati) ha causato così tanti danni agli #agricoltori e agli #allevatori? Questi non hanno diritto di condurre le proprie aziende in un territorio libero dall’#inquinamento?

L’Arpas, nel monitoraggio costante e continuo della falda sotterranea, rileva concentrazioni di elementi chimici (ad esempio #mercurio) fuori norma, oramai da tanto tempo, da definirlo inquinamento storico. Per me questo è un problema grave, da risolvere attraverso un impegno forte e determinato da parte delle istituzioni proprio per garantire la salute della popolazione, dell’ambiente e per fornire garanzie agli imprenditori che operano nel territorio.

Il Sindaco è a conoscenza del fatto che ad oggi, nonostante siano passati oltre 8 anni, nulla è stato ancora fatto per determinare i valori di fondo per alcune sostanze nella zona industriale.
Ebbene, questa per me è una situazione insostenibile e proprio per questo ho attivato un confronto con gli enti competenti, tra i quali l’#ISPRA.

Il Sindaco è a conoscenza del fatto che alcune imprese, nonostante operino da anni, non hanno mai proceduto a redigere il piano di caratterizzazione. Lo #Stato, attraverso la sua partecipata, ha ottemperato a quanto la norma richiede.
Perché il Sindaco ha un atteggiamento dicotomico?
Perché ha richiesto a queste imprese il suddetto piano solo dopo il mio accesso agli atti?
Perché per anni è stato consentito a tali aziende di non ottemperare a quanto la norma impone, privando il territorio di informazioni fondamentali per definire lo status ambientale?
Veramente si ritiene che il problema sia chi grida a gran voce e pretende legalità a fronte di silenzi decennali?

Il Sindaco è a conoscenza del piano di caratterizzazione relativo al depuratore del Consorzio industriale, ove si indica chiaramente che quest’ultimo è “bersaglio” della contaminazione? Vogliamo pretendere, in maniera corale, di capire la causa delle fonti d’inquinamento?
O dobbiamo ancora tacere?

Il Sindaco è a conoscenza del fatto che le macerie abbandonate a seguito dell’abbattimento degli stabilimenti ex Lorica, spolpati dei materiali valorizzabili e abbandonati in quell’area da anni, presumono la presenza di una discarica.
Dai documenti che ho acquisito non ho alcun documento che esclude la presenza dell’amianto (credo che la vicenda degli ex esposti all’amianto e le loro battaglie mi porti a pormi qualche dubbio). Ma indipendentemente dalla presenza di questo pericoloso elemento, l’abbandono di rifiuti speciali ha profili penali da verificare. Per questo ho richiesto all’UNICA autorità preposta alla verifica del rispetto della legge. Non il parlamentare, non il Sindaco. Spero solo che la #Procura agisca senza far passare ulteriore tempo, per questa e tutte le criticità presenti nella zona industriale.

Il Sindaco è a conoscenza del fatto che nella Zona Industriale di Ottana si è avuta la cessione di stabilimenti, terreni dal pubblico al privato (attraverso un intervento politico indecente) praticamente a costo zero ma con la clausola dell’onere ambientale a carico degli acquirenti. Perché si ostina a richiedere risorse pubbliche per le bonifiche e non richiede, con altrettanta forza, che chi ha goduto dei benefici concessi a suo tempo (nonostante il licenziamento dei dipendenti e la chiusura della maggior parte delle attività) proceda in egual modo? Io sono impegnato in questo Signor Sindaco, e chiedo un suo impegno, a gran voce o in sordina, veda Lei.

Il Sindaco minimizza l’inquinamento nella zona industriale di Ottana ma nel contempo richiede l’inserimento della stessa come “Sito d’interesse nazionale” (basterebbe fare una semplice ricerca normativa per capire che Ottana non può rientrare in tale categoria).

Considerati i suoi intensi rapporti (sinora poco proficui) con la Regione, suggerisco allo stesso di richiedere l’inquadramento della zona industriale come SIR (Siti di Bonifica di Interesse Regionale – ndr), richiedere finanziamenti per certificare in maniera chiara e definitiva lo status ambientale, evitare di creare inutili, demagogiche commissioni d’inchiesta pre-elettorali che nulla hanno portato a galla (tranne alcune simpatiche esternazioni sull’origine naturale del mercurio). Impegnare risorse pubbliche non per assumere per qualche mese una decina di operai in modalità pre-elettorale, bensì investire per strutturare l’area, una volta bonificata, rendendola pronta per accogliere imprenditori che già hanno manifestato interesse, ma pretendono chiarezza, in primis in campo ambientale.

Sono disponibile a qualsiasi confronto e a lavorare assieme per ottenere questi obiettivi, ma se la richiesta rivolta al sottoscritto prevede il silenzio o l’omissione su fatti palesemente noti a tutti, non perdete ulteriore tempo. Sono stato eletto per rappresentare il territorio, tra cui la piana di Ottana e accendere un faro nella zona industriale di Ottana, dove orde di politici e prenditori hanno costruito fortune politiche a discapito degli ottanesi, della loro salute e del loro reddito”.

Si vuole veramente bonificare il territorio? Cominciamo a lottare contro i veleni. Ma le istituzioni locali perché proteggono chi le avvelena e attaccano chi vuole bonificare? È mai possibile che per questi stramaledettissimi soldi si voglia lasciare che il male e le malattie dilaghino, e soprattutto che i criminali ambientali restino al loro posto di comando continuando ad avvelenare tutto e tutti?

M5S: COSì NON VA


Parliamo delle atuorizzazioni alle trivellazioni in mare. Sul Fatto Quotidiano si legge: “I Verdi e il Movimento No Triv accusano l’esecutivo di non aver mantenuto la promessa di un’inversione di rotta in materia di estrazione di idrocarburi, denunciando la concessione di nuovi permessi. Ma il vicepremier smentisce, parla di eredità del vecchio governo e plaude l’eventuale impugnazione annunciata da Emiliano: <<Sarà un ricorso di un governatore Pd contro una autorizzazione rilasciata dal Pd>>”.

Intanto Bonelli (Verdi) denuncia: “Andiamo in procura. La Regione Puglia aveva espresso parere negativo”. Il Governatore della Puglia, Emiliano, accusa il governo di aver affermato che, “una volta intervenuta la Via favorevole, l’autorizzazione sarebbe un ‘atto dovuto’ e il dirigente, a meno di non compiere un reato, non avrebbe potuto negarla. I ministri, trincerandosi dietro una assurda e inesistente ipotesi di reato, hanno volutamente omesso di considerare che, in sede di autotutela, l’amministrazione statale avrebbe potuto disporre il riesame Via”. 

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Così non va. Se il Ministro dell’Ambiente Costa ha dichiarato di voler inserire nel dl Semplificazioni una norma per “bloccare i 40 permessi pendenti come ha proposto il Mise” lo deve fare. Staremo a vedere se lo fa veramente oppure se tira fuori qualche scusa… Non è che se è una autorizzazione del governo precedente non si possa annullare in nessun modo. Voi siete lì al governo per cambiare le cose, non per lasciare le cose come stanno.

CHI E’ SERGIO COSTA?


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Sergio Costa, neo Ministro dell’Ambiente del Governo Conte, è nato a Napoli nel 1959, e si è laureato in Scienze Agrarie con un master in Diritto dell’Ambiente. Entrato nel Corpo Forestale, ne è diventato Comandante nella Regione Campania. Nei primi anni del 2000 ha condotto l’indagine sulla Terra dei Fuochi, sui rifiuti tossici sotterrati dal Clan dei Casalesi nella piana agricola compresa tra le province di Caserta e Napoli.

Nel 2017, quando il Corpo Forestale dello Stato è stato accorpato all’Arma dei Carabinieri è diventato Generale di Brigata dell’Arma. Saranno tante le questioni aperte sul tavolo del Ministero, in modo particolare dovrà affrontare due questioni: i continui sforamenti dei limiti di inquinamento atmosferico per quanto riguarda le polveri sottili, le cosiddette  “pm10”, a causa delle quali l’Italia è stata più volte deferita dalla Corte Europea alla Commissione di Giustizia; e quella del Deposito Unico di Scorie Radioattive Nucleari.

Fonte: La Nuova Ecologia

Il Comandante Sergio Costa è, a mio avviso, una delle persone più affidabili per quanto riguarda le questioni ambientali. Personalmente sono contento che sia stato scelto lui a guidare il Ministero dell’Ambiente. Cosa ne pensate della sua nomina?

INCENERITORE? NO GRAZIE


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No all’Inceneritore di Case Passerini. Lo dice il sottoscritto? No, lo dice il Consiglio di Stato, che ha confermato la sentenza con cui il TAR, un anno e mezzo fa, aveva accolto i ricorsi dei comitati e bocciato l’autorizzazione rilasciata il 23 novembre 2015 dalla città metropolitana di Firenze.

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Esulta il Presidente della Regione (del PD) Enrico Rossi, contrario alla realizzazione del “termovalorizzatore”, a differenza della maggioranza PD che lo sostiene, che difende l’inceneritore come “struttura strategica nella politica regionale sui rifiuti”. Esultano i Comitati Civici e Ambientalisti (WWF, Italia Nostra, Forum Ambientalista), oltre ai Comuni di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino.

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Il Governatore Rossi, però, non si accontenta di dire solo no all’inceneritore: mercoledì scorso ha presentato un piano dei rifiuti per i prossimi cinque anni, caratterizzato dall’obiettivo dell’aumento della raccolta differenziata dal 50% attuale al 70%; dalla riduzione di un terzo della quantità dei rifiuti da conferire in discarica, dall’attuale 36 al 10%; nonché dal tetto del 15% dei rifiuti da bruciare negli inceneritori regionali.

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A questo piano hanno votato a favore anche MdP, Sinistra Italiana e il MoVimento 5 Stelle.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Quando oltre a dire dei NO sacrosanti si propongono delle alternative valide, è chiaro che meritano di essere votate e sostenute con forza. Viva le alternative!

MILLE ALBERI CONTRO L’INCENERITORE


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A Torino, la Sindaca Chiara Appendino, per la quarta volta in due anni dà appuntamento ai suoi concittadini, stavolta in Via Paolo Gorini 50, nei pressi dell’inceneritore, per piantare altri seicento alberi! Il primo appuntamento con tanti alberi da piantare era datato 21 novembre 2016, nella “Circoscrizione 6”, lungo Stura Lazio. Il secondo appuntamento, il 14 maggio 2017 nella “Circoscrizione 8”, in Via Zino Zini. Il terzo appuntamento, sempre in Via Gorini, è datato 19 novembre 2017.

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Il progetto, promosso dalla sindaca di Torino Chiara Appendino e dall’assessore all’Ambiente Alberto Unia, prevede la messa a dimora partecipata, nei prossimi cinque anni, di molti nuovi alberi in tutte le Circoscrizioni della Città.

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Mille alberi contro l’inceneritore. Una bella sfida alle emissioni di veleni, di diossine, di furani e di metalli pesanti eruttati da questo mostro. L’immagine che vedete qui sopra si riferisce al primo appuntamento in Via Gorini, del 19 novembre scorso.

Fonte: Torino Oggi

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Gli alberi assorbono e intrappolano l’anidride carbonica, limitando, in questo modo, la quantità di veleni che l’uomo deve respirare. Dunque un grande plauso a questa bella iniziativa, anche se l’incenerimento si combatte con il riciclaggio, anche creativo, dei rifiuti e con una raccolta differenziata spinta, in tal modo riducendo la quantità di rifiuti da incenerire.

TUTTI CONTRO IL MOVIMENTO 5 STELLE


Sembra un tiro al bersaglio. Tutti (destre, sinistre, centri, giornali e giornalisti, tutti i TG, portavoce degli impresentabili che stanno per essere imposti nelle liste elettorali) attaccano il MoVimento 5 Stelle. Perché? Perché se dovessero entrare al Governo del Paese sanno che finiranno chi in carcere, chi a casa, chi sotto i ponti. Perché i 5 Stelle aboliranno privilegi e vitalizi, e gli altri partiti si vogliono tenere tutto.

Si vogliono tenere tutto e attaccano i candidati dei 5 stelle che non hanno donato proprio tutto. Voglio dire ai lorsignori e a tutti coloro che leggono questo post che il MoVimento 5 Stelle è l’unico MoVimento, anzi, chiamiamolo “partito” che ha restituito il 50% di quanto spettava loro istituendo un fondo per le Piccole e Medie Imprese. Tutti gli altri partiti, tutti nessuno escluso, non hanno versato, non hanno donato un solo centesimo di quanto spettava loro. Si sono tenuti tutto. E attaccano l’unico partito che invece di tenere per sè quanto gli spettava ha donato il 50% di quanto gli è rimasto al netto di tutte le spese, per le Piccole e Medie Imprese.

Il MoVimento 5 Stelle è l’unico partito che parla del suo programma, degli altri partiti e coalizioni non ho sentito una sola parola di quello che vogliono fare. Solo fango sputato in faccia ai 5 Stelle: destra, sinistra, giornali e giornalisti portavoce di questi DISonorevoli. Alessandro Di Battista, intervistato ieri a Di Martedì ha detto che il Servizio delle Iene che ha fatto scoppiare questo “scandalo” (solo mediatico) ha messo in luce non solo il marcio, ma anche il buono: il MoVimento 5 Stelle ha restituito, per via di tutti i suoi parlamentari, oltre 23 milioni di euro che spettavano a loro secondo la legge, e si dice fiero di questo. Qui l’intervista integrale:

http://www.la7.it/dimartedi/video/lintervista-ad-alessandro-di-battista-m5s-13-02-2018-233947

Di Maio ha già dichiarato che il giorno delle elezioni, qualora risultassero eletti, questi disonesti saranno espulsi dal gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle. Chi degli altri partiti lo fa?

Volete votare Destra o Sinistra perché giornali, tg, e politici disonorevoli vi dicono che i 5 Stelle sono inaffidabili e disonesti? Volete votare chi ha abolito la Forestale e l’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (PD)? Volete votare chi voleva introdurre la Clausola di Salvaguardia dell’Interesse Nazionale, per cui vi possono imporre qualsiasi industria mortale come inceneritori, discariche di amianto o di scorie radioattive, al di là di tutte le preoccupazioni dei cittadini, ASL, politici locali e regionali (Sempre PD)? Volete votare chi promette abusi edilizi di necessità, condoni e autodichiarazioni per costruire un palazzo, un paese senza controlli (Forza Italia)? Non volete votare affatto perché PD ha fatto questo, Forza Italia quest’altro e i 5 Stelle sono inaffidabili? Sbagliate di grosso e fate un grosso danno al Paese, oltre che a voi stessi, perché di solito chi non vota pensa: “non mi rappresenta nessuno, non voglio che mi governi nessuno di questi”. Vi sbagliate! Se non votate vi comandano lo stesso, che lo vogliate o no. Siete comunque sottomessi alle leggi. Per cui votate e mandate a casa o in galera questi disonesti.

Io voto e invito a votare il MoVimento 5 Stelle, l’unico partito che in questa campagna elettorale ha parlato di programma, l’unico che restituisce quanto per legge gli spetta, l’unico che promette di abolire privilegi, pensioni d’oro dei parlamentari e vitalizi. Pensateci, turatevi il naso e votate il “meno peggio”: il MoVimento 5 Stelle.

“BUON” SANGUE NON MENTE


Elezioni, Berlusconi torna a promettere condoni edilizi e fiscali: “Case senza licenza e 15% per chiudere col fisco”

L’ex Presidente del ConSilvio Berlusconi, che non può essere eletto in questa legislatura per via di una sentenza in attesa di pronuncia (a maggio) sulla sua candidabilità o meno, continua a fare campagna elettorale uscendo in TV manco fosse lui il candidato Premier, promettendo mari e monti. Promette (di nuovo!) il Ponte sullo Stretto di Messina, un milione di nuovi posti di lavoro, e pensioni minime (o al minimo?). Soprattutto “buon” sangue non mente! Infatti, essendo il fondatore della Fininvest, e avendo lavorato per anni nel settore dell’edilizia, ha spiegato il suo programma elettorale per quanto riguarda il reparto delle costruzioni.

In sintesi: costruire palazzi senza alcun permesso e aprire attività commerciali senza nessuna licenza. E poi la chiusura delle pendenze fiscali pagando il 10% di quanto si deve allo Stato. D’altronde, da “buon” palazzinaro ed evasore fiscale cosa ci si può aspettare che proponga? “Bisogna cambiare le regole: chi deve costruire una casa o aprire un’attività commerciale, non dovrà più aspettare anni per permessi e licenze. Dovrà dichiarare l’inizio dell’attività e assumersi la responsabilità di rispettare le leggi. Solo dopo verranno i controlli”, ha detto l’ex premier a Radio 24.

Ha inoltre dichiarato di essere favorevole ad un “abusivismo di necessità”, aggiungendo: “solo se si restringe con il massimo rigore il concetto di necessità”. In un paese dove su 100 case autorizzate, 20 sono abusive, l’ex premier vorrebbe dare la possibilità a tutti di costruirsi il suo palazzo con una semplice autodichiarazione, così, per sfoltire la burocrazia, tanto i controlli arrivano solo a lavori ultimati. Contrario sia ai condoni edilizi che all’abusivismo di necessità si dice Matteo Salvini, soprattutto per via di un paese già troppo fragile e cementificato come il nostro.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

E voi volete votare la coalizione di centrodestra? Una cosa è certa: se vince il PD e la coalizione di centrosinistra governa Renzi, se vincono i 5 Stelle governa Di Maio, e visto che loro fanno questo gioco, per cui all’interno della coalizione, se risulta quella vincente, governa il partito che prende più voti: se vince la Lega governa Salvini, se vince Fratelli d’Italia governa la Meloni, se vincono i centristi governa Casini o chi per lui, e se vince Forza Italia? Chi governa, visto che lui è ineleggibile, ma continua a fare campagna elettorale come se fosse lui il candidato?

Ragionate anche su questo quando andate a votare. Vi fidate di lui “a scatola chiusa”? Ricordatevi di queste sue parole e promesse quando vi recherete alle urne.

L’ITALIA AL TAP-PETO


Austria, esplosione in centrale gas. Il flusso per l'Italia si interrompe, poi riattivato in nottata

In Austria esplode una centrale del gas a Baumgarten, provocando un morto. A causa di questa esplosione, l’Italia, che non ha gassificatori, ma ha i gasdotti che arrivano dalla Russia, è al TAPpeto. Il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda dichiara lo Stato di Emergenza per il nostro Paese, e afferma che con il TAP, ovvero il Gasdotto Trans-Adriatico che porterà il gas del Mar Caspio nel Salento, non ci troveremmo in questa situazione.

Del TAP (Trans-Adriatic Pipeline) ne ho già parlato in altri post, sottolineando la contrarietà dei cittadini, degli amministratori locali e degli ambientalisti, per il fatto che hanno trapiantato gli ulivi secolari per far posto al gasdotto. Da tempo l’Italia e anche la Sardegna sta cercando soluzioni per avere gas a basso costo proveniente dall’estero: Algeria e Russia in primis. Il gasdotto di Baumgarten soddisfa poco più del 30% del fabbisogno di gas del nostro Paese.

I Verdi, col loro Presidente Angelo Bonelli, protestano contro il Ministro per lo Sviluppo Economico. Dal Ministro si aspettavano parole che favorissero un cambio di strategia, visto che i gasdotti sono soggetti a questo tipo di incidenti, magari puntando tutto sulle fonti energetiche rinnovabili.

I 5 Stelle denunciano invece la pericolosità dell’impianto e la contrarità al Tap: “L’incidente dimostra quanto simili infrastrutture possano rivelarsi delle vere e proprie bombe a orologeria, causando danni irreversibili per le persone e per l’ambiente circostante. Un’altra ragione per ribadire la nostra profonda contrarietà al Tap, perché quello che è accaduto oggi in Austria non si verifichi anche da noi”.

Fonte: Repubblica.it

NO ALLE OLIMPIADI: VANTAGGI E SVANTAGGI


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La Sindaca di Roma, Virginia Raggi, del MoVimento 5 Stelle, come tutti sapete ha detto no alle Olimpiadi di Roma del 2024. Una scelta discutibile, che ha le sue motivazioni e i suoi svantaggi. La Raggi motiva la sua scelta paventando una lievitazione dei costi previsti in fase di approvazione del progetto; inoltre definisce questa manifestazione come le “Olimpiadi del Mattone, in quanto per costruire i nuovi stadi e le nuove strutture, si devono costruire anche centri commerciali, strade, alberghi e nuovi quartieri residenziali.

Mi sembrano motivazioni più che valide per rinunciare alle Olimpiadi. Altra motivazione valida sono i numeri delle precedenti edizioni delle Olimpiadi, in cui qualcuno arriva ad affermare che le medaglie vinte dagli atleti, in conto di soldi pagati agli atleti, non riescono a coprire la spesa affrontata per organizzare i giochi.

Gli svantaggi riguardano sicuramente i mancati investimenti, i mancati “posti di lavoro” che crea questo tipo di manifestazione. Ad esempio, Cagliari perde molto in conto di mancati introiti per l’organizzazione della regata.

C’è una cosa, a mio avviso, che la Raggi ha sbagliato: aveva promesso, in campagna elettorale, un referendum a livello cittadino per verificare se i cittadini Romani fossero d’accordo o meno nell’organizzare i Giochi Olimpici nella città eterna, e questo non lo ha fatto. Ma c’è pure un’altra cosa da dire: ovunque si sono organizzati i giochi olimpici, hanno sterminato gatti e cani randagi, perché la città doveva risultare “pulita”. Su questo punto possiamo tirare un sospiro di sollievo.

E voi? Come valutate la decisione della Sindaca Raggi di rinunciare ai Giochi Olimpici?

FOTOBLOG: BOSCO SUGHERETA DI POMEZIA


Cari amici,

essendo passata una proposta del MoVimento 5 Stelle nella Regione Lazio, per cui il bosco di sughereta di Pomezia è stato inserito nella lista dei beni da mantenere e da tutelare, e quindi è diventata una Riserva Naturale (Fonte: ilcaffe.tv), vi pubblico alcune immagini, prese da Google Immagini, del bosco di sughereta di Pomezia. Ammirate la sua bellezza. Festeggiamo questo bel riconoscimento.

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PORTO TORRES: DEPOSITO SCORIE NUCLEARI


deposito scorie nucleari

Vi ricordate che qualche mese fa si parlava dell’individuazione di un Deposito Unico Nazionale di Scorie Nucleari Radioattive? Ecco, quel deposito c’è già. E’ stato scoperto a Porto Torres. Ad annunciarlo è stato il Sindaco cinquestelle di Porto Torres Sean Wheeler.

Il Deposito è stato sequestrato, e contiene ben settemila tonnellate di rifiuti tossici nucleari. Le scorie sono di proprietà della Syndial, società appartenente ad ENI. Il Sindaco denuncia il fatto, e dichiara che “Syindial non ha mai provveduto a mettere in sicurezza quell’area, nonostante sia stata sollecitata a più riprese nel corso degli anni“.

Sostanzialmente quei rifiuti andavano smaltiti in strutture apposite, dato il pericolo per il materiale estremamente tossico. Fatto estremamente grave questo, per l’inquinamento del territorio e la salute dei cittadini.

Fonte: italiainmovimento.it

POLVERI SOTTILI: IL PARLAMENTO EUROPEO RADDOPPIA


smog

L’Europa raddoppia. Non gli europarlamentari (che sarebbe già una cosa grave), ma il limite massimo consentito di emissioni di ossidi di azoto delle automobili. Per maggiori informazioni leggete questo link. Ieri ha segnalato la notizia, a modo suo, la comica Luciana Littizzetto a “Che Tempo Che Fa” di Fabio Fazio. E ci dice anche chi, dei nostri Europarlamentari, ha votato a favore e chi ha votato contro. Ecco le sue parole.

“Il regolamento europeo aveva stabilito, per i veicoli Euro6, che il limite per le emissioni degli ossidi di azoto doveva essere 80 milligrammi al chilometro. Adesso è passata la norma che alza i limiti del 110%, cioè in sostanza il Parlamento Europeo ha detto che è consentito scaricare nell’aria il doppio di quello previsto, quindi, da 80 a 168. Alla faccia dell’Europa Green!

E’ come se uno andasse dal medico e il medico gli dicesse “guardi che lei ha 200 di colesterolo, e dovrebbe abbassarlo almeno a 100“. E il paziente dice “eh, ma sa, io non riesco a non mangiare due cotechini al giorno“. “Ah beh, allora facciamo una cosa: se non riesce ad abbassare i cotechini, alziamo noi il livello massimo del colesterolo. Facciamo che… è a 400“.

E’ così. Ma ti sembra una soluzione? Ma guarda che questi li paghiamo noi! Questa legge qua l’ha votata anche Salvini, che probabilmente passava da Bruxelles per caso in quel momento. Ma ti rendi conto? La Pianura Padana è una delle zone più inquinate d’Europa e adesso, grazie a loro, lo sarà ancora di più. Si vede che la Lega ce li ha duri… anche i polmoni.

Adesso io vi dico come hanno votato al Parlamento Europeo. Hanno votato contro questa legge il MoVimento 5 Stelle, i Socialisti, i Verdi, una parte del PD (l’altra parte si è astenuta, …). Hanno votato a favore di questa legge, a favore dell’innalzamento dei limiti la Lega, il gruppo di Fitto e Forza Italia. No, io lo dico, così poi ci sappiamo regolare.

Ma che cosa hanno pensato questi qua? Che le polveri sottili sono troppo sottili, non si vedono e quindi fanno malissimo, e invece se le polveri diventano spesse, come il passato di verdura, uno le vede e si scansa? Allora esageriamo. Facciamo delle polveri grosse come delle albicocche, così non solo non ti entrano nel naso, rimbalzano pure! Facciamo uscire fuori dai tubi di scappamento delle polveri grosse come cacche di cavallo, così almeno le vediamo bene. E’ vero che polvere siamo e polvere ritorneremo, ma ora polvere siamo e polvere raddoppieremo“.

Teniamone conto.

ECCO COSA PREVEDE IL DECRETO SUGLI ECOREATI


ecoreati
Ieri è stato approvato il decreto sugli ecoreati, tanto contestato dagli ecologisti, ma appoggiato da associazioni come Legambiente, WWF e Greenpeace. Un provvedimento amato e odiato, appoggiato e contestato; e approvato a larga maggioranza non solo dal Governo, ma anche da SEL e persino dal MoVimento 5 Stelle. Si contesta al provvedimento una parolina che potrebbe causare danni enormi in termini di giustizia. Quella parolina è abusivamente. Ma vediamo nei dettagli cosa prevede questo provvedimento:
La norma introduce nel codice penale il titolo VI-bis: dei delitti contro l’ambiente. Il provvedimento affronta tantissimi punti. Vediamoli uno per uno:
Inquinamento ambientale: Pena da 2 a 6 anni di carcere per chiunque, abusivamente, provoca “una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili: delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo; di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna”. Previste aggravanti in caso di lesioni o morte a una o più persone: da 2 anni e 6 mesi fino a 7 anni per lesioni che comportino più di 20 giorni di malattia; da 3 a 8 anni per lesioni gravi; da 4 a 9 per lesioni gravissime; da 5 a 10 in caso di morte.
Disastro ambientale: Chiunque, abusivamente, provoca un disastro ambientale è punito con la reclusione da 5 a 15 anni.
Reati in aree protette: Sia per il reato di inquinamento ambientale che di disastro ambientale la pena viene aumentata nel caso in cui i reati vengono commessi in un’area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, o nel caso in cui vengano danneggiate specie animali o vegetali protette.
Delitti colposi: Nel caso in cui i reati di inquinamento e di disastro ambientale vengano commessi per colpaanziché per dolole pene sono ridotte da un terzo a due terzi.
Punizione del pericolo per l’ambiente: La messa in pericolo colposa dell’ambiente viene punita con le stesse pene previste dalle fattispecie di inquinamento e di disastro ambientalea seconda dei casiridotte di un terzo.
Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività: previste pene da 2 a 6 anni di carcere, e multa da 10mila a 50mila euro.
Impedimento del controllo: reclusione da 6 mesi a 3 anni per chiunque, negando l’accesso, predisponendo ostacoli o mutando artificiosamente lo stato dei luoghi, impedisce, intralcia o elude l’attività di vigilanza e controllo ambientali e di sicurezza e igiene del lavoro, ovvero ne compromette gli esiti.
Aggravanti: in caso di associazione a delinquere di stampo mafioso. Pene aumentate da un terzo alla metà.
Aggravante ambientale: nel caso in cui uno dei reati previsti dal codice penale venga commesso allo scopo di danneggiare l’ambiente. Le pene, a seconda dei casi, possono essere aumentate fino alla metà.
Ravvedimento operoso: per chi si pente e si adopera per ripristinare le condizioni iniziali ambientali e chi collabora con l’autorità giudiziaria si vedrà ridotta da un terzo a metà la sua pena. Il corso della prescrizione del processo viene sospesa da due a tre anni.
Confisca: ad essere confiscati sono “beni che costituiscono il prodotto o il profitto del reato o che servirono a commettere il reato”, salvo che i beni appartengano a persona estranea al reato. Niente confisca per l’imputato che abbia efficacemente provveduto alla messa in sicurezza e, ove necessario, alle attività di bonifica e di ripristino dello stato luoghi.
Ripristino dello stato dei luoghi: Il condannato viene sempre obbligato al recupero o, dove tecnicamente possibile, al ripristino dello stato dei luoghi.
Omessa bonifica: nasce il reato di omessa bonifica con reclusione da 1 a 4 anni e multa da 20mila a 80mila euro.
Raddoppio dei termini di prescrizione: per i nuovi delitti contro l’ambiente.
Procuratore Antimafia e Agenzia delle Entrate: Quando il procuratore della Repubblica procede a indagini per i delitti contro l’ambiente, dovrà darne notizia anche all’Agenzia delle entrate “ai fini dei necessari accertamenti” e al procuratore nazionale antimafia.
Nuove sanzioni amministrative per le imprese: vengono previste a carico dell’ente sanzioni pecuniarie per la commissione dei nuovi reati ambientali.
“Prescrizione” per rimediare ad illeciti amministrativi: la norma contiene delle forme di ravvedimento che gli stessi organi di vigilanza (nell’esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria) possono impartire ai contravventori e che, una volta attuate, possono portare alla estinzione della contravvenzione comminata e all’archiviazione del reato. Nel caso in cui l’adempimento avvenga in un tempo superiore a quello indicato dalla prescrizione la contravvenzione sarà ridotta della metà.
Come avrete potuto notare è una norma abbastanza corposa e buona. Ma la parolina “abusivamente” mi incute angoscia. Cosa ne pensate di questo decreto?

MATTARELLA E L’URANIO IMPOVERITO


uranio impoverito

Oggi forse è la giornata decisiva per eleggere il Presidente della Repubblica. Si fa strada il nome di Sergio Mattarella, ex DC passato poi ai Popolari e successivamente alla Margherita. Ritiratosi dalle scene politiche nel 2008, nel 2011 è stato nominato dal Parlamento Giudice della Corte Costituzionale. Salvo sorpese sarà lui il nostro nuovo Presidente della Repubblica, il tredicesimo, se si considera il Napolitano-bis durato due anni.

Sergio Mattarella, autore dell’abolizione della leva obbligatoria e padre della legge elettorale ribattezzata “Mattarellum”, l’ultima legittima, basata su un sistema maggioritario e soprattutto sulle preferenze, cosa che dal 2008 in poi è stata illegalmente abolita. Quest’uomo è al centro di polemiche sul suo operato come Ministro della Difesa nel 2001.

La sua “colpa“, secondo il giornalista Lorenzo Sani, sarebbe stata quella di negare con ostinazione sia l’uso di monizioni all’uranio impoverito nella guerra in Kosovo, sia la correlazione tra queste armi e le malattie (leucemie e linfomi) dei militari che combattevano nei Balcani.

In realtà il Fatto Quotidiano, giornale vicino al MoVimento 5 Stelle, e dunque molto polemico e duro con i politici, “difende” Mattarella, precisando che il post del giornalista Sani non sarebbe corretto, in quanto l’allora Ministro della Difesa aveva dichiarato chein tre tornate, (…) sono stati utilizzati in attacchi alle forze serbo-bosniache circa 10.800 proiettili all’uranio impoverito (…) In Kosovo si è fatto, come è noto, un uso consistente dei proiettili ad uranio impoverito“.

Per quanto riguarda poi il nesso uranio-patologie, l’allora Ministro, in un intervento in aula il 10 gennaio 2001, pur sottolineando come questa relazione causale non fosse ancora stata scientificamente dimostrata, dichiarava di voler fare assoluta chiarezza sulla vicenda con l’istituzione di una Commissione d’Inchiesta medico-scientifica, concludendo l’intervento con le seguenti parole: “noi vogliamo fare chiarezza; lo dobbiamo innanzitutto ai nostri militari e alle loro famiglie; lo dobbiamo a tutti gli italiani“.

Io mi auguro solamente che Mattarella, qualora diventi Presidente della Repubblica, da buon ex Giudice della Corte Costituzionale difenda con le unghie e con i denti la Costituzione, evitando di firmare leggi incostituzionali, che contrastino soprattutto i suoi principi fondamentali. Cosa ne pensate?

TUTTI UNITI CONTRO LE SERVITU’ MILITARI IN SARDEGNA


no servitù

Dopo l’incendio che è divampato nel Poligono Militare di Capo Frasca, è divampata la protesta di tutta l’Isola contro le servitù militari. Diverse sono le iniziative di protesta contro le servitù, tra cui una manifestazione promossa da tutti i movimenti indipendentisti sardi, di destra e di sinistra, con la bandiera che vedete nella foto.

Tutti in marcia verso Capo Frasca questo pomeriggio intorno alle 16:30 per gridare no alle servitù militari in Sardegna. Dai movimenti ecologisti e partiti politici a tanti enti locali e alla gente comune, tutti uniti per chiedere la liberazione della Sardegna dal filo spinato, lo stop a tempo indeterminato alle esercitazioni militari, il risarcimento, la bonifica e la riconversione delle servitù militari presenti in Sardegna da ormai più di mezzo secolo, e che occupano circa 35mila ettari di terreno.

Tra i manifestanti anche l’associazione Amicizia Sardegna-Palestina, che esprime tutta la sua preoccupazione per la presenza di basi militari, non solo perché producono tanto inquinamento e mettono in pericolo la nostra salute, ma anche perché ci rende complici dell’occupazione militare della Striscia di Gaza da parte degli Israeliani.

E mentre tutta la Sardegna chiede libertà, lo Stato sembra volerla affossare. Infatti, denuncia Cotti del MoVimento 5 Stelle, sono stati “rimossi d’autorità i poster NO SERVITU’“.

Una manifestazione di rivendicazione del diritto alla libertà, alla salute, al territorio, all’incolumità, a un ambiente sano e pulito.

FROSINONE: TROPPE EMISSIONI DALL’INCENERITORE


inceneritore frosinone

L’inceneritore di San Vittore, a Frosinone, emette troppa diossina. Talmente troppa da superare di ben 120 volte il limite consentito dalla legge. L’allarme è partito dall’Arpal, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Lazio. Già nel 2012 l’Arpa Lazio ha denunciato un aumento di malattie cardiorespiratorie legate alle emissioni dell’inceneritore. La relazione dell’Arpa del Lazio ha preoccupato persino quella della Campania, per quanto riguarda la vicinissima provincia di Caserta.

Il caso dell’impianto di San Vittore è arrivato anche in Parlamento. La relazione dell’Arpa, infatti, viene riportata nell’interrogazione del MoVimento 5 Stelle, depositata a fine giugno, ma ancora senza risposta. Nell’interrogazione al Ministro dell’Ambiente si chiede a quest’ultimo di disporre le necessarie verifiche sullo stato di inquinamento di “tutte le matrici ambientali presenti in loco”. Inquinamento del San Vittore che merita il San Vittore (il carcere).

TANTO PER FARE


caccia

Il PD è sempre più a destra. La sigla sembra essere non Partito Democratico, ma Partito di Destra. Ed è più a destra, più estremista dell’ex PdL, di nuovo Forza Italia. Già, perché di solito uno pensa che tra gli ideali di sinistra ci sia anche l’ecologia, l’ambiente, mentre a destra sono per la cementificazione, per la caccia, contro gli ambientalisti accusati di “immobilismo”.

Ecco, il PD, che si dichiara essere di “centrosinistra“, di sinistra e di centro non ha proprio nulla. E con le sue riforme “tanto pè cambià, tanto pè fà, tanto pè modennizzà“, fa di tutto per farsi odiare dagli elettori di sinistra, specialmente dagli ecologisti. E allora ecco l’ultimo attacco alla natura da parte di chi, almeno ideologicamente, avrebbe dovuto difenderla: un ennesimo provvedimento in sfregio a quegli antipatici e noiosoni degli ambientalisti, sempre a bloccare lo sviluppo, sempre a dire di no. Si tratta della caccia.

A colpi di fiducia, peggio dei colpi di fucile da caccia, è passato un provvedimento all’interno del “Decreto Competitività“, che prevede: caccia di selezione agli ungulati anche sulla neve, sterminio delle nutrie, caricatori delle carabine semi-automatiche a cinque colpi anziché due, richiami vivi. Un decreto fortemente osteggiato da tutte le opposizioni: SEL, MoVimento 5 Stelle, Forza Italia e Scelta Civica.

E tra l’altro sul provvedimento il PD è stato l’unico partito a non aver lasciato libertà di voto ai suoi. E si chiama “democratico“?

Siamo alle solite: terzo governo non eletto (e arriveremo anche al quarto), che pensa di essere stato legittimato dal successo alle europee per affondare ancora di più il coltello nel burro della popolazione, stregata da un ragazzo che ha tanta voglia di fare, ma di fare del male. Tanto per fare. Tanto perché la politica deve dare delle risposte. Peccato che le domande siano diverse dalle risposte, e le risposte siano il contrario di ciò che chiede la popolazione.

LA SPEZIA APPROVA LA “DEFORESTAZIONE ZERO”


riciclo carta

L’amministrazione comunale di La Spezia approva, all’unanimità, una mozione proposta dal MoVimento 5 Stelle, riguardante l’adesione ad una iniziativa di Greenpeace: “Deforestazione Zero“, che consiste nell’utilizzo di carta riciclata negli uffici del Comune. La Giunta si impegnerà ad utilizzare carta riciclata per qualsiasi tipo di attività e lavoro che ne consenta l’utilizzo, allo scopo di sensibilizzare l’intera collettività sul tema del riciclo e dei suoi vantaggi, nonché a promuovere l’iniziativa, attraverso l’Anci, affinché altri Comuni possano seguire l’esempio spezzino e amplificare gli effetti positivi della proposta.

Ottima iniziativa. Spero non siano solo promesse, ma fatti concreti. Cosa ne pensate di questa bella iniziativa?

SI SPERA NEL DDL “AMMAZZA-SANATORIE”


abusi

In Sicilia vige una normativa che rende possibile la sanatoria di abusi edilizi in aree vincolate, e questo “grazie” alla Giustizia Amministrativa, la quale aveva respinto un’ordinanza presentata dal Comune di Milazzo, con cui è stata respinta l’istanza di condono e ordinata la demolizione delle opere realizzate senza aver prima richiesto all’amministrazione regionale il nulla osta. E ora si possono condonare, sanare gli abusi edilizi.
Ma per tutta risposta, il MoVimento 5 Stelle
ha presentato il disegno di legge n. 696, che sarà trattato in Commissione Ambiente nei prossimi giorni. Questo disegno di legge allontana una volta e per tutte il pericolo di colpi di spugna sugli abusi edilizi in Sicilia. Non per nulla è stato definito ddl “ammazzasanatorie”.
Si spera che questo disegno di legge venga approvato, e che sia d’esempio a tutte le amministrazioni regionali, quindi che si estenda a qualsiasi regione. Cosa ne pensate voi?

L’ITALIA FRANA, MA IL GOVERNO CONDONA


colata

Mentre a Frosisone viene giù la collina mettendo a grave rischio la vita dei cittadini della zona, come documentato da questo video di Striscia La Notizia, il Senato ha approvato il DdL Falanga, che consentirebbe di limitare il potere delle Procure nella demolizione degli immobili abusivi, nonché il DL Bankitalia, che permetterebbe di sanare gli abusi relativi agli immobili pubblici ad uso abitativo e commerciale costruiti in assenza di autorizzazioni, tra le proteste del MoVimento 5 Stelle e dell’associazione ambientalista Legambiente.

(FONTE: rinnovabili.it)

Italiani popolo di misericordiosi. Tra indulti e amnistie per aprire il carcere ai prigionieri, e condoni edilizi, gli italiani dimostrano di saper perdonare sempre e comunque.

TUTELA DEL PAESAGGIO SENZA COMPROMESSI


ischia

Sulla tutela del paesaggio non si accettano compromessi. Nessun condono edilizio può essere ammesso o sanato. Da parte di nessuno, tanto meno da parte di chi sventola la bandiera verde dell’ecologia per fare campagna elettorale. Mi riferisco ai cari amici del MoVimento 5 Stelle, che hanno presentato una proposta di condono edilizio ad Ischia. Una sorta di sanatoria per tutta l’edilizia abusiva, anche quella costruita in zone di altissimo pregio e vincolate. Basta mettere qualche pannello solare e fare l’adeguamento sismico.

La proposta del MoVimento 5 Stelle isolano è molto pericolosa, perché si sventola la bandiera dell’energia rinnovabile e dell’adeguamento antisismico per sanare l’insanabile. Chi controllerà che gli abusivi facciano la riconversione ecologica dei loro abusi? I vigili urbani che hanno fatto finta di non vedere che quegli abusi venivano realizzati a centinaia in aree con forte rischio idrogeologico, accanto ai corsi d’acqua e senza allacci fognari? Mi sembra una soluzione inaccettabile. Qui troverete l’articolo con tutte le spiegazioni che i pentastellati danno alla loro proposta.

Non sarebbe meglio, invece, censire le case di ogni comune, trovare quelle abusive, quelle abbandonate, ristrutturare quelle abbandonate, trasferire gli abusivi nelle case vuote e abbandonate, già costruite, e abbattere le case abusive, dando allo stesso tempo un altro tetto agli abusivi? Scusate il gioco di parole… Ma sull’ambiente non si gioca, perché significherebbe giocare sulle spalle dei nostri figli, senza lasciare loro il minimo spazio verde su cui giocare.

ECCO PERCHE’ IL PD NON ACCETTA RODOTA’


rodotà

E’ cronaca politica di questi giorni il suicidio politico del Partito Democratico, che invece di convergere sul nome di Rodotà, inneggiato anche da tanti cittadini fuori dal Palazzo e da milioni e milioni di giovani sulla rete, ha preferito a lui prima Marini, poi Prodi, e poi, visto il disinteresse per Rodotà, è andato in ginocchio da Re Giorgio Napolitano, e tutti, anche PdL, Scelta Civica, Lega… per chiedere di riaccettare un secondo mandato.

Al PD Rodotà non va giù, perché il Costituzionalista ha sostenuto con forza il referendum sull’acqua pubblica, che il tandem PD-PdL voleva privatizzare. Rodotà sarebbe stato il Presidente dei Beni Comuni, che, quando era giurista, voleva, assieme agli altri giuristi e a tutti i movimenti, tutelare e difendere con una legge ad hoc. Infatti secondo una proposta di Rodotà, i Beni Comuni “non rientrano nella specie dei beni pubblici, poiché sono a titolarità diffusa, potendo appartenere non solo a persone pubbliche, ma anche a privati. Ne fanno parte, essenzialmente, le risorse naturali, come i fiumi, i torrenti, i laghi e le altre acque; l’aria; i parchi, le foreste e le zone boschive; le montagne di alta quota, i ghiacciai e le nevi perenni; i tratti di costa dichiarati riserva ambientale; la fanua selvatica e la flora tutelata; le altre zone paesaggistiche tutelate. Vi rientrano, altresì, i beni archeologici, culturali e ambientali“.

E prosegue: “la possibilità di loro concessione a privati è limitata. La tutela risarcitoria e la tutela restitutoria spettano allo Stato. La tutela inibitoria spetta a chiunque possa fruire delle utilità dei beni comuni in quanto titolare del corrispondente diritto soggettivo alla loro fruizione.
Per quel che riguarda propriamente i beni pubblici, appartenenti a soggetti pubblici, si è abbandonata la distinzione formalistica fra demanio e patrimonio, introducendosi una partizione sostanzialistica”.

Ditemi voi se questa non è la legge più ambientalista che sia mai stata progettata in Italia? Ma ciò cosa avrebbe voluto dire? Che se i privati volevano andare a sfruttare tutto quell’immenso patrimonio di risorse naturali che noi abbiamo, dall’acqua al suolo per intenderci, veniva messo sotto chiave, e che dunque se lo si intendeva usare lo si doveva fare rispettando leggi molto stringenti e dopo che i cittadini fossero stati d’accordo. Quella legge se fosse stata sostenuta da Stefano Rodotà in quanto Presidente della Repubblica Italiana, avrebbe spazzato in un colpo solo da nord a sud dalla Tav al Muos. Ovvero a tutti quei cavalli di battaglia politici cavalcati da Pd e PdL a tornate alterne.

Ecco perché al PD non va giù Rodotà. Con Re Giorgio i “misericordiosi” (coloro che concedono il condono edilizio e fiscale) sono perdonati. Ed ecco che vogliono eliminare il Ministero dell’Ambiente.