TORNANO LE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA!


Le giornate FAI di Primavera 2023 — Informa Famiglie e Bambini

Tornano le Giornate FAI di Primavera! Sabato 25 e domenica 26 marzo verranno aperti 750 siti in 400 città d’Italia, solitamente inaccessibili o poco conosciuti. “Un fine settimana con un unico protagonista: il patrimonio di storia, arte e natura italiano. Una ricchezza del Paese che continua a stupire, luoghi speciali disseminati in ogni angolo della Penisola che rivelano una straordinaria ricchezza anche dove meno te lo aspetti.

Non solo monumenti dal riconosciuto valore dunque, ma anche siti inediti e paesaggi sconosciuti, la cui importanza in termini di cultura, storia e tradizioni, talvolta nascosta o non convenzionale, racconta l’identità del Paese più bello del mondo. Saranno visitabili ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, e ancora esempi di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani.

Non mancheranno poi itinerari nei borghi e visite in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici, nel solco dell’impegno della Fondazione per la diffusione di una più ampia “cultura della natura. La manifestazione è inoltre un importante evento di raccolta fondi, per questo ai partecipanti verrà suggerito un contributo libero a partire da 3 euro, utile a sostenere la missione e le attività del FAI“.

Via ai lavori di recupero dell'ospedale vecchio La Nuova Sardegna

Anche a Nuoro (con l’accento sulla U, mi raccomando), la mia città natale, partecipa con la visita al Vecchio Ospedale di San Francesco. Dismesso intorno alla fine degli anni 70, venne poi in parte destinato a servizi amministrativi e in parte abbandonato, è stato rivitalizzato da un sapiente restauro che ne ha preservato gli aspetti architettonici esteriori e, in gran parte, le pregevoli pavimentazioni in graniglia con motivi geometrici, oltre al portale d’ingresso, la recinzione e il cancello in ferro battuto. Un restauro che consentirà il riuso della struttura, destinata ad ospitare vari servizi sanitari, amministrativi e persino servizi tecnologicamente molto avanzati.

Complesso Archeologico di S'arcu 'e is Forros :: ArcheoNova s.r.l.

In provincia di Nuoro, invece, c’è solo “S’Arcu ‘e Is Forros”, centro metallurgico della Sardegna nuragica, sito a Villagrande Strisaili. I numerosi reperti rinvenuti rimandano a una vivace dinamica commerciale tra la Sardegna, il levante e la penisola e attestano l’intensità dei rapporti e dei traffici oltre che con l’area tirrenica anche con la Grecia e il Vicino Oriente, fornendo ulteriori prove che testimoniano la centralità della Sardegna, nei traffici e nella rotte da Oriente a Occidente.

Insomma, c’è tanto da visitare nelle Giornate FAI di Primavera di quest’anno. L’elenco completo dei siti regione per regione lo trovate a questo link. Inoltre fino al 2 aprile si può contribuire al FAI inviando un SMS del valore di 2 euro al numero 45584. E allora, viva il FAI, sosteniamo l’Italia!

MIMOSE IN FIORE


Foto Shutterstock

Cari amici (come amavo iniziare i miei post molti anni fa e qualche capello fa),

anzitutto rinnovo i miei più sinceri auguri di un 2023 ricco di belle notizie per l’ambiente e per tutti voi. Il 2023 è iniziato con gli attivisti di “Ultima Generazione” che hanno imbrattato uno dei simboli del Parlamento, il Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica. A voi i commenti su questo episodio.

Ma oggi mi voglio soffermare su come è cominciato il 2023 a livello di clima. Di certo siamo sempre abituati a idealizzare il Natale con la neve e con il gelo fuori, e un’atmosfera calda e accogliente dentro casa. Purtroppo da parecchio tempo non è più così. Il Natale e il Capodanno sono sempre più miti, così come i nostri inverni. La neve a Natale? Soltanto negli spot e nei film. Ora non è più così.

Il 2023 a livello climatico, almeno qui in Sardegna, è cominciato e sta proseguendo con temperature quasi primaverili che stanno facendo sbocciare le mimose con ben due mesi d’anticipo. Le api, confuse, stanno già uscendo dal loro letargo, e si affacciano agli alberi e alle piante attratte dal bel profumo dei fiori che stanno sbocciando. Se questo però da un punto di vista estetico è poetico e meraviglioso, dal punto di vista climatico e delle coltivazioni, ma anche delle api, non lo è per niente! Infatti le ondate di gelo e di freddo, che comunque sono previste, ammazzano le colture, e le produzioni corrono un grave rischio.

Infatti, secondo uno studio di Coldiretti, esiste “la concreta possibilità che nelle prossime settimane le repentine ondate di gelo notturno brucino fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti futuri. In Sicilia dove si sono registrate punte di 20 gradi sono già fioriti i limoni in anticipo rispetto alla primavera. Ma in difficoltà è anche il mondo animale con casi di api che disorientate dalle alte temperature si risvegliano ed escono dagli alveari con il pericolo concreto di venire decimate dall’arrivo del freddo”.

L'Italia alla prova della siccità, mai così poveri d'acqua

Il caldo anomalo però è solo una conseguenza del cambiamento climatico. A questo è accompagnata una forte siccità. Mancano all’Italia ben 50 miliardi di metri cubi d’acqua, e il livello dei grandi laghi è allarmante. Infatti, il Lago di Como è al 18% della sua portata, il Lago Maggiore è al 26% e il Lago di Garda al 34%, mentre il Po è sceso di tre metri sotto lo zero idrometrico! Temperature e condizioni idriche da fine estate, non da inizio inverno. Speriamo che le ondate di pioggia e neve non facciano danni e soprattutto riempiano a un livello accettabile i fiumi e i laghi del nostro bel Paese. E speriamo che non ci siano danni importanti alle colture e alle produzioni.

D’altronde concordo con ciò che ha detto un climatologo: il 2022 non è stato l’anno più caldo degli ultimi 50 anni, ma sarà l’anno meno caldo dei prossimi 50 anni. Dove andremo a parare?

TORNANO LE GIORNATE FAI D’AUTUNNO: 15 E 16 OTTOBRE


Tornano le giornate FAI d’Autunno! Il 15 e 16 ottobre , come ogni anno, si possono visitare musei, palazzi storici, beni e parchi archeologici, beni naturali, parchi, giardini, luoghi del cuore, siti militari, siti industriali, luoghi dell’istruzione e quant’altro. Quest’anno sono 700 i siti aperti in 350 città d’Italia che si possono visitare con un piccolo e simbolico contributo di 3 euro. Arte, storia, natura, cultura. Tutto questo e molto altro rappresentano le Giornate FAI.

In Sardegna saranno 8 i siti aperti: le Saline dei Conti Vecchi ad Assemini (CA) (Bene FAI), il Palazzo Bacaredda a Cagliari (CA) (sede del Municipio), la Batteria Militare Talmone a Palau (SS) (Bene FAI), l’ex Carcere di San Sebastiano a Sassari (SS), una collezione privata di auto d’epoca a Quartu Sant’Elena (CA), il Complesso Francescano della Madonna dei Martiri (Chiesa e Cripta) a Fonni (NU), il Monastero di Santa Chiara a Oristano (OR) (posti già esauriti) e il Teatro Ceroli e la Chiesa di San Lorenzo a Porto Rotondo (OT).

Le giornate si inseriscono nella campagna del FAI “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, campagna che vede impegnata, come ogni anno, anche la RAI, nelle varie trasmissioni televisive. Si possono donare 2 euro da ogni tipo di gestore telefonico inviando un semplice sms al 45583, dal 4 al 23 ottobre.

Sul sito troverete ogni sorta di informazione. E allora, ricordiamoci di salvare l’Italia! 

LE GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO


Tornano le Giornate Europee del Patrimonio. Il 24 e 25 settembre musei, siti archeologici e mostre potranno essere visitate gratuitamente o a prezzo ridotto. Anche la Sardegna aderisce a questa iniziativa. Nel sito della Regione Sardegna si legge: 

“Le Giornate europee del patrimonio hanno la capacità di rendere i beni culturali familiari, di far sentire il visitatore come se fosse a casa sua. Merito dell’idea di combinare visite guidate nei musei con degustazioni di vini e prodotti tipici, di portare nei luoghi della storia e della cultura allestimenti di arte contemporanea, spettacoli teatrali, concerti, convegni, e ancora, di diversificare l’offerta con iniziative su tutto il territorio regionale. Merito, naturalmente, dell’opportunità di entrare gratuitamente o a prezzo ridotto in castelli, musei e siti. Il 24 e 25 settembre, anche in Sardegna si celebreranno le giornate europee del patrimonio, promosse dal ministero per i Beni e le attività culturali e dedicate quest’anno al tema “La cultura del vivere”.

La Regione aderisce all’iniziativa coordinando tutte le manifestazioni proposte sul territorio e organizzate dagli enti locali e dalle società, che usufruiscono di finanziamenti regionali per la gestione dei beni culturali. L’obiettivo è semplice: favorire la conoscenza e la condivisione del patrimonio storico archeologico artistico della Sardegna, offrendo al pubblico approfondimenti, servizi, ma soprattutto la possibilità di scoprire che i beni culturali appartengono a tutti, sono un bene della collettività da tutelare e valorizzare. Insomma, giornate del patrimonio da vivere con consapevolezza e senso di responsabilità.

L’adesione degli enti locali alla manifestazione è stata entusiastica. L’assessorato regionale dei Beni culturali ha ricevuto e accolto il programma di oltre sessanta iniziative promosse in altrettante località della Sardegna, sulla costa e nelle zone dell’interno. A queste si aggiungono quelle organizzate dal ministero per i beni culturali, completando un’offerta davvero ricca. Le cooperative che gestiscono i beni culturali hanno puntato a integrare offerte culturali differenti. A Cagliari, per esempio, con un unico biglietto si potranno visitare la mostra su Modigliani al Castello di San Michele e quelle all’Exmà e al Lazzaretto; a Carbonia nel parco archeologico di Villa Sulcis si terrà un incontro sui linguaggi dell’arte, mentre la Casa aragonese di Fordongianus ospita una mostra sull’editoria specializzate e il nuraghe Nolza di Meana Sardo ne propone un’altra sulle tecniche delle filatura e della tessitura dal titolo “Trame di ieri e di oggi”. ”

Insomma, una bella iniziativa per valorizzare la natura e l’ambiente che ci circonda, e che siamo chiamati a proteggere e a tutelare, anche in questo modo: facendolo conoscere.

Non conoscevo questa iniziativa. Spero che si sappia valorizzare appieno il nostro territorio. E nella vostra Regione cosa si farà? Fatemelo sapere 😉 

TANTE COSE DA DIRVI


Ho tante cose da dirvi, da raccontarvi, di cui postare. Ma per fortuna non trovo il tempo, grazie al lavoro che ho trovato, al sito web che sto curando, e a mille altre cose da fare durante l’arco della giornata.

Potrei, per esempio, dirvi che il Po è terribilmente secco, che Draghi ha deciso di sostenere l’invio di nuove armi in Ucraina continuando a far esplodere i prezzi della benzina, del diesel e di tutto il resto, e che ha deciso di far ripartire la ex Ilva di Taranto, adesso “Arcelor Mittal”, volendo farne di nuovo la più grande acciaieria d’Europa, nonostante i casi di tumore accertati sui bambini e nonostante il fatto che si continua a morire.

Oppure potrei dirvi che in Sardegna siamo di nuovo invasi dalle cavallette, e anche qua nelle case l’acqua scarseggia. Siccità e tubature vecchie, logore, rotte, che viene riparato il guasto in un posto e si rompe la tubatura in altri tre o quattro posti diversi. E ancora i primi incendi in Sardegna, ma credo che non sia interessata solo la mia Regione.

Potrei però raccontarvi di una meravigliosa iniziativa che apprezzo e che approvo in pieno: la produzione della birra dal pane raffermo o indurito, che altrimenti finirebbe in discarica o nella spazzatura. Una vera e propria arte del riciclo utile, gustosa, e sono curioso di assaggiarla.

Potrei e dovrei raccontarvi tante cose, ma ho poco tempo per farlo. Ma quando posso lo farò volentieri, perché per me la cronaca verde conta. Un saluto a tutti e un abbraccio.

A presto!

LA NATO SI ALLENA ALLA GUERRA


La NATO si sta esercitando alla guerra. La Sardegna conta attualmente il 61% di basi militari presenti in tutta Italia, sia per numero che per estensione territoriale coperta. Queste esercitazioni, oltre all’inquinamento del mare e delle spiagge, nelle quali sono state trovate numerose munizioni in fondo al mare, provocano anche malformazioni nei neonati e negli agnelli, alcuni nati con due teste o con un occhio solo come nelle immagini sotto.

Agnello choc in un allevamento sardo: nato con due teste - Casteddu On line

Quirra, sotto esame l'agnello nato deformato - La Nuova Sardegna

A Quirra, un paese di poche centinaia di anime, dove è presente un poligono di tiro, il 10% dei bambini è nato con delle malformazioni congenite, e si sono registrati casi di linfomi, leucemie e tumori nei soldati e nella popolazione, a causa delle esercitazioni all’uranio impoverito.

Ora la Nato ha altri motivi per riprendere le esercitazioni, e questo ha sollevato un polverone di polemiche e di proteste di ambientalisti, popolazioni coinvolte e politici locali e nazionali. La Nato gioca alla guerra, si esercita, a discapito della gente comune, del turismo, dell’ambiente e della natura.

BANDIERE BLU: DOMINA LA LIGURIA


Sono 427 le bandiere blu assegnate all’Italia. Domina la classifica la Liguria, con ben 32 località premiate. Seguono con 18 bandiere la Campania, la Toscana e la Puglia. A 17 ci sono la Calabria e le Marche, mentre alla Sardegna sono state assegnate solo 15 bandiere. A seguire ci sono l’Abruzzo (14), la Sicilia (11), il Lazio e il Trentino Alto Adige (10). Sì, il Trentino, poiché le bandiere blu non vengono assegnate solo alle località marine, ma a tutte quelle bagnate dall’acqua. Emilia Romagna e Veneto (9), Basilicata (5), Piemonte (3), Friuli Venezia Giulia (2), Molise e Lombardia (1).

In questo articolo trovate l’elenco completo delle località premiate con la bandiera blu.

NUOVI GIGANTI A MONTE PRAMA


Uno dei giganti di Mont'e Prama trovati nel 2014

I giganti di Monte Prama risalgono a circa 3000 anni fa, appartengono alla civiltà nuragica, e sono stati scoperti casualmente per la prima volta nel marzo del 1974. Esistono varie figure: vi sono i pugili (o pugilatori), gli arcieri e i guerrieri. Grazie a queste scoperte è stato allestito un museo archeologico famosissimo. Oggi sono stati scoperti, grazie ai nuovi scavi autorizzati, due nuove statue monumentali che si aggiungono alla importante collezione.

mont'e prama sardegna scavi archeologici giganti

Un risultato davvero “importante” e che fa sperare in ulteriori sorprese già nelle prossime settimane, anticipa all’ANSA la soprintendente Monica Stochino. Entusiasta, il ministro della cultura Franceschini ricorda che il ritrovamento avviene a poco meno di un anno dalla nascita della Fondazione che vede impegnati il MiC, il Comune di Cabras e la Regione Sardegna. “Una scoperta eccezionale alla quale ne seguiranno altre”.

Una scoperta fantastica. Sono veramente felice di questo!

Giganti Silvia Lambertucci - NON TOCCARE (EMBARGATE FINO A DOMANI MATTINA 7/5/2022)

GIORNATE FAI DI PRIMAVERA 2022


Giornate Fai Matera primavera 2022: sabato 26 e domenica 27 Marzo

Tornano le Giornate FAI di Primavera, il 26 e 27 marzo, per la sua trentesima edizione! Trenta primavere per le Giornate FAI. Saranno 700 i luoghi “inacessibili o poco conosciuti” che apriranno in questi due giorni, in 400 città italiane. Anche Nuoro (con l’accento sulla U, mi raccomando) sarà coinvolta, con il Museo Archeologico Nazionale.

Dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti “Apprendisti Ciceroni”.

Beni gestiti dal FAI - Fondo Ambiente Italiano - Wikivoyage, guida  turistica di viaggio

Il FAI, come istituzione della Repubblica, ha scelto di esprimere in maniera esplicita la vicinanza e la solidarietà con il popolo ucraino esponendo i colori della sua bandiera in tutta la comunicazione e nei Beni, ma la Fondazione vuole dare un contributo concreto e perciò si impegna oggi formalmente a finanziare il recupero di un’opera d’arte del patrimonio culturale ucraino che sarà individuato non appena cesserà la guerra e sarà avviata la ricostruzione del Paese.


Riapre il museo archeologico Asproni a Nuoro - La Nuova Sardegna NuoroChi deciderà di prendere parte alle Giornate FAI potrà offrire un contributo per sostenere la Fondazione. Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro e la donazione online su http://www.giornatefai.it consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita.

Per accedere ai luoghi è obbligatorio:

  • presentare all’ingresso la Certificazione Verde Rafforzata COVID-19 (Super Green Pass),
  • indossare la mascherina FFP2 durante tutta la visita,
  • mantenere la distanza di minimo 1 metro dagli operatori e dagli altri visitatori,
  • disinfettare le mani con gli appositi gel posti all’ingresso del percorso,
  • rinunciare alla visita in presenza di qualsiasi sintomo influenzale,
  • rinunciare alla visita in caso di contatti con persone risultate positive al COVID-19.

E allora, visitiamo i nostri Luoghi del Cuore, e godiamoci la nostra bellezza, cercando di preservarla e di tutelarla. Viva il FAI!

IL 2021 IN (PIÙ DI) 12 FOTO


Eccoci all’appuntamento di fine anno! Come di consueto Ambiente sul Web ricorda gli avvenimenti più importanti mese per mese dell’anno che sta finendo. Ecco in breve quello che è successo nel 2021 (purtroppo non c’è stato il tanto annunciato Mangoni Campovolo 2021 che attendevo per la reunion degli Elio e le Storie Tese, ma comunque…).

Si è chiuso il buco dell’ozono sopra l’Antartide: “Era il più grande e profondo degli ultimi quarant’anni”

Gennaio: si chiude il buco dell’ozono.

Procida capitale della cultura 2022: l'annuncio

Procida diventa la prima isola ad essere capitale italiana della cultura, e lo sarà nel 2022.

Luoghi del Cuore FAI: ecco i 20 siti e tesori da salvare più votati dagli italiani

Febbraio: la ferrovia del tratto Cuneo – Ventimiglia è stata eletta come luogo del cuore 2021.

Lithophaga lithophaga - Wikipedia

Marzo: i Faraglioni di Capri sono stati devastati dai pescatori di frodo per prelevare i datteri di mare.

Covid, viaggi estate 2021, Italia chiusa e turisti all'estero: ultima beffa  per gli albergatori

Il Governo Draghi blocca l’Italia ma sblocca l’estero: bar, ristoranti, pizzerie, alberghi, musei, parchi archeologici, beni culturali in Italia chiusi, mentre si può andare all’estero bastando un tampone negativo all’andata e uno al ritorno. Un danno e una beffa per le nostre imprese e per il nostro turismo.

 © ANSA

Aprile: il Parco Nazionale della Maiella diventa Geoparco.

qts

Maggio: Il 13 Maggio in Italia è l’Overshoot Day. Pessima notizia per l’unico pianeta che abbiamo.

Disastro ambientale in Sri Lanka: cosa sta succedendo e quali specie sono a rischio

Giugno: L’incendio a bordo di una nave mercantile nello Sri Lanka provoca una strage di tartarughe marine e di vari tipi di pesci.

Foto Ansa

I laghi sono sempre più poveri di ossigeno.

Luglio: il Panda Gigante non è più considerato un esemplare a rischio estinzione.

Sardegna, gli incendi bruciano l'oristanese: tanti danni, 400 evacuati a  Cuglieri (Video)

La Sardegna brucia: in cenere un albero millenario, migliaia di ettari  distrutti e persone sfollate

Luglio – Agosto: Più di 20mila ettari di terreno sono andati in cenere in Sardegna, specialmente nell’Oristanese, a Scano di Montiferru. Più di 1.500 sfollati, animali arsi vivi, campi e coltivazioni distrutte, case bruciate, produzioni irrimediabilmente compromesse, un albero millenario ridotto in cenere.

Towards Cop26: Uae and Youth4Climate initiative

Settembre: Ripartono i Fridays For Future e Greta Thunberg pronuncia le sue più celebri parole: “Bla Bla Bla”, pronunciate di fronte ai “Giganti”. Sono solo parole, lo sappiamo da anni. Impegni non seguiti ai fatti.

Sorpresa nel deserto di Atacama: spuntano fiori con cinque anni d'anticipo  - La Stampa

Fiorisce il deserto Atacama, tra Perù e Cile.

california petrolio

Ottobre: disastro ambientale in California: 3000 barili di petrolio si sono riversati in mare devastando ben 33 kmq di costa.

Bruciato Sa Tanca Manna, l'olivo millenario di Cuglieri

Novembre: La rinascita di Cuglieri (OR), uno dei comuni maggiormente colpiti dagli incendi, dalle sue ceneri: 100 alberi piantati dai ragazzi delle medie e delle superiori arrivati da ogni parte della Sardegna.

Maltempo, tornado oggi a Catania: nubifragio e alberi divelti. VIDEO | Sky  TG24

Nubifragi a Catania e Siracusa. Danni e morti.

Enas - Ente Acque della Sardegna - RAS - - Monte su Rei

Dicembre: Dopo la siccità dei mesi estivi in Sardegna arriva la pioggia, abbondante, anzi, sovrabbondante rispetto alla quantità dei nostri invasi, che infatti in alcuni comuni sono stati “costretti” a sversare l’acqua in mare per evitare le inondazioni. E le tubature sono a colabrodo. Assurdo.

Armi nucleari: perché il rischio ora è più alto – Orizzonti Politici

Il Ministro della Finzione Ecologica Cingolani appoggia Macron e sostiene il Nucleare e il Gas come indispensabili per la transizione ecologica del nostro Paese. Assurdo anche questo.

E con questo è tutto per quest’anno. Per me è stato un anno duro, ma sono ancora qua 🙂 Speriamo che il 2022 porti tanta serenità, felicità, salute, lavoro e soprattutto amore reciproco. Auguri a tutti, e come si dice in sardo: “bonas fines e menzus printzipios”: buona fine (anno) e inizio ancora migliore. E spero che lo sia. Per tutti voi (e anche per me)… Ci rileggiamo l’anno prossimo!

LA SICCITÀ E LO SPRECO


È sempre la stessa storia. La Sardegna soffre di siccità e anche di troppa acqua. Non piove e i laghi si svuotano, colpa anche delle tubature colabrodo; piove e le dighe devono aprirsi per svuotare l’acqua a mare. La siccità e lo spreco. Come due fasi lunari, noi ora siamo nella fase dello spreco. Piove quasi ininterrottamente da un mese e mezzo, nevica e alcune dighe sono costrette a sversare l’acqua nel mare. Non esiste una via di mezzo, non riescono a trovare una soluzione. E come se non bastasse, le tubature saltano come tappi. Riparano la tubatura in un punto, si rompe il giorno dopo dieci metri più avanti, e questa la riparano dopo un mese, un mese di perdite d’acqua. Sono davvero disgustato. Da voi funziona allo stesso modo?

LA RINASCITA DI CUGLIERI


Bruciato Sa Tanca Manna, l'olivo millenario di Cuglieri

Cùglieri (OR) è uno dei comuni maggiormente colpiti dall’apocalittico incendio di questa estate al Montiferru, dove risiede l’ulivo millenario che vedete nella foto e che purtroppo è stato raggiunto dalle fiamme danneggiandolo quasi irrimediabilmente, anche se gli esperti dicono che sopravviverà, e di questo ne sono felice.

Stamattina numerosi studenti provenienti da tutta la Sardegna e volontari si sono dati appuntamento in Piazza Gramsci per piantare 100 alberi e ridare ossigeno a un territorio così duramente colpito dal rogo che ha distrutto 20 mila ettari di terreno.

QUESTO SONO IO…


foto1

Ho deciso di presentarmi. Questo sono io, mi chiamo Paolo, e dal 3 marzo 2012 gestisco e aggiorno questo blog. Sono nato a Nuoro (si legge con l’accento sulla U) e vivo a Orani (NU), un paese immerso nel verde, con un patrimonio boschivo invidiabile.

foto2

E questo è il nostro Monte Gonare, 1.083 m (quello più a sinistra, il più alto. Gli altri due sono Gonareddu e Punta Lotzori). Vivo qui, immerso nella natura.

foto3

Ciao a tutti dal vostro Paolo, nickname: evergreen.

GIORNATE FAI D’AUTUNNO 2021


Giornate Fai d'Autunno 2021: luoghi da visitare a Roma, Napoli e Milano

Tornano le Giornate FAI d’Autunno! Il 16 e 17 ottobre saranno più di 600 i siti aperti in tutta Italia, tra palazzi, ville, chiese, castelli, aree archeologiche, esempi di archeologia industriale, musei e siti militari. Non mancheranno itinerari nei borghi, percorsi naturalistici e visite a luoghi “verdi” quali parchi, giardini urbani, cortili e orti botanici.

Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI con un contributo suggerito a partire da 3€ e potranno anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati.

Fonte: Fondo Ambiente Italiano

In Sardegna saranno 9 i siti aperti: il Carcere di Buoncammino a Cagliari, le Saline di Conti Vecchi ad Assemini (CA), l’antico borgo di Galtellì (NU), San Pietro delle Immagini e San Sebastiano a Bulzi (SS), la Basilica della Santissima Trinità di Saccargia a Cordongianos (SS), la Batteria Militare Talmone a Palau (SS), il Forte Sant’Andrea, la Caserma dei Carabinieri e l’Artiglieria a La Maddalena (SS), la Diga di Bau Muggeris – Alto Flumendosa a Villagrande Strisaili (NU) e il paese di Santu Lussurgiu (OR), dopo l’incendio e la devastazione c’è la rinascita.

E allora, ricordiamoci di salvare l’Italia e di godere le straordinarie bellezze del nostro Paese. W il FAI!

LA SARDEGNA BRUCIA


La Sardegna brucia. I vescovi: la politica affronti l'emergenza

“Montiferru”, il Monte Inferno. Lo chiamano così il vulcano, ormai spento da migliaia di anni, uno dei trentadue vulcani, tutti disattivi, mappati in Sardegna. Oggi è in cenere, ma non perché ha ripreso la sua attività eruttiva. 20.000 ettari di terreno in fumo, più di 1.500 sfollati, animali arsi vivi, campi e coltivazioni distrutte, case bruciate, produzioni irrimediabilmente compromesse, un albero millenario ridotto in cenere. È questo il bilancio di diversi giorni di fuoco e fiamme che hanno devastato la nostra Regione. La Sardegna brucia, è stato di calamità. 

La Sardegna brucia: in cenere un albero millenario, migliaia di ettari  distrutti e persone sfollate

Sardegna, gli incendi bruciano l'oristanese: tanti danni, 400 evacuati a  Cuglieri (Video)

PRIMI INCENDI, PRIMI INCIDENTI


Un elicottero dell’antincendio è precipitato nel corso dello spegnimento di un incendio divampato a Ozieri (SS) in Sardegna. Il velivolo ha urtato un cavo elettrico e ha iniziato a volteggiare su se stesso, ma il pilota è stato molto abile a controllare il mezzo e ad atterrare su una piazzola di sosta senza conseguenze per lui e per l’elicottero. Una volta urtati, i cavi dell’alta tensione sono finiti su una recinzione metallica.

L’incidente avrebbe potuto avere conseguenze serie, sia per via del cavo dell’alta tensione, sia per la caduta dell’elicottero che il pilota esperto è riuscito abilmente a controllare e ad adagiare su una piazzola di sosta senza recare danni. L’incendio era divampato in tarda mattinata in località Monte Nieddu e pare sia partito dalle scintille provocate da una falce.

Fonte e immagine: La Nuova Sardegna

RITORNANO LE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA (CON LIMITAZIONI)


Vai a conoscere il FAI, Fondo Ambiente Italiano delegazione Monza | CSV  Lombardia

 

Tornano le Giornate FAI di Primavera. Dopo il lockdown di inizio primavera, le giornate FAI sono state spostate al 15 e 16 maggio. Quasi tutta l’Italia è zona gialla, tranne la Sardegna, la Sicilia e la Valle d’Aosta. In queste tre regioni purtroppo i beni FAI, le aree archeologiche, i beni culturali e ambientali sono chiusi al pubblico e la manifestazione è rinviata a data da destinarsi, mentre in tutte le altre regioni sono 600 i beni visitabili.

Le Giornate FAI sono un’occasione per conoscere l’inestimabile patrimonio culturale d’Italia e un grande momento di incontro tra il FAI e tutti gli italiani. Quest’anno il contributo minimo per prenotarsi e prendere parte alle Giornate FAI di primavera è di 3 euro. Per chi lo volesse, sarà possibile sostenere ulteriormente la missione della Fondazione con contributi di importo maggiore oppure attraverso l’iscrizione annuale, un gesto concreto in difesa del patrimonio d’arte e natura italiano che permette di godere di iniziative e vantaggi dedicati. O ancora con l’invio di un sms solidale al numero 45586, attivo dal 6 al 23 maggio 2021.

Da oggi e fino al 16 maggio su tutte le reti televisive radiofoniche prenderà vita “La Settimana per i Beni Culturali Rai e FAI”, una maratona radiotelevisiva per raccontare i luoghi e le storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del Belpaese, ma anche, un’importante raccolta fondi a supporto della Fondazione che da 29 anni si prende cura del patrimonio artistico del nostro Paese.

Fonte: fondoambiente.it

Per conoscere tutte le iniziative della RAI nel dettaglio cliccate qui.

Da anni sono un grande sostenitore e in qualche modo “testimonial” del FAI, in quanto credo con tutto me stesso in queste bellissime campagne per far conoscere e apprezzare, amare e rispettare, valorizzare e tutelare le bellezze del nostro territorio, e soprattutto credo che ciò aiuti tutti noi a sviluppare una cultura della protezione e della tutela dell’esistente, e che possa far ripartire la nostra economia messa in ginocchio dalla crisi causata dalla pandemia. W il FAI! 

LA VIA PIÙ BREVE


Qual è l'industria che inquina di più? È proprio quella che dovrebbe curarci

La Sardegna ha scelto la VIA più breve. Di solito la via più breve è anche quella più insidiosa, e questo caso non fa eccezione. La Giunta Regionale approva il pauroso PAUR, ovvero il Provvedimento Ambientale Unico della Regione Sardegna, che dimezza i tempi per la VIA, la Valutazione di Impatto Ambientale, e per la VINCA, la Valutazione di INCidenza Ambientale.

Industria - Tema Sistemi

Da oggi per l’autorizzazione a un’opera infrastrutturale, anche se ad alto impatto ambientale, servono massimo 30 giorni. Se da un lato questo dà una accelerata all’apertura dei cantieri e alle opere pubbliche, dall’altro cela il rischio di un’incidenza sanitaria e ambientale da non sottovalutare.

Sicurezza in cantiere: il concorso di Inail sulle buone pratiche

Il procedimento si articola in due fasi: la prima riguarda l’istruttoria tecnica condotta dagli uffici preposti, la seconda consiste in una delibera della Giunta regionale contenente l’autorizzazione finale. La Giunta regionale delibera in ordine alla compatibilità ambientale e, se positiva, rilascia il provvedimento autorizzativo unico regionale, elencando i titoli abilitativi in esso ricompresi.

Opera pubblica realizzata a spese del privato: la sentenza del TAR Campania  – Giurdanella.it

Tuttavia, ha evidenziato il relatore di maggioranza Michele Ennas (Lega), “se ridurre i tempi dei procedimenti è una necessità, questo non si deve confondere con una riduzione delle garanzie richieste alle imprese in termini ambientali né tantomeno con una riduzione dei controlli sulle imprese stesse che sono e restano uno strumento fondamentale nella verifica del rispetto della normativa ambientale”.

Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA), alla Consulta norma della Provincia  di Trento

Staremo a vedere. Io non mi fido. A mio avviso la Regione non può sostituirsi agli esperti, né limitare il loro lavoro. A volte per verificare il reale impatto sanitario e ambientale di un’opera non sono sufficienti 30 giorni, e nemmeno il doppio, per cui ritengo che questa semplificazione sia altamente pericolosa.

CI RIPROVANO ANCORA?


S'imàgine podet cuntènnere: il seguente testo "Sardi diciamo no allo smaltimento delle scorie nucleari italiane in Sardegna!! AUTODETERMINATZIONE PARTITO DEI SARDI FACCIAMD LO STATO Indipendentisti uniti HALS ENTU HANNA SARDI LIBERI MERIS OINTS MEDAS SÁBIOS IMPARIS NOSTA"

Non avrei mai immaginato che avremmo dovuto tornare a ribadire il nostro NO, come tante altre volte, alla costruzione di un deposito di scorie nucleari in Sardegna. Il Governo ha identificato ben 14 siti in Sardegna in cui stoccare queste scorie. Sono numerose le associazioni, i comitati e le forze politiche di maggioranza e di opposizione, anche indipendentiste, costrette a dire un’altra volta NO all’ennesimo tentativo di asservire la Sardegna.

Sette regioni e 67 luoghi idonei: ecco i siti che potrebbero ospitare il deposito di scorie nucleari. Cosa succede adesso

Le regioni “papabili” oltre alla Sardegna sono sei: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata e Sicilia. Per consultare i luoghi ove potranno costruire i depositi, cliccare qui.

SIT-IN a sostegno della decisione espressa dal popolo sardo in merito alle  scorie nucleari | cobasscuolasardegna

Per indorare la pillola ecco cosa promettono: investimenti complessivi pari a circa 900 milioni di euro che genereranno, nelle stime, “oltre 4.000 posti di lavoro all’anno per 4 anni di cantiere, diretti (2.000 fra interni ed esterni), indiretti (1.200) e indotti (1.000)”. Nella fase successiva della conduzione del sito invece si stima che i posti di lavoro saranno “almeno 700” a cui si aggiunge un indotto che potrebbe portare – sempre secondo le stime indicate sul sito del deposito unico nazionale – a circa 1.000 unità. 

Scorie nucleari in Sardegna?

Ecco l’ennesimo ricatto e duello tra lavoro e salute. Quante volte dobbiamo ribadire il nostro NO in futuro prima che la smettano di riprovarci? Abbiamo sempre vinto, e vinceremo anche stavolta.

LEGGE CANCELLA-COSTE


Sardegna a rischio le coste. Il Centro destra punta a far saltare ...

È stata approvata dal Consiglio Regionale della Sardegna, dalla sola maggioranza di destra, la “legge del cemento” che metterebbe seriamente a rischio la bellezza delle coste sarde con l’autorizzazione a cementificare, contro la quale il Ministero dell’Ambiente potrebbe ricorrere alla Corte Costituzionale. È stata approvata con l’intento di superare il parere contrario della Soprintendenza riguardo alla costruzione della Strada a 4 corsie Sassari-Alghero. Ma questa, a mio parere, è solo una pessima scusa.

Un appello per le coste della Sardegna: “Salvate la Conservatoria ...

La legge avrebbe lo scopo di reinterpretare il Piano Paesaggistico Regionale del 2006, così da liberare la Regione dall’obbligo di concordare con il ministero per i Beni e le attività culturali i progetti di costruzione sulla fascia costiera. provvedimento ha attirato le proteste, oltre che dei gruppi di opposizione di Pd, Leu, M5S e Progressisti che hanno dato battaglia in Consiglio, anche di tanti movimenti ambientalisti e di salvaguardia dei beni culturali come Italia Nostra e Wwf, con in prima linea l’associazione ecologista Grig (Gruppo d’Intervento giuridico onlus).

L'arrembaggio anticostituzionale al piano paesaggistico sardo | il ...

“La proposta di legge è palesemente esorbitante rispetto alle competenze della Regione. Propone un’interpretazione al di fuori dei canoni previsti dalla Corte Costituzionale che permette una revisione solo nel caso di dubbi interpretativi”, ha spiegato Stefano Deliperi del Grig, il quale contro il provvedimento ha promosso una petizione arrivata ad oltre 30mila firme. “Nel caso del Piano paesaggistico regionale, ormai in vigore da 14 anni, non c’è alcun dubbio. Le disposizioni sono piuttosto chiare e coinvolgono il Mibact. La regione autonoma non può eliminare lo Stato da questa competenza”.

piano paesaggistico regionale | Gruppo d'Intervento Giuridico onlus

Fonte: QuiFinanza.it

Migliaia e migliaia di cittadini per le coste della Sardegna: no ...

Tra un paragrafo e l’altro vi ho messo alcune immagini delle Coste sarde che rischiano di diventare solo un ricordo, o di essere deturpate dalle edifcazioni concesse troppo facilmente. Vi lascio qui il commento del giornalista e autore del blog Generazione Antigone Lorenzo Tosa:

Notizie del territorio - Italia Nostra Italia Nostra

L’hanno chiamata senza mezzi termini “Legge del cemento”, e non c’è bisogno di spiegare il perché. Il governatore leghista Solinas, insieme a tutto il centrodestra, ha appena fatto approvare in Regione un provvedimento che farà colare tonnellate di cemento sulla costa della Sardegna, devastando il paesaggio anche nella fascia protetta entro i 300 metri dal mare e cancellando con un colpo di spugna uno dei Piani paesaggistici – quello del 2006 a firma Soru – più innovativi, green e sostenibili a livello continentale e un modello per tutta Italia. Questa “piccola” leggina consentirà alla Regione di ignorare e bypassare il parere del Ministero dei Beni culturali su tutte le nuove costruzioni nella fascia costiera. Tradotto? Una deregulation totale che devasterà la costa e lascerà ferite permanenti e non rimarginabili su uno dei paesaggi più belli al mondo. Un’oscenità immonda che riporta l’orologio indietro di decenni a un “passato” di scempi edilizi, abusi, cementificazione selvaggia. Per fermare tutto questo non resta che una strada: il governo impugni al più presto questo scempio incostituzionale. Non si tratta solo di difendere la Sardegna ma l’Italia intera. Ecco quello che succede quando si vota gente che non conosce il più elementare concetto di patrimonio, di bellezza, di interesse pubblico. Eccola qui, la destra che in campagna elettorale indossa la felpa dei Quattro mori e poi li svende al miglior offerente. Ricordiamocene la prossima volta che andiamo a votare.

Sardegna, ancora cemento sulle coste? La nuova legge preoccupa gli ...

 

DA CHE PARTE STANNO LE ISTITUZIONI?


Fotografia de Alberto Manca

Riporto quanto scritto da un mio amico, parlamentare del MoVimento 5 Stelle e rappresentante del territorio del Nuorese, Alberto Manca, che denuncia l’inquinamento nel mio paese confinante, Ottana. In modo particolare, però, denuncia la reazione del Sindaco di Ottana, che invece di attaccare chi avvelena costantemente il territorio attacca chi denuncia i veleni. Queste le sue parole:

Apprendo con stupore le lamentele del primo cittadino di #Ottana in merito al mio impegno, teso evidentemente alla tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente. Mi sarei aspettato un aiuto, una richiesta di collaborazione per lavorare uniti e per risolvere definitivamente le criticità ambientali dell’area in questione, e invece no!
Il problema sarei io che, a suo parere, rovinerei le eccellenze gastronomiche ottanesi (come se nella zona industriale tali prodotti siano coltivati o trasformati). Probabilmente è sfuggito al Sindaco il mio impegno proprio a tutela delle piccole produzioni #agrozootecniche, anche attraverso l’approvazione di importanti strumenti finanziari, come il pegno rotativo, per il quale avevo presentato apposita proposta di legge.

Voglio comunque ringraziare la massima rappresentanza istituzionale di quel territorio, poiché attraverso la sua presa di posizione scomposta, mi dà l’occasione per ricostruire l’impegno che porto avanti per il territorio di Ottana, vittima di speculazioni politiche e prenditoriali. Rammarica la presa di posizione del Sindaco, il quale ritiene addirittura che la mia attività, tra le quali la richiesta d’intervento dell’Autorità Giudiziaria, debba ricevere la sua preventiva approvazione (oltre Sindaco è anche Pretore?).

L’esposto che ho presentato per la vicenda delle #ceneri pesanti nella piana di Ottana (dove, a seguito dell’inchiesta della Procura sono stati rinvenuti rifiuti interrati) ha causato così tanti danni agli #agricoltori e agli #allevatori? Questi non hanno diritto di condurre le proprie aziende in un territorio libero dall’#inquinamento?

L’Arpas, nel monitoraggio costante e continuo della falda sotterranea, rileva concentrazioni di elementi chimici (ad esempio #mercurio) fuori norma, oramai da tanto tempo, da definirlo inquinamento storico. Per me questo è un problema grave, da risolvere attraverso un impegno forte e determinato da parte delle istituzioni proprio per garantire la salute della popolazione, dell’ambiente e per fornire garanzie agli imprenditori che operano nel territorio.

Il Sindaco è a conoscenza del fatto che ad oggi, nonostante siano passati oltre 8 anni, nulla è stato ancora fatto per determinare i valori di fondo per alcune sostanze nella zona industriale.
Ebbene, questa per me è una situazione insostenibile e proprio per questo ho attivato un confronto con gli enti competenti, tra i quali l’#ISPRA.

Il Sindaco è a conoscenza del fatto che alcune imprese, nonostante operino da anni, non hanno mai proceduto a redigere il piano di caratterizzazione. Lo #Stato, attraverso la sua partecipata, ha ottemperato a quanto la norma richiede.
Perché il Sindaco ha un atteggiamento dicotomico?
Perché ha richiesto a queste imprese il suddetto piano solo dopo il mio accesso agli atti?
Perché per anni è stato consentito a tali aziende di non ottemperare a quanto la norma impone, privando il territorio di informazioni fondamentali per definire lo status ambientale?
Veramente si ritiene che il problema sia chi grida a gran voce e pretende legalità a fronte di silenzi decennali?

Il Sindaco è a conoscenza del piano di caratterizzazione relativo al depuratore del Consorzio industriale, ove si indica chiaramente che quest’ultimo è “bersaglio” della contaminazione? Vogliamo pretendere, in maniera corale, di capire la causa delle fonti d’inquinamento?
O dobbiamo ancora tacere?

Il Sindaco è a conoscenza del fatto che le macerie abbandonate a seguito dell’abbattimento degli stabilimenti ex Lorica, spolpati dei materiali valorizzabili e abbandonati in quell’area da anni, presumono la presenza di una discarica.
Dai documenti che ho acquisito non ho alcun documento che esclude la presenza dell’amianto (credo che la vicenda degli ex esposti all’amianto e le loro battaglie mi porti a pormi qualche dubbio). Ma indipendentemente dalla presenza di questo pericoloso elemento, l’abbandono di rifiuti speciali ha profili penali da verificare. Per questo ho richiesto all’UNICA autorità preposta alla verifica del rispetto della legge. Non il parlamentare, non il Sindaco. Spero solo che la #Procura agisca senza far passare ulteriore tempo, per questa e tutte le criticità presenti nella zona industriale.

Il Sindaco è a conoscenza del fatto che nella Zona Industriale di Ottana si è avuta la cessione di stabilimenti, terreni dal pubblico al privato (attraverso un intervento politico indecente) praticamente a costo zero ma con la clausola dell’onere ambientale a carico degli acquirenti. Perché si ostina a richiedere risorse pubbliche per le bonifiche e non richiede, con altrettanta forza, che chi ha goduto dei benefici concessi a suo tempo (nonostante il licenziamento dei dipendenti e la chiusura della maggior parte delle attività) proceda in egual modo? Io sono impegnato in questo Signor Sindaco, e chiedo un suo impegno, a gran voce o in sordina, veda Lei.

Il Sindaco minimizza l’inquinamento nella zona industriale di Ottana ma nel contempo richiede l’inserimento della stessa come “Sito d’interesse nazionale” (basterebbe fare una semplice ricerca normativa per capire che Ottana non può rientrare in tale categoria).

Considerati i suoi intensi rapporti (sinora poco proficui) con la Regione, suggerisco allo stesso di richiedere l’inquadramento della zona industriale come SIR (Siti di Bonifica di Interesse Regionale – ndr), richiedere finanziamenti per certificare in maniera chiara e definitiva lo status ambientale, evitare di creare inutili, demagogiche commissioni d’inchiesta pre-elettorali che nulla hanno portato a galla (tranne alcune simpatiche esternazioni sull’origine naturale del mercurio). Impegnare risorse pubbliche non per assumere per qualche mese una decina di operai in modalità pre-elettorale, bensì investire per strutturare l’area, una volta bonificata, rendendola pronta per accogliere imprenditori che già hanno manifestato interesse, ma pretendono chiarezza, in primis in campo ambientale.

Sono disponibile a qualsiasi confronto e a lavorare assieme per ottenere questi obiettivi, ma se la richiesta rivolta al sottoscritto prevede il silenzio o l’omissione su fatti palesemente noti a tutti, non perdete ulteriore tempo. Sono stato eletto per rappresentare il territorio, tra cui la piana di Ottana e accendere un faro nella zona industriale di Ottana, dove orde di politici e prenditori hanno costruito fortune politiche a discapito degli ottanesi, della loro salute e del loro reddito”.

Si vuole veramente bonificare il territorio? Cominciamo a lottare contro i veleni. Ma le istituzioni locali perché proteggono chi le avvelena e attaccano chi vuole bonificare? È mai possibile che per questi stramaledettissimi soldi si voglia lasciare che il male e le malattie dilaghino, e soprattutto che i criminali ambientali restino al loro posto di comando continuando ad avvelenare tutto e tutti?

IL RITORNO DELLE CAVALLETTE


Invasione di cavallette

Nella Valle del Tirso, nel centro Sardegna, sono ricomparse le cavallette, che l’anno scorso avevano infestato il territorio e distrutto diversi ettari di coltivazioni nelle campagne di Ottana, Bolotana, Orotelli e Orani, tra fine maggio e inizio giugno. Quest’anno la situazione è ancora peggiore. Infatti, oltre ai cambiamenti climatici che comportano l’alternanza di lunghi periodi di siccità a violente precipitazioni, e alle terre incolte, dovute alle remunerazioni dei prodotti agricoli sotto i costi di produzione che costringono le aziende ad abbandonare la produzione o a lasciare incolti alcuni terreni, c’è anche la pandemia del Coronavirus.

L’allarme è stato lanciato dal direttore della Coldiretti Nuoro-Ogliastra: “Un anno orribile con le aziende già seriamente provate dall’emergenza del Coronavirus oltre che da tutte le altre problematiche che conosciamo, non ultima quella dei cambiamenti climatici. Da oltre 20 giorni stiamo monitorando la situazione insieme alle aziende agricole interessate e allo stesso tempo ci stiamo già attivando presso le istituzioni per chiedere interventi immediati per contenerne la diffusione, ma arrivati a questa fase è anche difficile intervenire per bloccarle. L’unica speranza la riponiamo nei predatori naturali, in particolare nell’avifauna che potrebbe rappresentare l’unico mezzo di contrasto alle locuste”.

Fonte: sangavinomonreale.net

SVERSAMENTI DI FANGHI A MAGOMADAS


Risultati immagini per magomadas

Riporto un video articolo del Fatto Quotidiano, su quello che sta succedendo nella costa occidentale della Sardegna.

“Ecco come stanno nascondendo sottoterra in Sardegna i fanghi fognari che arrivano da mezza Italia”. La denuncia è del responsabile di Unidos, Mauro Pili, che in un video documenta lo sversamento e l’interramento in piena campagna di un intero camion di rifiuti nauseabondi, probabilmente residui fognari che andrebbero smaltiti a norma di legge all’interno di appositi impianti certificati. Nella piana di Magomadas, a pochi chilometri da Bosa e da una delle zone turistiche più rinomate della costa nord-occidentale dell’isola, da mesi la popolazione è soffocata dai miasmi in seguito all’intensificarsi di uno strano via vai di camion blindati provenienti dai porti di Olbia e Cagliari.

Risultati immagini per magomadas

“Sono fanghi che arrivano da altre regioni italiane, principalmente da Puglia e Campania” specifica Pili, un passato da ex presidente della Regione e un presente da attivista per le cause ambientali della Sardegna, che già nei mesi scorsi aveva denunciato un analogo traffico di rifiuti via mare dalla Terra dei Fuochi a Olbia, destinazione la discarica di Murta Maria, nei pressi del centro gallurese. Dopo le denunce, quel canale era stato fermato da un’ordinanza di divieto dell’amministrazione olbiese, ma non si è mai interrotto l’arrivo in Sardegna di carichi di rifiuti “sospetti” provenienti dal Sud Italia: “La Sardegna è entrata a pieno titolo nel circuito dello smaltimento illegale dei rifiuti”, attacca Pili, “il tutto nel silenzio della politica e delle istituzioni che addirittura nel 2017 hanno autorizzato proprio a Magomadas l’installazione di un impianto per lo smaltimento di rifiuti speciali per ben 80mila tonnellate di fanghi da esiccare: un quantitativo superiore a quello che l’intera Sardegna produce”.

La Sardegna non è la pattumiera d’Italia. I porti li dovremmo chiudere ai rifiuti, più che alle persone. E’ una vergogna, non se ne può più.

GIORNATE FAI D’AUTUNNO 2019


Risultati immagini per giornate fai autunno 2019

Come ogni anno il FAI organizza diverse giornate all’insegna della bellezza da visitare e rispettare: quella del nostro paesaggio. Ecco dunque che questo weekend, il 12 e 13 ottobre riaprono 700 luoghi del nostro Paese inaccessibili o poco valorizzati, da scoprire attraverso occhi nuovi e prospettive insolite.

Risultati immagini per fai

Quest’anno il FAI, del quale sono un acceso sostenitore, ha anche registrato uno spot al tempo stesso simpatico ma che fa riflettere, con la domanda: e se domani non ci fosse più niente di bello da vedere? Ecco qua il link al video: https://www.youtube.com/watch?v=QrkTTf9dEho

Risultati immagini per e se domani non ci fosse più niente da vedere

In Sardegna saranno visitabili le Saline Conti Vecchi ad Assemini (CA), il Colle di Bonària a Cagliari, la Batteria Militare a Palau (SS), il faro marittimo Guardia Vecchia a La Maddalena (SS), un percorso tra il Parco di Tepilora e il Borgo di Posada (NU), dove montagna e mare si incontrano, e il Faro di Capotesta (nell’immagine sotto), a Santa Teresa di Gallura (SS).

Risultati immagini per faro capotesta

Fino al 20 ottobre ci si può iscrivere al FAI pagando la tessera 10 euro in meno rispetto al suo costo originale. Infine, fino al 27 ottobre è attivo il numero SMS 45584 dal valore di 2 euro inviato dai cellulari Tim, Wind, Vodafone, Tre, Iliad, Tiscali, Coop Voce e Poste Mobile.

Risultati immagini per tessera fai autunno

#ricordiamocidisalvarelitalia