TORNANO LE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA!


Le giornate FAI di Primavera 2023 — Informa Famiglie e Bambini

Tornano le Giornate FAI di Primavera! Sabato 25 e domenica 26 marzo verranno aperti 750 siti in 400 città d’Italia, solitamente inaccessibili o poco conosciuti. “Un fine settimana con un unico protagonista: il patrimonio di storia, arte e natura italiano. Una ricchezza del Paese che continua a stupire, luoghi speciali disseminati in ogni angolo della Penisola che rivelano una straordinaria ricchezza anche dove meno te lo aspetti.

Non solo monumenti dal riconosciuto valore dunque, ma anche siti inediti e paesaggi sconosciuti, la cui importanza in termini di cultura, storia e tradizioni, talvolta nascosta o non convenzionale, racconta l’identità del Paese più bello del mondo. Saranno visitabili ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, e ancora esempi di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani.

Non mancheranno poi itinerari nei borghi e visite in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici, nel solco dell’impegno della Fondazione per la diffusione di una più ampia “cultura della natura. La manifestazione è inoltre un importante evento di raccolta fondi, per questo ai partecipanti verrà suggerito un contributo libero a partire da 3 euro, utile a sostenere la missione e le attività del FAI“.

Via ai lavori di recupero dell'ospedale vecchio La Nuova Sardegna

Anche a Nuoro (con l’accento sulla U, mi raccomando), la mia città natale, partecipa con la visita al Vecchio Ospedale di San Francesco. Dismesso intorno alla fine degli anni 70, venne poi in parte destinato a servizi amministrativi e in parte abbandonato, è stato rivitalizzato da un sapiente restauro che ne ha preservato gli aspetti architettonici esteriori e, in gran parte, le pregevoli pavimentazioni in graniglia con motivi geometrici, oltre al portale d’ingresso, la recinzione e il cancello in ferro battuto. Un restauro che consentirà il riuso della struttura, destinata ad ospitare vari servizi sanitari, amministrativi e persino servizi tecnologicamente molto avanzati.

Complesso Archeologico di S'arcu 'e is Forros :: ArcheoNova s.r.l.

In provincia di Nuoro, invece, c’è solo “S’Arcu ‘e Is Forros”, centro metallurgico della Sardegna nuragica, sito a Villagrande Strisaili. I numerosi reperti rinvenuti rimandano a una vivace dinamica commerciale tra la Sardegna, il levante e la penisola e attestano l’intensità dei rapporti e dei traffici oltre che con l’area tirrenica anche con la Grecia e il Vicino Oriente, fornendo ulteriori prove che testimoniano la centralità della Sardegna, nei traffici e nella rotte da Oriente a Occidente.

Insomma, c’è tanto da visitare nelle Giornate FAI di Primavera di quest’anno. L’elenco completo dei siti regione per regione lo trovate a questo link. Inoltre fino al 2 aprile si può contribuire al FAI inviando un SMS del valore di 2 euro al numero 45584. E allora, viva il FAI, sosteniamo l’Italia!

ALLARME SICCITÀ


Siccità, fiume Po a secco come in estate: -3 metri rispetto a zero  idrometrico | Sky TG24

La siccità è arrivata a livelli impressionanti in Italia. I livelli dei fiumi e dei laghi italiani è ai minimi storici, davvero allarmanti. Si pensava che le precipitazioni nevose dei giorni scorsi avessero preso finalmente il posto alla lunghissima primavera, durata fino a dicembre. Invece ora è tornata la primavera, gli insetti, comprese mosche e zanzare, si sono risvegliate, la natura si sta risvegliando. Una situazione che se continua a perdurare porterà alla desertificazione di vaste aree dell’Italia. L’agricoltura è il settore già più colpito dalla crisi idrica, figuriamoci se continua.

Bisognerà cominciare a fare di necessità virtù. Bisognerà desalinizzare l’acqua del mare, renderla pura, potabile e dunque trasportarla ai fiumi e ai laghi, oppure distribuirla. Bisogna “approfittarne” per pulire gli argini dei fiumi, per pulire ciò che ora è solo sabbia e che prima era immerso nelle acque. Bisognerà rimuovere tutti i rifiuti, per evitare che la prossima acqua sia avvelenata. Bisognerà dare lavoro a tantissima gente per fare tutti questi lavori. Se non ora, quando?

L’AGRIVOLTAICO


Foto Shutterstock

In questi mesi si sta parlando di Agrivoltaico, il fotovoltaico in agricoltura. Ma cos’è l’agrivoltaico, e come funziona? Dopo la schizzata in alto dei costi energetici ognuno cerca in tutti i modi di risparmiare ciò che può risparmiare, in conto di energia elettrica e di gas. Perciò migliaia di coltivatori hanno concesso in affitto ettari di terreno per vent’anni per impiantare il fotovoltaico, e far guadagnare loro dai 2.500 ai 3.500 € l’anno, ma in alcune zone della Pianura Padana i prezzi arrivano anche a toccare i 4.000 € l’anno per ogni ettaro di terreno occupato, o meglio, affittato.

Secondo Fieragricola “l’opzione di affittare i terreni per una soluzione combinata di produzione di energia elettrica attraverso pannelli agrivoltaici sospesi e una coltura sottostante è una opzione che gli agricoltori stanno prendendo in considerazione come alternativa alla creazione di associazioni temporanee di impresa, che vedono coinvolte una impresa agricola, una impresa energetica o un gruppo di imprese dedicate all’agrovoltaico. Soluzioni diverse per una nuova multifunzionalità dell’agricoltura”.

Fonte: Tiscali Ambiente

Una buona soluzione per aiutare i coltivatori in difficoltà, l’ambiente tramite il fotovoltaico e quindi la produzione nostrana di energia senza dover dipendere da altri Paesi. Tutto questo grazie alla sinergia, alla collaborazione di diversi soggetti del mercato del lavoro. Cosa ne pensate di questa iniziativa?

ISOLA D’ELBA: DISTRUTTA DUE VOLTE LA PASSERELLA


Isola d’Elba, distrutta due volte dalle onde la passerella per il dissalatore. Il Comune: “Troppo vicina al mare, l’avevamo detto”

Costruire sulla sabbia non è mai stata una buona idea. Lo stesso Gesù in una parabola ne parla, e le parole di Gesù non passano mai di moda, sono sempre valide, per sempre, perché erano, sono e rimangono verità. Costruire sulla sabbia comporta una grande rovina. “Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa”. Capita per tutti. Solo che chi costruisce sulla roccia resta saldo, “la casa non cadde, perché era fondata sopra la roccia”. Per chi ha costruito sulla sabbia, invece, “quella casa cadde, e la sua rovina fu grande”. Ovviamente lui parla di una cosa molto più profonda della materialità della casa: la vita, le scelte che si fanno per la propria vita, da fondare sulla roccia delle sue parole, sulla fede in lui, sui suoi consigli.

Costruire sulla sabbia significa anche materialmente avere fretta, costruire senza sedersi a ragionare, a valutare i pro e i contro, se “ce la posso fare a portare a termine il lavoro”,  senza valutare i rischi e i pericoli. E dunque quello che si costruisce è senza fondamenta solide, senza scavare nella roccia. Perciò i fiumi straripano su tutti, i venti si abbattono su tutti, la pioggia cade su tutti, ma chi costruisce in fretta e sulla sabbia, “così risparmio”, si ritrova senza “casa”.

Certo, all’Isola d’Elba la passerella doveva essere solo provvisoria, per consentire il passaggio dei residenti e dei mezzi pesanti finché non siano terminati i lavori sulla strada. “Abbiamo detto di costruire la strada dove non arrivavano le onde, ma non ci hanno ascoltato, e per due volte è stata distrutta dalle mareggiate”. Però le cose anche se sono solo provvisorie vanno costruite dove devono essere costruite, altrimenti anziché risparmiare spendi il doppio, il triplo, e devi rifare varie volte lo stesso lavoro, rischiando anche di commettere gli stessi errori. 

Einstein diceva: “Solo due cose nel mondo sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma sull’universo ho ancora qualche dubbio”.

GLI AVVOLTOI


La sfida geostrategica dell'Artico - Osservatorio Globalizzazione

Non solo l’Ucraina. Adesso la Russia punta a conquistare niente meno che il Circolo Polare Artico, il Polo Nord, che, a causa dei, o “grazie ai” cambiamenti climatici, sarà più facile da conquistare, da accedere. Si stima, infatti, che di questo passo, entro l’estate del 2035, dovrebbe sciogliersi tutto il ghiaccio, secondo gli esperti intervistati dal National Geographic. Allora la “Northen Sea Route”, o “Transpolar Sea Route” sarà completamente accessibile per i cargo, il trasporto di energia e per il turismo; ma anche le forze armate russe potranno circolare e stabilirsi nella regione più facilmente. Poco importa allora che lo scioglimento del permafrost renderà inabitabili i pochi centri urbani esistenti, ma anche le basi militari, rendendo necessari interventi per ripararle o spostarle.

Tuttavia non è solo la Russia a voler conquistare il Polo Nord: anche la Cina, infatti, ha il sogno di sviluppare una “Via della Seta Polare”. Ma da chi è colonizzato il Polo Nord? Quante sono le basi militari installate nell’Artico?

Nell’Artico russo vivono 2,4 milioni di abitanti, ossia la metà della popolazione totale dell’intera regione, dove il Cremlino controlla il 53% delle coste. Ogni anno 18.000 persone vanno via, ma tre quarti del bilancio della difesa sono indirizzati all’espansione militare in questa area, tanto che negli ultimi otto anni Mosca ha riaperto o ammodernato circa 50 basi dell’epoca della Guerra Fredda.
Gli Usa invece hanno cinque basi in Alaska e una in Groenlandia, la Thule Air Base. Gli americani possiedono due navi rompighiaccio e il Canada 18, contro le 50 dei russi.

Fonte: Repubblica.it

Insomma, la “Guerra Fredda” sembra non avere fine. Come avvoltoi, i militari russi, cinesi e americani sono pronti a fiondarsi sulla carcassa dell’Artico, che sta morendo a causa dell’attività “umana” che ne modifica il clima, e dunque, il paesaggio.

NUOVE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE


Toscana, scoperte 24 statue di bronzo nel santuario romano di San Casciano  dei Bagni

San Casciano come Riace: sono state trovate, protette dal fango e dalle acque calde, 24 statuette in bronzo, alcune delle quali sono alte un metro. Una grande scoperta archeologica in provincia di Siena. I reperti archeologici riportano iscrizioni votive in etrusco e in latino risalenti a un periodo tra il secondo e il primo secolo Avanti Cristo. Inoltre sono state rinvenute in precedenza anche migliaia di monete.

Ora gli scavi si fermeranno per riprendere in primavera. Nel frattempo si provvederà al restauro delle statue. Per consentirne successivamente la fruizione al pubblico (possibilmente anche scolaresche in visita) le statue verranno ospitate all’interno di un palazzo cinquecentesco nello stesso borgo della provincia di Siena: un museo al quale si aggiungerà in futuro un parco archeologico.

A 130 metri di profondità oltre 300 anfore di epoca punica

Nel mare di Pantelleria invece sono state rinvenute 300 anfore di età punica. La scoperta, ad opera dei subacquei della Sdss, è avvenuta nell’ambito del progetto “Pantelleria 2022”, coordinato dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.

Belle notizie dunque, che aumentano la nostra ricchezza archeologica e stimolano sempre più turisti a venire da noi per ammirare le nostre meraviglie. Che gioia quanto sento queste notizie 🙂 

NUOVE TRIVELLAZIONI E ATTIVISTI DI ULTIMA GENERAZIONE


Dai frutti si riconosce l’albero. Il nuovo governo vara i primi due provvedimenti e finalmente interviene sul caro energia, caro bollette per aziende e famiglie, e questo è buono. Speriamo sia sufficiente. Ciò che non condivido, e credo che pochi di voi condivideranno, è il via libera a nuove trivellazioni sull’Adriatico.

Certo che è strano, poiché quando a proporre le trivellazioni era il “rottamatore” Renzi, Meloni e Salvini gridavano il loro NO alle trivellazioni e invitavano a votare SI al referendum per abrogarle che invece Renzi invitava a boicottare, purtroppo riuscendoci. Se non ve li ricordate, ecco due immagini di “repertorio”:

Giorgia Meloni on Twitter: "Domani andrò a votare SI al #referendum sulle # trivelle. Non andare a votare sarebbe aiuto ad alcune grandi lobby ST  https://t.co/kWvrK9qfIp" / Twitter

Quando Meloni e Salvini votarono contro le trivelle vicino alla costa

Oggi la situazione si ribalta. Meloni e Salvini al Governo autorizzano nuove trivellazioni al largo delle coste Adriatiche. Capisco che siamo in emergenza, capisco che nel vostro programma lo abbiate messo nero su bianco il sì alle trivellazioni, ma evidentemente fate buon viso a cattivo gioco: quando eravate all’opposizione vi facevate paladini della difesa del mare, ora le volete voi, forse era per rivendicare la paternità dell’idea? Chi lo sa. Fatto sta che siamo in democrazia e purtroppo chi vince decide. Questo non vuol dire che noi non abbiamo diritto a fare opposizione o a lottare per difendere il territorio o per limitare i danni.

Ciò che invece oggi mi ha irritato è l’informazione del TG vicino al Governo. Si va be’, da anni l’informazione è pilotata sui TG e su carta. Non ci si deve sorprendere più di tanto. Però oggi, oltre al provvedimento sulle trivelle, dato in tutta serenità come se fosse una cosa buona e senza pericoli, è stata data anche un’altra notizia, e lì sono rimasto molto perplesso. E qui voglio dire la mia:

Gli attivisti di “Ultima Generazione” hanno di nuovo imbrattato un quadro, stavolta di Van Gogh in un museo di Roma, con della passata di verdure e incollandosi le mani alla parete hanno urlato slogan contro il carbone e il cambiamento climatico. Subito dopo gli attivisti sono stati arrestati e ora rischiano una denuncia per imbrattamento di opere d’arte. C’è da dire che gli attivisti di Ultima Generazione, prima di entrare in azione, chiedono se il quadro in questione è protetto da un vetro, proprio per evitare di rovinarlo. Il TG ha definito la loro azione come deplorevole, così come l’aver bloccato il traffico sul Grande Raccordo Anulare.

Se sull’aver bloccato il traffico concordo pienamente, poiché per bloccare il traffico ci vuole una manifestazione autorizzata dalla questura, sull’imbrattamento dell’opera di Van Gogh, che non dovrebbe aver subito danni, prendo le distanze da quanto detto dal TG, proprio per la ragione su spiegata. Si vuole forse passare il messaggio che chi protesta a favore dell’ambiente sia un teppista che compie solo atti deplorevoli? Non lo so, ciò che è certo è che l’informazione così com’è non va bene, né da una parte, né dall’altra.

Cosa ne pensate voi di ciò?

TORNANO LE GIORNATE FAI D’AUTUNNO: 15 E 16 OTTOBRE


Tornano le giornate FAI d’Autunno! Il 15 e 16 ottobre , come ogni anno, si possono visitare musei, palazzi storici, beni e parchi archeologici, beni naturali, parchi, giardini, luoghi del cuore, siti militari, siti industriali, luoghi dell’istruzione e quant’altro. Quest’anno sono 700 i siti aperti in 350 città d’Italia che si possono visitare con un piccolo e simbolico contributo di 3 euro. Arte, storia, natura, cultura. Tutto questo e molto altro rappresentano le Giornate FAI.

In Sardegna saranno 8 i siti aperti: le Saline dei Conti Vecchi ad Assemini (CA) (Bene FAI), il Palazzo Bacaredda a Cagliari (CA) (sede del Municipio), la Batteria Militare Talmone a Palau (SS) (Bene FAI), l’ex Carcere di San Sebastiano a Sassari (SS), una collezione privata di auto d’epoca a Quartu Sant’Elena (CA), il Complesso Francescano della Madonna dei Martiri (Chiesa e Cripta) a Fonni (NU), il Monastero di Santa Chiara a Oristano (OR) (posti già esauriti) e il Teatro Ceroli e la Chiesa di San Lorenzo a Porto Rotondo (OT).

Le giornate si inseriscono nella campagna del FAI “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, campagna che vede impegnata, come ogni anno, anche la RAI, nelle varie trasmissioni televisive. Si possono donare 2 euro da ogni tipo di gestore telefonico inviando un semplice sms al 45583, dal 4 al 23 ottobre.

Sul sito troverete ogni sorta di informazione. E allora, ricordiamoci di salvare l’Italia! 

LE GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO


Tornano le Giornate Europee del Patrimonio. Il 24 e 25 settembre musei, siti archeologici e mostre potranno essere visitate gratuitamente o a prezzo ridotto. Anche la Sardegna aderisce a questa iniziativa. Nel sito della Regione Sardegna si legge: 

“Le Giornate europee del patrimonio hanno la capacità di rendere i beni culturali familiari, di far sentire il visitatore come se fosse a casa sua. Merito dell’idea di combinare visite guidate nei musei con degustazioni di vini e prodotti tipici, di portare nei luoghi della storia e della cultura allestimenti di arte contemporanea, spettacoli teatrali, concerti, convegni, e ancora, di diversificare l’offerta con iniziative su tutto il territorio regionale. Merito, naturalmente, dell’opportunità di entrare gratuitamente o a prezzo ridotto in castelli, musei e siti. Il 24 e 25 settembre, anche in Sardegna si celebreranno le giornate europee del patrimonio, promosse dal ministero per i Beni e le attività culturali e dedicate quest’anno al tema “La cultura del vivere”.

La Regione aderisce all’iniziativa coordinando tutte le manifestazioni proposte sul territorio e organizzate dagli enti locali e dalle società, che usufruiscono di finanziamenti regionali per la gestione dei beni culturali. L’obiettivo è semplice: favorire la conoscenza e la condivisione del patrimonio storico archeologico artistico della Sardegna, offrendo al pubblico approfondimenti, servizi, ma soprattutto la possibilità di scoprire che i beni culturali appartengono a tutti, sono un bene della collettività da tutelare e valorizzare. Insomma, giornate del patrimonio da vivere con consapevolezza e senso di responsabilità.

L’adesione degli enti locali alla manifestazione è stata entusiastica. L’assessorato regionale dei Beni culturali ha ricevuto e accolto il programma di oltre sessanta iniziative promosse in altrettante località della Sardegna, sulla costa e nelle zone dell’interno. A queste si aggiungono quelle organizzate dal ministero per i beni culturali, completando un’offerta davvero ricca. Le cooperative che gestiscono i beni culturali hanno puntato a integrare offerte culturali differenti. A Cagliari, per esempio, con un unico biglietto si potranno visitare la mostra su Modigliani al Castello di San Michele e quelle all’Exmà e al Lazzaretto; a Carbonia nel parco archeologico di Villa Sulcis si terrà un incontro sui linguaggi dell’arte, mentre la Casa aragonese di Fordongianus ospita una mostra sull’editoria specializzate e il nuraghe Nolza di Meana Sardo ne propone un’altra sulle tecniche delle filatura e della tessitura dal titolo “Trame di ieri e di oggi”. ”

Insomma, una bella iniziativa per valorizzare la natura e l’ambiente che ci circonda, e che siamo chiamati a proteggere e a tutelare, anche in questo modo: facendolo conoscere.

Non conoscevo questa iniziativa. Spero che si sappia valorizzare appieno il nostro territorio. E nella vostra Regione cosa si farà? Fatemelo sapere 😉 

NON CHIAMATELO “MALTEMPO”


Non chiamatelo “maltempo”. Questa è la conseguenza del surriscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, causati dalle nostre zozze attività e degli stramaledetti soldi.

Due morti e 20 feriti in Toscana. Caduti frammenti dal campanile di S. Marco a Venezia

In Toscana 2 morti e 20 feriti, con centinaia di interventi dei vigili del fuoco a causa degli alberi sradicati dal forte vento.

Albero caduto in mezzo alla Jesolana

A Venezia le raffiche di vento hanno raggiunto i 115 km all’ora: la laguna è stata flagellata per una decina di minuti, la bufera ha provocato il distacco di frammenti del campanile di San Marco.

A Chioggia è crollata un’altana e ci sono stati molti danni agli stabilimenti balneari.

A Bibione un 17enne è stato colpito in testa da una tavola da surf.

E ancora: a Piombino la ruota panoramica gira impazzita in balia del vento (qui il video).

I chcchi di grandine caduti a Compiano (foto da facebook)

A Parma grossi chicchi di grandine.

E’ impossibile elencare tutti i danni provocati dal maltempo in queste poche ore. Ma non è maltempo. Sono le conseguenze della “febbre” della Terra. Cosa comportano due gradi in più? Ora lo sapete. Cosa vuoi che siano due o tre gradi in più? Si sta meglio. Mi pare di no… E ce ne accorgiamo quando abbiamo la febbre. Cosa volete che sia febbre a 39 o a 40 anziché a 37 o 36,5? Ecco cos’è e cosa comporta. Anche per la Terra è così.

Ma davvero abbiamo ancora tempo per tornare indietro e per evitare il punto di non ritorno o lo abbiamo già superato?

15 ANNI DA ECOLOGISTA


Era il 2 aprile del 2007 quando usciva il primo singolo del terzo album dei Linkin Park che ha segnato la svolta musicale nella storia della band, un salto di qualità notevole, anche se i fan di prima data come me non erano contenti, ma devo riconoscere la loro duttilità ed intelligenza artistica. Il video che accompagnava What I’ve Done mi ha impressionato sin da subito, e guardando le immagini capite perché.

Da allora ho capito qual era la mia vocazione terrena, quella alla difesa dell’ambiente e del territorio, dell’aria e dell’acqua, del suolo e del sottosuolo. Da quel giorno decisi di lottare ogni istante della mia vita per l’ambiente e nel mio piccolo adottare le misure necessarie per contribuire a salvare il salvabile e provare a essere coerente con me stesso e con le mie idee, con la mia vocazione.

Ora, a 15 anni da quella data, posso dire di aver vinto tante battaglie e di essere riuscito a essere coerente, anche se ho sempre l’impressione di non aver mai fatto abbastanza, con la speranza di riuscire nel presente e nel futuro a fare abbastanza. La mia lotta durerà tutta la mia vita, sperando ovviamente sia molto lunga, come la auguro a tutti voi. 🙂

GIORNATE FAI DI PRIMAVERA 2022


Giornate Fai Matera primavera 2022: sabato 26 e domenica 27 Marzo

Tornano le Giornate FAI di Primavera, il 26 e 27 marzo, per la sua trentesima edizione! Trenta primavere per le Giornate FAI. Saranno 700 i luoghi “inacessibili o poco conosciuti” che apriranno in questi due giorni, in 400 città italiane. Anche Nuoro (con l’accento sulla U, mi raccomando) sarà coinvolta, con il Museo Archeologico Nazionale.

Dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti “Apprendisti Ciceroni”.

Beni gestiti dal FAI - Fondo Ambiente Italiano - Wikivoyage, guida  turistica di viaggio

Il FAI, come istituzione della Repubblica, ha scelto di esprimere in maniera esplicita la vicinanza e la solidarietà con il popolo ucraino esponendo i colori della sua bandiera in tutta la comunicazione e nei Beni, ma la Fondazione vuole dare un contributo concreto e perciò si impegna oggi formalmente a finanziare il recupero di un’opera d’arte del patrimonio culturale ucraino che sarà individuato non appena cesserà la guerra e sarà avviata la ricostruzione del Paese.


Riapre il museo archeologico Asproni a Nuoro - La Nuova Sardegna NuoroChi deciderà di prendere parte alle Giornate FAI potrà offrire un contributo per sostenere la Fondazione. Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro e la donazione online su http://www.giornatefai.it consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita.

Per accedere ai luoghi è obbligatorio:

  • presentare all’ingresso la Certificazione Verde Rafforzata COVID-19 (Super Green Pass),
  • indossare la mascherina FFP2 durante tutta la visita,
  • mantenere la distanza di minimo 1 metro dagli operatori e dagli altri visitatori,
  • disinfettare le mani con gli appositi gel posti all’ingresso del percorso,
  • rinunciare alla visita in presenza di qualsiasi sintomo influenzale,
  • rinunciare alla visita in caso di contatti con persone risultate positive al COVID-19.

E allora, visitiamo i nostri Luoghi del Cuore, e godiamoci la nostra bellezza, cercando di preservarla e di tutelarla. Viva il FAI!

MA QUALE TRANSIZIONE?


Trivelle in Adriatico, via libera del governo. L'ira dei sindaci: "Così  scivoliamo sotto l'acqua. Addio a vongole e turismo" - la Repubblica

Il Ministro per la “Transizione Ecologica” Cingolani dà il via libera alla ripresa delle trivellazioni al largo del Mar Adriatico per cercare il gas che ci salva dal caro bollette. Se l’intento dichiarato è ampiamente condivisibile, la strada per arrivare a quel risultato è completamente sbagliata.

Gli ecologisti e i comuni delle aree interessate protestano contro questa decisione che, a loro dire, è una “presa in giro”, e dichiarano guerra a colpi di carte bollate per contrastare questo provvedimento che “non risolverà il problema energetico del Paese e al contrario distruggerà molte aree”. La preoccupazione degli ecologisti è quella di non riuscire, di questo passo, a raggiungere gli obiettivi prefissati entro il 2050, quelli che permettono di ottenere la neutralità climatica. Per ulteriori informazioni leggete questo articolo.

La mia vera preoccupazione, invece, è quella derivante dalla pericolosità degli incidenti che possono capitare durante la ricerca e/o estrazione del gas sotto il livello del mare, oltre all’inquinamento che provoca la trivellazione. Incidenti che possono causare disastri ambientali. Ma quale transizione ecologica, qui stiamo prendendo decisioni sbagliate, che non rappresentano delle soluzioni “tampone”, poiché si parla sempre di provvisorietà, ma finiscono sovente col diventare soluzioni definitive.

I MARTIRI DELL’AMBIENTE


Nel 2021, solamente in Colombia, sono stati uccisi 145 attivisti. Erano 212 nel 2019 e 182 nel 2020. Nel 2022 ecco il primo assassinato: Breiner David Cucamañe López, appena 14 anni, indigeno della tribù dei Nasa del Cuaca. Il bambino teneva il “bastone del comando”. I “guardiani della terra”, come li chiamano i Nasa, sono un gruppo di civili impegnati nella difesa delle aree indigene dai cacciatori di risorse e dalla violenza delle formazioni armate che da decenni insanguinano la Colombia.

Una fazione di bande armate, appartenenti alle “Farc Dissidenti”, dedita al saccheggio e al narcotraffico, ha sparato a Breiner David, di pattuglia presso la zona di Las Delicias, in un conflitto a fuoco, ferendo a morte lui e un’altra guardia indigena.

Difendere l’ambiente sta diventando molto pericoloso, ma è una cosa che tutti dovremmo fare nel nostro piccolo.

LA RINASCITA DI CUGLIERI


Bruciato Sa Tanca Manna, l'olivo millenario di Cuglieri

Cùglieri (OR) è uno dei comuni maggiormente colpiti dall’apocalittico incendio di questa estate al Montiferru, dove risiede l’ulivo millenario che vedete nella foto e che purtroppo è stato raggiunto dalle fiamme danneggiandolo quasi irrimediabilmente, anche se gli esperti dicono che sopravviverà, e di questo ne sono felice.

Stamattina numerosi studenti provenienti da tutta la Sardegna e volontari si sono dati appuntamento in Piazza Gramsci per piantare 100 alberi e ridare ossigeno a un territorio così duramente colpito dal rogo che ha distrutto 20 mila ettari di terreno.

NON CHIAMATELO “MALTEMPO”


Maltempo: voli dirottati e cancellati a Catania e Palermo - Sicilia -  ANSA.it

Sono terrificanti le notizie e le immagini che stanno arrivando in queste ore dalla Sicilia, dove un uomo ha perso la vita a Catania, annegato nel fiume in piena creato dal nubifragio. Salgono a due le vittime in poco più di 72 ore e una donna è ancora dispersa. Mentre c’è ancora chi parla di Ponte sullo Stretto, queste sono le drammatiche condizioni in cui versa il sud Italia, distrutto dal dissesto idrogeologico. Cosa deve ancora accadere per far comprendere a chi ci governa che la crisi climatica sta già causando perdite di vite umane, danni economici e sociali enormi?

Maltempo, tornado oggi a Catania: nubifragio e alberi divelti. VIDEO | Sky  TG24

Con un costo delle calamità naturali, fino al 2018, di 308 miliardi di euro, l’Italia si sta trasformando in un Paese tropicale che deve subire uragani e un’evidente fragilità idrogeologica legata alla forte cementificazione. Nonostante dei dati tragicamente eloquenti come gli 80 miliardi di danni causati dallo smog che, secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente, produce, in Italia, 56 mila morti l’anno, l’erosione costiera che pesa 80 miliardi di euro l’anno, il consumo di suolo, tra il 2012 e il 2030 stimato da SNPA tra gli 81 e i 99 miliardi di euro, c’è chi vuole fermare la transizione ecologica, unica risposta a una crisi che mette a serio rischio il futuro.

Cosa è successo oggi a Catania: il medicane su Sicilia e Calabria

Il “bagno di sangue” non è la transizione, come è stata definita dal ministro Cingolani, ma gli oltre 1400 eventi climatici estremi in Italia nel 2021 dove l’effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni è costato oltre 14 miliardi di euro in un decennio. Il governo non può più rimandare: metta in campo gli strumenti economici di cui dispone per rendere socialmente desiderabile la transizione ecologica per provare ad arginare una crisi climatica che rischia di travolgere l’intero Paese”.

Sono parole di Angelo Bonelli, leader di Europa Verde (Verdi Italiani), su quello che sta accadendo a Catania in questi giorni. Sono immagini che devono davvero smuovere le coscienze e il governo ad intervenire sulla messa in sicurezza del territorio, una vera e propria finanzaria per studiare, progettare e realizzare opere di salvaguardia del territorio. Più rimandiamo, sempre peggio sarà e sempre più morti dovremmo piangere. O adesso, o subito, o ora. Basta con tutto questo scempio. Non chiamiamolo “maltempo”. Chiamiamolo con il proprio nome: conseguenze dei cambiamenti climatici in atto, scatenati dalle nostre attività velenose.

#SicurezzaSubito #NonChiamateloMaltempo #AgireSubitoOMorire

GIORNATE FAI D’AUTUNNO 2021


Giornate Fai d'Autunno 2021: luoghi da visitare a Roma, Napoli e Milano

Tornano le Giornate FAI d’Autunno! Il 16 e 17 ottobre saranno più di 600 i siti aperti in tutta Italia, tra palazzi, ville, chiese, castelli, aree archeologiche, esempi di archeologia industriale, musei e siti militari. Non mancheranno itinerari nei borghi, percorsi naturalistici e visite a luoghi “verdi” quali parchi, giardini urbani, cortili e orti botanici.

Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI con un contributo suggerito a partire da 3€ e potranno anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati.

Fonte: Fondo Ambiente Italiano

In Sardegna saranno 9 i siti aperti: il Carcere di Buoncammino a Cagliari, le Saline di Conti Vecchi ad Assemini (CA), l’antico borgo di Galtellì (NU), San Pietro delle Immagini e San Sebastiano a Bulzi (SS), la Basilica della Santissima Trinità di Saccargia a Cordongianos (SS), la Batteria Militare Talmone a Palau (SS), il Forte Sant’Andrea, la Caserma dei Carabinieri e l’Artiglieria a La Maddalena (SS), la Diga di Bau Muggeris – Alto Flumendosa a Villagrande Strisaili (NU) e il paese di Santu Lussurgiu (OR), dopo l’incendio e la devastazione c’è la rinascita.

E allora, ricordiamoci di salvare l’Italia e di godere le straordinarie bellezze del nostro Paese. W il FAI!

LA SARDEGNA BRUCIA


La Sardegna brucia. I vescovi: la politica affronti l'emergenza

“Montiferru”, il Monte Inferno. Lo chiamano così il vulcano, ormai spento da migliaia di anni, uno dei trentadue vulcani, tutti disattivi, mappati in Sardegna. Oggi è in cenere, ma non perché ha ripreso la sua attività eruttiva. 20.000 ettari di terreno in fumo, più di 1.500 sfollati, animali arsi vivi, campi e coltivazioni distrutte, case bruciate, produzioni irrimediabilmente compromesse, un albero millenario ridotto in cenere. È questo il bilancio di diversi giorni di fuoco e fiamme che hanno devastato la nostra Regione. La Sardegna brucia, è stato di calamità. 

La Sardegna brucia: in cenere un albero millenario, migliaia di ettari  distrutti e persone sfollate

Sardegna, gli incendi bruciano l'oristanese: tanti danni, 400 evacuati a  Cuglieri (Video)

RITORNANO LE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA (CON LIMITAZIONI)


Vai a conoscere il FAI, Fondo Ambiente Italiano delegazione Monza | CSV  Lombardia

 

Tornano le Giornate FAI di Primavera. Dopo il lockdown di inizio primavera, le giornate FAI sono state spostate al 15 e 16 maggio. Quasi tutta l’Italia è zona gialla, tranne la Sardegna, la Sicilia e la Valle d’Aosta. In queste tre regioni purtroppo i beni FAI, le aree archeologiche, i beni culturali e ambientali sono chiusi al pubblico e la manifestazione è rinviata a data da destinarsi, mentre in tutte le altre regioni sono 600 i beni visitabili.

Le Giornate FAI sono un’occasione per conoscere l’inestimabile patrimonio culturale d’Italia e un grande momento di incontro tra il FAI e tutti gli italiani. Quest’anno il contributo minimo per prenotarsi e prendere parte alle Giornate FAI di primavera è di 3 euro. Per chi lo volesse, sarà possibile sostenere ulteriormente la missione della Fondazione con contributi di importo maggiore oppure attraverso l’iscrizione annuale, un gesto concreto in difesa del patrimonio d’arte e natura italiano che permette di godere di iniziative e vantaggi dedicati. O ancora con l’invio di un sms solidale al numero 45586, attivo dal 6 al 23 maggio 2021.

Da oggi e fino al 16 maggio su tutte le reti televisive radiofoniche prenderà vita “La Settimana per i Beni Culturali Rai e FAI”, una maratona radiotelevisiva per raccontare i luoghi e le storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del Belpaese, ma anche, un’importante raccolta fondi a supporto della Fondazione che da 29 anni si prende cura del patrimonio artistico del nostro Paese.

Fonte: fondoambiente.it

Per conoscere tutte le iniziative della RAI nel dettaglio cliccate qui.

Da anni sono un grande sostenitore e in qualche modo “testimonial” del FAI, in quanto credo con tutto me stesso in queste bellissime campagne per far conoscere e apprezzare, amare e rispettare, valorizzare e tutelare le bellezze del nostro territorio, e soprattutto credo che ciò aiuti tutti noi a sviluppare una cultura della protezione e della tutela dell’esistente, e che possa far ripartire la nostra economia messa in ginocchio dalla crisi causata dalla pandemia. W il FAI! 

IL GEOPARCO NAZIONALE DELLA MAIELLA


 © ANSA

Il Parco Nazionale della Maiella ieri, proprio nel giorno della 51esima edizione della Giornata della Terra, è stato nominato a Geoparco dell’Unesco, assieme ad altri sette parchi. Dal punto di vista geologico il Parco della Maiella, a detta del Presidente della Rete Globale dei Geoparchi (GGN) Lucio Zazzara, rappresenta “un modello di antico sistema di deposizione in ambiente marino di piattaforma-transizione-bacino, ben conservatosi grazie al fatto che non è stato molto deformato e smembrato dai movimenti tettonici che hanno portato all’orogenesi. Ogni anno arrivano qui studiosi dal mondo per fare ricerche o portare studenti a fare palestra di geologia”.

Parco Nazionale della Majella - Fidelity Viaggi

Nel Parco sono censiti 95 geositi, appartenenti a 8 tipologie: stratigrafici, sedimentologici e strutturali; paleontologici; geomorfologici; geoarcheologici; idrologici-idrogeologici; minerari. “Molte grotte sono di interesse archeologico, gli scoscesi versanti rocciosi delle montagne e i profondi valloni sono stati luogo ideale per gli eremiti nel Medioevo. Gli oltre 40 eremi della Maiella sono completamente fusi con la roccia calcarea.
Negli ultimi secoli le attività pastorali, agricole e minerarie hanno lasciato evidenti segni sul paesaggio dando una forte impronta sull’economia e la società locale: muretti e capanne in pietra a secco, decine di cunicoli minerari per lo sfruttamento del bitume e infrastrutture che sono oggi beni di archeologia industriale”.

Fonte: ansa.it

Parco della Majella | Abruzzo Rafting

Il riconoscimento del Parco della Maiella a Geoparco è molto importante per il territorio abruzzese, in quanto potrebbe segnare un ulteriore passo verso lo sviluppo sostenibile del territorio e delle sue attività economiche attraverso un turismo rispettoso dell’ambiente e di un paesaggio unico come quello della Maiella.

RISCHIO FRANA SUL LAGO D’ISEO


Rischio di una maxi-frana sul lago d’Iseo, M5s: “Chiediamo lo stato d’emergenza”. Esperti: “Se si stacca, possibile onda anomala”

Il meraviglioso Lago d’Iseo rischia di essere colpito da una maxi-frana. Infatti il Monte Saresano sta cedendo. Il distaccamento della roccia è stimato in 2 milioni di metri cubi di materiale roccioso che potrebbe causare effetti disastrosi. Qualche giorno fa la questione è stata sollevata in aula dal deputato del MoVimento 5 Stelle Dori Devis, che assieme ai suoi colleghi Alberto Zolezzi e Claudio Cominardi ha presentato un’interrogazione al Premier Mario Draghi, chiedendo la dichiarazione di uno stato d’emergenza di rilievo nazionale sul Lago d’Iseo.

Il Monte Saresano sta franando: spostamenti di 7/8 millimetri al giorno -  Montagne & Paesi

Le cause di questo cedimento sarebbe dovuto all’attività del cementificio Italsacci, che dal 2018 fa capo alla Società Italcementi S.P.A., attiva sin dai primi anni del ‘900, e la cui intensa attività estrattiva ha provocato diverse frane nel corso degli ultimi decenni. A febbraio 2021, l’area “ha iniziato pericolosamente a cedere in modo significativo, creando crepe ben visibili e movimenti importanti rilevati dagli strumenti di monitoraggio”. Attualmente il cementificio conta 60 dipendenti contro i 400 degli anni ’60.

Piano di evacuazione sul Lago d'Iseo: rischio di frana con tsunami dal Monte  Saresano - Quotidianpost

Il Presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale, Antonello Fiore, ha parlato di una frana molto pericolosa perché, in funzione della sua evoluzione e velocità di spostamento, finendo nel lago d’Iseo potrebbe generare un’onda anomala alta fino a 5 metri. Eventi franosi sono già stati registrati in passato sul territorio. Da fine 2020, il rischio è tornato a farsi concreto con scivolamenti che sono diventati più significativi tra gennaio e febbraio (si è arrivati a una velocità di scivolamento di circa 2 centimetri al giorno).

Lago di Iseo, rischio onda fino a 9 metri: 3 scenari per la frana

Nel frattempo è arrivata a quasi mille firme la petizione lanciata alcuni giorni fa su Change.org da Legambiente Basso Sebino per chiedere proprio la chiusura dell’impianto di Tavernola Bergamasca. “Ora non ci sono più dubbi. L’attività della Cementifera Italsacci è molto nociva per la salute e la sicurezza della popolazione, non solo di Tavernola, ma di tutto il lago d’Iseo”, scrive Legambiente che chiede di fermare le escavazioni e che venga chiusa la cementifera. E i 60 dipendenti? Legambiente propone di rioccuparli nella bonifica del sito.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

GIORNATE FAI PER LE SCUOLE


File:FAI marchio RGB.jpg - Wikipedia

Il FAI, Fondo Ambiente Italiano, anche quest’anno ha organizzato le Giornate FAI per le Scuole. L’evento si è svolto, per la prima (e spero unica) volta interamente online, dall’8 al 13 Marzo, per coinvolgere gli studenti del triennio nel racconto del patrimonio culturale del loro territorio con video in diretta Instagram e in differita sui canali IGTV delle Delegazioni FAI. Per una settimana numerosi studenti “apprendisti ciceroni” sono stati sollecitati a mettersi in gioco in prima persona in una esperienza di educazione tra pari, per permettere a tutti gli studenti di godere delle bellezze del nostro Paese anche a distanza, sia da scuola che da casa.

GIORNATE FAI PER LE SCUOLE | Turismo Torino e Provincia

QUI è ancora possibile vedere i video girato dai ragazzi. Purtroppo le Giornate FAI di primavera, per via delle zone arancio-rosse, non è stato possibile organizzarle, ma si dovrebbero comunque tenere il 15 e 16 maggio 2021. Il condizionale, con il COVID, è sempre d’obbligo. Ancora una volta il FAI dimostra la sua sensibilità per i nostri luoghi e monumenti del cuore, i nostri beni da proteggere e valorizzare, attirando il turismo in tutto lo Stivale. Viva il FAI!

CI RIPROVANO ANCORA?


S'imàgine podet cuntènnere: il seguente testo "Sardi diciamo no allo smaltimento delle scorie nucleari italiane in Sardegna!! AUTODETERMINATZIONE PARTITO DEI SARDI FACCIAMD LO STATO Indipendentisti uniti HALS ENTU HANNA SARDI LIBERI MERIS OINTS MEDAS SÁBIOS IMPARIS NOSTA"

Non avrei mai immaginato che avremmo dovuto tornare a ribadire il nostro NO, come tante altre volte, alla costruzione di un deposito di scorie nucleari in Sardegna. Il Governo ha identificato ben 14 siti in Sardegna in cui stoccare queste scorie. Sono numerose le associazioni, i comitati e le forze politiche di maggioranza e di opposizione, anche indipendentiste, costrette a dire un’altra volta NO all’ennesimo tentativo di asservire la Sardegna.

Sette regioni e 67 luoghi idonei: ecco i siti che potrebbero ospitare il deposito di scorie nucleari. Cosa succede adesso

Le regioni “papabili” oltre alla Sardegna sono sei: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata e Sicilia. Per consultare i luoghi ove potranno costruire i depositi, cliccare qui.

SIT-IN a sostegno della decisione espressa dal popolo sardo in merito alle  scorie nucleari | cobasscuolasardegna

Per indorare la pillola ecco cosa promettono: investimenti complessivi pari a circa 900 milioni di euro che genereranno, nelle stime, “oltre 4.000 posti di lavoro all’anno per 4 anni di cantiere, diretti (2.000 fra interni ed esterni), indiretti (1.200) e indotti (1.000)”. Nella fase successiva della conduzione del sito invece si stima che i posti di lavoro saranno “almeno 700” a cui si aggiunge un indotto che potrebbe portare – sempre secondo le stime indicate sul sito del deposito unico nazionale – a circa 1.000 unità. 

Scorie nucleari in Sardegna?

Ecco l’ennesimo ricatto e duello tra lavoro e salute. Quante volte dobbiamo ribadire il nostro NO in futuro prima che la smettano di riprovarci? Abbiamo sempre vinto, e vinceremo anche stavolta.

TORNANO LE GIORNATE FAI D’AUTUNNO!


Le Giornate FAI d'Autunno 2020 tornano il 17-18 e il 24-25 ottobre

Tornano le Giornate FAI d’Autunno. Anzi, quest’anno raddoppiano! I week-end dedicati alle visite alle bellezze naturali e architettoniche del nostro Paese e alla loro valorizzazione e protezione, infatti, saranno due. Il 17 e 18, e il 24 e 25 ottobre sarà possibile visitare mille luoghi del cuore in oltre 400 città d’Italia. L’edizione di quest’anno sarà dedicato a Giulia Maria Crespi, fondatrice del FAI scomparsa il 19 luglio scorso alla veneranda età di 97 anni.

FAI Delegazione di Piacenza updated... - FAI Delegazione di Piacenza |  Facebook

È un’occasione da non perdere per tornare a scoprire luoghi ancora poco conosciuti del nostro Paese e sostenere la missione del FAI. Per garantire un sereno svolgimento delle giornate di manifestazione, da oggi grazie a una donazione di 3,00 € sarà possibile prenotare la propria visita sul sito www.giornatefai.it. La prenotazione, seppur fortemente consigliata, non è obbligatoria. Oppure potrete scegliere di iscrivervi al FAI prima dell’evento e garantirvi l’accesso alle aperture riservate agli iscritti FAI. Sarà comunque possibile iscriversi al FAI anche in piazza durante i weekend dell’evento.

FAI-logo | Milano AllNews

Per quanto riguarda le norme di sicurezza, durante le visite sarà necessario rispettare tutte le norme contenute nei cartelli informativi posti all’inizio del percorso, a partire dal distanziamento sociale per evitare di creare assembramenti. È obbligatorio indossare la propria mascherina durante l’intera durata della visita, disinfettare le mani con gli appositi gel situati all’ingresso del percorso e attenersi in generale alle indicazioni date dal personale volontario. E se ovviamente si ha avuto sintomi del covid nei 14 giorni prima dell’evento, o il giorno stesso, o se si hanno sintomi influenzali o febbre pari o superiore a 37,5 si deve rinunciare allo stesso.

Ottobre è il mese del FAI: ricordati di salvare l'Italia | Radio Deejay

E allora, visitate i vostri luoghi del cuore, naturalmente quelli presenti sul sito del FAI. Sul sito, infatti, è già disponibile la mappa dei luoghi da visitare (primo weekend e secondo weekend). Inoltre da oggi e fino al 25 ottobre chi vorrà fare una donazione a distanza, potrà farlo attraverso un SMS solidale, promosso anche durante la Settimana RAI per i Beni Culturali. Inviamo un SMS del valore di 2 euro al 45582. Possiamo donare anche 5 o 10 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa.

#RicordiamociDiSalvareLItalia

LEGGE CANCELLA-COSTE


Sardegna a rischio le coste. Il Centro destra punta a far saltare ...

È stata approvata dal Consiglio Regionale della Sardegna, dalla sola maggioranza di destra, la “legge del cemento” che metterebbe seriamente a rischio la bellezza delle coste sarde con l’autorizzazione a cementificare, contro la quale il Ministero dell’Ambiente potrebbe ricorrere alla Corte Costituzionale. È stata approvata con l’intento di superare il parere contrario della Soprintendenza riguardo alla costruzione della Strada a 4 corsie Sassari-Alghero. Ma questa, a mio parere, è solo una pessima scusa.

Un appello per le coste della Sardegna: “Salvate la Conservatoria ...

La legge avrebbe lo scopo di reinterpretare il Piano Paesaggistico Regionale del 2006, così da liberare la Regione dall’obbligo di concordare con il ministero per i Beni e le attività culturali i progetti di costruzione sulla fascia costiera. provvedimento ha attirato le proteste, oltre che dei gruppi di opposizione di Pd, Leu, M5S e Progressisti che hanno dato battaglia in Consiglio, anche di tanti movimenti ambientalisti e di salvaguardia dei beni culturali come Italia Nostra e Wwf, con in prima linea l’associazione ecologista Grig (Gruppo d’Intervento giuridico onlus).

L'arrembaggio anticostituzionale al piano paesaggistico sardo | il ...

“La proposta di legge è palesemente esorbitante rispetto alle competenze della Regione. Propone un’interpretazione al di fuori dei canoni previsti dalla Corte Costituzionale che permette una revisione solo nel caso di dubbi interpretativi”, ha spiegato Stefano Deliperi del Grig, il quale contro il provvedimento ha promosso una petizione arrivata ad oltre 30mila firme. “Nel caso del Piano paesaggistico regionale, ormai in vigore da 14 anni, non c’è alcun dubbio. Le disposizioni sono piuttosto chiare e coinvolgono il Mibact. La regione autonoma non può eliminare lo Stato da questa competenza”.

piano paesaggistico regionale | Gruppo d'Intervento Giuridico onlus

Fonte: QuiFinanza.it

Migliaia e migliaia di cittadini per le coste della Sardegna: no ...

Tra un paragrafo e l’altro vi ho messo alcune immagini delle Coste sarde che rischiano di diventare solo un ricordo, o di essere deturpate dalle edifcazioni concesse troppo facilmente. Vi lascio qui il commento del giornalista e autore del blog Generazione Antigone Lorenzo Tosa:

Notizie del territorio - Italia Nostra Italia Nostra

L’hanno chiamata senza mezzi termini “Legge del cemento”, e non c’è bisogno di spiegare il perché. Il governatore leghista Solinas, insieme a tutto il centrodestra, ha appena fatto approvare in Regione un provvedimento che farà colare tonnellate di cemento sulla costa della Sardegna, devastando il paesaggio anche nella fascia protetta entro i 300 metri dal mare e cancellando con un colpo di spugna uno dei Piani paesaggistici – quello del 2006 a firma Soru – più innovativi, green e sostenibili a livello continentale e un modello per tutta Italia. Questa “piccola” leggina consentirà alla Regione di ignorare e bypassare il parere del Ministero dei Beni culturali su tutte le nuove costruzioni nella fascia costiera. Tradotto? Una deregulation totale che devasterà la costa e lascerà ferite permanenti e non rimarginabili su uno dei paesaggi più belli al mondo. Un’oscenità immonda che riporta l’orologio indietro di decenni a un “passato” di scempi edilizi, abusi, cementificazione selvaggia. Per fermare tutto questo non resta che una strada: il governo impugni al più presto questo scempio incostituzionale. Non si tratta solo di difendere la Sardegna ma l’Italia intera. Ecco quello che succede quando si vota gente che non conosce il più elementare concetto di patrimonio, di bellezza, di interesse pubblico. Eccola qui, la destra che in campagna elettorale indossa la felpa dei Quattro mori e poi li svende al miglior offerente. Ricordiamocene la prossima volta che andiamo a votare.

Sardegna, ancora cemento sulle coste? La nuova legge preoccupa gli ...