Il TAP (Trans Adriatic Pipeline) arriverà nel Salento. A dare il via libera al gasdotto lungo 870 km che attraversa diverse nazioni, partendo dal Mar Caspio, toccando Turchia, Grecia, Albania e Mar Adriatico fino ad arrivare a San Foca, nel Salento, sono i giudici del Consiglio di Stato. A nulla è valsa la lotta degli attivisti NO-TAP e del Governatore della Puglia Michele Emiliano, che ha fatto dell’opposizione al TAP la sua carta vincente per essere eletto Presidente della Regione Puglia.
Emiliano voleva far spostare il TAP in zone meno turistiche rispetto a Melendugno, come Brindisi, a forte vocazione industriale, o Squinzano, che ha già dato la sua disponibilità a ricevere il TAP. Uno dei punti più controversi dei lavori per il TAP è quello dello spostamento degli ulivi dal sito di approdo a quello di stoccaggio, distante 8 km, ed è una delle maggiori cause della protesta della popolazione. Lo scorso 20 marzo sono stati spostati già 33 dei 211 ulivi complessivi. Il trasferimento, per il momento interrotto, deve essere completato entro il mese di aprile.
Fonte: Corriere.it
Secondo il Consiglio di Stato, dunque, non ci sarebbe alcun impatto ambientale rilevante derivante dalla costruzione del gasdotto. Anche perché lo spostamento degli ulivi sarebbe solo temporaneo: al termine dei lavori, infatti, dovrebbero ritornare al loro posto. A dire il vero, se così fosse non lo vedo così malvagio. Ma chi pagherà i danni ambientali in caso di rottura del tubo e quindi di fuoriuscita del gas?
Non solo fuoruscita di gas per rottura accidentale , con notevole inquinamento di territorio agro alimentare vergine, ma anche domandiamoci quanti ulivi, tra quelli eradicati, ritroveranno, vivi, la via di casa ? continuiamo imperterriti ad usare il binomio tasche/coglioni invece di aprire il cervello per la quantità che ci ha regalato la Natura !!!!!! ayo Pierluigi
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infatti volevo modificare il post e scrivere anche queste due domande. anzi, appena posso lo modifico.
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Eehh, smascherati. Ecco perché non si è voluta curare la Xylella. Era una scusa per prepararne il fosso, la trincea.
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Davvero un’opera fuori tempo massimo. A chi è venuto in mente di aggiungere capacità di importazione per il gas? Questi signori credono davvero che saremo in grado di pagare volumi crescenti di risorsa?
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