EARTH DAY 2024


Oggi è la Giornata della Terra, l’Earth Day 2024. Il tema di quest’anno è “Planet vs. Plastics”, la sfida globale alla plastica: riuscire a ridurre del 60% la produzione di tutte le plastiche entro il 2040. Una sfida che l’Europa, il continente più “caldo”, cioè dove l’aumento della temperatura è superiore rispetto agli altri continenti, in parte ha accettato, con i divieti di alcuni formati di imballaggi in plastica monouso, così come i target sul riuso, per cui si introducono però delle esenzioni (richieste soprattutto dall’Italia, unico Paese a votare contro il Consiglio Ue).

Con un accordo tra i negoziatori che prevede un obiettivo specifico per il riuso degli imballaggi per bevande entro il 2030 di almeno il 10%. Eppure allo stato attuale delle cose solo il 9% del totale della plastica prodotta nel mondo ogni anno viene riciclata. “La campagna Planet vs Plastics è una chiamata alle armi, una richiesta di agire ora per porre fine alla piaga della plastica e salvaguardare la salute di ogni essere vivente sul nostro pianeta”, ha sottolineato Kathleen Rogers, presidente di Earthday.org.

Per maggiori informazioni: Il Fatto Quotidiano

Buona Giornata della Terra a tutti.

IL DIVERSO DESTINO DEGLI AVVELENATORI


Il tesoro milionario della Terra dei Fuochi restituito agli inquinatori, Nordio manda gli ispettori dopo l’interrogazione M5s

Ex ILVA di Taranto e Terra dei Fuochi. Da una parte i Riva, ex proprietari dell’ILVA, dall’altra i Pellini, gli autori della Terra dei Fuochi di Acerra.

Ex Ilva, al via l’appello del processo per disastro ambientale: in primo grado condanne a più di 20 anni per i Riva

Mentre arriva la condanna in primo grado per i Riva a 20 anni di reclusione per avvelenamento e disastro ambientale aggravato per tutte le vittime dei tumori che stanno devastando la città di Taranto e i suoi abitanti (qui il link), dall’altra arriva invece un incomprensibile annullamento della confisca dei beni dei Pellini, responsabili di aver sotterrato rifiuti velenosissimi nel suolo e sottosuolo di Acerra, con tutte le conseguenze che potrete ricordare (qui il link). Ai Fratelli Pellini viene restituito il tesoro di ben 222 milioni di euro, frutto del “sudore delle loro mani”, ovviamente il frutto dei loro “affari”.

Nel corso di un’interrogazione parlamentare il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha dichiarato: “Condivido il suo grido di dolore – rivolto all’ex Ministro dell’Ambiente Costa che ha sollevato la questione – e quasi di imbarazzo di fronte a episodi di questo tipo. Il ministero ha disposto accertamenti attraverso l’ispettorato generale presso le autorità coinvolte”.

A replicare è stata la prima firmataria dell’interrogazione, la deputata M5S Carmela Auriemma. “Ministro, la sua risposta non ci basta e forse non dovrebbe bastare neanche a lei, non soltanto in qualità di ministro, ma soprattutto di magistrato” ha detto. “Lo Stato non può perdere così davanti agli eco-delinquenti – ha aggiunto – deve essere forte. Vogliamo che non ci siano ombre nella lotta, senza distinzioni di partito, contro le ecomafie. Lo Stato deve tutelare il lavoro svolto per 15 anni dai magistrati di ben tre procure della Repubblica con quella che allora era un’intuizione, ossia le organizzazioni criminali guardassero al ciclo dei rifiuti con interesse”.

C’è da sperare che questi accertamenti portino a un cambiamento drastico della decisione di restituire tutto agli avvelenatori di Acerra e delle Province di Napoli e Caserta. Speriamo davvero si faccia dietrofront rispetto a questa assurda decisione.

LA STUPIDITÀ UMANA FA DANNI


Distruggono rocce di 140 milioni di anni, un video però li incastra: se la stupidità si unisce al vandalismo

140 milioni di anni sgretolati in pochi secondi. Ecco a cosa porta la stupidità umana. Siamo in Nevada, nel Parco Nazionale di Lake Mead, fondato nel 1936, grande oltre 6mila km quadrati. E’ situato vicino al fiume Colorado, al confine col Parco Nazionale del Grand Canyon.

Il RedStone Dunes Trail è stato danneggiato da tre turisti che hanno voluto scalare le rocce rosse per spingere a terra ampie lastre di arenari, non si capisce se per gioco o con cattive intenzioni. Le rocce si sono sbriciolate rovinosamente. I ranger stanno cercando da giorni i responsabili che rischiano una sanzione salata e fino a sei mesi di carcere. 

La cura per l’ambiente non passa solo dall’astenersi da gesti come questo, vandalici e senza senso ma anche dal denunciare subito alle autorità chi li compie. Infatti il National Park Service ha chiesto a chiunque fosse lì di aiutare a identificare i “sospettati” e di chiamare o inviare un messaggio alla Tip Line del National Park Service.

Fonte: Tiscali Ambiente

Einstein diceva “solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma sull’universo ho ancora qualche dubbio”. Questi fatti lo dimostrano.

ANZIANE PER IL CLIMA


Vittoria, la Corte europea dei diritti umani (CEDU) dà ragione alle Anziane per il clima 

La Grande Camera della Corte Europea per i Diritti Umani ha espresso il proprio verdetto sul caso delle “Verein KlimaSeniorinnen Schweiz and Others v. Switzerland”, una causa climatica lanciata dall’associazione elvetica Senior Women for Climate Protection Switzerland (Anziane per il clima Svizzera) contro lo Stato Elvetico per chiedere misure concrete di contrasto ai cambiamenti climatici che stanno minacciando la loro vita.

La Corte Europea ha riconosciuto il diritto alla protezione del clima come diritto umano. Le signore chiedevano alla Corte di obbligare la Svizzera ad adottare misure efficaci e concrete per contribuire a contenere l’innalzamento della temperatura della Terra a un grado e mezzo rispetto alla temperatura del 1990, riducendo sensibilmente i gas serra.

Fonte e immagine: Tiscali Ambiente

A quanto pare non ci sono solo i giovani con il Fridays For Future a mobilitarsi per il clima. La mobilitazione per il clima deve riguardare tutti: bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani. 

ESPLOSIONE NELLA CENTRALE IDROELETTRICA DI SUVIANA


Esplosione a 30 metri di profondità nella centrale idroelettrica di Suviana,  ci sono morti e feriti - RTL 102.5

Nel Bacino della Suviana, in Emilia Romagna, c’è stata un’esplosione che ha causato 4 vittime e 3 dispersi. Sono in azione i sommozzatori. Le fiamme si sono sprigionate a 30 metri di profondità, forse a causa del surriscaldamento di un componente elettrico.

Diga di Suviana, esplosione in una centrale idroelettrica: sei dispersi -  Open

Il Segretario Generale della CGIL Maurizio Landini parla di ennesima strage, ennesimo grave incidente sul lavoro, che provoca ogni anno più di 1.000 morti. “Siamo di fronte all’ennesima strage. In un Paese che ha più di 1.000 morti all’anno, c’è proprio un modello di fare impresa che non va bene. Cosi non si va avanti, bisogna cambiare le norme, il modo in cui si pensa di fare impresa. C’è un modello di fare impresa che non va bene e che va cambiato”.

PISCINAS: I RISULTATI DELLE ANALISI


Perché il mare è rosso a Piscinas in Sardegna: il pericolo di un disastro  ambientale

Sui campioni prelevati dall’ARPAS (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Sardegna) in tre punti della spiaggia di Piscinas in Sardegna, dove nei giorni scorsi c’è stato lo sversamento di fanghi rossi dalle vicine miniere dismesse, non è emerso alcun inquinamento. Infatti, i valori sono risultati tutti nella norma di legge, dunque Piscinas è balneabile.

A mio avviso questa dichiarazione è stata fatta per permettere alla zona di far venire i turisti e di balneare nella spiaggia di Piscinas, più che per altro. Cosa ne pensate voi? Non è che la legge abbia innalzato i valori di inquinamento consentiti? Sarebbe come dire: il colesterolo cattivo, da 200 lo mettiamo a 350 o a 400, così da permettere ai più golosi di mangiare la pizza ai quattro formaggi quante volte vogliono, e diciamo che sono dentro i limiti previsti dalla legge. Però le conseguenze sorgono eccome…

PISCINAS: ALLARME ACQUA ROSSA


Credit: L'eco di Barbagia

Un fiume rosso di veleni si riversa in mare lasciando una chiazza color rame derivante dai metalli di miniere chiuse trent’anni fa e mai bonificate. La preoccupazione è tanta, e gli esperti stanno raccogliendo i campioni d’acqua per analizzarli. Tra pochi giorni arriveranno gli esiti, e Ambiente sul Web ve li pubblicherà. 

«Non è una sorpresa il fiume rosso degli scarti delle miniere nel mare di Arbus – sottolinea in una nota il Wwf – piuttosto è sorprendente che un problema del genere diventi degno di attenzione solo quando l’impatto è non solo evidente, ma denuncia tutta la sua gravità. Cosa si è fatto e si sta facendo per risolvere una situazione che è molto più seria di quanto già il colore delle acque del rio che sfocia in mare preannuncia? Perché non si è ancora bonificato il materiale presente nel sistema di miniere e cave, perché non si è fatta un’azione di prevenzione, perché nessuno ha vigilato? È il tempo di agire. Anche perché l’evento a cui stiamo assistendo sembra più grave del solito».

GIORNATE FAI DI PRIMAVERA 2024


Come ogni anno tornano le Giornate FAI di Primavera, e io sono particolarmente eccitato quando ci sono queste iniziative. Come sapete, da anni sono un fan e sostenitore attivo del FAI, il Fondo Ambiente Italiano, che raccoglie fondi per restaurare e salvare i nostri luoghi del cuore e della memoria, e soprattutto facendoli conoscere ai visitatori. Ma vi è un altro modo per sostenere il FAI e quindi il nostro paesaggio: fino al 31 marzo possiamo inviare un sms del valore di 2 euro (da tutti gli operatori mobili) o di 5 o 10 euro (da telefono fisso) al 45584. 

Siamo il “Bel Paese”, e tutti dicono che il paesaggio italiano è il più bello del mondo. Ecco che allora è necessario salvaguardare la nostra bellezza, proteggendola, restaurandola, facendola conoscere, facendo innamorare i visitatori dei nostri luoghi del cuore. Per farlo, il FAI propone ogni anno due weekend particolarmente belli ed intensi, in cui riaprono luoghi solitamente chiusi al pubblico (purtroppo), e in quei due weekend tornano a far risplendere la loro bellezza. Sono i due weekend delle Giornate FAI, di primavera e d’autunno.

Case, musei, ville, parchi naturali, siti archeologici, luoghi di una rara e incantevole bellezza riaprono per l’occasione in 400 città italiane con ben 750 siti. In Sardegna i siti aperti sono nove, ecco le immagini dei siti:

CEAS Pauli Majori | Nuraghe Bau Mendula

Nuraghe Bau Mendula – Villaurbana (OR)

Museo diocesano (Sassari) | IchnusaOrg da visitare in Sardegna

Museo Diocesano – Sassari (SS)

Tenute Sella & Mosca - Magazine Delegazione FISAR Milano

Tenute Sella e Mosca – Alghero (SS)

Castello di Pedres | Porto di Olbia

Perdes e la sua storia: dalla Tomba dei giganti al Castello – Olbia (SS)

Capo Bellavista - Marina Militare

Faro di Capo Bellavista e Stazione Meteorologica di Arbatax – Tortolì (NU)

Il museo del costume di Nuoro: la cabina armadio della Sardegna - Baba  Viaggia

L’architettura del villaggio-isola presso il Museo del Costume – Nuoro (NU)

Archeologia e turismo a Cagliari, riaprirà al pubblico l'area di vico III  Lanusei - Casteddu On line

Area archeologica di Vico III Lanusei – Cagliari (CA)

Le Saline Conti Vecchi: un gioiello alle porte di Cagliari - Malato di  viaggi

Saline Conti Vecchi (BENE FAI) – Assemini (CA)

Art Bonus - Batteria Militare Talmone

Batteria Militare Talmone (BENE FAI) – Palau (SS) 

La mappa di tutti i siti aperti, regione per regione, li potrete trovare sul sito del FAI: http://www.fondoambiente.it

E allora, visitiamo questi splendidi luoghi del cuore e contribuiamo a conoscere e a riconoscere il nostro ricchissimo patrimonio culturale, storico, archeologico e paesaggistico che abbiamo! 

12 ANNI CON VOI


Torta festiva di compleanno di 12 anni del fumetto sveglio con la candela  numero dodici | Vettore Premium

Oggi Ambiente sul Web, il polmone verde di WordPress, compie 12 anni! Un blog non molto trafficato che a differenza degli altri sembra il traffico dell’ora di punta in una Zona a Traffico Limitato rispetto ai vostri che sono il traffico dell’ora di punta di una megalopoli.

Ovviamente ci scherzo sempre su questo, ma il mio obiettivo non è quello di un blog di successo, con tantissime visite, innumerevoli commenti. Il mio obiettivo è solo quello di diffondere la cronaca verde a 360°. Le notizie le cerco dappertutto, ma le mie due fonti principali di notizie sono Il Fatto Quotidiano (sezione Ambiente e Veleni) e Tiscali Ambiente. Scelgo anche con cura gli articoli da riproporre, perché notizie della serie “guardate come il gatto salva il padrone”, o “guardate la reazione dell’asino al ritorno della sua padroncina”, o ancora “il cervo riesce a salvarsi dalla piena del fiume in cui è scivolato” non le ritengo degne di pubblicazione.

Oggi festeggiamo il polmone verde di WordPress, con la speranza che riesca a pubblicare più articoli rispetto all’anno scorso. Buon compleanno, a chent’annos Ambiente Sul Web! 

REQUIEM PER GLI ALBERI


Mario Brunello (foto Diego Gaspari Bandion)

Milano e Cortina d’Ampezzo, le due città vincitrici di una delle competizioni più accese: i giochi olimpici invernali. Si giocherà nel 2026, un grandissimo evento sportivo. Tutto bello, se non fosse che può essere in aperto contrasto con il rispetto del paesaggio e della natura.

A Cortina d’Ampezzo sono iniziati i lavori per la costruzione di una pista da Bob. E come iniziano i lavori? Con il taglio di ben 500 larici! Già, perché i giochi son belli, affascinanti, creano atmosfera, attraggono i turisti, fanno girare l’economia degli alberghi, b&b e quant’altro ben di Dio ci può essere in queste due meravigliose città, soprattutto a Cortina, che è uno spettacolo della natura 365, anzi 366 giorni l’anno. Ma “sacrificano” la natura stessa, l’ossigeno e il contrasto alla CO2 sull’altare dei giochi.

Mario Brunello (foto Diego Gaspari Bandion)

Ecco allora la rassegnazione di un violoncellista, Mario Brunello, che suona il requiem con il suo violoncello. Una triste melodia con il sottofondo del rumore delle motoseghe in azione. Ecco il link del video.

La nuova pista da Bob è stata fortemente voluta dal Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e dal Governatore del Veneto Luca Zaia, ma comporta il taglio di 500 alberi, 81 milioni di euro (81.000.000,00 €) per il collaudo della pista e un milione e quattrocento mila euro (1.400.000,00 €) l’anno (l’anno!) del costo di manutenzione di una pista che potrà essere utilizzata solo in occasione dei giochi invernali.

Fonte: Repubblica.it

Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce, dice il proverbio. Se poi a cadere sono 500 larici di 200 anni ciascuno per far posto a un’opera che rimarrà inutilizzata dopo i giochi invernali, il rumore disintegra veramente il muro del suono, o almeno, dovrebbe disintegrarlo, sfarinarlo, assieme al nostro torpore e all’accettazione di tutto ciò che ci succede attorno. 

SMOG IN LOMBARDIA, INQUINAMENTO FUORI CONTROLLO


Smog, Milano come Delhi per l'inquinamento: la crisi del clima non aiuta a  respirare - la Repubblica

Sono ormai cinque giorni che non si parla d’altro a Milano e in Lombardia. L’inquinamento da PM10 e quella da PM2,5 (polveri sottili) è alle stelle, ormai fuori controllo. Il Sindaco di Milano Sala ha fatto scattare delle misure restrittive.

Nei comuni con più di 30.000 abitanti delle province coinvolte è prevista la limitazione alla circolazione tutti i giorni nella fascia 7.30-19.30 per tutti i veicoli Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione e per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio. Rispetto a quelle previste dalle misure permanenti, le limitazioni si applicano anche nelle giornate di sabato e di domenica e coinvolgono anche i veicoli euro 4 diesel commerciali anche se con Fap e gli Euro 0 e 1 a Gpl e metano. Gli autoveicoli che hanno aderito a MoVe-In sono soggetti a limitazioni temporanee della circolazione come gli altri veicoli inquinanti, fino alla disattivazione delle stesse.

Ma il “blocco del traffico” non è l’unica regola da rispettare. In tutti i comuni della provincia è infatti anche vietato “tenere temperature superiore a 19°C nelle abitazioni e negli esercizi commerciali” e “utilizzare generatori a legna per riscaldamento domestico – in presenza di impianto alternativo – di classe emissiva fino a 3 stelle compresa” e “utilizzare generatori a legna per riscaldamento domestico, in presenza di impianto alternativo, di classe emissiva fino a 4 stelle compresa”.

Fonte: Milano Today

Basteranno? Ai posteri l’ardua sentenza. Ad ogni modo ciò che bisognerebbe fare, forse è una goccia nell’oceano, ma è già qualcosa in più, è aumentare i filtri degli inceneritori e degli altri impianti provvisti di ciminiera, oppure pulirli o ancora sostituirli con quelli più efficaci nel bloccare anche le polveri più sottili (PM 2,5), le cosiddette “nanopolveri”.

M’ILLUMINO… DI MENO 2024


Testata M'illumino di meno 2024

Oggi è la ventesima edizione di M’Illumino… di Meno, la campagna promossa dal programma radiofonico Caterpillar A.M. nel 2005 e che ha avuto un grandissimo successo in Italia ma che si vuole tentare di diffondere nel resto del mondo. Oggi è la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili e sono numerose le iniziative nelle città italiane. Dalle 18 alle 20 si spegneranno le luci dei luoghi più simbolici del nostro Paese. 

Il tema di questa 20esima edizione è “No borders”: Rai Radio2 invita le aziende, le scuole, i comuni e le singole persone a “creare alleanze internazionali” per coinvolgere anche aziende, associazioni e cittadini di altri Paesi ad aderire all’iniziativa. Sarebbe un’ottima iniziativa quella di riuscire a coinvolgere anche il resto del mondo in queste azioni. Cosa ne pensate? Voi cosa farete quest’oggi? Io spegnerò la ciabatta del computer con il quale è collegato il WI-FI. 

DISASTRO AMBIENTALE A TRINIDAD E TOBAGO


Nave sconosciuta naufraga a Trinidad e Tobago: una marea nera di petrolio invade il mare e la costa

Una petroliera è affondata lo scorso 7 febbraio al largo delle Coste di Trinidad e Tobago. Ingenti i danni ambientali per le due isole dei Caraibi. La fuoriuscita di petrolio si è protratta per 15 km, provocando un danno incalcolabile per la barriera corallina e per le spiagge dell’Atlantico. La proprietà, la destinazione e le origini della nave sono al momento sconosciute. Inizialmente si credeva che la nave trasportasse solo un carico di sabbia e legno. Le autorità locali hanno dichiarato di non aver trovato nessuno a bordo.

Ancora una volta i mari subiscono danni per colpa dell’industria dei combustibili fossili, responsabile di perdite e danni agli esseri umani e alla biodiversità. Questo ennesimo disastro ambientale conferma l’urgenza di proteggere gli ecosistemi marini: serve al più presto creare una rete di santuari d’alto mare su scala planetaria ed eliminare una volta per tutte i combustibili fossili. Chiediamo ai governi di tutto il mondo di schierarsi prima che sia troppo tardi: mari e oceani sono vitali per il pianeta e per tutti noi!

Fonte e immagine: Tiscali Ambiente

“NEVE” IN VAL PADANA


neve chimica

In questi giorni la Pianura Padana si sta risvegliando con un fenomeno curioso ma preoccupante: la “neve chimica”, o neve di nebbia, che si forma anche senza precipitazioni, appunto, dalla nebbia presente di solito su questa importante parte dello Stivale. Noi sappiamo che la nebbia è composta da particelle d’acqua, ma il freddo intenso fa gelare anche l’acqua della nebbia trasformandola in neve.

Perché si verifichi questo fenomeno è necessaria la coesistenza di più condizioni favorevoli, che sono: temperature notturne che scendono attorno agli zero gradi, alto tasso di umidità e mancanza di ventilazione. Le condizioni meteo, però, fanno inevitabilmente i conti con le particelle di smog che si accumulano sui bassi strati e all’interno della nebbia stessa.

Sono presenti inquinanti industriali quali solfuro e ossido di rame, ioduro di mercurio, piombo e cadmio oltre ai silicati. Queste particelle, avendo una struttura molto simile ai cristalli di ghiaccio, riescono a innescare nelle nubi della nebbia il fenomeno della neve. I consigli che danno in questi casi è sempre lo stesso: non trattandosi della neve pura e candida che scende dal cielo, sarebbe essenziale evitare di toccarla.

Fonte: Il Giornale.it

Mi stupisce che “Il Giornale” di Milano, da sempre antiecologista, da sempre nemico dell’ambiente, che arriva a negare le realtà più evidenti, e in fortissimo contrasto con la cultura verde, che insulta e ingiuria quotidianamente chi si adopera per rendere più pulito il pianeta, si preoccupi dell’inquinamento. Ma finalmente anche in loro comincia ad albergare un po’ di preoccupazione. Ne traggano le conclusioni e comincino ad agire di conseguenza. Perché l’ecologia non è solo un’ideologia: è una necessità impellente, urgente, non più rinviabile. Meglio tardi che mai…

LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI IN EUROPA


Le proteste dei trattori: ecco perché - foto 1

Da diversi giorni gli agricoltori di tutta Europa stanno protestando per avere salari più adeguati, per ottenere gli indennizzi per le calamità naturali, per fermare gli aumenti di gasolio, per chiedere lo stop ai nuovi divieti sui pesticidi, per il calo del tenore di vita degli agricoltori, nonché per la troppa burocrazia. Numerosi trattori bloccano i caselli autostradali di Italia, Francia, Germania, Romania, Belgio e Polonia. 

Ovviamente anche in Italia la protesta si allarga, dalla Sardegna – con il presidio di pastori e agricoltori al porto di Cagliari contro le politiche della Ue – alla Lombardia, dalla Calabria alla Toscana sfilano i trattori bloccando le arterie principali: “Stiamo lavorando sotto costo di produzione e cosi non va”.

In Romania, Polonia e Ungheria gli agricoltori hanno dato il via a proteste, spaventati dalle importazioni a basso costo provenienti dall’Ucraina. In Francia gli agricoltori sostengono di non essere pagati abbastanza e di dover rispettare un’eccessiva regolamentazione in materia di protezione ambientale. Alcune delle loro preoccupazioni sono condivise dai produttori del resto dell’UE, come l’aumento del costo del gasolio agricolo, i ritardi nel pagamento dei sussidi UE, la concorrenza delle importazioni più economiche e le norme ambientali.

Io sostengo le loro proteste e le loro richieste, eccezion fatta per la richiesta di aggiungere nuove restrizioni sui pesticidi.

INVASIONI


Cari amici,

Iniziamo questo nuovo anno con due notizie degne di X-Files, le misteriose invasioni, non aliene, nemmeno barbariche, ma chimiche che hanno interessato la Galizia e Anzio.

Spagna, protocollo d’emergenza in 4 comunità per l’invasione di pellet nelle spiagge. Madrid accusa il governo galiziano dei ritardi

Già il 13 dicembre scorso in Spagna è stato notato un ingente quantitativo di pellet, 1.050 sacchi di 25 kg ciascuno, che è stato sversato in mare da un cargo al largo delle coste portoghesi. Tuttavia solo il 5 gennaio scorso la Xunta, cioè il governo Galiziano, ha dichiarato lo stato di emergenza per inquinamento marino, con conseguenti polemiche tra governo regionale e quello centrale e relativi rimpalli di responsabilità per “inazione”.

Ogni anno l’industria dell’Unione europea “perde” circa 160.000 tonnellate di pellet di plastica. Spesso, in caso di incidenti durante il trasporto o in caso di negligenza, questo materiale finisce in mare e viene trascinato dalle correnti fino alle spiagge dove centinaia di specie animali lo scambiano per alimento e lo ingeriscono, mettendo a rischio la fauna locale. Per questo, diverse associazioni chiedono una regolamentazione europea per la produzione e la distribuzione dei pellet.

Fonte e Immagine: Il Fatto Quotidiano

Nessuna descrizione della foto disponibile.Una misteriosa schiuma bianca ha invaso la strada di questa città italiana: è densa ma nessuno riesce a capire cosa sia

In Italia, ad Anzio (RM) una misteriosa schiuma bianca, molto probabilmente di origine chimica, ha invaso una strada di Anzio, generando preoccupazione tra i residenti. È successo domenica scorsa alle ore 15:30, e purtroppo non è la prima volta che accade.

Il fatto è stato segnalato dal Comitato Quartiere di Padiglione e dall’Associazione Cittainsieme alla Polizia Locale e all’ARPAL. “Non ci si trova infatti davanti a un fatto nuovo o occasionale e pertanto si deve ipotizzare un vero e proprio crimine ambientale. La cosa richiede assoluta severità e va affrontata col massimo impegno dalle autorità, locali e territoriali”.

Fonte e Immagini: Tiscali Ambiente

IL 2023 IN 12 FOTO


Come ogni fine anno è tempo di bilancio per Ambiente sul Web, e come ogni anno, eccovi un recap, un riassunto dell’anno che sta per finire.

GENNAIO

L'Italia alla prova della siccità, mai così poveri d'acqua

La siccità colpisce duramente soprattutto la Pianura Padana e il Po, gravi danni alle colture e mimose già in fiore. Viene approvata dall’Europa una legge che consente l’utilizzo della farina di grillo per gli alimenti.

FEBBRAIO

Terremoti in Turchia e Siria, è una catastrofe: oltre 4300 morti. Nuova  scossa nella notte: 5.5 - Terremoto, i morti sono più di 4.300

Gravissimo terremoto in Turchia, di 7,9 gradi della scala Richter. Una violenza devastante, che ha provocato 57.700 morti e oltre 120mila feriti.

MARZO

Mantova lago superiore e fiori di loto con DJI Phantom 2 - YouTube

Torna navigabile il Lago Superiore di Mantova dopo ben 45 anni.

APRILE

Foto Ansa

In Giappone sta per compiersi una strage: l’acqua contaminata dei reattori esplosi di Fukushima verrà scaricata nel Mar del Giappone.

MAGGIO

Le devastanti alluvioni in Emilia Romagna e anche in Toscana e nelle Marche.

GIUGNO

Il Canada è flagellato dagli incendi da settimane, e la cappa di smog è arrivata a New York e persino in Spagna.

LUGLIO

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Anche la Grecia è flagellata dagli incendi.

AGOSTO

La mia indimenticabile esperienza ad Agrustos, frazione di Budoni (NU) come lavapiatti nella mia prima (e spero unica in quanto vorrei trovare un lavoro fisso) Stagione Estiva, l’evento centrale del mio 2023. Un’estate unica, indimenticabile, forse irripetibile. Un’esperienza che mi ha anche fatto comporre la mia melodia preferita: Una finestra sul mare, che è pubblicata sotto. 

SETTEMBRE

“Un mese senza le chiavi dell’auto ma coi mezzi gratis”: l’esperimento svizzero che ha fatto vendere la macchina al 25% dei partecipanti

La sfida dei 31 giorni: in Svizzera hanno lanciato una sfida, raccolta da diversi volontari, che devono rinunciare a spostarsi in auto per prediligere la bici elettrica o i mezzi di trasporto pubblici per andare e tornare da lavoro. In cambio si riceve un abbonamento illimitato ai tram, treni, autobus e altri mezzi pubblici, una bici elettrica e l’accesso al car sharing. Ebbene, il 25% delle famiglie coinvolte ha dichiarato di aver venduto la propria auto! Un bellissimo esperimento da riproporre in Italia.

OTTOBRE

Le Saline Conti Vecchi aprono al pubblico: 90 anni di storia finalmente  alla portata di tutti | Cagliari - Vistanet

Grande successo per le Giornate FAI d’Autunno, organizzate dal Fondo Ambiente Italiano.

NOVEMBRE

Archeologia, scoperto in Sardegna enorme deposito di monete del IV secolo

Scoperto in Sardegna, nel Mare di Arzachena, quello della rinomata Costa Smeralda, un ricchissimo deposito di monete di bronzo (si parla di 50 mila esemplari) appartenenti al IV secolo D.C. 

DICEMBRE

Nucleare: individuate in Italia 51 aree idonee per il deposito di scorie:  due in Sicilia. Ecco la mappa - Gazzetta del Sud

Pubblicato l’elenco Nazionale dei Siti “idonei” ad ospitare le scorie radioattive del nucleare italiano.

Augurandovi che questo 2024 che sta per venire sia molto più sereno e con molte meno delusioni, vi auguro di passare una bellissima vigilia e un ottimo inizio d’anno.

PUBBLICATO L’ELENCO DEI SITI DEL DEPOSITO DI SCORIE RADIOATTIVE


Nucleare: individuate in Italia 51 aree idonee per il deposito di scorie:  due in Sicilia. Ecco la mappa - Gazzetta del Sud

È stato pubblicato ieri l’elenco dei siti “papabili” per portare le scorie radioattive, la famosa Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) della SOGIN, società addetta allo smantellamento delle centrali nucleari in Italia.

Il deposito comporta un cantiere da 900 milioni di euro, quattromila operai e quattro anni di durata, per realizzare novanta costruzioni in calcestruzzo armato, dette le celle, che a loro volta conterranno i moduli in cemento, dove saranno collocati i contenitori di metallo con i rifiuti. Un sistema a matrioska per sigillarli per i successivi 300 anni. L’impianto porterà in dote anche un parco tecnologico per la ricerca e lo studio sui rifiuti nucleari e, soprattutto, un ristoro economico di un milione di euro.

Le scorie dovrebbero essere a medio-bassa radioattività, ma nel 2025 l’Italia ritirerà dalla Francia ben 235 tonnellate di rifiuti nucleari di medio-alta radioattività che il “Bel Paese” aveva spedito in attesa di costruire questo deposito. L’apertura dello stesso però dovrebbe avvenire non prima del 2030.

Entro i prossimi 30 giorni potrebbero (ma non credo che ci sia qualche folle che lo faccia) “candidarsi” alcuni comuni non inseriti nella mappa per ospitare il deposito di scorie radioattive, anche se, per la verità, il Comune di Trino Vercellese (VC) si è già reso disponibile ad ospitarle, in quanto già sede di una delle quattro centrali nucleari attive in Italia sino al 1987.

I 51 siti sono raggruppati in 5 zone ben precise, su 6 regioni.

– Piemonte (5 siti), la zona adatta è in provincia di Alessandria, nei comuni di Bosco Marengo, Novi Ligure, Alessandria, Oviglio, Quargnento, Castelnuovo Bormida, Sezzadio, Fubine Monferrato.

– Lazio (con 21 siti idonei), tutti nel viterbese, nei comuni di Montalto di Castro, Canino, Cellere, Ischia di Castro, Soriano nel Cimino, Vasanello, Vignanello, Corchiano, Gallese, Tarquinia, Tuscania, Arlena di Castro, Piansano, Tessennano.

– Sardegna (8 siti), concentrati fra la provincia di Oristano e quella di Sud Sardegna, a Albagiara, Assolo, Usellus, Mandas, Siurgius Donigala, Segariu, Villamar, Setzu, Tuili, Turri, Ussaramanna, Nurri, Ortacesus, Guasila.

– Fra Puglia e Basilicata sono concentrati quindici siti: fra la provincia di Matera (Montalbano Jonico, Matera, Bernalda, Montescaglioso, Irsina) e i comuni di Altamura, Laterza e Gravina, con una appendice nel Potentino, a Genzano di Lucania.

– Sicilia (2 siti idonei) nel trapanese, con aree idonee a Calatafimi, Segesta e Trapani.

Sono già arrivati i primi cori di NO dalla Sardegna, dalla Basilicata e dalla Sicilia. Staremo a vedere cosa succede nei prossimi 30 giorni.

I RISCHI DEL DEPOSITO DI SCORIE RADIOATTIVE


In una ex centrale nucleare nel nord dell’Inghilterra, la più grande d’Europa, a Sellafield, si è deciso di trasformare la stessa in un deposito di scorie radioattive. La centrale è in pessime condizioni, domina l’incuria. Queste condizioni hanno favorito la fuoriuscita di fanghi radioattivi che rischiano di contaminare le falde acquifere.

Nel frattempo è scoppiata la polemica da parte del quotidiano “The Guardian” contro i vertici della società per aver insabbiato l’incidente. Stando alle informazioni in possesso del tabloid, un serbatoio identificato come B30 sarebbe pesantemente compromesso. I fanghi radioattivi in esso contenuti sarebbero fuoriusciti, e non si può far nulla per risolvere il problema. L’emergenza, ad esser più precisi, potrebbe addirittura peggiorare, e protrarsi fino al 2050.

Fonte e immagini: Tiscali Ambiente

Le immagini parlano da sole. I danni per l’ambiente in caso di fuoriuscita del materiale radioattivo sarebbero incalcolabili. Questo è il rischio che gli “interessati” ci vogliono nascondere quando hanno stilato l’elenco dei comuni che potrebbero ospitare il deposito di stoccaggio. Rischi che puntualmente minimizzano o smentiscono.

LA NUOVA FOLLIA ATOMICA DEL GOVERNO


Deposito dei rifiuti nucleari, il governo non pubblica la lista delle aree idonee e apre alle autocandidature dei Comuni, anche privi dei criteri di sicurezza. “Colpo di mano”

Che il centrodestra fosse a favore del nucleare era scontato, apertamente dichiarati a favore e messo nero su bianco nel programma per le elezioni che li ha visti vincitori nel 2022 con un largo consenso nel Paese. Il problema è come si vuole realizzare questa tecnologia che, a detta dell’Europa, è “rinnovabile e virtuosa”.

Sul fatto che sia virtuosa ho qualche dubbio, sul fatto che sia rinnovabile non ho alcun dubbio: è assolutamente falso, anche perché il plutonio e l’uranio non si riformano, non si ricostituiscono, non rinascono in natura.

La follia atomica del Governo sta nel fatto che nel decreto energia approvato dal Consiglio dei Ministri è stata inserita una norma che permette anche ai siti che non sono stati individuati come idonei ad ospitare le scorie radioattive dalla Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), di candidarsi per ospitarle.

Il Sindaco del Comune di Trino (VC), in Piemonte, lo scorso 8 novembre ha partecipato all’audizione della Commissione Ambiente della Camera, proprio nell’ambito dell’esame della proposta di legge con cui si è poi modificato l’articolo 27 del decreto legislativo 31 del 2010. Ha tenuto aperte le porte, non ha escluso la propria autocandidatura, ma l’ha smentita in questi giorni, perché ovviamente non ha ufficialmente detto di volerle ospitare.

L’elenco del CNAI non è stato ancora pubblicato. Prima bisognerà pubblicarlo e parlare con i comuni individuati come idonei ad ospitarli, e solamente in caso di rifiuto “ci rendiamo disponibili ad effettuare una ulteriore indagine sul nostro territorio”, la quale non implica necessariamente l’ospitalità delle scorie.

L’atomo in Italia potrebbe creare 52 mila posti di lavoro fissi, stabili e a tempo pieno, e un valore aggiunto di 45 miliardi di euro. Il problema principale è il tempo che manca. Per costruire una centrale nucleare di ultima generazione ci vogliono dai 10 ai 14 anni. Senza contare che in Italia tutto si raddoppia: tempi, costi, tra corsi e ricorsi e blocco dei cantieri, quanti anni ci vorrebbero in Italia per costruire le centrali di terza generazione?

Fonte e immagine: Il Fatto Quotidiano

GLI PNEUMATICI “INFINITI”


Dagli Stati Uniti d’America arrivano gli pneumatici “infiniti”, eterni, che non si consumano, e che promettono perciò di salvare l’ambiente. Arriveranno in commercio la prossima estate, e si possono prenotare già da ora a partire da 450 euro la coppia. Gli pneumatici in questione sono anche a prova di foratura. Guardate l’immagine:

Foto Smart Tire Company

Sono realizzati in modo da adattarsi perfettamente a qualsiasi tipo di terreno, scosceso, impervio, dissestato; e anche a qualsiasi condizione ambientale. Anche questi sono soggetti ad usura, ma sarà infinitesimale rispetto a uno pneumatico normale, perché si ispirano alle ruote utilizzate dai rover spaziali della Nasa. I professionisti del settore ne risentiranno parecchio, rappresentano una vera minaccia per loro.

Gli pneumatici tradizionali rappresentano, invece, una vera minaccia per l’ambiente, in quanto le particelle rilasciate dalle gomme nell’aria possono essere 1.000 volte più inquinanti dei gas di scarico. Inoltre il peso superiore del motore delle auto di ultima generazione, quelle elettriche, li sottopongono a uno stress notevole, aumentando dunque la loro usura.

Fonte e immagine: Tiscali Ambiente

Resta da capire come questi pneumatici vadano smaltiti. Speriamo che riescano a smaltirli al 100%, e magari a riciclarli e rimetterli in circolazione. Ai posteri l’ardua sentenza…

L’1%…


L’1% della popolazione mondiale inquina in un anno quanto il 99% della gente in 1.500 anni!! Sarà vero? Si parla di 77 milioni di persone. Basteranno solamente le loro emissioni e gli effetti del conseguente riscaldamento globale a causare 1,3 milioni di vittime, la maggior parte entro il 2030. Ancora più danni potrà fare il 10% più ricco della popolazione mondiale, responsabile invece della metà delle emissioni globali.

Stramaledettissima ricchezza! 

ARCHEOLOGIA IN SARDEGNA: SCOPERTO UN DEPOSITO DI MONETE ANTICHE


Archeologia, scoperto in Sardegna enorme deposito di monete del IV secolo

È stato scoperto nel mare della costa nord orientale della Sardegna, nel territorio di Arzachena, un ricco deposito di follis risalente alla prima metà del IV secolo d.C.. 

Secondo una prima stima, fatta sulla base del peso complessivo del ritrovamento, il numero delle grandi monete di bronzo si aggirerebbe tra i 30.000 e i 50.000 esemplari. 

Oltre a quest’ultime sono state individuate anche pareti di anfore di produzione africana e, in minor numero, di produzione orientale. 

A scoprire i reperti è stato un privato cittadino che, nel corso di un’immersione, ha notato dei resti metallici a poca profondità, non molto distante dalla costa. Il giorno dopo il Nucleo archeologico subacqueo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari e Nuoro, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sardegna e il Nucleo Carabinieri Subacquei della Sardegna hanno eseguito una prima ricognizione nel tratto di mare interessato. 

Le immersioni hanno rivelato l’esistenza di due macro-aree di dispersione dei follis in un grande spiazzo di sabbia che si apre tra la spiaggia e la posidonia: quest’ultima, per posizione e morfologia del fondale potrebbe conservare resti cospicui di un relitto. 

Tutte le monete prelevate sono in uno stato eccezionale e raro di conservazione. Solo 4 pezzi risultano danneggiati, anche se comunque leggibili. Il contesto cronologico delle monete è riscontrabile in un arco temporale tra il 324 (monetazione di Licinio) e il 340 d.C. Datazione confermata dalla presenza di monetazione di Costantino il Grande e da quella di tutti gli altri membri della famiglia presenti come cesari ma soprattutto dall’assenza di centenionales, coniati a partire d al 346 d.C. Il gruppo dei follis recuperato proviene da quasi tutte le zecche dell’impero attive in quel periodo ad eccezione di Antiochia, Alessandria e Cartagine.

Le operazioni di restauro e conservazione delle monete e dei materiali rinvenuti permetteranno di ampliare e approfondire la conoscenza del contesto dei reperti dai quale possono provenire ancora numerose informazioni.

Fonte: beniculturali.it

Sono felice che abbiano scoperto un tesoro così prezioso in conto di monete antiche nel mare della Sardegna. Di certo è una ricchezza archeologica invidiabile.

TORNA L’ORA SOLARE


Ora solare 2021 torna stanotte: attenti all'umore, rischio insonnia, ansia  e tristezza

Torna stanotte l’ora solare. Alle tre si dovranno spostare le lancette di un’ora indietro. Si dormirà un’ora in più ma si perderà un’ora di luce di pomeriggio. In sette mesi di ora legale in Italia abbiamo risparmiato 90 milioni di euro, e 370 milioni di kw/h. L’ora legale tornerà nella notte tra il 30 e il 31 marzo 2024.

TORNANO LE GIORNATE FAI D’AUTUNNO!


Si rinnova l’appuntamento semestrale con le Giornate FAI d’Autunno e di Primavera. Questo weekend (sabato 14 e domenica 15) saranno aperte al pubblico oltre 700 tra palazzi storici, ville, chiese, castelli, e ancora esempi di archeologia industriale, musei, collezioni d’arte, aree archeologiche, biblioteche, laboratori artigiani e siti produttivi, in 350 città d’Italia. 

Saranno in programma, inoltre, itinerari nei borghi e percorsi in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici. Le Giornate FAI d’Autunno sono organizzate nell’ambito della campagna di raccolta fondi della Fondazione “Ottobre del FAI”, attiva per tutto il mese.

In Sardegna saranno aperti questi otto siti:

Le Saline Conti Vecchi aprono al pubblico: 90 anni di storia finalmente  alla portata di tutti | Cagliari - Vistanet

Saline dei Conti Vecchi – Assemini (CA)

PALAZZO DEL PROVVEDITORATO OPERE PUBBLICHE E PIAZZA DEL CARMINE | Giornate  FAI

Palazzo del Provveditorato Opere Pubbliche e Piazza del Carmine – Cagliari (CA)

AmicoMario: PALAZZO PADERI, L'ANTICA DIMORA DELLA NOBILE FAMIGLIA ORISTANESE,  PUR DI PROPRIETA' PUBBLICA CONTINUA AD ESSERE DIMENTICATO ANZICHE'  UTILIZZATO E VALORIZZATO.

Paderi: I potenti dimenticati – Oristano (OR)

Parco archeologico del bosco di Seleni | SardegnaTurismo - Sito ufficiale  del turismo della Regione Sardegna

Bosco di Seleni – Lanusei (NU)

S'Ena e Thomes | SardegnaTurismo - Sito ufficiale del turismo della Regione  Sardegna

Tombe dei Giganti: Sulle orme dei giganti – Dorgali (NU)

ALLA SCOPERTA DELLE VILLE SASSARESI DEGLI ANNI '30 TRA LIBERTY E DECÒ |  Giornate FAI

Ville Sassaresi degli anni ’30 tra Liberty e Decò – Sassari (SS)

Batteria Militare Talmone | Comune di Palau

Batteria Militare Talmone – Palau (SS)

San Nicola - ProLoco Sedini

Valle di Silanis: Chiesa di San Nicola e Domus de Janas (Casa delle Fate) – Sedini (SS)

Per scoprire tutte le località aperte vi rimando a questo link.

Infine si può contribuire al FAI iscrivendosi fino al 31 ottobre al costo di 10 euro in meno rispetto al costo della tessera. E allora, ricordiamoci di salvare l’Italia!